Chi parla a sproposito di "agenda woke", dovrebbe farsi un regalo: "L'invenzione della Tradizione", di Hobsbawm. Su Amazon so' 33 Euri usato: amzn.to/3SSRaDw Si tratta di una pubblicazione che pur avendo i suoi limiti e senza essere esente da alcune contraddizioni, offre uno spaccato antropologico su come la tradizione si costruisce e muta. E prima di riattaccare a strillare del complotto mondialista woke di recente costrutto, guardate la data della prima edizione... è del MILLENOVECENTOTTANTATRE. Il grosso problema è che un sacco di gente, con un click, riesce ad avere accesso alle mille e una delle dietrologie sfornate oggi, ma in compenso i libri di ieri non li ha mai letti...
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
a forza di sentire la parola "agenda" usata in modo così contundente, mi viene da pensare che forse si tratta di un equivoco semantico. Che roba sono le "agende"? Esistono "agende" nel mondo o è un termine per indicare allucinazioni cospirazioniste? Esistono programmi di politica culturale di tipo neoliberista? Oppure il termine stesso è un feticcio di conservatori trinariciuti? Il fatto che una tradizione è un costrutto storico che muta esclude che spinte alla mutazione in determinate direzioni possano rispondere a specifici obiettivi di politica culturale da parte di determinati gruppi sociali? Se lo si esclude, si è passati dalla Scilla del cospirazionismo alla Cariddi della naturalizzazione dei fenomeni storico-sociali, un'inquietante fallacia particolarmente diffusa tra i neoliberisti (ma forse l'uso di questo termine è molto cospirazionista da parte mia): le migrazioni di massa sono inevitabili perché l'homo sapiens è un animale migratore (trascurando le poderose forze storiche ed economiche che strappano interi popoli alla loro terra), la globalizzazione finanziaria è inevitabile perché l'integrazione degli scambi è una costante storica (trascurando la continua oscillazione contemporanea tra protezionismo e liberoscambismo: spesso contemporaneamente protezionismo dei forti e liberoscambismo imposto ai deboli).
@ElPavesaroTergestin2 жыл бұрын
Un suggerimento che non c'entra assolutamente niente.
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
Detto ciò, voglio rimarcare il mio apprezzamento per il canale di Canestrelli e il suo lavoro di alta divulgazione che non si presta quasi mai a interpretazioni ad uso politico attuale. In questo caso, un sottotesto politico c'è, e mi sono sentito di intervenire. Di solito mi limito ad apprezzare silenziosamente. Complimenti per i contenuti. Tra le tante cose, l'ultimo colloquio su Arminio è stato davvero affascinante. Un caro saluto.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
@@giacomozuccarini8062 grazie!
@donofrioandrea2 жыл бұрын
Onestamento mi sfugge il senso di questa risposta. Tra tanti commenti, perchè rispondere ai complottisti? No me lo vedo Stephen Hawking che discetta di rotondità con i terrapiattisti. Il problema della sirenetta nera non sono i complottisti di "agenda woke" - ricordo bene Hobsbawm letto parecchio tempo fa per l'affascinate storia del kilt - ma questo voler imporre una morale. Il punto non è nelle tradizioni, ma nell'imposizione forzata (di matrice puritana) di archetipi che vanno o in una direzione (ieri) o nell'altra (oggi) ma che alla fin fine sempre imposizioni sono. La sospensione dell'incredulità va bene, ma non quando prescinde dall'autoconsistenza. Perchè Heimdall (inThor) mi diventa improvvisamente nero? Non c'è ragione. Perchè in Gretel e Hansel il cacciatore mi diventa nero. Non c'è ragione. Oppure, per fare un esempio completamente diverso, hai presente Le crociate - Kingdom of Heaven? Un film carino, con alcune grossolane scempiaggini storiche. Prendiamone tre: Baliano giovane. Una sciocchezza, ma funzionale alla storia. Non da fastidio. L'arcivescovo Eraclio un ipocrita e vigliacco? Falso, si offrì come ostaggio con Baliano, ma insomma può anche passare, visto il tema - dicotomia religione vs fede - anche questo è funzionale alla storia. Ma seriamente Baliano di Ibilen " basa una parte del discorso di Baliano sulla necessità che le tre città, l'ebraica, la cristiana e la musulmana siano concepite come un tutt'uno, vale a dire come un insieme organico e inscindibile"? Dico ma scherziamo? Questo è un voler imporre, e giudicare, la nostra mentalità, i nostri valori. E funzionale alla storia? No, è messo lì, non c'entra nulla. E' una forzatura. Mi chiedo, ma se fanno una Mulan austronesiani, i cinesi che ne pensano? e se fanno Pocahontas bionda e occhi azzuri, cosa ne dico i nativi? No, non mi piace tutto questo politicamente corretto che, se anche eticamente giusto, puzza troppo di maccartismo. E' il maccartismo è fascismo travestito da etica
@LucaCavaletto2 жыл бұрын
Non sapevo di aver bisogno di sentir Gioal parlare di pesci tropicali e drag queen, ma sono lieto che sia successo.
@lennesimocanaleyoutube56972 жыл бұрын
non mi sarei mai aspettato che venisse trattato questo argomento su questo canale, ma tant'è: video che merita applausi per il modo in cui hai spiegato la questione del cambiamento e della tradizione. tuttavia, mi preme esprimere la mia opinione, anche perché sono tra quelli che non ha apprezzato il cambiamento di colore della sirenetta, ma non perché "la sirenetta è così e colà e guai a chi la cambia!": penso che quello della disney sia un becero, oltre che estremamente ipocrita, tentativo di essere "inclusiva" con le minoranze, soprattutto se consideriamo che nei suoi live action ripropone praticamente la stessa storia con la stessa estetica presente nei film animati (e lo abbiamo visto anche negli altri live action, non in tutti ovviamente), guardasi per esempio il film di pinocchio uscito adesso, nel quale hanno rifatto tutto uguale al cartone a livelli maniacali, mentre la fata è diametralmente opposta a quella del cartone, sono per farsi dare degli "inclusivi". così come trovo estremamente ipocriti quei prodotti che similmente mettono attori di colore o di minoranze perché si, senza uno scopo che sia più profondo del banale colore della pelle. io sono per l'integrazione delle minoranze nei media, e apprezzo molto quando si ha un protagonista nero o in generale appartenente alle varie minoranze o, meglio ancora, ad altre etnie, gruppi culturali o nazionalità ecc., diverse da quella occidentale: è un modo per far dire anche a loro che "esisto anche io". ma sarebbe ancora più giusto raccontarle/li attraverso storie che possano rappresentarle, o per meglio dire raccontarle, nel contenuto, non solo nella forma. mi spiego: film come oceania (moana in originale), paradossalmente della Disney, erano già un ottimo compromesso, dove i protagonisti erano di colore, la protagonista principale era una ragazza, il tutto in un contesto completamente nuovo come l'Oceania con le sue storie e i suoi miti. Oppure, ancora prima, abbiamo i film di Michel Ocelot come Kirikou dove avviene in maniera molto più evidente rispetto alla disney quell'immersione in un mondo "Altro", e non ci si fa caso perché la storia stessa che racconta è una bellissima storia, semplice ma interessante, nella quale la forma nella quale essa è contenuta non fa altro che valorizzare e farti apprezzare ulteriormente il tutto. ci sarebbero anche altri prodotti da citare, ma ho già scritto troppo, e spero di essere stato abbastanza esplicativo nel spiegare il mio punto di vista.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Per prima cosa, grazie. Poi: quella della Disney è senza ombra di dubbio un'operazione commerciale, e su questo non ci piove. C'è da interrogarsi però se un'operazione commerciale di successo non sia, per semplice resa meccanica, la risposta a un'esigenza della società, o perlomeno di una parte determinante della società... ma si entra in ambito sociologici intricati. A latere, credo che il cartone incentrato sul mito "etnico" come "compromesso" non sia il modello che viene perseguito: il bambino europeo o americano di ascendenza africana, mediorientale o asiatica parla (e pensa!) in una lingua occidentale, ed è cresciuto in un contesto culturale occidentale. I suoi eroi, i protagonisti delle sue fiabe, di conseguenza, sono occidentali, ed è con quelli che si identifica o vorrebbe identificarsi.
@ElPavesaroTergestin2 жыл бұрын
@@Evropantiqva "l bambino europeo o americano di ascendenza africana, mediorientale o asiatica parla (e pensa!) in una lingua occidentale, ed è cresciuto in un contesto culturale occidentale" Non è proprio così, anzi: è ben noto, limitandoci soltanto agli USA, come la popolazione afroamericana abbia una cultura sua propria, che, nei comportamenti, nel modo di pensare e, in un certo qual modo, anche nel modo di parlare, si allontana di molto dalla cultura wasp. La stessa popolazione di ascendenza centro e sud americana ha seri problemi di integrazione (se ne parla almeno dagli anni '90). Relativamente alla situazione europea, credo che basti vedere la situazione francese, svedese e, purtroppo, anche italiana, per sapere quale sia la realtà.
@aaa-mb2ii2 жыл бұрын
è inutile nascondersi dietro le parole, 3000 parole per confondere le acque.....ma non ci inganniamo, non ci prendiamo in giro. Diciamolo, "sono razzista, mi da fastidio". Gli unici che s'infastidiscono, a cui freghi qualcosa sono i razzisti, che vi sentite minacciati da non so che cosa. E sai perchè? perchè se non fossi razzista non te ne fregherebbe niente!!! IO sono italiano, Siciliano, figlio di 1000 razze, con un ascendenza (greca) talmente antica che in me è il "sale della Terra". Che cazzarola me ne può mai fregare della "razza" CHE NON ESISTE PER L'UOMO IN BIOLOGIA, almeno non ancora, non ci siamo ancora "speciati"......se quello è blu, se quello è verde.....abbiamo fatto carne di porco di africani, ebrei ecc, e ci indignamo pure??? Si sente minacciato chi una CULTURA NON CE L'HA!
@lennesimocanaleyoutube56972 жыл бұрын
@@Evropantiqva apprezzo davvero molto che tu mi abbia risposto, e devo ringraziarti in quanto la tua risposta è stata illuminante. ammetto che però la deriva etnica di quanto ho scritto non era veramente voluta, volevo anzi rimanere sul generale, sull'importanza del creare nuove storie oltre a reinventare quelle vecchie, ma che è anche giusto farlo in modo oculato e non in modo superficiale come il seguire una moda. purtroppo ho sviluppato male il discorso, peggiorando il tutto con esempi fuorvianti. e niente, questo è quanto: grazie ancora per la risposta (e chiedo scusa per gli errori lessicali e di sintassi presenti nel commento principale, dei quali mi sono accorto solo ora)
@Evropantiqva2 жыл бұрын
@@ElPavesaroTergestin si parla di cultura Afroamericana, certo, oppure di cultura WASP. Pottemmo parlare anche di cultura Italoamericana, o delle enclave dei Greci d'america. Ma siamo sempre nel campo di culture Occidentali. L'Afroamericano parla American English. Magari uno slang specifico, ma sempre una variante di una lingua occidentale: non parla lo Swahili, il Bantu o l'Igbo. Il bambino Afroamericano sa chi sono la Sirenetta, Pollicino, Superman e Black Panther (che sta nel Wakanda, che non esiste, ma se lo sono inventato sempre in America), e come figure epiche sa chi erano Pecos Bill e Davy Crockett... non sa chi è Sundjata Mandingo o Shaka Zulu... sa cosa sono le fate e i folletti, mentre non ha la più pallida idea di cosa siano le Yumboes. Per lingua, cultura, costumi e percorsi mentali, un Afroamericano rimane in ogni caso un Occidentale
@Danieli2 жыл бұрын
La descrizione dei racconti che hanno dato origine alla Sirenetta, combacia perfettamente con le leggende sulle anguane (dette anche salinghe e conosciute con altri nomi). Sono le ninfe acquatiche dell'arco alpino. Anche queste figure a volte si sposano con un mortale, lo abbandonano in seguito ad una azione scorretta, ma tornando però nottetempo per lavare e nutrire i figli. È bello constatare come questi racconti viaggino e mutino continuamente.
@ericermeti64452 жыл бұрын
È meraviglioso vedere una persona colta e con un modo garbato come il tuo, dare una spiegazione così dettagliata di un insieme di leggende e "tradizioni", trasformate in un cartone animato ... complimenti 👏😉👍
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@lucianamaren2 жыл бұрын
👏👏👏
@kevinmuccardi18992 жыл бұрын
Se da un lato è vero che oggi le produzioni cinematografiche e televisive badano molto più di prima alla correttezza politica dei film o delle serie televisive, dall'altro però questo fatto ha scatenato una decisa reazione da parte del pubblico (specie quello meno generalista), il quale chiede insistentemente una sempre maggiore accuratezza e coerenza con i racconti a cui il film o la serie intende ispirarsi. Perciò in molti, tra cui anche il sottoscritto, vediamo di cattivo occhio queste riscritture alla luce dei valori diffusi oggi di storie concepite in una realtà distante dalla nostra attuale. Si potrebbe dire che per quelle storie e per i loro autori nutriamo un vero e proprio sentimento d'affetto perciò vorremmo vederle intatte e ci arrabbiamo quando qualcuno le cambia per strizzare l'occhio a una moda o per vendere di più. Nel 2004 uscì Troy di Wolfgang Petersen, film ispirato alle vicende della guerra di Troia. Da subito la pellicola riscosse un grandissimo successo e vinse addirittura prestigiosi premi. Nessuno, che io ricordi, ma può darsi che mi sbagli, ebbe nulla da ridire sulle macroscopiche inesattezze presenti nella trama (chi conosce l'Iliade anche solo superficialmente sa bene quanto quel film si discosti dal canone omerico fino alla pura invenzione). Va però notato che all'epoca l'era dei social era al suo inizio, dunque i dibattiti, seppure già presenti, erano meno diffusi. Con ciò intendo dire che siamo, sì, diventati più "corretti" sul piano politico, ma, parallelamente, siamo anche più critici sul piano artistico e, soprattutto, più esigenti sul piano filologico rispetto a qualche tempo fa, e credo che almeno questo sia un bene.
