COMMENTI 1 - Università e lavoro, siamo viziati e mi agito troppo?

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Indice:
00:00 Introduzione
00:37 Le discussioni “animate”
14:13 L’università è per tutti?
24:26 Chi studia si consacra al lavoro?
33:19 Chi non studia peggio campa?
37:23 Siamo viziati?
42:18 Ma come si fa a vivere con poco?
43:03 L’indeterminato di una volta
45:35 Come si può cercare altro?
49:04 Identificazione con il lavoro
57:25 Conclusione
#lavoro #simpleliving #crescitapersonale
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⭐️ Faccio del mio meglio per pubblicare almeno un video ogni settimana, solitamente il lunedì
Questo video non è sponsorizzato e non contiene prodotti a fini commerciali. Tutto ciò che vi racconto è frutto della mia personale esperienza.

[@tatianab.9328]

Mi sono iscritta tardi all’università, per motivi indipendenti dalla mia volontà, e spesso non potevo dare gli esami perché non riuscivo a sostenere le tasse, alla fine però, lavorando full time e con un bimbo piccolo, ho raggiunto la mia sudatissima laurea in giurisprudenza, cui è seguito un master di specializzazione.. è stata durissima, follia pura, ma ne è valsa la pena! Una soddisfazione senza pari.

[@MiracoloItaliano-se1bi]

Hai fatto bene non vedo il problema nel laurearsi tardi anzi devi se è una cosa che senti. Bisogna seguire il nostro percorso interiore perché la gente non sa e non ha diritto di sapere o parlare di quello che è il nostro destino. Nel tuo destino c'era quello di laureati e magari lo auguro a te se lo vorrai di seguire quella strada a livello lavorativo. Non esistono persone, ostacoli o problemi che possono andare contro il destino di ognuno di noi anche noi stessi a volte non possiamo metterci di traverso 😅. C'è un libro che si chiama codice dell'anima di Hillman e questo concentro del destino è spiegato molto bene. 😊

[@oipaAlcamo]

Anche io mi sono laureata in Giurisprudenza con tanti sacrifici

[@ilfilomagicodiarianna]

🌸 capelli sempre piu MERAVIGLIOSI 🤩

[@BirchKnots]

Uuuuu Letizia, sono ai primi 11 minuti e ho dovuto mettere pausa per commentare! Se me ne pento modifico XD Quando hai parlato della tua esperienza passata nel non poterti nemmeno lamentare perchè non si fa mamma mia sembrava parlassi di me! Ogni volta che mi venivano fatte cose, ma anche cose gravi sul lavoro o dagli amici o dai parenti ecc. mi veniva sempre detto dai te la prendi per niente, lascia correre cosa vuoi che sia, non sta bene lamentarsi sempre, oppure la frase preferita dei miei genitori "sei viziata!" Ecco. questo mi ha portato a vivere situazioni estremamente tossiche pensando sempre di essere io il problema, per poi, dopo anni, scoprire che guarda un po' avevo ragione io! Ho un esempio pratico su tutti. Lavoravo per una grande azienda come commessa. Un negozio di lusso in cui inizialmente mi ero sentita onorata, letteralmente onorata ad essere stata assunta. Dopo circa 6 mesi quando da part time mi hanno passato il contratto a full time (sempre determinato) le cose hanno iniziato a deteriorarsi. Sostanzialmente facevo spessissimi straordinari non pagati oppure quando avevo il giorno libero mi veniva tolto perchè dovevo sostituire qualche collega e questo ovviamente all'ultimo tipo chiamandomi alle 7 del mattino per sapere se all 10 potevo attaccare. Ho resistito diversi mesi pensando magari è una fase passerà, poi la situazione è peggiorata ancora e ho iniziato a ricevere minacce, letteralmente minacce tipo che non potevo andare a fare pipì durante il turno o se ci andavo mi veniva cronometrato quanto ci stavo e mi veniva chiesto se veramente ne avessi bisogno. Poi i miei colleghi hanno iniziato a licenziarsi e non ne venivano assunti i nuovi quindi i nostri turni si allungavano a dismisura e io facevo anche 8h senza pause. Insomma stremata ho detto io mi licenzio, risposta delle persone che avevo intorno? Voi giovani siete viziati, io ho lavorato gratis in miniera (scherzo è per esagerare) alla tua età e non mi sono mai lamentato, voi siete pigri e non sapete fare sacrifici quindi non otterrete mai niente dalla vita. Dopo qualche mese dal mio licenziamento (perchè alla fine non ho ascoltato nessuno e mi sono licenziata) alcuni ex-colleghi hanno denunciato i nostri capi per minacce e maltrattamenti e all'uscita della notizia della denuncia sui giornali mi è stato detto: ah ma guarda te che cattivi questi! Figurati se ancora siamo messi così, con lo schiavismo! Però finchè lo dicevo io non mi aveva creduta nessuno e dico nessuno! Tutto questo commento come sempre lunghissimo per dire che l'educaizone dello stai zitta, non sta bene lamentarsi, sei viziata, non fa altro che creare persone sottomesse che poi troveranno qualcuno che accorgendosi della loro attitudine se ne approfitterà! E' assurdo che ancora stiamo così e brava tu che hai alzato la testa e sei andata avanti! Ora continuo il video xD p.s. dopo aver finito il video aggiungo che non ho una, ma ben due lauree triennali, eppure una delle mie numerose esperienze lavorative è quella che ti ho raccontato. La laurea in sè e per sè non conta nulla se non come soddisfazione e cultura personale!

