Campanile di San Pietro: la "prillata" della grossa

12PORTE - 4 luglio 2024: Mentre in Cattedrale si celebravano i vespri solenni della festa titolare di San Pietro, con l’insediamento dei nuovi canonici, i campanari bolognesi diffondevano dal campanile i suoni della festa, una suonata che passerà agli annali per la temutissima “prillata” della grossa: i campanari più giovani giurano di non averla mai vista, anche perché di fatto è un errore nell’esecuzione della suonata. Alla fine del doppio, infatti, come documentano le immagini di Giacomo Andalò, la grossa, da qualcuno chiamata anche la “nonna”, fusa nel 1595, con i suoi 33 quintali di peso è sfuggita al controllo dei quattro campanari che la manovravano e che alla fine non hanno potuto riportarla nella sua consueta posizione di riposo, a bicchiere, così che gradualmente è stata lasciata scendere a bocca in basso. Alla prossima suonata sarà necessario riportarla nella posizione rovesciata, che proprio a causa della sua mole è quella che consente l’esecuzione dei doppi. L’esecuzione dei doppi alla bolognese in Cattedrale può richiedere la presenza fino a 23 campanari: la grossa, la mezzana, la mezzanella e la piccola hanno un peso complessivo di 65 quintali: il complesso è il maggiore per dimensioni dell'intera città e Arcidiocesi, nonché tra quelli suonabili col sistema "alla bolognese". Le campane non sono dotate di alcun impianto di elettrificazione, automazione o riproduzione elettronica e il loro suono è udibile solo grazie alla bravura e alla perizia dei maestri campanari.
Il doppio prevede di fare eseguire alle campane una rotazione completa (360°), alternando costantemente il senso di tale rotazione. Si tratta di una tecnica spettacolare, molto faticosa nel campanile della cattedrale per la mole dei quattro bronzi, che però consente di ottenere una qualità di suono ineguagliabile. L’Unione Campanari Bolognesi si occupa di garantire il servizio in occasione delle grandi feste liturgiche.
La torre campanaria di San Pietro, con i suoi 70 metri di altezza, la seconda per altezza in città dopo l’asinelli, è l’esito degli interventi che tra il 1184 e il 1426 hanno inglobato la precedente torre cilindrica di tipo ravennate del decimo secolo, che si trova al suo interno. Per salire alla cella dei bronzi, i campanari percorrono il passaggio realizzato proprio nell’intercapedine tra i due campanili e godono della magnifica visuale della città e dei colli bolognesi.
Nei mesi estivi, la Cattedrale resterà aperta fino a tardi il sabato sera e ci saranno visite guidate anche sul campanile, così come in cripta e nell’area archeologica, fino alle 22.30.

[@tracciadunombra6680]

Sottolineo unicamente che il soprannome di «nonna» attribuito al campanone o grossa, che dirsi voglia, è avventizio, e lo s'incontra alquanto di rado solo da pochi decenni. Negli anni '70, quando mi affacciai al mondo della «campaneria» bolognese, la campana maggiore di S. Pietro era unicamente nota come «al campanàŋ ('d Sàŋ Pîr)».

[@fredphos1604]

Quasi impressionante vederla sfuggire al controllo dalla parte sbagliata. Interessante anche notare che essendo caduta dallo stesso lato in cui era poggiato il battacchio, lo stesso si é messo a battere sul labbro inferiore del bronzo. Intrigante !

[@elisastorni4458]

Molto interessante

[@andreatescari4781]

Bel servizio, solo due piccole correzioni: Al minuto 00:37: la campana grossa non è stata fusa nel 1594 ma un anno dopo, nel 1595; Al minuto 01:16: il peso complessivo del concerto non è di 65 tonnellate (!) ma "solo" di 65 quintali

[@12portebo]

Grazie Andrea. Abbiamo corretto nel testo scritto... ormai il video è andato, ma fa piacere ricevere la tua precisazione

[@andreatescari4781]

@@12portebo Grazie a voi