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
Come sempre, molto interessante. Sotto un aspetto però mi sento di fare una critica: Canestrelli non coglie il fatto che la scelta di una sirenetta nera non è legata ad un fattore puramente estetico, ma si inserisce in un filone di politica culturale anglosassone (woke) che intende imporre una nuova forma di politicamente corretto che vediamo in opera soprattutto nei film di carattere fantasy (dalla Ruota del Tempo a Gli Anelli del Potere, ecc... ecc...). La società è rappresentata come un "villaggio globale" in cui si incontrano soggetti con caratteri fenotipici variamente assortiti, senza che a questi volti (bianchi, neri, mulatti, gialli, ecc...) corrisponda un diverso retroterra etnico di alcun genere. A livello di elite ("global class"), questa può essere una rappresentazione credibile. Molto meno se si scende dalle altezze del villaggio globale alla realtà del melting pot, delle periferie delle metropoli, dove spesso purtroppo i vari gruppi etnici si ignorano - o peggio - se le danno di santa ragione. Per cui mi pare ingeneroso da parte di Canestrelli tacciare di becero razzismo quelli che cominciano a trovare stonata questa rappresentazione di un ideale che si vuole imporre mediante la macchina dell'industria culturale. La terra come una sfera liscia, senza confini ed asperità, camuffa e nasconde la diversità (culturale) che sta dietro caratteri somatici diversi. La diversità NON è una ricchezza, ma una forma di complessità che va gestita, pena la costruzione di banlieues della rabbia e del risentimento sociale che vedranno il villaggio globale come un'odiosa caricatura della realtà.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
La scelta di una sirenetta nera non è legata ad un fattore puramente estetico, ma nemmeno frutto di una chimerica " macchina dell'industria culturale": si tratta semplicemente di un fattore biecamente economico. Vero è che bisogna riflettere se un'operazione economica fruttuosa non sia, proprio in quanto vincente, espressione di una volontà sociale, o perlomeno di uno spaccato significativo della società. L'errore è immaginare la pianificazione o la ricerca di un "appiattimento culturale", quando ciò che si richiede, e che l'industria dell'intrattenimento offre in cambio di pecunia sonante, è l'invenzione di archetipi nuovi, familiari perchè costruiti su quelli vecchi (come è sempre stato), ma più accessibili per quei bambini occidentali che sono di origine africana, o mediorientale, o asiatica ma NON SONO Africani, Mediorientali o Asiatici, perche vivono, studiano e crescono in Occidente, e parlano e pensano in una lingua occidentale.
@outis42 жыл бұрын
beh non proprio, ricordiamo il documentario BBC sui romani in cui è pieno zeppo di legionari neri e tutti gli schiavi sono bianchi; ricordiamo anche l'aver fatto interpretare ad un'attrice nera il ruolo di Anna Bolena, ma ricordiamo anche l'ultimo, cronologicamente, film "the woman king" in cui quelli che erano degli schiavisti sono stati trasformati in "il gruppo di donne nere che combatte per la libertà contro gli schiavisti bianchi". inoltre sottolineamo anche come, per dare una parvenza di vero e scientifico, si ripete che tutto ciò è fatto per "rappresentare" e per far "rispecchiare" dei "non bianchi", diciamola così, nei vari personaggi. chiaramente questa scusa è tutto fuorchè reale, sia perchè da un lato potremmo dire un ovvio "e le bambine coi capelli rossi che si rispecchiavano in questa sirenetta non meritano più di rispecchiarsi in tale personaggio?", sia perchè in realtà essendo un personaggio di fantasia mezzo pesce nessuno potrebbe davvero rispecchiarsi, e chi si rispecchia nei cattivi di un'opera significa che vuole distruggere l'universo? chi si rispecchia in batman è un miliardario orfano? chi si rispecchia in superman è un alieno? ecc ecc ecc. viceversa ci sono tantissime opere in cui sono presenti personaggi bianchi e neri e nessuno se ne stranisce, mi viene in mente Le Iene di Tarantino, poichè semplicemente ci sono personaggi voluti così e basta senza nessun rimaneggiamento o scusa dietro, senza prendere e cambiare elementi della cultura pop per "dobbiamo far felici quelli là".
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
@@Evropantiqva Grazie per la risposta. Mi rendo conto che lo spazio dei commenti su KZbin non è un luogo adatto per un dibattito sulle tendenze culturali dominanti in seno società occidentale. Provo però a rispondere: a forza di trovarsi circondati da complottisti, si può commettere l'errore di vederne quando non ce ne sono. I padri del pensiero sposato dalla frazione dell'elite che si può definire "globalista" sono ben noti: von Hayek e la sua "società liquida" (da cui la sfera liscia senza frontiere), autori postmoderni del peso di Judy Butler (il rifiuto consapevole dell'identità di genere), da cui si sono fatti catturare anche buoni antropologi italiani (il Remotti di "contro l'identità"). Tutto ciò rimasticato e sistematizzato da vari strateghi come Klaus Schwab (il leader del World Economic Forum, con il suo "il grande reset"), o da big players come George Soros (la sua Open Society, capofila del pensiero noborder). Nessun complotto, i movimenti woke e cancel culture sono solo la popolarizzazione di una linea di pensiero ben inserita tra chi indirizza l'industria dell'intrattenimento. Ridurne le scelte ad un fattore economico mi pare davvero riduttivo. Tra parentesi, i bambini degli Africani, Mediorientali o Asiatici vivranno pure in Occidente. Ma si chieda ad un ragazzo mediorientale delle banlieu in cui l'ascensore sociale si è fermato che ne pensa dell'industria dell'intrattenimento occidentale o dell'Occidente in generale, o si chieda ad bambino nero americano della periferia di San Francisco se gli sembra credibile l'immagine del mondo propalata dalle serie di Netflix e Amazon Prime. Per quanto siano costruzioni storiche, le differenze e le stratificazioni culturali resistono anche dopo duecento anni, e nuove se ne formano. Anche tra le elite: l'industria dello spettacolo ci restituisce in prevalenza (c'è anche il cinema indipendente, ovvio) le linee di indirizzo di una parte dei dominanti.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
@@outis4 non la seguo molto. mi sembra stia mettendo sullo stesso piano cose molto diverse, da "The Woman King", sconfessato dalla stessa comunità afroamericana e che è, per quanto intrattenimento, un vero e proprio falso storico, fino a un cartone animato della BBC rivolto ai bambini, per poi passare a semplicismi agghiaccianti come "chi si rispecchia in Batman è un miliardario orfano?" Perchè quello degli Afroamericani sia un mercato più appettibile e offra il gancio dell'inclusività, mentre quello di chi è portatore di rutilismo no (anzi, proprio non esiste), non glielo posso spiegare rispondendo su youtube...
@outis42 жыл бұрын
@@Evropantiqva la mia risposta, infatti, era a Giacomo e riprendeva il suo "politicamente corretto che vediamo in opera soprattutto nei film di carattere fantasy", per cui non è solo una questione di opere fantasy ma è un qualcosa che sta avvenendo anche a livello storico un po' come a voler instillare nelle persone un'idea di storia totalmente differente da quella reale. Potrei citare anche la regina Charlotte di Bridgerton, ovvero la regina Sophia Carlotta, bianca ma nella serie ovviamente nera e dando voce alla teoria per cui questa sarebbe stata in realtà non bianca ed i suoi ritratti tutti dei falsi per nascondere la cosa. The woman king è sconfessato da UNA PARTE della comunità nera, comunque poco importa se una parte della comunità nera è contro the woman king ma è poi concorde nel modificare la cultura pop nel resto, o avere jarl vichinghi donne e nere e così via. Non è nemmeno una questione di soldi, poichè giocoforza: i numeri neri sono inferiori ai numeri bianchi occidentali, ma sappiamo che da qualche anno hollywood ha proprio imposto regole per cui si DEVE avere qualcuno appartenente a qualche minoranza, un tot di donne, un tot di neri, tot di lgbt e così via, ed ovviamente queste operazioni più che a livello commerciale (molte stanno facendo flop, infatti, per esempio il nuovo live action di pinocchio con la fata turchina nera e rasata a zero), sono il modo per apparire belle e brave e dalla parte dei giusti agli occhi del pubblico "woke", per usare il termine usato da Giacomo. E' solo una questione di immagine, come quando si allontana un attore sulla base di supposizioni ben prima che questo venga dimostrato colpevole, affrontando il processo, con prove e quant'altro. Ed ovviamente la questione del "rispecchiarsi in batman" senza essere orfani miliardari era provocatoria, perchè se si vuole seriamente superare un certo razzismo al bambino si deve dire che si può immedesimare in, simpatizzare per, apprezzare qualsiasi personaggio anche se non è colorato come lui. Non serve avere la sirenetta nera per apprezzare Ariel, o che solo le ragazzine bianche coi capelli rossi possano apprezzarla, così come nessuno ha mai messo in dubbio l'amore delle bambine per Mulan o Pocahontas, segno che quindi, appunto, non serve "rivedersi" fisicamente in un personaggio per sentirsi parte di una cultura.
@ialkarn69312 жыл бұрын
Al di là della colta e preziosa ricostruzione che è certamente encomiabile, trovo la tua conclusione che potrebbe essere semplificata in un semplice "le tradizioni cambiano e quindi tutto è concesso", piuttosto debole. Innanzitutto vorrei far notare che non è vero cio' che hai detto sulla prona accettazione dell' eccessiva semplificazione e delle "libertà artistiche" nelle trasposizioni di vecchie fiabe del folklore e della tradizione europea da parte della Disney, esse infatti hanno sempre incontrato l'ostilità e il biasimo di una certa cultura europea (Ricordo per esempio la feroce critica che fecero J.R.R.Tolkien e C.S.Lewis, in un celebre scambio epistolare, del modo buffonesco in cui Walt Disney rappresento' i nani di Biancaneve), ma anche se cosi non fosse un torto non ne laverebbe certo un altro. Il problema , non sono le varianti che un traspositore eventualmente inserisce in una fiaba o in una storia per ragioni artistiche, ma che esse invece facciano parte di un agenda politica che in ultima istanza ha come obiettivo l'annullamento di tutto cio' che identitario e caratterizzante della cultura che ha espresso quelle stesse storie. Queste azioni che sembrano spontanee ed estemporanee, non lo sono affatto: sono anzi ingegnerizzate e pianificate con grande cura, nella distribuzione di nuovi prodotti e nel rifacimento di vecchi. Quindi no.. la sirenetta nera, o peggio ancora la fata di pinocchio nera e calva, non sono variazioni "neutre" sul tema delle fiabe in questione e non credo che andrebbero ignorate.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Se ha ascoltato bene il filmato, si sarà reso conto che non esistono variazioni "neutre". Il mito, quando si trasforma, lo fa sempre per rispondere a delle esigenze esterne o per veicolare dei concetti. Concetti che possono piacere o meno ai singoli, ma che se rispondono alle esigenze della maggioranza, o di una fetta consistente della società, finiranno per modificare la tradizione o crearne una nuova. Ad esempio: quando ci si è inventati che la "donna fatata" poteva ottenere l'anima solo legandesi all'uomo, l'obbiettivo era quello di rinforzare ed esasperare un impianto già patriarcale. Si tratta di azioni che non sono mai neutre ma, quando hanno seguito, sono sempre "spontanee", perchè altrimenti non si affermano. Lasciamo le "agende misteriose ingegnerizzate e pianificate" nella stessa stanzina con i Protocolli dei Savi di Sion e il Babau.. e facciamoci un regalo: amzn.to/3SSRaDw
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
@@Evropantiqva devo dissentire. Ignorando certe falsificazioni, come fecero moltissimi europei che non le condividevano nel primo quarantennio del secolo scorso hanno finito per prevalere i loro fautori. SEMPRE. Quanti erano i tedeschi che condividevano le tesi del Mein Kampf? Il 10%? Eppure alla fine hanno dato fuoco all'Europa e al mondo. Attenzione a prendere con sufficienza il materiale che viene dal mondo statunitense, poi. In quel paese, posso assicurarlo, c'è una dose di fanatismo che periodicamente viene fuori come un fiume carsico.
@ialkarn69312 жыл бұрын
@@Evropantiqva Hai ragione sull'uso del termine neutro, la mia è stata una leggerezza avrei dovuto scrivere "senza secondi fini". In merito a misteri e cospirazioni, tali non sono visto che certe condotte vengono anzi rivendicate, non a caso proprio dalla Disney. Ti ringrazio per il suggerimento letterario, ma già ho letto il testo di Hobsbawm e non credo centri esattamente il punto che stiamo discutendo. Nessuno mette in dubbio che le tradizioni cambino, o che vengano utilizzate "a sproposito" per fini politici, spesso anche rimaneggiate o inventate di sana pianta e certamente Handersen appartiene ad un era, quella romantica, di grossi fraintendimenti in tal senso. Ma come scritto precedentemente, un torto non ne corregge un altro e le ragioni di Andersen non sono quelle della Disney e penso tu lo sappia bene. Poi possiamo pure negare l'innegabile e far finta che l'attrice della sirenetta sia stata scelta per innate qualità artistiche e non per il colore della pelle ( non è proprio questo, forse, razzismo?) e rilasciare patenti di cospirazionismo a chi la pensa diversamente, ma non mi sembra un gran contributo alla verità delle cose.
@franznarf2 жыл бұрын
sei un troll prolisso e maldestro il tuo canale è vuoto
@albertoortigara20782 жыл бұрын
In questo caso (ovvero il film disney in programmazione) più che riscrittura mi pare recasting. Una riscrittura è sempre buon accetta perché prevede uno sforzo immaginativo. Il recasting è una operazione di marcheting rivolta a fasce di utenza diverse da quelle degli anni 80-90. Ne consegue che non vedrò mai concretizzarsi il mio sogno: un film su Malcom X impersonato da un coreano🤣
@germanogarau63782 жыл бұрын
Splendido video, la divulgazione che aiuta a pensare in maniera allargata e non per punti di vista. Massimo rispetto anche per il lavoro certosino di ricerca. Complimenti.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
Per chi pensa che le "agende" e le tendenze dominanti all'interno di una società siano assimilabili a miti cospirazionisti stile "Protocolli dei savi di Sion", consiglio di provare ad applicare per un post-doc o un tenure-track negli Stati Uniti: nella maggior parte dei casi bisogna aver dimostrato un chiaro "commitment" per l' "equity", con la quale non si intende eguaglianza di classe in salsa socialista, bensì l'impegno per la promozione e l'inclusione di minoranze etniche e di genere. Una serie di istituzioni offrono corsi appositi per il rilascio un certificato a riprova del proprio "commitment". Si può concordare con l'imposizione di questa agenda, ma non si può negarne l'esistenza, spiegando le scelte dell'industria culturale in termini meramente economici. Ciò è vero a maggior ragione nello spettacolo mainstream, che promuove (impone?) oggi come sempre il politically correct del momento.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Il fatto che alcuni contesti scolastici statunitensi vivano, a discrezione dei singoli, l'inclusione di prospettive altre rispetto a quelle WASP (di per sé un concetto sensato) in maniera estrema, non dimostra l'esistenza di una qualche "agenda". Consiglio la lettura di Moore sulle teorie del complotto.
