Cecilia Robustelli | Lingua, linguaggio, sesso e genere | festivalfilosofia 2023

  Рет қаралды 2,587

Festivalfilosofia

Festivalfilosofia

Күн бұрын

festivalfilosofia 2023 | parola
Lezioni magistrali
Cecilia Robustelli
Lingua, linguaggio, sesso e genere. Per una comunicazione equa e sostenibile
Lectio Coop Alleanza 3.0
Venerdì 15 settembre 2023, ore 15.00
Modena Piazza Grande - Sito Unesco
Quali rischi un linguaggio discriminante comporta per la fabbricazione delle immagini mentali, dei modelli culturali e dell’identità personale?
Cecilia Robustelli è professoressa di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ha studiato e tenuto corsi in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Collabora con l’Accademia della Crusca, è tra le ventisette fondatrici della REI-Rete di Eccellenza dell’Italiano Istituzionale. Vice-presidente della European Federation of National Institutions for Language (EFNIL), ha coordinato il gruppo di lavoro sulle Linee Guida sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo del Miur (2017-2018) e ha fatto parte del gruppo “Esperti del linguaggio di genere” del CPO della Presidenza del Consiglio dei ministri. È autrice di numerose pubblicazioni sulla sintassi storica, la grammatica italiana e il linguaggio di genere e ha scritto voci e capitoli per le enciclopedie redatte dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana e dall’Accademia della Crusca. Nel 2020 ha fondato il Laboratorio Genere, Lingua, Comunicazione (GLiC) presso Unimore, sul rapporto fra uso della lingua e rappresentazione della donna nella comunicazione digitale. Tra le sue pubblicazioni: Sindaco e sindaca. Il linguaggio di genere. Postfazione del presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini (Firenze-Roma 2016); Lingua italiana e questioni di genere. Riflessi linguistici di un mutamento socioculturale (Roma 2018).
www.festivalfil...
© Il video è di proprietà del Consorzio per il festivalfilosofia

Пікірлер: 3
@elisabettabini8127
@elisabettabini8127 10 ай бұрын
Veramente chiara e ricca di suggerimenti di approfondimento. Grazie
@marcoperazzetta4793
@marcoperazzetta4793 11 ай бұрын
Una lezione di estrema chiarezza dialetta e logica, molto preziosa, grazie!
@xmisantrop
@xmisantrop Жыл бұрын
Puntualizzare il genere, es."la vigile"[...], potrebbe dare adito a sottintesi, personalmente in questo mondo di modelli imposti e di libertà di farsi più o meno influenzare da essi, dove vi possano essere donne o meglio dire persone in generale, alla ricerca dello stereotipo del maschio, riportando lo stesso esempio, che non piange, oppure una persona stessa che voglia identificarsi in uno stereotipo vuoi di donna debole o di gay effemminato, sempre ad esempio, secondo me il partire dalla grammatica non porterà granché lontano, a mio avviso partirei nella comprensione innanzitutto del rispetto, cosa a mio avviso più importante da dare che da ricevere, mostrandosi in tal modo migliori ed immunizzandosi all'altrui eventuale mancanza di rispetto nei nostri confronti. Sempre personalmente ritengo che argomenti del genere siano tanto importanti che varrebbe più la pena di accantonarne la forma, affrontandone direttamente la sostanza. Questo nostro comune codice condiviso di comunicazione, tende un po' a dare una tinta seriosa ad un discorso serio, quindi rattristandone l'umore e conseguentemente placando la forza che col giusto spirito, riuscirebbe presto a farci superare questa stazionaria fase di piccoli gradini che non ci porteranno che a limitarci ulteriormente, facendoci perdere, oltre ad un sacco di tempo, l'autoironia e la tolleranza che ci consente di sorvolare su questioni non di vitale necessità. Forse non ci saranno più classi sociali ma viviamo in società dove vige uno stato di sudditanza dal potere, che sia esso chi abbia deciso regole per noi, chi ci obblighi o ci vieti qualcosa ingiustificatamente e che inoltre ci impedisca, come accade sempre più spesso, di esprimerci contrariamente con la possibilità di ottenere un cambiamento, non la solita concessione per strumentalizzare qualsiasi azione, in maniera denigratoria nel caso di disguidi oppure, in caso di civile dissenso, autocelebrativa per la propria democratica apertura al dissenso, per poi nemmeno considerare quegli individui, esseri umani, qualunque siano le loro particolari, secondarie caratteristiche. Sono per la parità di tutti, perciò quando mi dicono che la legge sul femminicidio sia per proteggere maggiormente le donne perché sesso più debole, mi nascono dei seri dubbi sul neofemminismo. Seppur sia vietato uccidere, si uccide, umani d'ogni genere, razza, fede e situazione, che sia essa accidentale, magari investiti da un folle, oppure mirata, ad esempio trovandosi nell'obiettivo di un mirino nazionale; riterrei più sano l'approcciarsi alla vita, insegnando, o meglio dando modo di capire che forse "l'uccidere per non essere uccisi" possa ormai aver fatto il suo tempo e potremmo iniziare a capire che il non uccidere per non essere uccisi potrebbe esser valutabile come una strada interessante da intraprendere, partendo magari dal pensare a come poter arrivare a non essere rappresentati da chi, facendoci credere minacciati si arma, dando modo che altri di sentirsi minacciati da noi ed allora facendoli ricorrere ad armarsi anch'essi, magari ricorrendo all'acquisto di armi direttamente da noi o da altri nostri amici adulti, accomunati forse dal fatto che pur avendo caratteristiche che possano far sì che siano definibili adulti, perpetuano comportamenti da bulli o da rancorosi che non hanno superato il bullismo subìto. Ecco, personalmente non mi sento rappresentato ma essendo noi in molti a dover essere governati, immagino che la maggioranza lo sia, perciò il problema della grammatica di genere, che non nego, lo ridimensionerei automaticamente, rimandandolo, se ci sarà ancora e se non verrà a risolversi senza intervenire, solo dopo esserci occupati della nostra complicità attraverso il nostro seppur indiretto sostegno, all'omicidio di umani a noi sconosciuti. Non avrò fatto il possibile per non divagare ma ho fatto il possibile per non esagerare. 😘
Ines Adornetti | Quando non vengono le parole | festivalfilosofia 2023
58:05
Il mistero del linguaggio umano
1:23:39
meetingdirimini
Рет қаралды 12 М.
1% vs 100% #beatbox #tiktok
01:10
BeatboxJCOP
Рет қаралды 67 МЛН
lingua e sessismo da Alma Sabatini
1:03:59
CasadelleDonne Milano
Рет қаралды 760
Michela Marzano | Cosa resta di noi? | festivalfilosofia 2019
46:42
Festivalfilosofia
Рет қаралды 7 М.
Luca Serianni: "Quando l'italiano è diventato una lingua condivisa da tutti?"
49:02
Massimo Recalcati | Il trauma della parola | festivalfilosofia 2023
45:07
Festivalfilosofia
Рет қаралды 177 М.
Come IMPARARE 20 LINGUE - Intervista a STEVE KAUFMANN
57:34
Alessandro de Concini - ADC
Рет қаралды 31 М.
Luigi Perissinotto | Giochi linguistici | festivalfilosofia 2023
53:52
Festivalfilosofia
Рет қаралды 5 М.
Massimo RECALCATI - Connessioni tra le generazioni. Vivere senza tabù?
42:43
Festival della Comunicazione, Camogli
Рет қаралды 21 М.
Manuela Sanna | Scienza Nuova | festivalfilosofia 2023
53:27
Festivalfilosofia
Рет қаралды 1,3 М.