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12PORTE - Le porte del Giubileo si sono aperte anche per la Comunità greco-cattolica ucraina di Bologna.
Il Vescovo Dionisio Lachoviz ha stabilito come chiesa giubilare per l’Esarcato Apostolico Ucraino in Italia, oltre la cattedrale dell’Esarcato, cioè la Chiesa dei Santi Sergio e Bacco in Roma anche la Chiesa di San Michele dei Leprosetti di Bologna, sopratutto a beneficio delle comunità ucraine dell’Italia settentrionale.
A nome del Vescovo, è stato il vicario generale padre Teodosio Hren a presiedere il rito di apertura del Giubileo, secondo quanto previsto dalla Bolla di indizione dell’Anno Santo, promulgata dal Papa, nella mattinata di domenica 29 dicembre.
Dopo la lettura del Vangelo e di un passaggio della bolla giubilare, padre Teodosio ha compiuto il solenne ingresso nella Chiesa inaugurando così i pellegrinaggi dell’Anno Santo 2025, e infine ha dato lettura dell’apposito decreto del Vescovo Esarca.
Particolarmente significativo il momento della rinnovazione delle promesse battesimali: Secondo l’usanza orientale al momento della rinuncia a satana, tutti i fedeli si sono rivolti simbolicamente verso occidente, cioè verso le tenebre, mentre per la professione di fede tutti si sono rivolti verso l’oriente, cioè verso Cristo, il sole che sorge dall’alto.
“Pellegrini nella speranza”: il tema si addice particolarmente alla comunità ucraina che attende e prega incessantemente per la pace nel proprio paese e nel mondo intero.
Erano presenti alla celebrazione, con il parroco don Mykhaylo Boiko, il direttore della Migrantes bolognese mons. Andrea Caniato, il rettore del Pontificio Collegio San Giosafat di Roma, padre Luis Caciano, con alcuni studenti che hanno composto il coro della solenne liturgia e Suor Luiza Ciupa Direttrice dell’Ufficio catechistico dell’Esarcato.
Salutando al termine della celebrazione la Comunità, mons. Caniato ha messo in evidenza il grande onore concesso a Bologna da parte del Vescovo Dionisio nell’aver annoverato la Chiesa di San Michele tra i luoghi di pellegrinaggio giubilare, che andrà così ad aggiungersi alla Cattedrale, alla Madonna di San Luca e agli altri luoghi scelti dal cardinale Zuppi.
È un onore, ma anche una responsabilità per la parrocchia bolognese che sarà chiamata ad ospitare durante l’anno altre comunità ucraine e non solo da molte città italiane: tanti incontri e scambi fraterni di fede che saranno certamente un grande sostegno alla speranza.