Trovo il video molto stimolante. Mi vengono in mente tanti esempi di armonia: nelle poesie di Saffo nel mondo antico fino alle poesie di Leopardi nell’800. Anche in poesia come in matematica e in musica, il giusto rapporto ( o meglio il rapporto armonioso) tra i versi e le strofe rende poesie come “l’infinito” immortali nella loro bellezza. Credo che l’armonia sia proprio un processo artistico, una trasformazione e una creazione di qualcosa di straordinario.
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Molto bella e poetica, armoniosa appunto, questa definizione. Grazie del commento
@lucasfusco28198 ай бұрын
Grazie per il video e in particolare la tematica, dove mi trovo più in "armonia", anche sé sarebbe stato più consono applicarmi sul video anteriore, il mio italiano fa acqua😊.
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Molte grazie del commento e dell'interesse!
@lucasfusco28197 ай бұрын
Sulla ipotesi che sia viable cambiare Dio per Número. Faccio un esercizio sul seguente testo di Kierkegaard Dio non pensa, Egli crea; Dio non esiste, Egli è eterno. L'uomo pensa ed esiste e l'esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l'uno dall'altro nella successione. Ci dice qualcosa intorno al potere del numero Numero non pensa, Egli crea; Numero non esiste, Egli è eterno. L'uomo pensa ed esiste e l'esistenza separa pensiero ed essere, li distanzia l'uno dall'altro nella successione. Dunque il Numero è divino in quanto la più efficace ferramenta del pensiero della natura profonda.
@lucasfusco28197 ай бұрын
Molto suggestivo risulta che Armonia figlia di origine divino risulterà moglie di un Re. Ci puo risultare certo che nel nostro mondo servono dei Re, ma forse non ci risulta così necessario esercitare tale potere in armonia. Il mito ci suggerisce lo spirito divino è presente nella forma, non tanto come nella sostanza. Come dire che le idee sono suggerite dei maschi, però sono le femmine a filtrare dando tempo e modo nella loro applicazione. Grazie ancora.
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Grazie a Lei per gli interessanti commenti che arricchiscono video e discussione!
@raffaelecavallaro62238 ай бұрын
Per un periodo affilavo coltelli e la bravura consisteva nel trovare il giusto equilibrio di affilatura tra i due lati della lama trovare quel punto cosiddetto( Filo) il punto più sottile uniforme possibile. Quindi perdere quel filo significava dover riaffilare. Un armonia difficile da raggiungere che con un niente si poteva perdere. Un coltello che non taglia è un oggetto potenzialmente efficace solo se si ricerca di nuovo il filo. L'armonia non è mai un punto di arrivo definitivo ma un anelito perduto e poi ritrovato. A proposito un FIS-armonica con un mantice pieno - vuoto è un'immagine esenplare
@lucasfusco28197 ай бұрын
Credo che non si può parlare di armonia senza essere associata a una figura, una forma o struttura. Si come in fondo si parla di un atto creativo originato dalla sperienza, cioè il contatto con l'altro, il polemos comporta un cambiamento, sé confermata l'intuizione allora sarà positivo altrimenti sarà necessario dietreggiare, e anche questo apporta armonia. Se trata de una certa codificazione del passato, delle certezze, quello che può essere chiamato appunto essere. In ogni caso la armonia è soggettiva, dipende sempre del domani se mai verrà. Grazie
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Interessante e originale questo paragone: trovare il filo nell'affilatura dei coltelli come trovare il giusto equilibrio e l'armonia! Armonia che a sua volta viene vista non come conclusione e meta ma come "tensione a...". Grazie!
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Grazie. Certamente il conflitto, polemos in greco, genera cambiamento, se con questo conflitto si raggiunge un equilibrio fra gli opposti, non si arriva al punto di rottura ma all'armonia. Cosa poi sia davvero l'armonia per ognuno di noi, è soggettivo, concordo.
@lucasfusco28198 ай бұрын
C'è molto da commentare, però rischierò una soluzione a la contrapposizione Omero Eraclito, lo farò considerando un geroglifico egiziano, quello del braccio (jodh Wikipedia), immaginiamo che la struttura ha tre livelli di articolazione del movimento, per ultimo quella de la mano. Questo schema può essere considerato come Logos. Per Omero deve essere ridotto minimo possiamo dire la punta del dito, però a quel punto non potrebbe essere considerato contrario, visto così vicino. Invece per Eraclito non bastano la estensione, ne meno con delle rotazione e allora si trova non il contrario, ben si con i dormienti, troppo lontani. Sólo Pitágora ha la risposta.
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Grazie del commento. Interessante argomentazione!
@lucasfusco28197 ай бұрын
Grazie, mí permetto di aggiungere altre considerazioni. Il simbolo del braccio egiziano oltre al richiamo della trinità che compare in ogni cultura antica, il collegamento con Pitagora è il concetto di sezione aurea, come dimostrato anche dal grande Leonardo, la proporzione entre la parte e l'intero presente en il video. Come curiosità mi piace pensare che quando si parla della coscia d'oro di Pitagora in vari racconti antichi, si trattasse del possesso di tale conoscimento, niente di metálico per certo
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Mi ripeto, argomentazioni nuove, interessanti e arricchenti le Sue, arricchiscono video e discussione, molte grazie!
@lucasfusco28197 ай бұрын
Grazie, non è difficile sentirsi solo anche con il iPhone in mano. Mio nonno diceva: ogni eccesso è difetto, purtroppo non credo sia stato fedele al suo messaggio. Come nonno, ma anche come vissuto , vorrei lasciare a miei nipoti in particolare, un riferimento sul mio pensiero. Ho provato a iscrivermi, però trovo poco chiaro esporre i dati mie, con piacere farei una iscrizione simbolica di sei euro ad un conto da Lei proposto.
@OrnellaCacciapuotiTraversi7 ай бұрын
Grazie, le scrivo la mia email a cui può contattarmi per l'iscrizione simbolica o altre domande: ornella.traversi.cacciapuotiTM@gmail.com
@lucasfusco28197 ай бұрын
Ciò che in fondo mi manca è di veder chiaro in me stesso, di saper "ciò che io devo fare", e non ciò che devo conoscere. [...] Ciò che importa è di trovare una verità che sia verità per me, di trovare l'idea per la quale io possa vivere e morire.» (Søren Kierkegaard, Diario) L'uomo è di per sé una contraddizione insanabile, non si tratta di opposti. Seguendo l'idea che l'uno ha in potenza la creazione di tutti i mondi possibili, guidati dalle sue espansioni autorivelative, per un errore se vogliamo numerico, gli antichi intendo il fenomeno uomo come frutto della caduta di Sophia (sapere), secondo me formando parte di livello Fibonacci quasi alla fine, finisce a formare parte del gruppo Fibonacci successivo. La conclusione è ovvia, la conoscenza non appartiene, non corresponde a gli animali, a gli uomini. Non risulta strano che la donna, offre dal albero, la mela che dona al uomo. I pitagorici si servivano della conoscenza per generare un bios, che rispettava l'ambiente e fomentava l' amicizia.