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
@@Evropantiqva Se non fosse che questo indirizzo è apertamente rivendicato da settori influenti dell'intellettualità, dei player economici e della classe politica "liberal" del mondo anglosassone, come da me indicato in un precedente commento. Fatto immediatamente verificabile (anzi, falsificabile, se si preferisce un tono più anticomplottista).
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Cos'è che viene apertamente rivendicato? Quale è l'obbiettivo esplicito di questa "agenda politica"?
@giacomozuccarini80622 жыл бұрын
@@EvropantiqvaIl neoliberismo globalizzato mi pare un'agenda piuttosto "implementata" in tutto l'occidente. Se si vuole isolare qualche aspetto specifico di tale agenda, si guardi a qualche esempio da me portato in un precedente commento: dai teorici del neoliberismo come von Hayek ai signori dell'economia globalizzata come Klaus Schwab (The Great Reset) e George Soros (Open Society Foundations), l'obiettivo è la costruzione di una "società liquida" (il mondo come villaggio globale, una sfera liscia senza frontiere, società atomizzata e fluida: in sostanza un neoliberismo no-border). In questo contesto, correnti del postmodernismo hanno avuto la funzione di spazzare via come ciarpame il concetto stesso di identità, nelle sue varie declinazioni (identità di genere: Judith Butler e altri, il genere come pura performatività, autodichiarazione personale limitata al qui ed all'ora, fluidità totale; identità etnica: Remotti ed altri). In merito al primo gruppo si può leggere gli ultimi lavori e conferenze di filosofi come Carlo Galli o Zygmunt Bauman. In merito alla decostruzione del concetto di genere, studiosi dell'argomento come Shannon (Way too cool: selling out race and ethics) e del concetto di confine Frank Furedi (I confini contano), e tanti altri esempi si potrebbero fare. Al di là di ciò che uno può pensare su questo indirizzo politico culturale così in voga da decenni (e quindi si: agenda), il mio debole parere è che i confini contano (nascere in un certo luogo non è una scelta, ma conta eccome per definire chi sei o non sei), e il prendere coscienza del carattere costruito e mutevole dell'identità non significa potervi "rinunciare" (è il prodotto della tua storia personale, e cambia lentamente: non se ne dispone come di un abito da indossare o da buttare).
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
In America sta dilagando una reazione forte e anche scomposta a questo modo di agire, peraltro.
@LectionesInterbellum2 жыл бұрын
Prima la sirenetta aveva i capelli rossi! In inglese hanno creato il termine “gingercide” cioè ‘genocidio degli ginger (capelli rossi)’ per descrivere questo fenomeno di sostituzione degli personaggi rossi con neri!
@isabellacarta11202 жыл бұрын
Non ha mai avuto i capelli rossi prima della Disney che scelse quel colore solo per esigenze di colore e contrasto.
@MrKenshirokure2 жыл бұрын
@@isabellacarta1120 però chi ha amato quel personaggio comprendo che oggi sia deluso dai cambiamenti che hanno apportato nel nuovo film, per loro la vera e unica sirenetta rimane quella.
@isabellacarta11202 жыл бұрын
@@MrKenshirokure Una persona semplicemente delusa si limita a dire "non mi piace, preferisco la prima" (sebbene io.lo trovi semplicemente stupido solo per una questione di EPIDERMIDE) e non si arrampica su idiozie circa la presenza di melatonina in fondo al mare o di altrettante idiozie su presunte tradizioni che tra l'altro non esistono. Faccio notare che la "fata turchina" del vecchio cartone animato di Pinocchio Disney tutta sta tradizione non l'aveva, già a partire dal colore dell'abito ed altri dettagli.
@MrKenshirokure2 жыл бұрын
@@isabellacarta1120 ognuno si attacca a ciò che può pur di difendere le proprie idee... 😉
@karst15592 жыл бұрын
Ciao, una curiosità. Leggo dalle risposte che dai ai commenti, come secondo te oltre a essere una scelta di natura commerciale, quella di optare per una sirenetta di colore sia una scelta per venire incontro alle preferenze dei bambini di colore, alle esigenze della società e cose simili. Sarò strano io, ma non ho mai avuto bisogno di trovare una qualche somiglianza fisica con dei personaggi per poterli apprezzare o persino immedesimarmici. A parte il fatto che già l'immedesimazione di per sé secondo me non sarebbe necessaria e, anzi, la considererei più nociva che altro. Sarebbe probabilmente meglio godersi un film senza per forza attaccarsi a un singolo personaggio e cercare di comprendere al meglio la storia nel suo insieme e nelle varie sfaccettature. D'altra parte, a me pare che se a me la sirenetta non andasse bene perché non avrebbe la mia stessa tonalità di carnagione, magari allora il problema lo troverei guardandomi allo specchio. La parola razzismo ultimamente va fortemente di moda e ciononostante mi seccherebbe usarla a sproposito. Però imporre un cambiamento forzato e non necessario sull'aspetto fisico di un personaggio a me pare un atteggiamento più r... di quanto possa esserlo quello di chi vorrebbe semplicemente rivedere un personaggio già noto e famigliare rappresentato in maniera possibilmente più fedele. Non è che forse il problema stia nell'educazione di questi bambini? Non dovrebbero giungere alla conclusione che la carnagione della sirenetta dovrebbe essere irrilevante, piuttosto che: "wow, mi somiglia perché stavolta è più scura!"? La cosa oltretutto più assurda poi è come sia di fatto più importante la sua carnagione piuttosto che l' avere una coda di pesce e un paio di branchie... non so, con un po' di cattiveria in più uno potrebbe pensare che "mi vedo meglio come mezzo pesce piuttosto che bianco" sia l'idea di fondo... ma ovviamente la mia è solo una battuta.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Credo che ci sia un problema di perecezione. Se lei vive questo cambiamento come "imposto" e "forzato", questo indica già una sua predisposizione specifica relativa alla faccenda. L'identificarsi con un personaggio è un fenomeno normale per i bambini, partendo da quando chiedono il costume di Batman o dell'Uomo Ragno per Carnevale. Fortunatamente noi non abbiamo avuto una storia sociale che ha visto un ruolo difficile di una psecifica minoranza etnica, ma in America questo è successo e siamo ancora lontani da un'integrazione completa. Il riflesso, per quanto sbiadito, si percepisce anche in alcune porzioni d'Europa, ed è anche per questo che l'identificazione diretta col personaggio è un elemento importante per quella realtà --> kzbin.info/www/bejne/h6GXqpmjhLSpbLM
@karst15592 жыл бұрын
@@Evropantiqva Essendo io appartenente alla minoranza slovena in Italia potrei avere qualche obiezione a riguardo, ma seppure ai tempi che furono a diversa gente potesse dar fastidio sentire parlare un'altra lingua, posso capire che sia un problema meno immediato rispetto all'essere giudicati già dall'aspetto fisico. ad ogni modo mi scuso d'essermi preso la libertà di darle del "tu" e mi adeguo. e sí, "imposto" e "forzato" sono probabilmente termini troppo forti, potrei dire "immotivato" e "ingiustificabile" dal punto di vista del contenuto, ma sorvolerò, dando per buono invece quanto lei sostiene in merito all'importanza del vedersi rappresentati nei tratti somatici di un personaggio non umano. quanto meno per i bambini. ciononostante ribadisco che un'operazione simile, nel bene o nel male, possa facilmente assumere connotazioni razziste, e anche se fatte coi migliori propositi, ho la netta impressione che nel lungo termine queste tendenze non faranno che inasprire certi umori, piuttosto che placarli e condurli verso una maggiore tolleranza e percezione di uguaglianza. la "sostituzione" a mio avviso, è umiliante anche per chi ne "giova"... ma qui andremmo ad allargare il discorso. la ringrazio per la risposta, e dal momento che non l'ho ancora fatto, vorrei complimentarmi per la qualità offerta dal suo canale.
@francescoghizzo2 жыл бұрын
La critica non dovrebbe essere al colore della pelle, che è ininfluente rispetto al talento e alla preparazione dell'attrice. Dovrebbe essere piuttosto alla tendenza del cinema di Hollywood degli ultimi 10-20 anni, e soprattutto della Disney, di non inventare nulla di nuovo, di non rischiare mai, ma continuare a riproporre senza soluzione di continuità le stesse idee che hanno avuto molto successo negli anni 80 e 90 attraverso reboot, sequel, prequel, live action...
@GensokyanImperialism2 жыл бұрын
Sì però tieni conto che il canale parla di divulgazione storica, non di critica cinematografica
@valeriasinisi77132 жыл бұрын
In realtà ha fatto un botto di roba nuova: 1) Fronze 1 e 2, 2) Coco, 3) Encanto, 4) Onward, 5) Soul, 6) Luca, 7) Ralph spacca tutto 1 e 2, 8) il prequel di Monster e Co, 9) Hocus Pocus 2, 10) Sequel di Come di incanto ed un sacco di serie tv. Basta cercare e trovi il mondo
@durnirhlodwigsson80062 жыл бұрын
Ma non potevano fare che aveva un amica di colore e poi magari farci un sequel con la sirenetta di colore protagonista?
@cristinabarberis4279 Жыл бұрын
Non pensavo fosse possibile un video così denso e interessante anche su un assunto come questo. Grazie, ma di cuore, sempre un piacere!
@matteoiaboni2 жыл бұрын
Ogni tuo video è un arricchimento. Grazie!
@emanuela96532 жыл бұрын
Se avessero fatto un film su un mito o leggenda africana usando attori bianchi, sarebbe scoppiata una guerra civile.
@franznarf2 жыл бұрын
Al Jolson
@MarcoUlpioTraiano2 жыл бұрын
Se devo essere sincero mi ha fatto ridere tantissimo il confronto tra la versione di Andersen e quella della Disney racconta con lo stesso tono ed espressione di quando parli della panoplia del soldato cartaginese 😂 Comunque sempre complimenti 👍
@mariosarna58122 жыл бұрын
Sei il più forte di tutto il web. Parlo a nome di chi vorrebbe un divulgatore che non si perda in chiacchiere ,pareri noiosi , lunghissimi e che dia più informazioni reali possibili in ogni video. Great !
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@byci5 ай бұрын
Very good explanations. Food for thought. I've been -for a while - wanting to ask you, where is the bronze helmet in the back from? Punico?
@Evropantiqva5 ай бұрын
It's a Thracian helmet, used by Macedonians but also quite popular in the Carthaginian context
@danieleragnarson5522 жыл бұрын
Sarei molto interessato, se possibile, ad una spiegazione sulla figura dei berserker e degli ulfhednar, quali sono le radici storiche e cosa si può supporre ci sia di vero.
@claudiobernardi30022 жыл бұрын
Un'argomento che mi ha sempre affascinato tantissimo. Bravo!
@Nighthawk7992 жыл бұрын
Bellissimo video!!! Grazie per questa bellissima spiegazione!!😍😍😍
@Evropantiqva2 жыл бұрын
prego!
@danimarzi2 жыл бұрын
Argomentazione perfetta, dal modo di esporre ai contenuti. Complimenti.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@zodiaco55262 жыл бұрын
Santa Pupa vergine e martire di San Botticello e provincia❗ Tu sei un pozzo di scienza, amico mio. 😂😂😂Ti faccio i miei complimenti per il video, assolutamente perfetto, e ti porgo i miei migliori auguri di un Felice Anno nuovo. Ad maiora.
@divide_art2 жыл бұрын
Adoro, video stupendo (come sempre, tra l'altro)
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@divide_art2 жыл бұрын
@@Evropantiqva Tra l'altro, se in futuro avessi bisogno di assistenza artistica, sarò felice di aiutare (lavoro come artista 2D). Un modo come un altro per supportare il canale!
@FrakkinGaiusBaltar2 жыл бұрын
Giustissimo notare come la tradizione sia fluida e si modifichi nel tempo, però ragazzi, la serie di Netflix sulla guerra di Troia con Achille pelato è dove metto i paletti: Omero non me lo dovete toccare
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Concordo. E non solo perchè "Troy - Fall of a City" fa proprio schifo da un punto di vista registico, ma anche perchè lì bastava documentarsi un secondo di più e avrebbero potuto mettere neri in entrambi gli schieramenti senza far inalberare i puristi, con Memnone tra i Troiani e Euribate tra gli Achei.
@simoneettorre49922 жыл бұрын
Grazie per questo viaggio magnifico! Come sempre, ci arricchite di contenuti stimolanti e davvero ben presentati (colgo l'occasione di ringraziare anche per il montaggio e le grafiche -alle quali siamo così affezionati-). Nell'ottica di arricchire ulteriormente un tema già vastissimo (chissà che la cosa non possa valere un altro video) segnalo un articolo di un brillante glottologo italiano, Domenico Silvestri, che ha indagato la tradizione mitologica della sirena partendo dal mondo del vicino oriente antico, segnatamente dai sumeri. "D. SILVESTRI, 2013, Le sirene seduttive (e altre "sirene") nel mondo antico, in R.B. Finazzi e P. Pontani, Dal Mondo antico all'universo medievale: nuove modulazioni di lingue e culture, Educatt"
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@simonettapolenghi14042 жыл бұрын
Il tuo canale è veramente bello, sempre documentatissimo e rigoroso. Non mi aspettavo questo video qui, per via del tema, che hai trattato benissimo!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie mille!
@giorgiosicardi45432 жыл бұрын
Buonasera, per tornare su argomenti meno attuali volevo chiedere se avesse in programma di riprendere il filone celtico, specialmente sulla loro presenza in Italia. Gradirei molto un video in particolare sull'attuale Piemonte per avere chiarezza sui rapporti di interscambio con i Liguri e cosa sappiamo di popoli come i Taurini.