[@serenatranchino1025]

Ciao Letizia, mi è piaciuto molto questo video, e in generale tutti i tuoi video commenti, sono d'accordo con te su tutta la linea, anche sul discorso del contratto a tempo indeterminato. Io ho cominciato a lavorare da poco, ho 21 anni, faccio un lavoro che non mi piace e ogni giorno mi alzo con sempre più angoscia, ma continuo perché mi sembra non ci sia altra via d'uscita. volevo esprimere il mio pensiero riguardo al commento che diceva "come si fa a vivere con poco" e il poco erano 1200/1300€ al mese, a testa (quindi magari 2 persone). Il mio pensiero è: beati voi che riuscite a pensare o a conoscere situazioni in cui uno stipendio così è poco... Nella mia situazione sembra un sogno, anche se so che dovrebbe essere la mera base... In questo periodo mi sento avvolta da un velo di negatività bello spesso per quanto riguarda il lavoro e il denaro in generale (sembra non bastare mai) nonostante io sia una persona molto razionale e non spendo neanche la metà di quel poco che guadagno in 1 mese, proprio perché ci tengo al risparmio (complice anche la fortuna che vivo con i miei genitori). Mi chiedo, come si fa ad uscire da una situazione così? Con quali presupposti si cerca un altro lavoro, se si è terrorizzati da ciò che potrebbe accadere lasciando il lavoro che si sta facendo? In futuro vorrei cambiare o passare almeno ad un part time così da ingoiare la pillola più facilmente, ma nella mia azienda il tempo parziale non è ben visto, ho paura che non me lo concedano. Insomma, è tutto un sacrificarsi per un futuro che potrebbe non essere così diverso da ciò che vivo oggi😢. PS. Mi scuso per la lunghezza del commento, ma non so con chi sfogarmi❤

[@oipaAlcamo]

Mi sono laureata da adulta in Giurisprudenza. Università Statale. Lavoravo già. Ho sostenuto dei costi, fattibili. Ho impiegato 6 anni a laurearmi. Mi sono privata di tante cose, ma lo rifarei. I libri non li compravo nuovi.

[@saradallagiacoma4344]

Bello che tu abbia avuto la serenità e umiltà di spiegare quanto sia facile fraintendere i toni nei commenti. Uno dei lati negativi dei social è che gli animi si scaldano subito. 🌹

[@simonagambarelli8559]

Ho conseguito una laurea in giurisprudenza con lode , mai usata x scelta , ma ricordo gli anni dell università siamo a Modena come tra più i belli della mia vita non tutto deve avere un riscontro ecomonico. Rifarei quella scelta /esperienza altre 100 volte . 💙

[@Minafersi]

Ciao Letizia!! Finalmente sonno una più nel tuo elenco . Bene, questo argomento secondo me è relativo a ogni uno di noi anche perché la vita è come un arcobaleno, se no fosse così sarebbe una noia. Detto questo io sono il parere di mantenere la strada de la crescita personale…

[@elliebusylondoner]

