AskMBN - 240: Rischi e Complicanze della Chirurgia Ricostruttiva del Seno

Buongiorno a tutte
Siamo di nuovo insieme, per me è un piacere cercare di rispondere alle vostre domande. Risponderemo alle domande che riguardano come sempre la chirurgia della mammella, possono essere per ragioni legate a una malformazione congenita, a un carattere estetico per un disagio psichico o problemi ricostruttivi o ancora, invece, problemi che riguardano i tumori della mammella.
La prima domanda che mi viene fatta dalla signora Maria Stella, mi chiede: "Quali sono i rischi e le possibili complicanze associate alla chirurgia ricostruttiva del seno?" Cerchiamo di distinguere due cose importanti: uno è quando parliamo di una chirurgia immediata dopo mastectomia e soprattutto dopo mastectomia conservativa.
Oggi fortunatamente grazie alla diagnosi precoce, alle possibilità delle terapie anche cosiddette neo audiuvanti, la chemioterapia che magari viene fatta prima della chirurgia per ridurre magari la lesione, la neoplasia e nello stesso tempo per ottenere una guarigione migliore anche nel post, si può conservare e fare una mastectomia conservativa, un po' un ossimoro, però vuol dire che si può conservare la pelle e il complesso areola-capezzolo, che dal punto di vista puramente ricostruttivo e cosmetico è molto importante.
E' chiaro che in questo caso la ricostruzione è un un po' meno invasiva, quando la protesi si può mettere prepettorale, ed è legata allo spessore del grasso.
Oggi se il tutto viene affrontato bene, perché il problema non è la ricostruzione, il problema è pianificare bene tutto fin dall'inizio. Esistono dei decision driver, cioè delle diciamo caratteristiche legate al tumore, per cui sappiamo già prima se possiamo fare la mastectomia, che caratteristiche ha, quanto dobbiamo togliere, se c'è un problema legato al complesso areola-capezzolo, le caratteristiche della paziente, grandezza delle mammelle, se sono ptosiche, cioè cadenti, qual è la caratteristica del grasso, dobbiamo fare degli lipofilling, i lembi, tutto è conosciuto prima, sappiamo anche se dovrà fare la radioterapia.
Per cui sapendo bene tutto prima abbiamo ormai una specie di scala di riduzione dei rischi per cui possiamo decidere tutto e allora questo permette oggi di avere una ricostruzione in cui il rischio di una complicanza è veramente intorno al 3-4% che poi sono complicanze molto ridotte che si possono risolvere facilmente. Ma se non viene fatto il percorso fin dall'inizio, per quello che dico sempre la pianificazione è fondamentale, la condivisione con la paziente, quando lei è informata sa esattamente quale sarà il percorso.
Poi esistono mastectomie radicali, che ancora magari sono necessarie a volte, anche se raramente oggigiorno, in cui magari bisogna utilizzare un espansore. Allora bisogna mettere prima una protesi cosiddetta temporanea, che aumenta un po' la dimensione della cute, e poi un secondo tempo dove si mette una protesi definitiva. Ma anche qui, se tra il primo tempo dell'espansore, prima di arrivare al secondo, si fa del lipofilling, si mette del grasso e poi si avvolge sempre la protesi nella membrana si può ridurre il rischio di complicanze.
Oggi se tutto viene pianificato bene con il suo chirurgo e con il suo chirurgo plastico, ma prima di fare l'intervento, si possono ridurre le complicanze più del 50% rispetto a quello che avevamo prima. Spero di essere stato chiaro, se no sa come rifarmi una domanda, magari in modo più approfondito.
Grazie.
A presto.
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[@MaurizioNavaMD]

Per la nostra rubrica #AskMBN oggi rispondo alla domanda di Maria Stella riguardo i rischi e le complicanze della Chirurgia Ricostruttiva del Seno. Scopriamo insieme quali sono.