@tanathborgonotte8202 жыл бұрын
Complimenti per il video, sempre molto articolato. 8:28 "Come mai nel 1989 nessuno ha gridato allo scandalo per lo stravolgimento della storia di Andersen, e adesso sì?" Forse, perché era un libro del 1837 e nel 1989, anno dell'uscita del film di animazione, c'era a malapena l'accesso a internet e piattaforme come questa dove le opinioni di tutti possano risaltare così tanto. Non c'erano proprio a quell'epoca, come non c'era l'inversione di marcia dei media, che anziché pensare ai consumatori in termini di "acquirente del prodotto", vogliono pensarlo in termini di "acquirente da istruire con il prodotto". Simili domande hanno il retrogusto del provocatorio, considerato quanto sia banalmente palese la soluzione storica del quesito, quindi corrono il rischio di essere accostate ad una polemica identitaria più di parte woke che genuinamente indipendente. Cosa che purtroppo, a differenza di tanti altri tuoi video, si sente in questo. Inoltre, mi pare che nel tuo video siano stati citati miti riferiti geograficamente, per tua stessa voce, al folklore europeo occidentale, orientale e nord-europeo; non africano o della cultura afroamericana. Prendere il folklore di un continente e servirlo con un protagonista non coerente al mito di provenienza non è "riflettere l'epoca" ma più che altro "forzare il pubblico ad uno shock culturale". Genuinamente o in malafede. Inoltre, credo che dimentichi opportunamente che la trasformazione delle storie, da te citata, avviene in tutti i folklori da te citati attraverso il passaggio di secoli. Non in pochi decenni, come nel caso del remake attuale (per definizione stessa di remake). Quello che si ottiene, anche in questo caso, è uno shock culturale. Quindi sì: è decisamente un attacco alla tradizione folkloristica europea per definizione stessa di "shock culturale". Del resto, fosse l'unico caso, potrebbe essere un esperimento interessante. Ma non è il primo, nè l'unico, anche prendendo la sola Disney. Quindi, oltre ad essere un remake, manca anche di originalità (come da tradizione "woke") Detto questo ritengo che sia assolutamente legittimo trasformare le storie di cui si possiede la proprietà intellettuale per adattarle a quello che si pensa "essere il momento". Ognuno fa quel che vuole con le cose sue. Tuttavia non mi sembra corretto, oltre che pretestuoso, sub-odorare il "razzismo" per chi constata una banale realtà.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie. In breve, su alcune osservazioni: - può essere che ai tempi del cartone Disney il clamore non si sia manifestato perché non c'era la disponibilità della rete. Ridurre però lo spazio di manovra espressivo di un'opinione a un sistema come la rete, contraddistinta in certi contesti da una carenza di vaglio rispetto ad altri mezzi di informazione disponibili all'epoca (giornali, libri, radio e televisione), sottolinea implicitamente un giudizio sul milieu nel quale detta opinione si è costruita. Umberto Eco mi pare abbia dichiarato qualcosa a riguardo. - non capisco molto il riferimento folklorico su base geografica (una base geografica sulla quale ci sarebbe da discutere e da inquadrare cronologicamente), o il riferimento a una "Cultura Afroamericana" relativamente alle favole. Gli Afroamericani vivono in America, i loro bambini vanno in scuole americane e leggono in Inglese fiabe per lo più occidentali. Non trovo "shock culturale" una sirenetta nera, soprattutto per un pubblico statunitense, non più dei fenicotteri in Danimarca (posto il cartone della Disney fosse ambientato in Danimarca). A latere Internet, in senso lato, e in generale la capacità di movimento e interazione dell'età contemporanea, consente un passaggio di archetipi e idee molto più veloce di un tempo. - Che le trasformazioni del mito avvengano sempre attraverso secoli è un'illazione. Possono esserci tradizioni che mutano lentamente oppure altre che cambiano con un punto di rottura netto col passato. La stampa ha contribuito a sviluppare questa ultima modalità, il cinema ancora di più: la sirenetta di Andersen fu una cesura netta rispetto all'archetipo romantico di "Undine", il cartone della Disney fu una cesura talmente forte che oggi coloro che conoscono il finale di Andersen sono percentualmente pochi.
@tanathborgonotte8202 жыл бұрын
ha contribuito a sviluppare@@Evropantiqva Grazie della risposta. Citare Umberto Eco è un bene, poiché è bene ricordare che se esiste adesso una "Cultura Woke", di cui questo film è e sarà piena emanazione, lo si deve prorpio a coloro dei quali Umberto Eco metteva in guardia; e che adesso stabiliscono cosa è giusto e cosa è sbagliato nei film e nei veicoli dell'intrattenimento in generale. Se si è alzato "un polverone" perchè Ariel adesso è nera non è perché qualcuno ha tirato fuori insuilti razzisti nei confronti dell'attrice, perché non ce ne sono. C'è solo la reazione negativa del pubblico e la patetica azione commerciale disneyana, supportata dalle testate giornalistiche, che cerca di coprire il fallimento di un tentativo maldestro di apparire più virtuosa di quello che è in realtà. Quanto al riferimento folkloristico provo a speigarmi: intendo dire che risulta improrpio mettere un attore nero nel ruolo un personaggio bianco, e VICEVERSA. "La Sirenetta" è, a tutti gli effetti, una storia del folklore nord europeo basata su miti nord europei e centro europei ed è improprio, ma non vietato, mettere attori protagonisti non attribuibili alla sfera occidentale in un contesto storico pre-ottocentesco. Così come è improprio, ma non vietato, l'opposto. Parlando di fenicotteri, per quanto assurdo sia dibattere delle origini di sirene e fenicotteri, và detto che i fenicotteri si possono trovare, anche anticamente, in tutta Europa e fanno parte della fauna migratoria storicamente presente, come adesso. In Italia come in Danimarca: non sono animali esotici. Ovviamente da quì a dire che "La Sirenetta" del 1989 fosse ambientato in Danimarca è pressoché pretestuoso, ma se ci basiamo sui fenicotteri, non improbabile. Ovvimente, da parte mia, chiamare una sola faccia nera di un solo film uno "shock culturale" è, e sarebbe, esagerato. Anzi, ho scritto che potrebbe essere un'esperimento interessante a livello di intrattenimento, se sempliecemente non fosse nient'altro che il prosieguo delle "narrative-inclusive-perché-sì". Probabilmente hai ragione sul tempo dei cambiamenti. Ma non mi risulta che una tradizione, se rimossa velocemente, sia mai stata rimossa in maniera indolore: se la stampa, come affermi, ha contribuito a sviluppare rotture nette con il passato, così il cinema, così Andersen con "Undine" e Disney con la storia di Andersen allora io mi domando se sia stato un bene o un male. Mi domando se sia un bene o un male che siano percentualente in pochi a conoscere la storia originaria di Andersen. Se sia stato un bene o un male il cambiamento portato da Andersen alla storia di "Undine". Se sia stato un bene o un male che, di pari passo con il cristianesimo, sia stato stravolto l'impatto archetipico originario della tradizione e caricato di "elementi nuovi". E soprattutto sono spinto a domandarmi, che cosa in nome di questo cambiamento, abbiamo perso. Quante cose potremmo sapere com'erano, se non fossero state riscritte da qualche becero virtuoso portatore di un'antiquanta "cancel culture", magari in nome un nuovo e "più alto" messaggio. A quanti Falò delle Vanità possiamo ancora assistere prima di dimenticare chi siamo e come eravamo? Non credo, comunque, a livello personale che il colore della pelle di un'attrice toglierà, o aggiungerà, qualcosa di rilevante al bagaglio della tradizione. Perchè alllora caricare ancora un treno già stracolmo? Sono a domandarmi, infine, non sarebbe infinitamente più apprezzabile creare un prodotto nuovo, con archetipi che rispecchino la nuova relatà del mondo. Con valori di uguaglainza ed unità piuttosto che insistere a riscrivere le storie preesistenti in modo tale da provocare (volontariamente o no) ulteriore divisione e conflitto con chi si identifica e era pensato per identificarsi originariamente in quelle storie (conflitto creato appositamente per attirare l'attenzione ma anche per impedire le critiche, pure quando sono costruttive, pena, l'essere tacciati di "razzismo")? Grazie per il tuo tempo.
@lucianamaren2 жыл бұрын
👏👏👏 Bellissima spiegazione su un argomento che sembrerebbe banale e che permette invece di fare una vera e propria lezione di antropologia culturale. Grazie, Gioal, per condividere il suo sapere.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@samuelesam12 жыл бұрын
Ciao, per chi fosse interessato ad una visione filmica anche minimamente attinente all'argomento nel video trattato, consiglio due film: "Undine - un amore è per sempre" - di Christian Petzold del 2020 e il film polacco "The Lure" del 2016 di Andrzej Konopka, con un finale più simile e accostabile al racconto di Andersen. Ps: in un episodio della serie commedy "We what we do in the shadows" per essere precisi la terza serie, è presente proprio la famosa sirenide con parte del corpo costuito da uccello e dalla sua proverbiale famelicità. Nell'episodio, con un mixer da Karaoke, canta della musica pop ad altissimo livello interpretativo :).
@mattiaghisu70132 жыл бұрын
E' un discorso complesso, forse troppo per i social dove viene trattato normalmente (lo vedo su tiktok o instagram), ci sono tante cose insime: la scelta del regista, le politiche della casa di produzione, la difesa della tradizione (e quindi il rispetto per l'autore originale?), il tener conto del cambio di generazione e di paradigmi. Tutto ciò poi si unisce alla critica e al suo modo: la serietà di chi fa la critica e la bontà di essa (ti va bene la sirenetta interpretata da un'attrice di colore, ma il contrario ti andrebbe bene? o viceversa). A me piacerebbe sinceramente che, se l'idea è di fare una trasposizione cinematografica (anche ocn le correzioni del caso) che si mantenesse una linearità con l'opera originale, quindi la sirenetta disney caucasica, allo stesso tempo però, per esempio, se mi fai l'adattamento di un manga giapponese che ha un'ambientazione specifica gli attori seguano quell'ambientazione (esempio l'adattamento di Avatar - The Last Airbender).
@vincenzodalessandro63722 жыл бұрын
Complimenti per il canale e per gli interessanti argomenti trattati. La mitologia si conferma ancora una volta come uno degli argomenti più interessanti ed attuali e assolutamente ascrivibile al nostro tempo. P.S. Dibattito fenotipico su sirene e tritoni è assolutamente geniale. 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@enricopisano97712 жыл бұрын
A mio parere nessuno protestò quando la Disney presentò la sua prima versione della Sirenetta,già allora non perfettamente in linea con la fiaba di Andersen,mentre ora molti lo fanno davanti alla nuova,non per razzismo,ma semplicemente perchè già allora molti ignoravano la versione originale di Andersen, e ingenuamente e ignorantemente non hanno sospettato che la Disney l'avesse invece liberamente interpretata.A me successe quando,all'epoca delle elementari,seguivo alla TV dei ragazzi "le avventure di Robison Crosuè".Per un decennio per me quella rimase la vera storia,proprio perchè non conoscevo l'originale di Daniel de Foe.Quando poi,ormai adulto, lo lessi,rimasi sconvolto:l'originale era stato completamente stravolto e adattato al mondo immaginario di un bambino di scuola elementare degli anni '60!Spesso e volentieri il cinema si appropria di soggetti presi dalla letteratura e li sceneggiatore secondo le proprie esigenze,dettate dal bisogno di fare cassetta,di dare spettacolo ed anche da parte del regista di dire la sua, e purtroppo,se uno spettatore che non l'ha ancora fatto,non legge poi anche il libro originale dell'autore,spesso ha l'impressione di conoscere la storia vera,quando invece non è cosi:ha solo preso per vera quella che gli ha passato il cinema!Se poi sempre il cinema gli propone dopo un po' di tempo un'altra storia vera,dopo avergli fatto credere di avergli già fatto conoscere quella giusta,è chiaro allora che lo spettatore innamorato ancora della prima versione a questo punto si ribella.Non nego che a volte la spiegazione dell'ira del pubblico non vada cercata nel razzismo,ma penso che spesso il pubblico si sia innamorato di una storia che gli è stata presentata come vera e che per ignoranza ha sempre creduto essere tale,ragion per cui da fedele innamorato,difende la sua convinzione primaria da ogni altra che si discosta troppo da essa.Certamente una sana ricerca culturale come quella da lei proposta aiuta a sganciarsi da antiche convinzioni,specie se si prende coscienze che l'attaccamento ad esse era dettato da pura e semplice ignoranza e dalla pigrizia di approfondire per cercare la verità,ma l'iniziale rifiuto di essa non va sempre e necessariamente cercato nel razzismo,ma dell'innamoramento,perchè è difficile allontanarsi da ciò di cui si è innamorato,anche quando ci si è innamorati di una bugia.Babbo Natale e la befana insegnano!
@isabellacarta11202 жыл бұрын
Dopo il primo successo del film della Sirenetta della Disney né uscì una serie TV, mi pare anche in Italia, in cui Ariel aveva una amica sirena muta, che parlava il linguaggio dei segni ed aveva la pelle leggermente scura. E nessuno ruppe le balle. Inoltre il rosso dei capelli è stato scelto per esigente puramente cromatiche tipiche del tipo di animazione. Diciamo che la cosa buona è non solo averci informato (e confermato) della sempre più dubbia capacità di discernimento delle utenze dell'intrattenimento cine-televisivo ma ci ha portati a questo video, un ottimo lavoro sul mito. Grazie del suo lavoro.
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
Nessuno roppe le balle, ma erano altri tempi.
@isabellacarta11202 жыл бұрын
@@massimilianomencacci2510 Resta il particolare che quella era una sirena decisamente inclusiva.
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
@@isabellacarta1120 certo. Sforzo commendevole e neanche mal fatto per un programma per bambini.
@karst15592 жыл бұрын
la sirena muta non era Ariel, giusto? era un'altra sirena? un personaggio nuovo? Perché avrebbero dovuto, per citarti, "rompere le balle"?
@isabellacarta11202 жыл бұрын
@@karst1559 Perché era scuretta di pelle e, stando ai difensori della "tradizione", in fondo al mare non puoi essere sicura di pelle... Mentre all'epoca, evidentemente, la gente si faceva meno seghe mentali. Aggiungo. Peccato che Ariel sia di pelle rosea e non bianco latte come capita a chi vive senza luce... Anche in questo i "difensori" della "tradizione" non sanno di che parlano pur di difendere un evidente razzismo...
