Compiti di realtà: la scuola delle competenze

Cosa sono i compiti di realtà? Perché sono importanti a scuola? Come stimolano l'apprendimento efficace da parte degli studenti? Dove trovi i riferimenti legislativi sui compiti di realtà?
Contenuti di questo video
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0:00 Introduzione
6:21 Domande guida
11:06 Riferimenti legislativi
27:40 Azione didattica: dalla progettazione alla certificazione
33:34 La cultura della valutazione
36:23 Indicatori di competenza
37:56 Finalità della certificazione
43:31 Documento di certificazione delle competenze
44:15 Conclusioni
Video di approfondimento
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Indicazioni nazionali e linee guida
👉 bit.ly/IndicazioniNazionaliVideo
8 Competenze chiave per l'apprendimento permanente
👉 bit.ly/8CompetenzeChiaveVideo
Scuola: riforma o sperimentazione?
👉 bit.ly/ScuolaRiformaSperiment... .
Luisa Treccani
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Rifletto sul mondo della scuola non per creare problemi ma per trovare soluzioni
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Manuale di Legislazione Scolastica: conoscerla, comprenderla, saperla applicare.
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Guida pratica per i docenti supplenti... dal primo giorno di scuola
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Questa guida pratica vuole fornire un orientamento per capire dove trovare tutte le informazioni fondamentali per svolgere il proprio ruolo da insegnante con professionalità e puntualità… anche se in quella scuola rimango solo un anno!
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[@filomenacataluddi1682]

Grazie dottoressa Treccani per il suo impegno, professionalità, condivisione di questi contenuti fondamentali per noi docenti. Grazie mille!

[@Marco-wh5jq]

Grazie Luisa per il tuo impegno, il tempo, la chiarezza e la sempilcità dell'esposizione.

[@LuisaTreccani]

Grazie a te.

[@BlueBerry-jd9fs]

'Osservazione sistematica' ( e imparare facendo,sperimentando , per lo sviluppo integrale di ciascun alunno).Grazie per le utili informazioni.

[@LuisaTreccani]

Grazie a te.

[@AlessandraStanga]

Grazie per i video preziosi che condivide su KZbin! 👏

[@LuisaTreccani]

Grazie a te

[@alessandrovaccari782]

Grazie!

[@LuisaTreccani]

Grazie a te.

[@robertogalli7493]

Ciao Luisa, grazie, ti chiedo se hai un video dove parli della questione del secondo lavoro dei docenti, ci saebbe bisogno un bel approfondimento, io sono un docente di percussioni al liceo musicale e ovviamente tengo anche concerti, trovo un po assurdo che ogni volta che vengo pagato, ormai miseramente anche qui, per un concerto devo chiedere il permesso e dichiarare il compenso. Un saluto

[@LuisaTreccani]

Non ho avuto ancora tempo di realizzare un video di approfondimento dettagliato. Trovi un analisi nella mia guida pratica docentisupplenti.it il tema va, comunque, analizzato caso per caso.

[@flaviacocca4672]

Salve, qualcosa sulla tutela del patrimonio?

[@annetta822]

puoi organizzare qualsiasi attività desideri a riguardo

[@dairan1336]

