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"La prima condizione, per cantare bisogna ricordarsi il punto massimo e cioè dove si deve appoggiare la voce, dove si deve prendere il respiro profondo, perché il canto è basato unicamente sul respiro e il respiro bisogna farlo sul diaframma: il diaframma ha una grande importanza.
Dunque:
1- ammettiamo che noi facciamo un respiro, un respiro senza diaframma vuol dire che lo facciamo sul fiato [canta "M'ama, sì m'ama lo vedo, lo vedo" con il suo classico "misto"] non è necessario il diaframma, perché vuol dire: questo canto è appoggiato unicamente - la voce - sul respiro, sul fiato.
2- Ma quando... [canta a piena voce sulle parole "quando mi devo impegnare"] allora è necessario, quando mi devo impegnare, è necessario trovare il diaframma per il supporto sotto e allora il respiro sarà più profondo e la frase sarà molto più larga."
(dalla 'Masterclass di Beniamino Gigli' a Vienna, 1955)