@petreius912 жыл бұрын
Una bellissima disamina, interessantissima, forbita e ricca di spunti di riflessione, culturalmente pregna. Tuttavia, miope nella sua struttura e nel suo proposito: fare una manfrina sul criptorazzismo e illustrare l’evoluzione del mito che ha portato alla Sirenetta della Disney non coglie minimamente il punto della questione. Precisiamo due cose: 1) la Tradizione non muta, è eterna, muta le forme con le quali si esprime (cultura, mito, lingua, società, credenze, religione, etc.). Cambiare la Tradizione significa mutare l’identità del popolo che la manifesta: tradizione ed identità sono infatti strettamente correlate (e questo spiega l’attacco spietato ad ogni tradizione che i progressisti fanno oggi, nel disperato tentativo di produrre un essere umano disorientato, senza radici, cultura, identità); 2) i miti sono figli dei tempi nei quali si sviluppano. Siamo dunque pienamente d’accordo in questo punto. Detto ciò, nessuno si scandalizza per l’evoluzione di un archetipo, meglio, della sua espressione culturale e mitologica, perché è semplicemente naturale. La sua variazione interessa l’espressione di quell’archetipo, non la riproposizione della medesima storia, con lo stesso titolo, con subdole finalità. Andersen, ad esempio, prese a piene mani dal racconto tedesco, ma non ne fece un plagio piegato a precise necessità ideologiche. Si ispirò. Questo riduce la tua domanda, “perché nessuno si è scandalizzato di questo processo?”, al solo rifacimento della Disney, il quale però nascondeva un proposito nobile, l’adattamento di una storia tragica ad un pubblico d’infanti, pienamente nella tradizione della casa produttrice, come fatto per altre opere simili. Dunque il problema non è proporre una storia simile, mutandone gli aspetti per le proprie finalità artistiche e filosofiche. Il problema è non fare alcuni sforzo creativo, strumentalizzando una storia per bambini (quella della Disney) per beceri scopi ideologici. Non ho bisogno di testimoniare la mia assoluta estraneità a sentimenti razzisti, c’è il mio agire quotidiano per quello. Questo non mi impedisce di pensare, però, che, se si vuole una principessa di etnia africana, si può creare una storia originale (la principessa ed il ranocchio), riprendere dalla tradizione africana (è un intero continente), non si deve strumentalizzare una storia cambiandone il fenotipo degli interpreti. Non vedere ideologia woke significa essere miopi anche per la decontestualizzazione della vicenda: abbiamo visto Achille nero (da ammazzarli), fata turchina nera, personaggi colorati in star Trek, star wars, Doctor Who, elfi neri, nani neri, hobbit neri, Velaryon neri. Il problema non è un attore nero, ma stravolgere i caratteri fisici di un personaggio, che hanno importanza per la sua caratterizzazione valoriale, etnica, narrativa. Per concludere con un sano francesismo, hanno un po’ rotto i maroni. Ps. Libero arbitrio e cristianesimo protestante? Sicuro?😅
@Evropantiqva2 жыл бұрын
1 - " l’attacco spietato ad ogni tradizione che i progressisti fanno oggi, nel disperato tentativo di produrre un essere umano disorientato, senza radici, cultura, identità" ... Carl Sagan una volta scrisse che affermazioni eccezionali necessitano di prove eccezionali. Mentre attendiamo le prove eccezionali che attestino òa bieca macchinazione del "tentativo di produrre un essere umano disorientato, senza radici, cultura, identità", affermazioni di questo tenore vanno sanamente relegate nei teatrini dell'orrido creativo, accanto ai celebri Protocolli dei Savi di Sion - 2 Se lei è capace di vedere il "proposito nobile" nel cambiamento effettuato nel cartone della Disney, e non riesce a vedere il "proposito nobile" in questa nuova versione, forse dovrebbe guardare questo: kzbin.info/www/bejne/b6fCkH2Mfp2le5Y - 3 "Andersen, ad esempio, prese a piene mani dal racconto tedesco, ma non ne fece un plagio piegato a precise necessità ideologiche" Legga "Undine" Legga "La Sirenetta" Si ponga poi seriamente la domanda se il cambiamento di morale e finale presentato da Andersen non sia "piegato a precise necessità ideologiche" - 4 "Si può creare una storia originale (la principessa ed il ranocchio), riprendere dalla tradizione africana (è un intero continente), non si deve strumentalizzare una storia cambiandone il fenotipo degli interpreti." La Principessa ed il ranocchio non è una storia originale, ma è una riscrittura della favola dei Fratello Grimm "Il Principe Ranocchio". Detto cui, i bambini occidentali a scuola leggono fiabe occidentali. Che tutti i bambini possano rispecchiarsi nei propri archetipi infantili mi sembra un "proposito nobile" (veda sopra) I bambini neri che vivono in Europa e in America non hanno interesse immediato a immergersi in archetipi della tradizione africana. Sono bambini occidentali, che parlano lingue occidentali, pensano in lingue occidentali, crescono e vivono in un mondo occidentale. - 5 "personaggi colorati in Star Trek" Già... veramente assurdo e non canon. Chissà cosa ne pensano il tenente Uhura (protegonista oltretutto del primo bacio "interrazziale" della storia del cinema) o il signor Sulu. Non conoscere Star Trek non è un crimine, ma abbia pietà per l'anima del povero Gene Roddenberry. - 6 Il libero arbitrio è un elemento Cristiano. L'elemento spiccatamente Protestante nella Sirenetta sono i 300 anni di buone azioni (si veda l'etica protestante del lavoro) ________ Di tutta la dissertazione, se proprio devo salvo l'insofferenza per Achille nero, se non altro perchè frutto di grassa ignoranza. Bastava conoscere meglio il mito, e avrebero risolto piazzando Memnone tra i Troiani ed Euribate tra gli Achei.
@maurobevilacqua702 жыл бұрын
Con questo ultimo, lasciatemi dire, capolavoro di divulgazione culturale, la mia stima è aumentata esponenzialmente. BRAVO.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie mille!
@ugobau28222 жыл бұрын
Bravissimo, davvero un piacere ascoltarla!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@vincenzolaino89322 жыл бұрын
Bravissimo! In merito all’utima e conclusiva parte del tuo video, mi permetto di segnalare anche il video di Ciao internet di Matteo Flora, che secondo me completa il tuo intervento , se ce ne fosse bisogno
@malarobo2 жыл бұрын
Dopo aver fatto i complimenti per l'excursus attraverso le tradizioni letterarie greche e nordiche e l'interessante esposizione, sempre documentatissima, devo però dire che il punto della critica alla Disney non è la violazione della tradizione o almeno non è solo questo. Infatti ogni trasformazione della tradizione ha segnato una profonda modifica del materiale narrativo. Le sirene di Ulisse erano una tentazione per gli uomini, le mermaid nordiche delle streghe del mare, le ondine di Wagner delle ninfe, la sirenetta di Andersen una storia d'amore tragica, quella del cartone Disney una favola allegra e romantica. Questo aveva un senso e non toccava quello che era stato il passato. Invece questo remake a quanto sembra (e come è stato con gli altri remake disney) è una riproposizione della stessa storia del cartone con solo due grosse differenze: il live action anzichè il disegno animato e la scelta della protagonista. Il primo è una questione tecnica, ma il secondo non pare essere casuale visto che film, telefilm e fumetti ci hanno abituato a vedere queste trasformazioni di razza o sesso. Pare proprio che la scelta dell'attrice non sia dovuta a necessità narrative (in una storia identica al cartone) nè alla bravura dell'interprete, ma alla sua razza, una cosa che pur sembrando progressista è invece in qualche modo e paradossalmente razzista. Da qui il fastidio di alcuni verso una scelta dettata da motivazioni politiche, giuste o sbagliate che siano. Se poi si pensa che sia solo un caso, basta pensare al Kingpin nero di Daredevil, ad Idris Elba che interpreta il dio norreno Heimdall, al nuovo Capitan America afroamericano dei telefilm di Disney +, a Jane Foster che assume il ruolo di Thor nell'ultimo film dedicato al personaggio (come se Thor fosse una identità e non il nome proprio anagrafico) e così via, c'è stato un periodo nel mondo del fumetto americano in cui tutti i personaggi principali erano stati sostituiti da donne (da Iron Man a Thor, da Hulk a Pantera Nera) o da gente di etnia diversa (Capitan America, Hulk stesso). Una moda hollywoodiana che sta facendo, per reazione, esagerare le critiche negative perchè tutto insieme contemporaneamente provoca rigetto.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Che si tratti di una manovra commerciale è placito, ma è opportuno tener presente che il "marketing" è SEMPRE stato un elemento importante negli impianti tradizionali, ancor prima che diventassero merce. I miti e le favole si strutturano sostanzialmente per avere un valore pedagogico e narrativo, quindi per trasmettere dei messaggi, ma la valenza didattica si sposa con una cornice che è quella richiesti dalla società o da una sua fetta specifica, alla quale il mito/favola è indirizzato. Il solo fatto che per comunicare norme, idee, insegnamenti si usi l'allegoria e la favola rede evidente che da sempre si è cercato di favorirne la trasmissione con un involucro appetibile. Quando la favola diviene anche merce l'appetibilità dell'involucro è un aspetto che ovviamente non può essere trascurato, ma tanto quanto in precedenza. Se alla gente non piace la tua favola, oggi non la compra (e non la ascolta), ieri si limitava a non ascoltarla, ma la necessità che l'involucro fosse appetibile, che seguisse la "domanda" con operazioni di "marketing" era comunque prioritaria. Non sapremo MAI se lo stesso Andersen andò a modificare il finale di De La Motte solo per veicolare una morale a lui cara, oppure perchè giudicava la tragedia di Undine poco appettibile per il suo pubblico... Intanto sappiamo che il buon Hans Christian era solito pubblicare una nuova raccolta di fiabe in concomitanza con le festività natalizie per essere certo di fare cassa, e direi che potrebbe essere un indizio interessante... ;-)
@malarobo2 жыл бұрын
@@Evropantiqva Ma infatti non critico nè la necessità di veicolare contenuti per la popolazione americana non bianca, nè le esigenze di marketing, ma solo il modo. Per la prima esigenza sarebbe meglio creare nuove storie (magari partendo dal cartone ma facendone un seguito, magari con un'amica di Ariel piuttosto che un remake) con protagonisti neri o asiatici. Parlando di fumetto, con cui ho più dimestichezza, quando negli anni '60 Stan Lee volle creare un personaggio che parlasse al pubblico afroamericano e delle lotte per i diritti civili, non ha preso un personaggio esistente cambiandogli etnia, ma ha creato Pantera Nera. Prendere un brand conosciuto e adattarlo (facendo un'operazione estetica a differenza di quanto fece Andresen che cambiò la storia) mostra solo mancanza di coraggio e di fantasia. Per il marketing dovrebbero stare attenti alla saturazione. Se voglio pubblicizzare un prodotto farò una campagna attraverso i media, ma se lo sovraespongo a tutte le ore del giorno, rischio che la gente prenda in odio il prodotto. E' quanto stanno facendo esagerando con questo tipo di proposte. Se questa Sirenetta fosse stata proposta 10 anni fa, nessuno (o pochissimi) avrebbero avuto da ridire. Così come nessuno ha criticato la scelta di Omar Sharif (arabo egiziano) nel Dottor Zivago (russo) o di Halle Berry (afroamericana) nel ruolo di Catwoman (bianca) nel film del 2004 (le critiche qui andarono alla qualità del film, non alla razza della protagonista).
@cricrem2 жыл бұрын
Wow! come sempre eccezionale! e stavolta pure inaspettato!!! Mi è piaciuto molto il discorso sulla figura femminile "libera", legata alla natura che compare come topos nelle fiabe e leggende antiche. La parte educativa dei racconti probabilmente era rivolta ai giovani maschi, dissuadendoli dall'intraprendere relazioni al di fuori dal matrimonio canonico e soppratutto con donne "libere" non "sottomettibili". Facendo un balzo, forse troppo azzardato, nella cultura ebraica spicca la figura femminile di Lilith, la prima donna. Non sottomettendosi ad Adamo viene ripudiata in favore di Eva e diventa una sorta di demone che tormenta i sogni dei maschi. Jim Mason scrive nel libro "Un mondo sbagliato" che questa cosa è interpretabile come lo scontro tra la cultura patriarcale ebraica legata alla pastorizia e le società agricole mediorientali, dove erano fortemente presenti culti della fertilità legati a divinità femminili, come Iside. In parallelo la diffusione della religione cristiana, fortemente patriarcale, nelle aree del nord Europa forse, subentrando al paganesimo, è andata a scontrarsi con figure femminili di tradizione "sciamanica", legate alla natura e in un certo senso "libere". Ipotizzando ad esempio una figura di guaritrice, con conoscenze di botanica, abitante delle foreste in cui poter trovare gli elementi per le preparazioni del mestiere, a mio parere troviamo una figura perfettamente sovrapponibile con la classica "strega" delle fiabe, con calderone e pozioni magiche. Elemento femminile autosufficiente non controllabile, da considerare al di fuori della società e estraneo alla morale comune, quindi pericoloso, malvagio. Ragionamenti miei, niente di particolarmente scientifico...però quanti spunti che danno i tuoi video!!! Grazie Gioal!
@gvisir2 жыл бұрын
Magari glielo avranno già chiesto ,ma questo video apre le porte ad una serie dedicata alle tradizioni folkloristiche e letterarie e relative evoluzioni, ha in mente di farne una rubrica? Complimenti, splendido episodio.
@matteobiancone2 жыл бұрын
Concordo
@AngeloInvidia2 жыл бұрын
Complimenti vivissimi e stima rinnovata
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@amatobarbagianni49952 жыл бұрын
La cultura africana è ricchissima. Migliaia di popoli, migliaia di lingue, milioni di favole e canzoni. Se la vogliamo valorizzare, non c'è alcun bisogno di DEFORMARE la tradizione europea. Basta scegliere i capolavori della cultura africana e farli conoscere.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Non credo che la volontà sia quella di valorizzare una delle tante culture africane, ma seplicemente di offrire ai bambini europei e americani neri (che non sono Africani e non parlano e non pensano in una lingua africana) dei personaggi delle fiabe con le quali riescano a relazionarsi in maniera più immediata. Se la tradizione non è stato DEFORMATA quando si è deciso di ambientarlo nei Caraibi e stravolgendo completamente il finale della fiaba di Andersen, o ancora prima quando Andersen ha stravolto completamente il finale di DeLa Motte, non sarà il colore della pelle della sirena a DEFORMARE. Certo è che separla di "DEFORMARE la tradizione", evidentemente nel filmato non mi sono espresso in maniera abbastanza comprensibile -.-'
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
@@Evropantiqva Una posizione, la sua, che mi trova in disaccordo, sinceramente. Basta dare una superficiale occhiata al Pinocchio della Disney. A parte il fatto che i bambini neri a cui allude NON sono europei culturalmente, a mio avviso. Non lo saranno mai. Forse i loro discendenti.