Hey, non mi aspettavo che rispondessi al mio commento. Mi fa piacere anche che tu l'abbia interpretato nel modo giusto e sono anche d'accordo con te su tutto il discorsone che hai fatto all'inizio del video. Sono molto simile come te in quello. Sì, il mio discorso, quello che appunto volevo dire, è che comunque c'è proprio un sistema diverso qua, ovvero all'università si lavora non perché si deve lavorare, ma perché c'è la possibilità e si sa che lavorando già un po' all'università si hanno poi più possibilità una volta che si esce dall'università. Molto spesso si riesce a fare anche dei lavori che hanno a che fare col tuo itinerario di studi, altre volte no, ma comunque la cosa positiva è che nella maggior parte dei casi qui anche le esperienze che non hanno diretto aggancio con i tuoi studi vengono comunque considerate nel curriculum, perché comunque ti danno delle schese che sono sempre importanti. Quindi ti ringrazio per avere appunto evidenziato il risposto al mio commento. Sì, abbiamo un minimo salariale che sicuramente aiuta e il fatto che uno vada all'università c'entra e non c'entra fino a un certo punto perché il pezzo di carta da solo qui non serve praticamente a niente e te lo dico proprio col sorriso e ti ringrazio per il tuo video, sempre molto piacevole ascoltarti.❤

[@Random-ica]

L'università non da garanzie ma aumenta le probabilità di trovare un buon lavoro che dia più libertà e questo è importante secondo me dirlo a chi deve magari ancora scegliere la strada da intraprendere. I miei non hanno mai messo in dubbio il fatto che dovessi fare l'università, mi han lasciato totalmente libera di scegliere quello che più mi piacesse, hanno fatto molti sacrifici per farmi studiare e io lavoravo nei weekend e nei festivi per non gravare ulteriormente sulle loro spalle. C'è gente, sicuramente, che non può permettersi neanche questo, ma se invece se ne ha la possibilità è giusto mettere tutto sul piatto. Se si studia non si ha la certezza ma si hanno più possibilità di trovare un bel lavoro, così come se non si studia non si ha la certezza di non trovarlo, ma si hanno meno possibilità. Almeno, questo è il mio pensiero dato dall'esperienza mia e dalle persone che ho intorno..

[@annaritamaglione3203]

Per quanto riguarda l’università , io ho amici che si sono laureati , ma non sono riusciti a fare il lavoro che volevano e si sono arrangiati con altri lavori. Una di queste si è laureata in scienze politiche e …. Lavora da anni nei call center.

[@lamelamelazza]

il lavoro è indeterminato nel senso che è non finirà mai 😅

[@Alice0206]

Chi dice che laureandosi si avrà una gratificazione economica e un lavoro meno faticoso in futuro è molto molto ingenuo.. chissà perché ma è la seconda volta che questa opinione viene da un insegnante di ruolo, immagino statale Non siamo tutti portati per determinate materie e quindi, in seguito, per determinati lavori Fossimo tutti dei cervelloni saremmo tutti medici e tanti saluti Si deve avere la fortuna di essere portati e avere passione per la disciplina giusta al momento giusto, non è da tutti Se le insegnanti che sono riuscite ad entrare di ruolo amano il proprio lavoro e lo svolgono con passione, tanti complimenti e tante tante grazie! Perché sarete ispiratrici e ispiratori delle generazioni future! Sarebbe bello per i nostri bambini e ragazzi che tutti gli insegnanti lo facessero per vera vocazione Inoltre l' impegno che è richiesto negli studi universitari è notevole, non è solo una questione di possibilità economiche e familiari materiali, a volte anche il contesto, lo stress che deriva da fonti che non sono lo studio, la condizione mentale, giocano ruoli importanti nel riuscire a portare a termine il percorso. Basta con la retorica del "se vuoi puoi", non è così! Fermo restando che anche se "non vuoi" ma che problema c'è, farai altro nella vita! Ciò non ti toglie valore, sei esattamente come il laureato ma con un percorso di vita differente! Chiudo con un ultima cosa: chi non ha una laurea non ha necessariamente una vita meno felice di chi è laureato (L' argomento mi triggera, ma se ne può comunque parlare no? 😉)

[@user-tl7by3bs7g]

"Gratificazione economica" e "insegnante" è un ossimoro😂

[@Alice0206]

@@user-tl7by3bs7g non so, la signora che ha scritto il commento nel video ha un ottimo compenso per lavorare 12 ore a settimana 🤷🏻‍♀️

[@adinaciobotarul6346]

Ciao , io ho 43 anni e sono una mamma single e ti dico che se vuoi fare università lo puoi fare tranquillamente perché quasi tutti corsi tranne quelli dove è obbligatorio la presenza come per esempio: medicina,ingineria, matematica puoi fare università da non frequentante , cioè studi da sola e vai solo a fare esami ,certo in alcune materie avrai più libri da studiare rispetto a una persona che lo fa da frequentante ma in generale il programma è uguale sia per frequentanti e non frequentanti e sul diploma di laurea non sarà scritto: frequentante o non frequentante 😊

