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Quando un elemento dentario non è più recuperabile, per tanti motivi, per esempio soffre di una parodontite grave che lo rende vacillante, oppure è stato devastato da carie, oppure presenta delle cure eseguite nel passato che non possono essere più corrette o rimaneggiate, talvolta è necessario rimuovere dalla bocca questo elemento. Accade che quando un elemento ha superato un certo livello di danno, è peggio lasciarlo in sede che rimuoverlo. In questo caso si effettua la cosiddetta estrazione del dente. L’estrazione del dente è uno degli atti medici più sgraditi che ci sia proprio l’operatore. Io ho studiato tanti anni per salvare i denti non per toglierli però delle volte è necessario per il bene del paziente, ripulire quella zona e rimuovere questi denti o queste radici. L’esecuzione del trattamento è abbastanza semplice dal punto di vista concettuale: si anestetizzano la parte poi con degli strumenti appositi il dente verrà rimosso. Devo dire che alcuni elementi si estraggono con una facilità estrema, per esempio, un dente malato di parodontite che vacilla già e si può eseguire un’estrazione con le sole dita, basta soltanto tirarlo delicatamente e spesso si estrae così. Io la chiamo estrazione digitale, nel senso che la faccio con le dita, è un’estrazione molto semplice. Vi sono dei casi invece in cui il dente è molto ancorato nel suo alveolo e spesso e volentieri magari è anche scoronato. Il dente s’è consumato ed è rimasta solo la radice all’interno. In questo caso l’estrazione è molto più complicata da eseguire e necessita tutta una serie di passaggi. La cosa importante da ricordare però è questa: nelle attuali modalità di terapia si evita con accuratezza l’estrazione con le pinze, solitamente oggi si utilizzano delle stazioni molto atraumatiche, utilizzando delle piccole levette che permettono di muovere in maniera estrema al dente e si parla di lussazione e poi di raccoglierlo con delle idonee pinze. Quindi la pizza alla fine serve solo per raccogliere il dente non per rimuoverlo. Una delle tecniche che uso moltissimo si chiama “sindesmotomia”, la sindesmotomia è quella tecnica che permette di incidere con delicatezza il legamento alveolare e fare in modo che il dente si sgusci da solo dal suo alveolo. È una tecnica talmente atraumatica che molte volte il paziente dopo che abbiamo già concluso l’intervento, magari ho già suturato i tessuti, mi dice “ma quando me lo toglie il dente?” e per me è un grande piacere dagli già la bustina con il suo dente già disinfettato e già da portar via. L’estrazione oggi se eseguita in questa maniera atraumatica è un atto medico ben tollerato. Ci sono delle controindicazioni, chiaramente, per esempio in questo periodo vi sono delle sostanze utilizzate come anticoagulanti, dopo patologie cardiache, patologie ictali o emboliche, possono controindicare nell’immediato l’esecuzione di un’estrazione per evitare emorragie. Però ci sono dei protocolli anche per, naturalmente, aggirare questa problematica, basta che il dentista venga messo al corrente dell’assunzione di questi farmaci anticoagulanti. Nella mio protocollo preferisco sempre dare un antibiotico preventivo in tutte le situazioni in cui sospetto una possibile infezione e ci possono essere quindi parecchie indicazioni a seconda delle situazioni. Di solito l’antibiotico lo faccio assumere da due giorni prima dell’estrazione quindi il terzo giorno si esegue l’estrazione poi si completa negli altri tre giorni l’assunzione. Possiamo riassumere così: poiché rimuovere un dente dalla bocca è sempre un atto sgradevole per lo stesso medico, bisogna cercare di farvi capire sempre questo concetto: un dente viene rimosso quando proprio fa più danni a rimanere che a essere rimosso. Poi ricordiamo sempre che una volto rimosso il dente, c’è sempre la possibilità di riabilitarlo, è possibile molto spesso, dove togli applicare un dente artificiale per esempio con l’implantologia, oppure riabilitare quella zona, se non è possibile eseguire l’implantologia, con dei ponti oppure delle protesi più o meno rimovibili. Sta di fatto che oggi anche l’estrazione del dente non è tecnicamente una vera e propria mutilazione, ma è anzi qualcosa che ci dà la possibilità di riabilitare la masticazione. Nel linguaggio medico odontoiatrico noi definiamo protesi qualsiasi manufatto che ripristini in qualche maniera la funzione originaria della dentatura. È una protesi una singola corona, è una protesi un ponte, è una protesi un circolare, è una protesi una dentiera, è una protesi uno scheletrato, è una protesi, una protesi rimovibile parziale. Spieghiamo un po’ cosa sono queste protesi...
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Dottor Daniele Beretta
Studio dentistico polispecialistico in provincia di Padova
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