CEMAD: innovazione e ricerca come impegno costante

E' questa la chiave per affrontare la sfida di patologie complesse come le MICI: l'opinione del Prof. Franco Scaldaferri (direttore UOS MICI, CEMAD Gemelli IRCCS). Per saperne di più www.cemadgemel...
D. “Quali sono le novità nel mondo delle malattie infiammatorie croniche intestinali, per i pazienti, per le famiglie, e un po’ per tutto il pubblico laico?”
Scaldaferri “Un meeting targato Gemelli di approfondimento sul tema delle malattie infiammatorie croniche intestinali credo che sia qualcosa di doveroso, in primis per noi stessi, il gruppo di malattie infiammatorie corniche intestinali, un gruppo che si rinnova anno per anno, giorno per giorno, mese per mese, e facciamo dell’innovazione la nostra vita quotidiana. Vita quotidiana rivolta verso i nostri pazienti in primis, ma, perché no, anche verso i nostri colleghi. È importante imparare a parlare con il paziente e sempre di più in questa medicina che al giorno d’oggi (...) Quindi innovazione che parte dalla Basic Transitinal Science, noi creiamo ricerca perché ogni giorno abbiamo pazienti per gli studi, i numerosi studi, che portiamo avanti. Quindi nei nostri blocchi di ricerca traslazionale o anche di trial e non solo, approfondimento anche sul tema clinico, quindi l’innovazione di farmaci innovativi e che devono essere proposti ai nostri pazienti nel caso di failure o nel caso di innovazioni farmacologiche di un certo tipo. Ma anche innovazioni per i pazienti per i casi complessi in cui abbiamo bisogno di parlare con i nostri chirurghi, con i nostri radiologici, con gli altri nostri specialisti che ruotano intorno a patologie complesse come quelle per esempio delle malattie infiammatorie croniche intestinali con malattie extra intestinali, o con coinvolgimento articolare, o con necessità di chirurgica più o meno semplice, più o meno difficile a seconda dei punti di vista, quindi avere un momento di confronto tra specialisti dello stesso centro o di centri diversi, diciamo regionali e non solo, è assolutamente importante. Avere un momento di confronto con anche i nostri pazienti è un modo per acculturare, per mettersi in discussione, capire cosa possiamo fare meglio, capire cosa possiamo migliorare, dalla comunicazione medico-paziente, alla gestione centro-paziente, alla pianificazione di quello che potrebbe essere il futuro a breve e lungo termine.”
D. “Quali sono i take home messages oggi più importanti nel campo delle malattie infiammatorie?”
Scaldaferri "In questo anno, targato Policlinico Gemelli, dobbiamo portare a casa alcuni concetti importanti. Uno, esiste da quest’anno una biobanca targata Policlinico Gemelli che mette i prelievi di sangue, di feci, di microbiota ecc., dei nostri pazienti che mette a disposizione della comunità scientifica. Quindi, avremo una coorte di pazienti che daranno il loro materiale biologico per la ricerca in Italia e in Europa targata biobanca Policlinico Gemelli e questo è un primo concetto importante. E visto un fermento sulla ricerca traslazionale che continueremo a portare avanti per fare medicina personalizzata, questo è uno degli obbiettivi cardiache della fondazione policlinico gemelli e lo è in particolare anche per le malattie infiammatorie.
Esistono farmaci, alcuni già in commercio, che stiamo posizionando nella pratica clinica di ogni giorno, ne arriveranno altri, e la nostra sfida sarà quella di dare il farmaco giusto al paziente giusto, ascoltare il paziente, ma ascoltare anche l’impegno di sostenibilità che il sistema sanitario regionaleci richiede.
Esiste un altro take home message importante, una gestione multidisciplinare che è la storia delle malattie croniche intestinali ma che diventa sempre di più momento di incontro anche culturale per approfondire, sapere, quando è il caso di appoggiarsi su una rete intera o, perché no, sfida dell’anno prossimo, la rete esterna, la rete regionale di specialisti che si può appoggiare eventualmente alla rete interna del Policlinico Gemelli. E poi, ancora un take home message di queste giornate, l’importanza anche della transition clinic, queste malattie sono purtroppo malattie anche pediatriche e i bambini crescono, hanno bisogno di un terreno fertile dove continuare a essere presi in carico da strutture adeguate e noi facciamo anche transition clinic. Anche su questo abbiamo bisogno di portare a casa delle importanti novità che ci vengono dal mondo della pediatria e su questo siamo anche onorati di poter collaborare attivamente con l’ospedale pediatrico Bambin Gesù ma anche con policlinico Umberto I con cui condividiamo delle esperienze di clinica e di ricerca per queste categorie speciali di pazienti. Presente e futuro devono parlare anche di tutto quello che ruota intorno alla gestione non farmacologica delle malattie. Il ruolo, per esempio, della psicologia e il ruolo sempre più importante della nutrizione...."