@thebeppe192 жыл бұрын
Probabilmente le lamentele derivano in parte dal fatto che il cambio del colore della pelle sembra imposto
@ninuzzu772 жыл бұрын
Grazie mille per questo video, sono particolarmente orgoglioso di essere iscritto al suo canale!!!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@DonAldrigo2 жыл бұрын
Personalmente credo questa polemica si basa su un fatto molto semplice, la Disney ha cambiato l'aspetto di un personaggio a cui una larga parte del pubblico è affezionato. Se al posto del live action di un film già esistente avessero prodotto un nuovo film, con un nuovo personaggio, non avremmo avuto polemiche. Questo è anche uno dei motivi per cui è stata fatta questa scelta, la polemica purtroppo fa parlare e si vuole cavalcarla. C'è anche un'altra questione. Oggi accade spesso che personaggi bianchi (specialmente donne) vengono interpretati ad attori neri. Noto che molti cominciano ad essere stufi di questa cosa, soprattutto perché viene vista come una mossa propagandistica legata al mondo woke. E se in Italia la cosa è meno sentita, negli Stati Uniti il dibattito è infuocato perché lì il tutto ha un risvolto politico molto chiaro. Sfruttare l'arte a fine politico è una cosa che è sempre avvenuta e nella storia antica gli esempi abbondano. Non dobbiamo dunque meravigliarci se anche un film per ragazzi diventa scontro tra fazioni avverse.
@isabellacarta11202 жыл бұрын
Eppure all'epoca dal film ne uscì una serie TV in cui la Sirenetta aveva una amica dalla pelle scura e muta che comunicava col linguaggio dei gesti. Nessuno innalzò scudi di difesa. Il rosso dei capelli fivscejto solo per esigenze cromatiche. E a Disney non è mai interessato il lato culturale delle sue storie. Del resto non vedo "attacchi alla cultura toscana" per il Pinocchio tirolese sempre della Disney. Poi, come abbiamo sentito nel video, non c'è nessun "attacco alla cultura occidentale" dato che la sirenetta di Andersen si rifà ad altre storie precedenti tra cui una operetta... Passando per la Germania dalla Danimarca e sono storie spesso assai particolari e fa culture solo apparentemente simili.
@mattiaroccaro35442 жыл бұрын
Video come al solito affascinante e ben documentato, che dire: la tua chiarezza intellettuale è ammirabile! Altro discorso secondo me è il valore artistico e autoriale che sta dietro questa scelta di Disney e della sua politica aziendale riguardo i remake live action, ma questo non è un canale di critica cinematografica quindi non mi aspettavo altro se non questa illuminante discussione sulla tradizione, che è più prettamente storica. Complimenti!
@LorBar2 жыл бұрын
Hai centrato l'obbiettivo, video splendido.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@giagia282 Жыл бұрын
Il problema per me non è tanto rappresentato da quello che è stato cambiato, ma da quello che non è stato cambiato. Il nuovo lungometraggio presenta la stessa sceneggiatura, gli stessi brani composti da Howard Ashman e Alan Menken, gli stessi personaggi. Tanto da rendere difficile capire perché si sia scelto di far interpretare il personaggio ad un'interprete di colore e poi non si sia optato per scelte narrative che supportassero questa decisione. L'Ariel del Classico era il perfetto esempio della ragazza degli anni '80, con la cameretta piena di poster e memorabilia, sua safe zone e un rapporto conflittuale con i genitori rappresentato dalla porta chiusa della stessa camera. È un tipo di rappresentazione ormai superato. Ho visto i video in cui goovani ragazze di colore si sentono rappresentate dalla nuova Ariel. Mi domando allora quanto possano essere rappresentate meglio da un personaggio inedito, che affronta i problemi e le sfide del 2023, che canta brani composti nel 2023 e che non deve confrontarsi costantenente con un personaggio iconico di 35 anni fa. Per fortuna abbiamo un nuovo lungometraggio animato Disney, "Wish" con una principessa di colore, Asha. Il problema tornerà invece con un ipotetico sequel del film, "La Sirenetta 2", dal momento che quella dei remake dei sequel sarà la rotta che si intende tracciare quando i Classici Disney a disposizione saranno terminati ("Alice Attraverso lo Specchio", "Maleficent 2" e il nuovo "Mufasa" ne sono testimonianza). Sarà curioso di vedere come si comporteranno senza una sceneggiatura già scritta e dei brani giá composti. Un lancio nel vuoto senza questo paracadute equivarrà per loro a sfracellarsi a terra?
@antonioacernese34062 жыл бұрын
Come al solito video interessantissimo! A proposito di sirene, su giornali locali, (quindi mossi da un ovvio campanilismo e dubbia attendibilità), mi è capitato di leggere che Andersen per il suo racconto si sarebbe ispirato anche a suggestioni provenienti dalla Campania, e in particolare da Napoli. Come noto, la città - di fondazione greca - ha tra i suoi miti fondativi proprio una sirena, Parthenope, sulla quale si tramandano anche svariati racconti dai topos narrativi piú o meno associabili. Però pare che Andersen durante un suo viaggio visitò effettivamente Napoli e la Campania. Secondo te è una ricostruzione attendibile?
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Sono sincero: proprio non saprei.
@alfredoticozzi25382 жыл бұрын
C'è da chiedersi perché in italiano il termine sirena sia passato dalla donna uccello alla donna pesce, visto che nei paesi anglosassoni non e' così , però in francese ,spagnolo e portoghese la donna pesce come si chiama? ( Mi pare di avere letto il titolo "petit syrene" per il francese quando ero in Belgio)
@alessandroamici73372 жыл бұрын
Sei un mostro di professionalità e cultura, adoro ogni singolo video che produci, grazie per quello che fai e per la cura e serietà che ci metti
@andreaz99712 жыл бұрын
Video assolutamente da far girare.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie!
@zvallid3 ай бұрын
In realtà le polemiche erano che mentre si rendono allegramente neri personaggi tradizionalmente bianchi, quando succede il contrario si urla al razzismo
@tzayron Жыл бұрын
Video molto interessante, specialmente la storia e le origini delle sirene nei vari miti e culture. Riguardo alla polemica sul colore della pelle io mi trovo allo stesso tempo d'accordo e in disaccordo, sono d'accordo nel caso specifico della sirenetta, ma nel contesto che si é creato in questi ultimi tempi la questione viene esasperata e strumentalizzata, ci sono elfi di coloro, Cleopatra subsariana, vichinghi di colore, il cavaliere bedwin indiano, tempo fa ci fu un polemica perché nella trilogia del Signore degli anelli non erano rappresentate tutte le minoranze etniche. Io sono convinto che chi ha scelto l'attrice per la sirenetta l'ha fatto con il preciso intento di mettere un'attrice di colore.
@artikombattengunelgrandebl73092 жыл бұрын
Indubbia mutevole trasformazione di un Archetipo Originario in altro .. omne ignotum pro magnifico Grazie
@Evropantiqva2 жыл бұрын
prego!
@LebowskiRetrogaming2 жыл бұрын
Dunque la storiella che vuole la nascita della sirena medievale quale frutto di una confusione (magari in qualche manoscritto medievale) tra le parole penna (di uccello) e pinna (di pesce) sarebbe una mera leggenda? Mi sembrava una spiegazione piuttosto inverosimile e semplicistica.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Non la conoscevo, ma direi che è decisamente improbabile.
@ilmiocanALEX12 жыл бұрын
In effetti, accettando un'ambientazione caraibica della Disney, una sirenetta nera è coerente con un'etnia afroamericana. Se poi si cerca di fare una critica pseudoscientifica allora sì che la pelle nera stona parecchio. Essendo un'opera di fantasia in realtà si può fare di tutto, anche una sirenetta con testa da cavallo. Il vero problema è forse il "Black washing" dell'industria cinematografica che sembra sempre più forzato
@dywirnach7832 жыл бұрын
Ascolto gioal perché so che ad ogni video c’è qualcosa di nuovo o un punto di vista diverso da imparare… Problemi zero per modificare le storie ma almeno farlo con una morale diversa da quella dei soldi e nessuno me lo toglie in testa che lo fanno per pubblicità altrimenti i live action non se li guarda nessuno ….
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Ah beh, ma che il primo motore sia economico è placito. Bisognerebbe però poi riflettere se un'operazione commerciale, quando è di successo, non sia comunque espressione di una volontà sociale, o perlomeno di una fetta preponderante della società. Però si entra nel campo della sociologia ;-)
@enricazunic26452 жыл бұрын
Utile e interessante, grazie!
@dreadstone32222 жыл бұрын
Una domanda: Quanto possono essere accurate, storicamente, le (poco conosciute) opere di Lawrence Alma-Tadema ...Grazie per i tuoi video
@senecanzallanute4066 Жыл бұрын
non molto, direi, ma hanno una loro bellezza
@dreadstone3222 Жыл бұрын
@@senecanzallanute4066 sarebbero da "riesaminare".. A difesa ...guardando e riguardando.. Per esempio ne" L’educazione dei figli di Clodoveo" (1861) non è scontato che si cimentino con il lancio dell' ascia... Visto che nelle usanze,a quanto si dice , i Franchi non erano cosi accomodanti nei confronti dei costumi romani...forse avrebbero portato più pantaloni e meno barbe hehe
@quartadimensione5322 жыл бұрын
Buonasera a tutti, ciao Gioal, non capisco come fa un canale come il tuo a non avere centinaia di migliaia di iscritti, sempre coinvolgente, appassionato, interessante nelle spiegazioni e chiaro nelle esposizioni I tuoi video sono delle vere e proprie lezioni di storia e ogni volta apprendo cose nuove, insomma...."in senso stretto o in senso lato" il tuo livello di preparazione è fuori concorso 😂😂😂😂 Dovrebbero esserci più canali seri come il tuo convergenti verso la corretta divulgazione e uso delle fonti, ti ascolterei per ore😁😁😁😁👋
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie mille :-)
@mattiamastrangelo30352 жыл бұрын
Perché siamo in Italia…Lui Mirko e altri come loro. Meriterebbero molto di più…😢
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Per intanto questo video per ora mi è fruttato quattro iscrizioni IN MENO 😂😂😂😂
@mattiamastrangelo30352 жыл бұрын
@@Evropantiqva LOL
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
@@Evropantiqva colpa sua, esimio. Mi si avventura su simili scoscesi dirupi....🙂
@otudereps2 жыл бұрын
Tutto immaginavo, ma non di dovermi esprimere su un tema del genere, dato che ormai il dibattito oltre che sterile viene sovvertito da sofismi quali ad esempio la "fluidità", alla quale si appella per giustificare l'ennesimo scempio che mamma Disney ci propina. Ma la cosa che più mi sconvolge è come lei, che stimo come storico ed intellettuale, offra il fianco a chi vorrebbe cancellare il suo stesso mestiere. Secondo il classico meccanismo della comunicazione mediatica, una giusta obiezione, viene ridotta a chiacchiera da bar e intellettuali vari, sfruttano la bestia cattiva così indebolita, per sferrare a turno i propri colpi e gridare finalmente a squarciagola, "razzista", "fascista"! Reductio ad hitlerum la chiamava qualcuno..c'è gente che ci ha costituito intere carriere. Tornando al concetto di fluidità, lei con dolo, confonde la permeabilità e trasformabilità della cultura con il comportamento di un fluido; cosa che non solo sottintende che una forma non si ha mai, ma che potenzialmente tutto può essere qualsiasi cosa, quindi anche nulla. Andando a inficiare la stessa tesi che lei porta al suo arco, poiché elenca tutta una serie di "forme" che la sirena e poi la sirenetta personaggio, hanno assunto nel tempo. Se è stato in grado di descriverle è proprio perché di fluido non hanno nulla, ma ben si inquadrano nel tempo e nello spazio per poi trasformasi gradualmente come si trasforma la società. (Tra parentesi se non erro non cita un solo esempio di "forma" africana o asiatica, ma che sicuramente potrebbe esserci chissà). E qui viene il fulcro del discorso, che mi sembra assurdo dover fare a lei che ho sempre ammirato e che seguo da tempo; non si parla in questo caso di trasformazione CULTURALE, ma di propaganda POLITICO/SOCIALE per cui si compiono determinate scelte estetico/narrative. I periodi nella storia in cui la discriminazione positiva e negativa la facevano da padrone, lo sa meglio di me, hanno portato a campi di concentramento, dolore e morte, all'odio più profondo tra gli uomini. Chi fa del colore della pelle, o anche della sessualità, uno strumento di provocazione, di discrimine, o anche di esaltazione della minoranza di turno, a scopo decostruttivo (notoriamente della cultura europea, come dimostrano i suoi stessi esempi) spinge al comunitarismo, quindi alla divisione della società in tanti piccoli nuclei autonomi, che a loro volta si divideranno ulteriormente perfino al loro interno, perché ci sarà sempre qualcuno più scuro dell'altro, più trans, più LGBTQYCZecc. La società coesa è una società per la quale la pelle e la sessualità non contano perché fanno parte della sfera privata dell'individuo, e sbattere in faccia la propria individualità agli altri, negando una storia comune dei popoli e delle civiltà nonché una loro differenza, non fa altro che alimentare la guerra tra poveri verso la quale ormai ci stiamo inesorabilmente dirigendo. Detto questo, con enorme dispiacere mi creda, sono costretto ad abbandonare questo canale, per quel che può valere ai suoi occhi la perdita di un modestissimo utente quale il sottoscritto, d'altronde come non guardo la Sirenetta o Gli anelli del potere, mi sembra giusto non seguire nemmeno più lei. Grazie comunque per tutto quello che mi ha insegnato fino ad ora, ne farò tesoro, ma cercherò di riesaminarlo certamente con uno sguardo più critico, dato che come in questo video, l'uso della conoscenza per fare parlare le proprie convinzioni politiche è una cosa che mi crea tristezza profonda.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Credo che dovrebbe controllare il significato di "propaganda", e riflettere su cosa "propagandi" una sirena subsahariana. L'operazione della Disney è commerciale, e su questo non ci piove, ma questo non inficia l'asse del discorso. Se lei favoleggia di " chi vorrebbe cancellare il mio stesso mestiere" per mezzo di una sirena nera, dovrebbe provare a riflettere a quanto deve essere sembrata radicale e "propagandistica" (e in quel caso effettivamente si può parlare di "propaganda") ad alcuni la scelta di Andersen di non far uccidere il principe alla sua Sirenetta. Spero di averle offerto ulteriori spunti. Arrivederci, senza rancore.
