💥 Abbonati a questo canale per accedere ai vantaggi: / @dante.channel Una retrospettiva con frammenti di interviste e conferenze tenute negli anni dal grande teoreta. Tema di questa puntata è: "La tecnica"
Пікірлер: 9
@psiche793 ай бұрын
Questo format che hai creato è intelligente. È un modo più strutturato per esplorare l'enormità del pensiero di Sini. Continua così!
@MrOri623 ай бұрын
21.⁵⁸ : "...soltanto colui che ha dimenticato può ricordare, riportare nel cuore quel che ha dimenticato.." ❤ 1 a 1 palla al centro
@MrOri623 ай бұрын
24.²⁴ : ”...fruibile nel tempo.." È senz'altro ciò che il prof.Sini avrà pensato mentre era in onda del suo, mi sembra umanamente logico (e giusto); è già una forma di trascendenza (sopravvivenza in ètere) questa, o sbaglio?
@MrOri623 ай бұрын
16.¹³ "..Etica Globale tutta da costruire..." Hai voglia! Sarà un Etica che si godrà solo tra pochi, questo è pacifico.
@scardanellidaniele96113 ай бұрын
La visione della tecnica di Sini è sostanzialmente corretta, ma ancora trattenuta da pregiudizi umanistici. La tecnica non è solo anteriore all'uomo, ma è la vita stessa. Tutti gli esseri viventi sono il "prodotto del loro lavoro", non solo gli uomini, e da sempre trasformano e sfruttano in modo strumentale il mondo fisico che li circonda. Ora, poiché il lavoro è un'attività finalizzata, ma i fini sono dinamici, complessi e soggetti ad eterogenesi, non ha senso tentare di prevedere il futuro in termini limitativi o normativi, come quando si dice che gli automi non saranno mai intelligenti. Le forme di vita sono già automi più o meno intelligenti.
@dante.channel3 ай бұрын
Penso che la cosa importante, al di là delle varie visioni anche contrastanti tra loro, è avere bene in chiaro cosa intende Carlo Sini per "tecnica" e per "automa". Carlo Sini concepisce l’essere umano come automa culturale, e la cultura come tecnologia che, attraverso le differenti scritture date storicamente, «ominizza» i viventi. A questo proposito Sini parla di «strumenti esosomatici»: uno per tutti è la parola che nomina e descrive, permettendo all’essere umano di costruire una mappa del suo agire. L’essere umano è dunque il prodotto del linguaggio più che il produttore dello stesso. Mostra di pensare da sé ma può farlo solo in virtù delle possibilità intrinseche alla quantità sterminata degli attrezzi linguistici di cui si è dotato. L’uomo è così un automa perché la sua azione è orientata alla cultura. È la cultura che parla per lui e «lo» muove. Fondamentale è, dunque, comprendere cosa voglia dire automa. Per quanto riguarda il bias che ci porta a pensare a macchine intelligenti, per Carlo Sini esse lo sono "solo se per pensare intendiamo calcolare e dedurre, analizzare, suddividere ogni cosa in elementi discreti, avviare algoritmi e procedure in sé finite. Quello che una macchina non farà mai è vivere, perché non è in grado di ricordare e sbagliare, non può dimenticare per ricordare e quando, e se lo farà, non sarà più una macchina". Inoltre per Sini "Quello che distingue un automa (inteso come macchina) da un essere umano è la memoria. Possiamo trasferirla, lo facciamo continuamente con la scrittura, prima ancora che con le tecnologie contemporanee. Ma la trascrizione, per quanto accurata, è sempre altro rispetto all’esperienza concreta e alla sua memoria, perché l’essere umano è il depositario e il corpo vivente di tutta la catena biologica (di centinaia di milioni di anni di evoluzione) che ci ha condotto qui. C’è bisogno di tutta la memoria dell’intelligenza umana per riprodurre un automa identico a un essere umano, ma la memoria è un fatto biologico e culturale. Ha a che fare con la distanza del sapere dalla vita".
@MrOri623 ай бұрын
20.³⁴ "...gli animali non possono costruire mappe.." Io starei su quella di perseverare su di una mappa, se è quella buona In fin dei conti gli uccelli migratori scelgono sempre le solite mappe per andare e tornare. Se funzionano funzionano sempre, o mi sbaglio?
@dante.channel3 ай бұрын
Sini per "mappe" intende delle macchine, degli strumenti che mappano la realtà, ma che non sono sovrapponibili ad essa. Un conto sono le mappe che le scienze fanno della realtà e un conto è la realtà. Per dirla alla Enzo Paci: "Un conto è la verità e un conto è la vita della verità". Per quanto riguarda la mappa degli uccelli, siamo noi che la mappiamo e la vediamo come mappa, mentre per gli uccelli è un percorso che fanno istintivamente, senza la necessità di elaborarlo in precedenza attraverso un discorso, un progetto o una teoria. La migrazione degli uccelli - come la tela del ragno - è un tutt'uno con essi. Per mappa, o meglio per strumento esosomatico, Sini intende quel prolungamento grazie al quale continua fuori dal corpo l'azione del corpo, ed è qui che si attua il fenomeno esosomatico, ossia una specie di specchio che permette a chi usa lo strumento di riconoscere la propria azione e di riconoscersi in questa azione, diventando un individuo cosciente di sé. L'uomo pertanto è un prodotto culturale di questo fenomeno esosomatico (quindi dei suoi strumenti e delle sue mappe, in sostanza delle sue macchine, in primis in linguaggio). Ciò non accade con la presunta mappa del volo degli uccelli (che vediamo noi e non loro) e nemmeno in quegli esosomatismi che possono essere la tela del ragno o il formicaio.