Architettura parametrica con

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ArchiSax

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Күн бұрын

L'architettura parametrica, così come il design computazionale, si basa su un processo progettuale che prende il nome di progettazione algoritmica.
Arturo Tedeschi, noto designer computazionale ed esperto formatore, attraverso la sua visione ci apre una finestra sull'affascinante mondo della progettazione algoritmica.
Come spiega Arturo, progettare architetture e oggetti di design attraverso algoritmi generativi può offrire infinite possibilità di approcciare e risolvere i problemi che il progetto ci mette davanti.
Arturo Tedeschi
- Sito: www.arturotedeschi.com/
- Libri: www.arturotedeschi.com/books
- Instagram: / arturotedeschi
- KZbin: / arted79
IL VIDEO IN CAPITOLI
00:00 | introduzione
02:21 | formazione di Arturo Tedeschi
13:00 | progettazione algoritmica
21:35 | seeking beauty through technology
27:30 | architettura
37:13 | visione futura
42:10 | consigli finali
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Пікірлер: 34
@emmaaloe5346
@emmaaloe5346 4 ай бұрын
Complimenti, intervista meravigliosa!! Di gran ispirazione! Grazie!
@archisax
@archisax 4 ай бұрын
Che bel commento, grazie!!
@marcopozzi7861
@marcopozzi7861 2 жыл бұрын
Brillante! Complimenti ancora per l'intervista e le domande! Molto interessante. É molto interessante capire che la bellezza da che era minimalista, ora arriverà ad una bellezza più complessa o anche "parametrica". Incredibile!
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Grazie tante! Anche secondo me è molto interessante tracciare il percorso di evoluzione del concetto di bellezza, che sicuramente non è fisso e si trasforma con il tempo. Non so se nel futuro ruoterà completamente attorno all'universo algoritmico, probabilmente no, anche se mi sembra chiaro che questo mondo sta prendendo e prenderà sempre maggior spazio anche nella definizione di bellezza.
@robertotricomi6975
@robertotricomi6975 26 күн бұрын
grandissmo video, sono riuscito a seguirlo anche io che non sono addetto ai lavori
@archisax
@archisax 20 күн бұрын
grazie tante!
@rgiaretta
@rgiaretta 2 жыл бұрын
Congratulazioni per l'intervista. È stata fantastica con bravissime domande e concetti trattati. Grazie, da un brasiliano.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Wow! Grazie mille Rafael! :)
@salvomaccarrone4229
@salvomaccarrone4229 2 жыл бұрын
Grandissima intervista Luca, il tuo lavoro è preziosissimo.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Grazie mille caro Salvo!
@bhangy
@bhangy 2 жыл бұрын
complimenti Luca e Arturo, intervista utilissima per chi è interessato all'architettura parametrica
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Doppiamente grazie caro Giuseppe!
@federicocecere2919
@federicocecere2919 Жыл бұрын
Conversazione molto interessante che mi lascia molti dubbi e un po' di inquietudine. A mio parere parlare di funzionalità in architettura in relazione alla bellezza è quasi superfluo. Il concetto di funzionalità può certamente cambiare nel tempo ma un edificio (tipologicamente, morfologicamente, materialmente e tanti altri avverbi...) non funzionale è una non architettura, oggi come millenni di anni fa. Le Piramidi egizie, edifici non funzionali per usi correnti, assolvevano in pieno le funzioni per le quali erano progettate. Considerare antiquato il rispetto delle proporzioni e delle regole armoniche secondo i canoni classici mi sembra molto scivoloso. Il concetto di bellezza si può evolvere nel tempo ma dovrebbe avere un link con il passato. A questo riguardo vorrei fornire un esempio. Di tutti gli esempi di architettura parametrica costruiti negli ultimi decenni ritengo che il piu' riuscito ed esteticamente appagante sia il museo Guggenheim di Gehry. Al contrario trovo che la maggior parte delle architettura di Zaha Hadid manchi assolutamente di grazia. Leggendo il libro Ten Canonical Buildings di Peter Eisenman ho scoperto la forte relazione formale tra il museo di Gehry a Bilbao e l'Altes Museum di Schinkel a Berlino (1823-30). Ritengo che lo spessore di Gehry sia stato proprio quello di conciliare l'innovazione data dello strumento tecnologico con la continuità/canonicità dell'archetipo architettonico di. riferimento. Lo strumento tecnologico offre certamente ampie potenzialità per definire nuove forme espressive (linguistiche) ma è poco o nulla, a mio parere, se le regole (sintattiche) codificate vengano completamente tralasciate.
