Ritengo molto interessante ciò che è stato trattato in questo convegno (costituito da due parti: kzbin.info/www/bejne/pZWvenVpesSqnNk e kzbin.info/www/bejne/jJndmaVunc17a8k ) organizzato dall'università di urbino, riguardante delle competenze degli educatori, elemento sul quale ci si sofferma sempre troppo poco e molto spesso non viene data la giusta attenzione ed importanza appunto alle competenze degli stessi educatori/educatrici solo perché la "tradizione" o nel senso comune si è sempre fatto riferimento a dei principi piuttosto che ad altri più innovativi, con evidenze scientifiche. Trovo stimolanti il confronto avuto nella tavola rotonda tra Vanna Iori, Fabio Olivieri, Maria grazia Riva e Cristiana Palmieri, che portando ognuno la propria esperienza di vita hanno arricchito questo incontro avendo un confronto tra loro che toccasse gli aspetti più disparati. Inoltre anche l'intervento fatto da Bernard Rey e Patrick Mayen, ci mostra come in realtà le competenze tanto discusse siamo un elemento che mette in discussione anche in altri paesi, riguardo la loro complessità, la loro applicazione e valutazione delle competenze in relazione anche ai vari contesti in cui ci troviamo. Riporto una particolare citazione di Roberto Trinchero, che fa molto riflettere è "competente è chi fa errori sempre nuovi, poco competente è chi fa sempre gli stessi errori, incompetente è chi non fa per non sbagliare", invito a riflettere educatori, educatrici, insegnanti su queste parole sulle quali a mio parere ci si sofferma sempre troppo poco.
@AlessandroPrisciandaro2 жыл бұрын
convegno sulle competenze degli educatori italiani .... in cui non si parla delle competenze degli educatori. Siamo ancora lontani anni luce dalla realtà del lavoro educativo. Le università devono aprirsi al territorio professionale, uscendo dai recinti mentali del BLA BLA BLA vuoto e inconsistente. Un convegno interessante nel titolo ma vuoto nei contenuti. Davvero facciamo fatica a capire l''ottusità mentale di chi rifiuta il confronto con migliaia di operatori che fanno la professione educativa ogni giorno! Basterebbe che l'università facesse ricerca su quello che esiste, sulla pedagogia in atto nei servizi, facendo intervenire gli attori che ogni giorno affrontano i problemi educativi del territorio.