Cos'è il talento? Un'indagine sulla natura della creatività

[@robertoacciarini2844]

Bella lezione!

[@ubudanceparty]

Oddio, “lezione” non credo, che non ho l’autorevolezza di insegnare neanche come si aprono i barattoli di maionese. Diciamo “osservazione critica” dai! Grazie!

[@riccardofabio4458]

Non me ne intendo di filosofia, anche se è una materia che mi affascina molto, però ho sempre avuto una maggiore "simpatia" verso le filosofie orientali, perchè mi sembra che esprimano dei concetti che, in un certo senso, si possono applicare alle situazioni e agli eventi della vita di un individuo, rispetto a quella occidentale che invece cerca di analizzare qualunque cosa, a tal punto che spesso alcuni filosofi occidentali sono arrivati a perdere la ragione. 😄 (Spero di essermi espresso bene, mi sento molto ignorante quando parlo di questi argomenti 😁).

[@ubudanceparty]

Tranquillo che nel mio canale l’ignoranza è preziosa. Meglio svegli e dubbiosi che ciecamente sicuri. Io poi oltre che cieco sono pure pigro.

[@alexanderthegreat5726]

Per me invece tutto e' gia' presente a livello genetico e biochimico, ogni nostra potenzialita' risiede li', poi bisogna trovare gli input appropriati per saperli far emergere in maniera appropriata. Abbiamo ovviamente i classici "secchioni" e le classiche "capre", ma in mezzo ci sta appunto chi prima o poi riesce ad emergere (chi piu' chi meno) grazie ad un nuovo fattore ambientale, ad una persona particolare che sa comunicare con i dovuti modi, la pratica, la dedizione certo, ma per la maggior parte che non sono appunto ne' "secchioni" ne' "capre" il tutto parte da stimoli esterni estremamente soggettivi e individuali che generano specifiche reazioni biochimiche/ormonali/neuronali, in modo che il cervello riesca a lavorare e ad apprendere con modesta fatica. Senza dimenticarci come anche dei lavori da "capra" c'e' bisogno nella vita non sia mai, c'e' il bisogno assoluto di tutti e del tutto per mantenere un equilibrio che madre natura conosce meglio di noi e di cui noi abbiamo forse piu' paura del dovuto non riconoscendo i nostri limiti (come diceva pure Callaghan...).

[@ubudanceparty]

Ciò che è noto nella letteratura scientifica in merito dagli anni ‘90 è che non esistono cervelli con diverse potenzialità o con predisposizioni di alcun genere, così come non esiste la così detta “tabula rasa” (ricordo un famoso testo di Steven Pinker sull’argomento). Mettendo da parte malattie e neurodivergenze, i cervelli sposano le stesse proprietà adattive, ed è solo con l’esperienza e la pratica che si sviluppano. Dato che sappiamo che l’intelligenza deriva dalla qualità delle connessioni delle vie neurali che collegano il lobo prefrontale sinistro al resto del cervello, e che queste non si differenziano alla nascita ma si formano con la crescita, siamo abbastanza certi che l’apprendimento sia una questione che non riguarda nessuna particolare predisposizione. “Capre” o “secchioni” ci si diventa, non si nasce.

[@alexanderthegreat5726]

@@ubudancepartyMa la connessione delle vie neurali e' un fattore biochimico, non e' controllabile dalla volonta' dell'essere umano, l'essere umano attraverso la ricerca puo' scoprirne le potenzialità, ma non crearle ex novo. Altrimenti Gasquet con il lavoro poteva diventare un tennista pari a Nadal, cosa che qualsiasi professionista del settore ci riderebbe in faccia...

[@ubudanceparty]

@@alexanderthegreat5726 Predisposizione fisica e predisposizione mentale non sono la stessa cosa. Per quanto non basti essere alti per essere ottimi giocatori di basket difficilmente diventerai un campione se non superi il metro e cinquanta. Non è impossibile, ma fortemente difficile sì. Al contrario sappiamo benissimo che non esistono predisposizioni nel cervello. C’è una intera letteratura in merito, da Pinker passando per Damasio, Eagleman, Kandel, Churchland, Chater, Benini. Sulla volontà invece il dibattito è aperto, come dimostrato proprio da Benini in “Neurobiologia della volontà” uscito giusto due anni fa. Il punto non è creare connessioni, il punto è che non esistono cervelli con potenziali diversi, ma cervelli con lo stesso potenziale che attraversano stimoli diversi.

[@alexanderthegreat5726]

@@ubudanceparty Quindi da un punto di vista scientifico tutti i cervelli nascono con lo stesso potenziale???? Mah, forse filosofico...

[@ubudanceparty]

L’argomento è complesso perché si parla di plasticità cerebrale, che un elemento non innato ma che si conserva con l’esercizio. Un testo molto divulgativo che parla di questi argomenti è “Il tuo cervello- La tua storia” di David Eagleman, prova a dargli un’occhiata!