@archisax
@archisax Жыл бұрын
Sull'ultima frase mi trovo completamente d'accordo e sono sicuro che anche Arturo concorderebbe. Quando si lavora bene sempre e comunque lo strumento tecnologico è appunto uno strumento, un mezzo e mai un fine. Che bellezza e funzionalità siano collegate mi sembra invece evidente anche se sarebbe interessante indagare come l'una e l'altra sono legate e soprattutto come si evolvono nel tempo. Personalmente credo che la funzionalità, così come la bellezza, abbiano un fondamento, un nocciolo duro, che sostanzialmente è lo stesso da secoli a questa parte. Gli esseri umani ad esempio hanno bisogno di vivere in un luogo riparato, protetto, camminando su piani orizzontali (i solai) e avendo un contatto verso l'esterno (finestre). Gli spazi che occupano devono essere proporzionati sulla dimensione umana che salvo un aumento dell'altezza media nel corso del tempo è sempre la stessa. Questa è la base della funzionalità, da qui si aggiungono molte altre necessità anche collegate alla tecnologia e allo stile di vita. Analogo discorso si potrebbe fare sulla bellezza, in cui concordo sul fatto che ci siano dei principi cardine che possono (non devono, possono) essere considerati quasi sempre validi. Su tutto il resto invece ci sono ampi margini di flessibilità in base alle epoche storiche. Che ne pensi? Grazie per il commento!
@log-x7976
@log-x7976 2 жыл бұрын
Scambiare il mezzo per il fine: un abbaglio comune tra chi cerca salvezza nelle mode del momento. Eloquente il fatto che, in quaranta minuti di intervista, di qualità dell'architettura e dello spazio non se ne sia parlato neanche tangenzialmente. D'altra parte basta farsi un giro sui siti di chi propone "architettura parametrica" per rendersi conto che, nel migliore dei casi, si tratta di epidermine, negli altri si tratta di banconi per pub che, alla faccia della fluidità paventata, rimarranno sempre uguali a se stessi e diverranno vecchi come tutto ciò che corre sulle mode.
@Enryjazz
@Enryjazz 2 жыл бұрын
concordo al 100%. La cultura architettonica sta morendo, la storia, la teoria, la tecnologia i materiali, ...tutto viene banalizzato dalla ricerca di forme "astruse" che banalizzano un paesaggio urbano (e non solo) che a fatica cercava pian piano di mettere le basi per un futuro credibile. E' chiaro, si può progettare correttamente anche nel deserto (ma anche lì, a cercarlo bene c'è sicuramente un "genius loci", che va immaginato), ma il deserto che intendo è quello che viene fatto da questi "progettisti parametrici", inteso con la "tabula rasa" che viene fatta del contesto, della storia, della teoria, della continuità con un mondo, con luoghi con città che hanno una loro storia, a volte millenaria e non necessitano di segni "avulsi" nati all'interno appunto di un algoritmo. Si potrebbe scrivere un'enciclopedia di riflessioni. Mi aspetto comunque una risposta, nell'ottica forse di un piccolo dibattito, nel segno della comprensione, dell'apertura e soprattutto della Cordialità (che si sta perdendo sui social). Saluti.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Scambiare il fine con il mezzo è molto pericoloso, sono d'accordo. Che qualcuno poi si sia smarrito nei meandri dei parametri perdendo di vista la qualità architettonica del progetto è altrettanto vero, ma non è di certo il caso dell'ospite di questa puntata, motivo per il quale ci ho tenuto particolarmente ad invitare lui per parlare di queste cose. Altrettanto rischioso però credo sia etichettare ogni tipo di innovazione tecnologica come moda, o come elemento infausto e maledetto. Sinceramente non penso che le forme fluide e organiche diventeranno il modello prevalente dell'architettura del futuro. Non lo penso affatto! Credo che quegli esiti formali, così estremi e audaci, resteranno degli episodi rari e isolati (per ragioni di costo e di difficile realizzabilità, principalmente). Dalla chiacchierata con Arturo Tedeschi invece mi sono fatto l'idea invece che di algoritmi sentiremo sempre più parlare. Non tanto per produrre architetture alla Zaha ma più per gestire e controllare il progetto, mettendo in connessione elementi dove al variare di uno di questi sono immediatamente visibili le ricadute e le modifiche anche negli altri (la pianta architettonica di un ufficio e il numero di postazioni di lavoro che può contenere, per fare un esempio semplicissimo). Pensare che l'unico esito dell'architettura parametrica siano edifici costosissimi, formalisti e con rivestimenti fluidi come la pelle di un rettile è sbagliato e non inquadra la questione dalla giusta prospettiva, a mio avviso. Varrebbe più la pena chiedersi come e quando gli algoritmi generativi entreranno nella vita professionale di ognuno di noi. La puntata del podcast mi ha suscitato questa riflessione, più o meno condivisibile che sia (e su cui mi farebbe piacere un tuo parere!).