[@odine333]

Per la cosa dell'università: molti di noi sono privilegiati a poterla frequentare, dobbiamo ammetterlo. In Italia è come dire che sei appestato se ammetti il tuo privilegio o il tuo benessere finanziario ma è così. Comunque Letizia sei sempre più bella, lì in mezzo alla campagna stai sbocciando 😻

[@silviatomasi70]

Adoro il tuo discorso al minuto 27.24 circa....è verissimo non ce certezza in nulla....forse si...forse no....troppe variabili...troppe. Studiare per tenerr mente aperta a tutto....e affrontare la vita

[@ilfilomagicodiarianna]

🌸 sono assolutamente d’ accordo con te, la situazione di partenza conta assolutamente, probabilmente non si capisce perchè certe situazioni sono talmente lontane da molte persone…

[@ilfilomagicodiarianna]

🌸 Sono arrivata al mio commento… non vorrei sembrare una stalker😅. Per quanto riguarda il discorso cercare un altro lavoro mentre ne si ha già uno e si fanno orari totalmente sfasati… anche solo fare un periodo di prova nel nuovo è davvero difficile💓

[@annaritamaglione3203]

Comunque quel commento, scritto così, dava proprio adito ad un’ interpretazione volta ad una critica, piuttosto che ad un consiglio. Meno male che vi siete chiarite 😊

[@lamelamelazza]

ci sarà un nuovo update finanziario di metà anno?

[@davidestrina9237]

Le univeristà telematiche, costano di piu, anche xche sono "facilitate" mettiamola cosi. Non lo so se hai visto il servio di Report.

[@sasyumi2947]

Io ho mollato l’università al primo anno e sono soddisfatta della scelta che ho fatto. Ho sempre avuto difficoltà a studiare, a scuola andavo male e mi facevo il mazzo per prendere un misero 6. Dopo il diploma ho scelto una facoltà che mi interessasse davvero con la certezze che sarei andata bene e invece pure con le materie che adoravo non riuscivo a superare gli esami. Ora è da quattro anni che faccio un lavoro che ho imparato ad amare, ho 25 anni e molto probabilmente non riprenderò gli studi visto che sono negata. Andare all’università è anche una questione di testa oltre che di soldi, potrei pure permettermela ma sarebbe solo una perdita di tempo per me

[@manu6572]

"Se studi finisci bene" è così che si generano generazioni di frustrati che sfogano la propria frustazione nei più disparati dei modi....

[@EpilobiumAngustifolium]

Mi sento molto simile a te. All'inizio hai spiegato della tua frustrazione per un certo tipo di educazione un po' castrante. Non puoi dire questo e quello in modo animato perché risulta poco elegante, permaloso, pesante, o altri aggettivi. Io credo che chi è cresciuto così non abbia potuto imparare ad esprimere in diversi toni lo stesso messaggio, senza però rinnegare le proprie emozioni. La comunicazione è fatta di espressioni facciali, tono di voce, parole, volumi, sguardi. Invece di essere frenata, andrebbe semplicemente educata senza castrazione. Se una persona sa come si sente, si educa a trasmettere le sue emozioni insieme al messaggio e a dare importanza a quelle, più che al contenuto di per sé. È importante come una persona si sente, è da lì che si genera il suo pensiero. Mentre le emozioni sono legittime, i messaggi da soli possono risultare permalosi e scontrarsi con le emozioni altrui. il tuo modo di comunicare mi ricorda molto il mio, e certe volte mi accorgo di esagerare ma riconosco come te che ne ho diritto. Forse dobbiamo solo imparare a comunicare in modi diversi le nostre emozioni

[@tatianab.9328]

Più vado avanti ad ascoltare il video e più mi ribolle il sangue: ma nessuna di voi ha mai denunciato questi bastardi? Ma cacchio, avete cinque anni per denunciare un illecito con una richiesta di intervento all’Ispettorato del Lavoro, ma mandategli una visita ispettiva, dobbiamo farli neri questi! E lo dico perché è lì che lavoro, quindi mi girano le eliche quando vedo sfruttamenti a manetta come questi… chiedo scusa, sarà deformazione professionale ma leggere queste cose mi manda in bestia. A proposito: l’indennità di maternità è a carico dell’Inps per la maggior parte dei contratti, solo in pochi casi il datore di lavoro deve sostenere il 20% a completamento dell’ indennità totale. E comunque c’è sempre la possibilità di assumere in sostituzione di maternità con il 50% degli sgravi contributivi ed assicurativi.