@aaa-mb2ii2 жыл бұрын
@otudereps @@Evropantiqva no ma soprattutto....veramente.....senza parole.....tutto sto pò pò di discorsone inutilmente forbito, per dirci che si sente offeso perchè addirittura se ne è parlato!!! stendiamo un velo pietoso. Perciò LEI ci fa tutto un discorso prolisso per dire cosa? Che è un intollerante. Può nascondersi dietro le parole quanto vuole ma è come tutti gli altri, come quelli del "non sono razzista però....". Lei stesso afferma che non ci sarebbe nulla di male se non fosse che è solo "propaganda POLITICO/SOCIALE" (immagino dalla lobby dei neri-gay) e poi come conclude? "Detto questo, con ENORME dispiacere, SONO COSTRETTO, ad abbandonare il canale...." O M M I O D I O. POVERINO!!!! e chi LA sta costringendo? quale gerarca che è in LEI le sta puntando la pistola alla tempia????? Tutto sto discorsone forbitissimo quando poteva uscirsene con una semplice affermazione. "sono razzista, mi da fastidio!" e finiva li. e poi li chiamano boomer.e ci sarà pure un motivo. Giustificare il razzismo latente dietro finti moralismi e filosofie d'accatto......spereduto nel cervello proprio.
@otudereps2 жыл бұрын
@@Evropantiqva con tutto il rispetto che le devo, lei continua a usare questo esempio della Sirenetta di Andersen per giustificare la sirenetta nera, ma è un esempio che non calza poiché Andersen non ha fatto altro che edulcorare una favola già scritta tratta a sua volta da un mito popolare per renderlo meno tragico e adattarlo a codici sociali più consoni al suo tempo, cosa che la stessa Disney ha fatto con tutti i suoi film fino all'attuale svolta Wokista (c'è da dire che comunque prima faceva anche propaganda pro americana ovviamente ). Quindi non ho bisogno di inquadrare la propaganda in funzione della definizione scolastica che le si conferisce, sono un designer, conosco perfettamente la differenza che c'è tra marketing (la trovata "commerciale" che lei cita) e l'uso dell'immagine trasformata di un'icona pop, universalmente riconosciuta come tale, a fini politici. Dovrebbe chiedersi anche lei, perché la Disney scelga di riproporre un suo classico in questa chiave, pur non avendo (a differenza di altri remake attuali), motivazioni di rinnovo dei diritti di sfruttamento dell'immagine, intesa come character design. Quindi sicuramente non siamo d'accordo, ma se lei è in grado di riconoscere almeno l'operazione commerciale, mi domando come la possa avvallare, proprio perché è ancora più grave, dato mercifica il colore della pelle e la presunta discriminazione ad essa legata. Senza rancore, le auguro una buona serata
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
@@Evropantiqva Credo che il significato propagandistico sia chiarissimo, sinceramente. E' lecito prendere pezzi di cultura europea e svenderli commercialmente per farci operazioni commerciali al fine di "includere" i neri in un contesto che culturalmente era loro estraneo fino a pochi decenni fa, nel quale sono stati fatti entrare a forza e con la violenza, spesso, proprio da coloro che adesso fanno gli inclusivi con le opere altrui. Ossia i nostri cari discendenti "bastardi". Gli americani, o meglio, gli statunitensi. Tentativo che si sta estendendo anche a personaggi storici chiaramente EUROPEI e bianchi, a cui vengono ridicolmente affibbiati a casaccio fenotipi africani, tipo un Achille nero (risate) o una Anna Bolena (nera). Adesso attaccano Cleopatra, che certamente nera non era. Questo comportamento non mi pare molto rispettoso della storia. A me, almeno. Tra l'altro, per chiarire il mio pensiero, al sottoscritto parve sempre ridicolo anche se bravissimo come attore, Yul Brinner nella parte di Ramesse II. Cordiali Saluti.
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
Per quale motivo abbandonare un canale tanto documentato e condotto con serietà per un opinione argomentata e motivata del curatore, sfugge alla mia comprensione, davvero. Anche non condividendo quanto il curatore dice, non ha proprio alcun senso.
@gnzanivan2 жыл бұрын
Molto interessante per chiarire alcuni aspetti del mito donna/serpente, donna/pesce il libro di Carlo Donà "La Fata serpente". Non si parla certamente della Sirenetta, ma di quelle mitologie antichissime che poi si radicano definitivamente nelle leggende popolari: Ondine, Melusine, Anguane, Ninfe, Rusalki, ecc.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie per gli spunti!
@fuferito2 жыл бұрын
Gioal ci fa sempre abboccare all'amo. A proposito di divinita' arcaiche di sembianze mezzo umane e mezzo pesce, ricordo di aver visto immagini di basso rilievi assiri o fenici che proponevano il dio Dagon in questo modo. Data la passione di Gioal per il filo-punico, forse ci dara' una spiegazione che avra' ispirato i greci (popolo di vicinissima distanza ai fenici) alle loro creature mitologiche marine.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Per i tritoni è ampiamente probabile.
@robertoc5022 жыл бұрын
E comunque, lo dico a mo' di battuta ma fino a un certo punto, in un'Europa che pare ripiombata nel XIX sec., oltre alla imprescindibile informatica forse studiare pure un pizzico di più l'antropologia male non farebbe. Non come banalizzazione (alla "semo tutti buoni", non esistono le differenze anche nello sviluppo della cultura materiale e cristallizzazione obbligatoria delle culture altre) ma come dovrebbe e cioè analisi scientifica di tutto ciò che ci riguarda. Senza la paura di vederci "rovinato" dalla razionalità ciò che sentiamo a noi più vicino (anzi partendo proprio da lì che a destruttrare gli altri siamo buoni tutti). Bel video, se le uscisse un filone di questo tipo avrebbe materiale fino alla pensione :)
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Si, ma probabilmente mi schiopperebbero le coronarie molto prima ;-)
@Hruodbhert2 жыл бұрын
Complimenti, come sempre!!!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
grazie!
@giuliasciacchitano2 жыл бұрын
Un'ipotesi abbastanza accreditata (ne ha parlato, tra gli altri, l'etologo Danilo Mainardi) e' quella secondo la quale le Σειρῆνες della mitologia greca fossero ispirate ad un uccello realmente esistente, la berta maggiore (Calonectris diomedea), dell'ordine dei Procellariformi, lontana e piu' piccola parente degli albatros oceanici. Questo uccello nidifica soltanto su isolotti disabitati in mezzo al mare o su altissime scogliere; oggi lo si trova nei dintorni delle isole Tremiti e in pochi altri luoghi dove puo' nidificare indisturbata, e gia' nell'eta' del bronzo, in cui numerose isole del Mediterraneo erano ormai abitate o frequentate regolarmente da molti esseri umani, il suo areale doveva essersi ridotto di parecchio. E' un uccello piuttosto grande, delle dimensioni di un gabbiano, ed e' attivo soprattutto di notte, percio' e' comprensibile che i naviganti dell'epoca, che non avevano strumenti molto efficienti per vedere al buio, non ne conoscessero praticamente l'aspetto. Ma soprattutto ha una voce che ricorda quella di un essere umano (di un bambino in realta', piu' che di una donna); specialmente se si ascolta una colonia nidificante di notte e da lontano l'impressione e' davvero che si tratti di un insieme di bambini vocianti, qui un esempio: kzbin.info/www/bejne/j4jEdY18i86cY9E Non mi sembra improbabile che quegli antichi navigatori, passando verso il tramonto o il crepuscolo nelle vicinanze di uno di questi isolotti e udendo quelle voci, si avvicinassero spinti dalla curiosita' e finissero per fracassare le navi sugli scogli bassi a pelo d'acqua. Sulla confusione medievale tra le varie figure mitologiche ibride mi viene in mente per esempio Brunetto Latini (ca. 1220-1295) che nel Tresor dice chiaramente che la sirena ha diverse forme, descrivendo non soltanto la classica donna-uccello e la nordica donna-pesce, ma “buttando nel calderone” della definizione di Sirena perfino la centauressa, versione femminile del centauro, da lui descritta per l'appunto come un tipo di sirena “mezzo cavallo e mezzo donna”. Per quel che riguarda l'argomento principale del video (molto interessante come al solito anche se un po' diverso nei contenuti) sono sostanzialmente d'accordo con te.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie mille! Conoscevo la teoria del rapporto tra la figura mitica delle Mermaid e i Lamantini, ma ognoravo completamente la proposta del legame tra le Sirene classiche e questo uccello.
@giuliasciacchitano2 жыл бұрын
@@Evropantiqva prego! Spero che mi perdonerai la pignoleria (ma d'altronde, visto il tenore dei tuoi video, penso che tu non possa che apprezzarla!) ma all'origine delle figure degli esseri umani pisciformi e' molto piu' probabile che ci siano i Dugonghi che non i Lamantini. I primi, infatti (famiglia Dugongidae), sono tipicamente indopacifici; vivono nel Mar Rosso e nell'Oceano Indiano e dovevano essere noti agli Egizi, ai Persiani e successivamente agli Arabi, e in generale alle popolazioni del Medio Oriente con le quali gli antichi Europei sono stati costantemente in contatto. I Lamantini invece (fam. Trichechidae - che non hanno niente a che vedere con gli animali che in italiano chiamiamo “trichechi”) sono atlantici, e le loro zone d'elezione sono le lagune e gli estuari dell'America tropicale, dalla Florida al Brasile. Ne esiste una specie che popola le acque costiere e il basso corso dei fiumi dell'Africa tropicale, ma a parte forse i Cartaginesi nelle loro esplorazioni piu' meridionali, dubito che qualche popolo mediterraneo o europeo possa essere entrato in contatto, anche indiretto, con questa specie in maniera cosi' sistematica da farne un “ospite fisso” delle proprie leggende. Poi quelli che Cristoforo Colombo nel suo diario di bordo descrive come “sirene”, premurandosi di sottolineare che “pero' non sono belle come si dice nelle favole”, non potevano che essere lamantini, trovandosi sulla costa atlantica dell'America... ma sono stati scoperti dopo!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
@@giuliasciacchitano Grazie ancora! Ammetto che non conoscevo così dettagliatamente la differenza tra i due animali. Quando il canale diventa una piattaforma di scambio, sono doppiamewnte felice!
@settimanefasto2 жыл бұрын
Allora premetto che per me la sirenetta può essere di qualisasi colore, ma il punto non è l'etnia, è che hai cambiato un personaggio a cui il pubblico era affezionato da tanto tempo. Penso che se il cambiamento fosse stato un altro, che ne so appunto farla diventare un mezzo uccello o dividere in due la coda come nei tritoni. la reazione sarebbe stata pressoché analoga. Ultimamente nei film Disney / Marvel ecc... c'è una sostanziale voglia di rinnovamento non richiesta dal pubblico, a prescindere da farli diventare di un'altra etnia, di altro orientamente sessuale o farlo passare dalla parte del "male": i personaggi sono quelli, gli si vuole bene così. Il discorso è una sostanziale mancanza di fantasia e sincero rinnovamento che ci obbliga a vedere Spider Man, Batman, Superman ecc... a rifare all'infinito le stesse cose, hai voglia a cambiare gli effetti speciali, ma lo zio di Peter l'abbiamo visto morire già troppe volte. Facciano cose nuove, inventino personaggi nuovi di qualsiasi forma. Ma non cambiate cose a cui siamo affezionati fin da bambino...
@Giubizza2 жыл бұрын
Io non sono d'accordo con la sirenetta nera, ma non mi strapperò certo i capelli per questo. Anche se, volendo proprio renderla più "esotica", l'avrei preferita orientale.😋
@massimilianomencacci25102 жыл бұрын
Avrebbe anche più senso, ma bisogna includere i neri. Ovviamente le ragioni sono commerciali e non culturali.
@franznarf2 жыл бұрын
trans?
@bedgio2 жыл бұрын
Un velato rimprovero, considerata anche la tua provenienza: tra le figure assimilibili alle "fanciulle delle acque" non hai citato le Aquane/Anguane/Gane/Vivane/ecc..., del folklore italiano settentrionale, soprattutto di area alpina centro-orientale. Nelle storie che le riguardano, si pensi al ciclo dolomitico raccolto da Karl F. Wolff, si incontrano gli stessi elementi: creature femminili in parte animali, legate all'acqua, che interagiscono con gli umani fornendo loro conoscenze, unendosi in matrimonio, in modi a volte amichevoli, altre ostili. Gli epiloghi sono quasi sempre tristi o addirittura tragici. Meriterebbero indubbiamente un episodio a parte.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Mi sono fermato alla "Fanciulla del Danubio" e poi ho acennato a centinaia di varianti... se mi mettevo a citare una per una Angane, Anguane, Gannes, Majannines, ecc. stavo ancora lì a registare ;-)
@bedgio2 жыл бұрын
@@Evropantiqva 😂Xe vero! Comunque bravissimo e impeccabile, come sempre!
@georgederuiter14122 жыл бұрын
Why no English subtitles anymore??
@Caneprocionetanuki2 жыл бұрын
L'altro giorno ho dovuto discutere con un tizio che non accettava il mio propendere per Godzilla in uno scontro con Wonder woman e che non volessi ascoltare le sue analisi basate sui fatti limitandomi a schierarmi per partito preso
@sebastiancrenshaw8512 жыл бұрын
Secondo me, si è sbagliato il punto della critica. Io sono un appassionato di fiabe popolari, e per questo avrò letto decine di volte la stessa fiaba cambiata di volta in volta a seconda del periodo, del luogo, della condizione sociale del narratore, di quella dell'uditore e del messaggio che eventualmente doveva veicolare. Però non credo che sia questo il nocciolo della questione, il quale, a mio parere, è il rifacimento di un preciso film a cartoni animati con attori veri, per cui tutto quello che s'è visto in passato disegnato ora dovrebbe essere riproposto "dal vero". Fosse stato come il MacBeth con Denzel Washington del 2021, che teneva il testo portandolo su pellicola in una versione teatrale, non penso che nessuno, a parte qualche palese razista, avrebbe avuto nulla da dire, dato che l'opera mostra chiaramente che non vuole ricreare la Scozia dal punto di vista storico, e viene girato in bianco e nero apposta per mostrarsi distaccato dalla realtà. Invece la nuova Sirenetta è proprio QUELLA a cartoni animati MA con il personaggio principale appositamente cambiato, e qui stà il problema, non è una trasposizione fedele come le premesse farebbero intendere, dato che il senso di un "live action" sarebbe proprio questo.