Non c'è niente da fare: l'unico compito di realtà che vive un alunno a scuola è quello che gli impone il suo insegnante con interrogazioni , compiti e verifiche. In altre parole quello del suo obbligo scolastico. Pochi alunni sono in grado di cogliere gli elementi costruttivi delle richieste portate dall'insegnante (ammesso che poi ci siano). E' invece certo che per tutti gli alunni il compito richiesto è una realtà ineluttabile, pur non rappresentando certamente quel compito di realtà che si vorrebbe nella teoria. Quest'ultimo ha troppe caratteristiche ideali sostanzialmente irraggiungibili (ci si domandi il perché) che lo rendono vano nel suo valore formativo (interdisciplinarità, coinvolgimento, mobilitazione, ecc.). Anche quando nella scuola del passato si calcolava in quanto tempo una vasca si riempiva di acqua si era esposti ad un compito di realtà, perchè le vasche esistono e pure si riempiono. Quindi dove sono le novità: il lavoro di gruppo (al quale non si viene neanche formati)? Che compiti di realtà potranno poi mai essere quelli di Storia che pongono conoscenze e dinamiche lontanissime da noi? Se il compito di realtà è fare una sintesi, un' analisi, una valutazione di un periodo storico, sintesi, analisi, valutazione le si possono fare in modo più concreto su cose dell'oggi che magari si toccano con mano; si possono mostrare competenze senza ricorrere a conoscenze imparate a memoria perchè neanche vissute. Questo è l'esempio che si può fare per Storia , ma diverse altre discipline non si prestano per tutto il discorso delle competenze che richiedono il fare pratico, ma che il più delle volte si concretizzano in esercitazioni puramente virtuali e autoreferenziali. Le competenze sono sicuramente trasversali, ma per come sono teorizzate, usando le conoscenze e le abilità delle discipline come elementi propulsivi, finiscono soffocate o trascurate (anche perchè una reale interdisciplinarità è di là da venire). Complimenti poi per la consapevolezza che il percorso delle competenze è stato avviato solo per la scuola primaria e non per i gradi superiori. La cosa si qualifica da sé e non si capisce tutto questo fervore dato alla sua astratta sistematizzazione piuttosto che alla sua concreta diffusione (in realtà lo si capisce benissimo...). Un fatto del genere demotiva qualsiasi impeto innovativo (qualora si generasse mai, in una scuola che è da sempre uguale a se stessa).

[@LuisaTreccani]

Grazie per il tuo contributo

[@Symphocal]

Tutto condivisibile! La burocratizzazione dell'istruzione (che già dire istruzione è tutto dire) rende tutto farragginoso e contro-operativo, è come mettere la sabbia nel motore. Magari i propisiti di base sono anche giusti, ma all'atto pratico di un sistema scolastico obsoleto dal reclutamento degli insegnanti all'esame di maturità (senza parlare delle genialate tipo alternanza), risulta come un lavoro doppio che nulla porta ai fini pratici (quindi non è reale) e anzi sottrae tempo e risorse all'apprendimento formale. Perché alla fine è sempre e solo quello che si viene valutati, almeno in Italia. Purtroppo l'empireo teorico delle accademie e delle sale consiliari, l'acqua pura delle meglio menti, scendendo verso la valle delle aule scolastiche si intorbidisce... serve una selezione psicoattitudinale del corpo docente, e non c'è; serve una vera e proprria formazione attiva degli insegnanti, e c'è solo a macchia di leopardo; servono stipendi motivanti, perché gli insegnanti lavorano, non fanno volontariato; e servono investimenti strutturali, altrimenti avoja tu a a parlare di realtà... Quello che succede è che invece il baraccone della burocrazia scolastica scarica tutto sempre soltanto sulle spalle dei singoli insegnanti e su qui poveracci degli studenti, che in 5a scientifico magari non hanno mai scritto un tema o che in 4a classico riescono a barcamenarsi senza sapere cosa significa tradurre - non che non studiano, ma nessuno gli ha mai spiegato come si traduce, cosa che viene data per scontata come tanto altro ma che invece non lo è. Saluto cordialmente con questo articolo a mio avviso molto rappresentativo www.edscuola.eu/wordpress/?p=167278

[@annetta822]

non esiste l'obbligo scolastico ma di istruzione, studia la costituzione prima di fare disinformazione

[@dairan1336]

@@annetta822 l'istruzione secondo la Costituzione è obbligatoria (art.34) e corrisponte all'obbligo di andare a scuola (ma anche di dare esami se è istruzione familiare) per otto anni (ormai anche 10...). E' questa la disinformazione?

[@annetta822]

@@dairan1336 appunto, si può fare istruzione parentale. Quindi l'obbligo non è scolastico o di frequentare la scuola ma di istruzione

[@gianlucazanon1505]

perfòrmance