Atti degli Apostoli: introduzione, struttura e contenuti.

[@luciacocci5808]

Grazie.

[@vittoriosecco]

Grazie di cuore cara Lucia! 🙏

[@esterllana6399]

Bravissimo❤

[@vittoriosecco]

Grazie mille! 😊

[@giovannacavazza2531]

Grazie per i tuoi video e il tuo impegno!!

[@vittoriosecco]

Grazie a te, cara Giovanna!

[@susannachiarenzi9284]

utilissimo, grazie

[@vittoriosecco]

Grazie a te!

[@baiocaio5630]

Ciao mi piacerebbe conoscere le differenze dottrinali teologiche tra Luca e Paolo

[@enricopaolone6163]

Ciao Vittorio, per prima cosa complimenti per il tuo canale e la qualità divulgativa che lo contraddistingue. Nel ringraziarti per questo nuovo video, avrei una domanda: abbiamo visto e sappiamo che, in termini canonici, si fa riferimento a quattro vangeli, attribuiti ad altrettante "scuole di tradizione" (secondo Marco, secondo Matteo, etc). Tuttavia, mi chiedevo come mai la tradizione degli eventi immediatamente posteriori alla resurrezione ci sia arrivata solo da una scuola, ossia quella lucana (con particolare riferimento ai primi capitoli di Atti). Al netto di nuove scoperte archeologiche, come ci si spiega oggi l'assenza di narrazione di quei momenti così importanti in nessuna altra tradizione canonica? Apparirebbe quantomeno strano che in nessuna altra comunità proto cristiana non fosse stata recepita e custodita questa importante tradizione (sulla stessa dinamica di tradizione dei vangeli). Grazie mille in anticipo.

[@vittoriosecco]

Grazie mille caro Enrico! Questa è una buona domanda, però ci sono da considerare due cose: nel I secolo scrivere un'opera come quella di Luca non era cosa semplice né alla portata di tutti, inoltre il cristianesimo era ancora un fenomeno nascente e quindi dalle risorse umane limitate. Sarà poi successivamente che appariranno opere Apocrife con un taglio simile: pensa a testi come gli Atti di Pietro o gli Atti di Tommaso. Non tutte le tradizioni si conservano allo stesso modo e sopravvivono al tempo, ma si può ben dire che l'opera di Luca è stata la prima del suo genere e di gran lunga quella di miglior valore.

[@enricopaolone6163]

@@vittoriosecco grazie mille! Alla prossima!

[@vittoriosecco]

@@enricopaolone6163 grazie a te!

[@abigail6155]

Ciao Vittorio,perdonami non è un'offesa,piuttosto un'opportunità per una riflessione collettiva.Tu porti gli orecchini,cosa ne pensi a riguardo? Ho letto alcuni versetti biblici in cui sembrerebbe essere vietato...Io non so cosa pensare a riguardo ..

[@vittoriosecco]

Cara Abigail, sono persuaso che per un/a cristiano/a non ci siano buone ragioni bibliche per vietare nessun tipo di orecchino, ma se mi segnali i passi che ritieni possano andare in questa direzione, posso essere più preciso.

[@abigail6155]

@@vittoriosecco Deuteronomio 14:1VOI siete figliuoli del Signore Iddio vostro; non vi fate tagliature addosso, e non vi dipelate fra gli occhi, per alcun morto. il Signore torrà via il lusso degli anelli dei piedi, delle reti e delle mezzelune; gli orecchini, i braccialetti ed i veli; i diademi, le catenelle de piedi, le cinture, i vasetti di profumo, gli amuleti; gli anelli, i cerchietti da naso; gli abiti di festa, le mantelli­ne, gli scialli e le borse; gli specchi, le camicie finissime, le tiare e le mantiglie”. Questo testo, molto particolareggiato, sembra rilevare non soltanto l’aspetto esteriore dell’abbigliamento, ma soprattutto il sentimento, la motivazione interiore che spingeva gli Israeliti a comportarsi in questa maniera. Questo era quanto avevo trovato,ma vagliando i versetti biblici nel loro contesto mi accorgo quanto questi non vietano direttamente l'uso di ornamenti,bensì indirizzano lo spirito umano a comportarsi sobriamente,senza ostentare né godere delle proprie ricchezze.Concordo quindi con lei carissimo Vittorio,che i gioielli( orecchini...) possano essere utilizzati,purché non siano motivo di vanità.Poi per quanto riguarda i tatuaggi e i pircing,ritengo che il discorso sia differente in quanto si va a ledere la salute della propria pelle e dunque roviniamo il nostro corpo che ci è stato donato dal signore.Preciserei anche che spesso il nostro sguardo ci porta a compiere pregiudizi errati e dunque anche lo stesso ornamento degli altri deve essere osservato in minima parte,poiché Dio dice Non preoccu­patevi d’essere belle al di fuori, con pettinature raffinate, gioielli d’oro e vestiti eleganti. Cercate invece la bellezza nascosta e durevole, quella del cuore. Cercate d’avere un animo buono e sereno: queste sono le cose preziose di fronte a Dio.Ti ringrazio per la tua risposta,fai dei bellissimi contenuti e sono davvero contenta di averti scoperto!!!😁😁😁

[@1948mori]

Chiaro e interessante. Rimane il dubbio sul fatto che Luca pur descrivendo con dovizia di particolari sia le azioni sia gli spostamenti di Paolo non conoscesse o conoscesse poco le lettere di Paolo. Ciò viene giustificato con le differenze interpretative rispetto a certi fatti e prese di posizione di Paolo ben diverse tra Lettere e Atti. Potrebbe essere che gli Atti scritti dopo le Lettere e quindi già abbastanza divulgate siano invece un tentativo di “conciliare” e far accettare meglio le posizioni di Paolo ritenute dalla comunità un po’ intransigenti? Insomma un modo di mitigare la posizione di Paolo per facilitare la concordia nella prima Chiesa.

[@vittoriosecco]

Grazie Giuseppe! È una tesi suggestiva quella che proponi, forse si potrebbe immaginare un Paolo già famoso e adattato per via orale da diverse tradizioni ecclesiastiche cui Luca avrebbe attinto, ma comunque credo che difficilmente se avesse avuto accesso diretto a una lettera come Galati l'avrebbe ignorata così. Siamo sempre nel campo delle indagini aperte, ma è bello poterne discutere in libertà. Grazie ancora!

[@1948mori]

@@vittoriosecco Tutto bene. Restano tuttavia alcune incertezze. Se gli Atti sono datati anni ottanta le Lettere giravano già da diversi anni e uno come Luca, erudito e ricercatore come lui stesso si dichiara, non poteva non conoscerle. Inoltre seguendo tutte le vicissitudini di Paolo e naturalmente del suo seguito sembra quasi impossibile che Luca non abbia approfondito la sua personalità. Terza incertezza. Se gli Atti dovevano essere l’atto fondante, una specie di incipit del nuovo messaggio di Gesù non potevano essere troppo dirompenti e disgreganti agli occhi della comunità che faticosamente si costituiva e incominciava ad espandersi. Questo potrebbe spiegare le diversità.

[@vittoriosecco]

@@1948mori sulla terza incertezza, posso concordare, ma su una conoscenza diretta dei testi di Paolo penso che non ci siano dubbi che egli non li avesse sotto mano. Può essersi infatti informato accuratamente attraverso tradizioni e resoconti su Paolo senza per questa ragione avere a disposizione le sue lettere, che comunque non è detto che circolassero ugualmente in ogni luogo del Mediterraneo antico. Poi ovviamente in questi casi, vedremo se ci saranno nuove scoperte a chiarire. =)