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Lo spunto di riflessione è interessante Max, anche se forse non inquadra la questione nella sua totalità. Dai un'occhiata ai due commenti precedenti che ho scritto e dimmi cosa ne pensi! Sul dibattito cordiale e proficuo sui social mi trovi completamente d'accordo ed è per questo che sono molto contento che stiate esprimendo la vostra in modo corretto! :)
@log-x7976
@log-x7976 2 жыл бұрын
@@archisax La moda non sta certo nell'algoritmo, ma nel come e perché viene utilizzato. Non trovo nulla di male, anzi, trovo estremamente interessante lo strumento parametrico, ma non potrei mai farne il cardine del progetto e non credo possa diventarlo. Se in luogo di "architettura parametrica" dicessi "architettura con le squadrette" che starei dicendo? Assolutamente nulla: lo strumento non condiziona gli esiti, casomai aiuta a perseguirli, ed il problema è che nessuno dei promotori di questa pratica (ne conosco tanti) è ancora stato in grado di definirli. Per ora architettura parametrica equivale a dire tassellazione di epidermide che nella maggior parte dei caso finisce per essere il rivestimento per ristoranti e pizzerie, in casi più plausibili diventa addobbo di facciata alla moda. I casi più felici sono invece quelli in cui non si avverte la presenza di un algoritmo, perché questo, pur nella sua determinazione, ha asservito uno scopo limitato al suo campo d'azione. PS: Zaha Hadid disegnava quelle forme con le sue mani. Aveva una sensibilità straordinaia verso le composizioni di curve che probabilmente avrebbero trovato esiti più felici nell'arte figurativa piuttosto che nell'architettura.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
@@log-x7976 forse lo strumento non dovrebbe condizionare gli esiti progettuali, anche se in realtà li condiziona eccome. Ho avuto modo di confrontarmi con architetti impegnati in grandi studi stranieri, dove io stesso ho lavorato, che mi hanno confermato che spesso i progetti prendono la direzione più consona e adatta rispetto a ciò che è possibile fare con il software che si sta utilizzando. Non dico sia giusto ma posso assicurarti che lo strumento, soprattutto informatico, influenza tantissimo. Se in questo momento l'architettura parametrica è solo rivestimento di facciate o oggetti dalle forme fluide è perché si tratta di una tecnologia molto giovane e si sta manifestando principalmente in queste dinamiche. Ma sicuramente avrà una certa evoluzione, tanto processo progettuale quanto negli esiti formali. Credo però che per affrontare il tema con la giusta onestà intellettuale sia importante riconoscere che per quanto il caso Zaha sia un episodio isolato e il suo talento fosse probabilmente inarrivabile, non era l'unica ad approcciare progetti parametrici a partire dal disegno a mano. Semplicemente perché un approccio non esclude per forza l'altro e l'innovazione non è sempre la morte delle tradizioni. Tutt'oggi i più interessanti esiti dell'architettura parametrica partono da un'idea, poi schizzata su carta e infine tradotta in algoritmi.
@Tecnologhia1
@Tecnologhia1 2 жыл бұрын
Interessante l'intervista, ma forse non è stato reso in modo chiaro il concetto di algoritmo legato all'architettura.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Grazie! In che senso non ritieni sia stato reso con chiarezza il concetto di algoritmo legato all'architettura?
@Tecnologhia1
@Tecnologhia1 2 жыл бұрын
@@archisax è stata data la definizione di algoritmo ma non il senso di collegamento con l'architettura.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
@@Tecnologhia1 in effetti non è stato esplicitato chiaramente anche se lo si coglie in alcuni passaggi. Potrebbe essere un argomento da approfondire. Pensi sarebbe interessante? :)
@Tecnologhia1
@Tecnologhia1 2 жыл бұрын
@@archisax penso che sia un argomento da approfondire. Ho visto che vi è poca letteratura in giro e sarebbe interessante capire il funzionamento di questi algoritmi.
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
@@Tecnologhia1 ottimo! Grazie per il suggerimento!
@Enryjazz
@Enryjazz 2 жыл бұрын
"Programmare per creare forme"??????.....ma stai progettando un'architettura, in un luogo, in una città, in una nazione!!! Non stai progettando un frullatore on uno swatch ??????? ma che depressione sentire queste cose, secoli di architettura buttati nel cesso, una visione di un futuro urbanistico-architettonico tra il banale e lo sconcertante....
@archisax
@archisax 2 жыл бұрын
Non credo che il "programmare per creare forme" implichi necessariamente la negazione di tutto ciò che c'è stato prima. La storia dell'architettura si "butta nel cesso" (che brutta espressione, dai!) quando chi progetta sono architetti incompetenti, progettisti scarsi, portatori di idee povere e senza contenuti. Fino ad oggi speculazione immobiliare e incapacità progettuale hanno fatto molti più danni di qualsiasi esperimento di architettura parametrica. Sarai d'accordo con me se dico che banali e sconcertanti sono la maggior parte degli edifici che vediamo nelle prime periferie delle città italiane, dove di parametrico non c'è assolutamente nulla! Lo dico da architetto non per forza innamorato di questo tipo di progettazione, sia chiaro. Semplicemente mi incuriosisce molto conoscere i pionieri dell'innovazione e della tecnologia nel nostro settore, penso che questo dovrebbe incuriosire tutti, poi ognuno ne trarrà le proprie conclusioni.
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