@Francois150319672 жыл бұрын
Ma si, certo, è tutto spontaneo scivolamento della tradizione 😂
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Vedo che è ha interiorizzato i concetti espressi... Lo stravolgimento di Andersen della fiaba di De La Motte cos'è stato? ;-) La bieca macchinazione di un singolo (Andersen) ai danni del folklore tedesco?
@Francois150319672 жыл бұрын
@@Evropantiqva Non viviamo nello stesso mondo di Andersen e un film Disney non ha esattamente le stesse logiche e dinamiche produttive della stesura di favole.
@pstizzz2 жыл бұрын
penso che sia meglio che continui ad occuparsi di storia, che è l'ambito che più si confà alle sue competenze, e non di attualità e di quelle che sono ovviamente agende distruttive nei confronti dell'ordine sociale, culturale antropologico e soprattutto spirituale. agende che probabilmente non vede o non. vuole vedere.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Forse dovrebbe ascoltare meglio il filmato, che non si occupa strettamente di "attualità", ma di mitologia, antropologia e letteratura nordica. Se c'è qualche cosa relativa al percorso mitologico e letterario che ho esposto che non la convince, chieda, e proverò a risponderle. Le "agende distruttive nei confronti dell'ordine sociale, culturale antropologico e soprattutto spirituale" lasciamole dove sono, ovvero in un iperuranio altrettanto mitologico. Anche se sono certo che quando Andersen scelse di non far uccidere il principe alla sua Sirenetta, dando una svolta ben più decisiva di ambito "sociale, culturale antropologico e soprattutto spirituale" rispetto alla fiaba originale di quanto possa mai darne una sirena nera, qualcuno che avrà strillato di "agende misteriose" ci sarà pur stato. In fondo, è storia anche questa ;-)
@pstizzz2 жыл бұрын
appena ho scritto questo messaggio mi sono pentito del tono. la rispetto molto e la ammiro per le sue conoscenze e capacita divulgative. semplicemente non credo che abbia chiari certi meccanismi
@pstizzz2 жыл бұрын
@@Evropantiqva infatti il mio commento era relativo alla parte strettamente di attualità. non ho nè le conoscenze nè il tempo per approfondire sul resto, su cui certamente tendo a fidarmi di lei. Per quanto riguarda il suo commento, mi sorprende che una persona colta come lei ribatta in un modo che definirei illogico , in quanto delegittima le altrui opinioni come fantasie se non peggio, senza entrare nel merito.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Non si sorprenda: Carl Sagan scrisse che affermazioni eccezionali necessitano di prove eccezionali. Se parla di "agende distruttive nei confronti dell'ordine sociale, culturale antropologico e soprattutto spirituali" dovrebbe essere lei a entrare nel merito. La parte "strettamente di attualità" nei mio video si riassume in: "c'è gente che si sconvolge per un sirena nera. Una sirena nera è, rispetto a tutte le incarnazioni che ha avuto la fiaba/mito, un cambiamento risibile di una valenza molto relativa". Ribadisco: pensi alla cesura notevole data da Andersen col suo rovesciamento della morale.
@pstizzz2 жыл бұрын
@@Evropantiqva certo, se lei si limita al solo dato "cambiamento del colore della pelle di un personaggio" , il fatto è ovviamente irrilevante. ma come lei dovrebbe insegnarmi, i singoli dati e punti storici, non si easuriscono in se stessi , ma acquisiscono senso se posti nel continuo dello scorrere del tempo e delle linee causali che li hanno generati. se vuole approfondire e vuole "prove eccezionali" , in un commento YT, non riesco certo a fornirgliele. ma del resto non c'è niente di eccezionale nè obiettivi particolarmente fantasiosi: semplicemente quello del potere assoluto , ambito e cercato dai grandi di ogni tempo
@pillo444442 жыл бұрын
Video interessantissimo!
@taddeobez4302 жыл бұрын
Prendo spunto dalla parte finale del( come sempre) ottimo video che la commistione tra antichi miti e nuovi e più moderni racconti sul tema degli abitanti del mare, è sempre attuale in letteratura e trova ,tra i tanti,un valente epigono nel famoso scrittore di scify Paul Anderson, figlio di immigrati danesi negli USA,che elabora una serie di racconti incentrati sugli abitanti e creature del mare e il loro incontro/scontro con il mondo degli umani che si sta, progressivamente cristianizzando.Non svelo la trama del libro ma,consiglio vivamente di leggerlo. "I figli del Tritone" Ed.Nord Titolo originale "The Merman's children" .
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie! Molto interessante!
@markuso18622 жыл бұрын
Video interessantissimo come sempre, ma il blackwashing di Hollywood esiste, e non merita una difesa così erudita…
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Se quello che lei è riuscito a evincere dal video è una "difesa del Blackwashing di Hollywood", debbo essere stato comunicativamente poco efficace...
@franznarf2 жыл бұрын
MAGA
@brunobizzotto74522 жыл бұрын
Mi sembra che la polemica verta sul fatto che la sirenetta sia di colore,il fatto di per se non sembrerebbe così importante ma va notata la tendenza sempre più costante nel far passare certi messaggi. Che ne direbbe del nuovo film il Gladiatore,col protagonista gay dichiarato o Biancaneve un trans! Mi perdoni ma non notare la deriva attualmente in corso è da miopi!!
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Quali messaggi?
@franznarf2 жыл бұрын
tranquillo è finita la pacchia! da oggi DioPatriaFamiglia fermeranno la deriva di certi messaggi, urgono pronta censura e severe leggi razziali
@cernel57994 ай бұрын
Quindi la corretta traduzione del film in italiano sarebbe "La Tritonessetta" invece che "La Sirenetta"?
@Evropantiqva4 ай бұрын
Effettivamente si XD
@mauroanze96992 жыл бұрын
La cosa che mi fa sorridere di tutte queste polemiche che intasano il web da un po' di tempo a questa parte é che tra meno di venti anni é che da Achille a Napoleone, da Cesare a Mandela tutti saranno rappresentati come 'cinesi' e il problema sarà risolto 🤣
@Apartment_Zero2 жыл бұрын
in pratica la Tradizione è lo specchio storico di chi dominava culturalmente il passato.
@daniele78cento2 жыл бұрын
Grazie mille per questo video. Il Pezzo della strega e degli assistenti mi ha strappato un sorriso 😅😅. Ma tutta l’analisi e’ molto piacevole. Il tema della woke culture è molto complesso è ogni spunto di riflessione è sempre molto Utile. Purtroppo mi pare che siamo presi tra due estremismi, da un lato i giacobini anti europei e anti white culture. Dall’altro i conservatori che si sentono a rischio estinzione e sotto attacco e demonizzazione. Mi piacerebbe se possibile un tuo parere sulla miniserie della guerra di Troia con dei ed eroi omerici di colore. Ha polemiche simili a queste. Ed anche agli elfi e nani neri degli anelli del portere.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
"Troy - Fall of a City" è un obbrobrio inguardabile. Intanto perchè è proprio brutto cinematograficamente parlando. Va detto che inoltre un minimo di ricerca avrebbe permesso di inserire personaggi di colore da ambo i lati dello schieramento (Memnone tra i Troiani ed Euribate tra gli Achei) senza esacerbare i puristi. Su gli Anelli del Potere sospendo il giudizio, conscio che forse il mio legame viscerale con l'opera di Tolkien non mi consente di essere obbiettivo.
@daniele78cento2 жыл бұрын
@@Evropantiqva grazie mille. apprezzo molto il tuo punto di vista. Non pensavo che fossi fan di Tolkien. Sugli anelli del potere da parte mia faccio la stessa considerazione che feci sul film di troy con brad pit. Ovvero preso di per se mi è piaciuto e mi ha intrattenuto. Ma con l’Iliade ha poco a che fare. A sto punto meglio i prodotti della Rai o di Cinecittà (ti prego non fulminarmi e non bannarni😅🙏🏻). Gli anelli mi sta intrattenendo e avendo letto solo una volta il silmarillion cerco di prenderla come un’opera che mi intrattenga, come da bambino mi intrattenevano i peplum.
@francescobigi58472 жыл бұрын
Non credo che la tradizione sia una variabile delle mode culturali. Al contrario la tradizione è un processo reale (altrimenti non avrebbero alcun senso tutto gli studi storici, filologici e archeologici) che può essere soggetto a divenire una funzione di strategie di potere/propaganda. Mi sembra che nel suo intervento lei invece spacci un po’ troppo velocemente la tradizione come un corpus suscettibile ai guizzi della fantasia.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Io veramente presento due percorsi di due casi specifici che si intersecano: l'evoluzione della figura della sirena e il mito della "donna fatata", che è quello che porterà, tra le tante cose, secondo il percorso enunciato, alla Sirenetta di Andersen. Non si tratta di "spacciare", ma di portare dei dati, delle date, dell'iconografia e dei titoli di opere letterarie. Il resto è conseguenza.
@francescobigi58472 жыл бұрын
@@Evropantiqva nella sua risposta lei non tiene conto della mia obiezione e si sofferma sul termine “spacciare”. Sarò allora più specifico. Con quel termine mi riferisco al fatto di far passare per buona, in maniera un po’ frettolosa, l’idea che la tradizione sia una variabile dipendente dai corsi e ricorsi culturali. Al contrario ciò che sostengo (anche avendo presente il testo che lei cita) è che la tradizione sia un materiale solido e coerente e i suoi cambiamenti siano frutto di precise scelte che implicano sempre una forzatura e, a monte, un interesse di ordine ideologico politico o valoriale. Il che pone la questione della “sirenetta nera” che lei tratta nel suo video in una luce molto più problematica di come, a mio parere, lei ha risolto la cosa.
@Monique-inv2 жыл бұрын
"che cos'è la tradizione e come muta nel tempo? [...] la tradizione non è qualcosa di cristallizzato, bensì qualcosa che si evolve, qualcosa che si trasforma tanto quanto i popoli e le culture" Il nodo della questione sta tutto qui: queste parole, condivisibili e sacrosante, NON vengono assimilate e condivise da tutti, anzi. È tipico delle chiamiamole "minoranze" di alcuni paesi ritenere che la loro propria tradizione, la loro propria cultura siano appunto granitiche, immutabili, esclusive, ad uso e consumo solo loro, e il malvagio uomo bianco non può assolutamente attingervi, non può, per loro, far altro che osservarle da lontano, accettarle così come sono e apprezzarle, ma sempre da distanza di sicurezza. Salvo poi pretendere, anche giustamente, di prendere qualsiasi cosa sia stata creata ad uso e consumo di persone bianche (non per cattiveria, banalmente perché in certe epoche c'era molta meno mescolanza di oggi) e riadattarle in modo arbitrario. È questo il problema a mio parere: non c'è reciprocità. O siamo tutti uguali o non lo siamo. Oltre ovviamente al fatto che spesso questo blackwashing è spaventosamente simile al greenwashing, non si punta davvero a celebrare una cultura diversa, si vuole solo dare il contentino infilando personaggi di diverse sfumature senza proporre nulla di nuovo, nulla di più approfondito, e puntando solo all'effetto polemica che porta sempre un sacco di pubblicità gratuita. Poi personalmente della sirenetta nera a me non importa. Nel cartone della Disney c'erano granchi, pesci tropicali, pesci di acqua dolce, un castello Svizzero (è il castello di Chillon), un abito che sembra uscito dagli anni 30 del 1800 e un abito da discoteca anni 90, quello che secca è l'ipocrisia dietro queste scelte. Che poi diciamocelo, quanto sarebbe più interessante vedere la versione di un mito o una storia originali africane o sudamericane, piuttosto che una storia europea vista e stravista nel corso dei secoli ma con semplicemente dei protagonisti di un colore diverso?
@Evropantiqva2 жыл бұрын
D'accordo su tutto, tranne la chiosa, in parte anch'essa magari condivisibile ma che secondo me non tiene conto di un aspetto. Al bambino occidentale nero o di origini asiatiche non importa tanto vedere su uno schermo una storia originale africana, sudamericana o asiatica, che forse troverebbe bizzarra e aliena. Vuole le avventure dei suoi eroi e beniamini, ed essendo nato e cresciuto in un contesto occidentale, parlando (e pensando) con una lingua occidentale, i suoi beniamini sono quelli del folklore e della cultura occidentale. Ovvio che trovi più facile riconoscercisi se hanno un aspetto simile al suo, e da qui si crea la domanda alla quale l'industria dell'intrattenimento risponde (non per filantropia, ma per motivi commerciali)
@enricorossi4909 Жыл бұрын
Per sapere qualcosa di valido sulla "tradizione" bisognerebbe leggere, e magari capire, Guénon, video come questo lasciano il tempo che trovano, essendo chiaramente manichei. Peccato , perché a livello storico è un ottimo canale, però, come dice nel finale del film l'ispettore Callaghan:"ogni uomo dovrebbe essere cosciente dei propri limiti!" e qui non è così
@Evropantiqva Жыл бұрын
Chi in questi frangenti mi tira fuori Guénon, oltre a doversi forse aggiornare un pelino, non credo sia il più indicato ad attribuire arbitrariamente manicheismi...
@pietroferrari98052 жыл бұрын
Intelligente e interessante analisi, spesso le tradizioni si spostano e modificano, vanno amate ma anche analizzate e smitizzate. Santa Claus è in fondo semplicemente San Nicola e sono sicuro non fosse un simpatico e rubizzo nordico ma un olivastro mediorientale
@telperion32 жыл бұрын
🎶🎶In fondo al mar In fondo al mar Tutto bagnato è molto meglio Credi a meeee🎶 Quelli lassù che sgobbano Sotto a quel sole svengono Mentre col nuoto Ce la spassiamo In fondo al maaaaar🎶🎶🎶🎶
@alfredoticozzi25382 жыл бұрын
Mah secondo me il pastrocchio e' tutto italiano, in Shang chi master of Kung fu, della Marvel il nostro incontra un carrozzone di mostri che comprende una " Mermaid" con la coda di pesce e una "Syrin" donna uccello dal canto incantatore, 2 personaggi diversi.
@viccc64302 жыл бұрын
sicuramente se ci si sofferma sul "caso" Sirenetta si notano tutte le incongruenze di questa protesta. Credo però che tale protesta sia riferita alla tendenza generale di queste grandi studios ad avere più manica larga quando si tratta di riprendere la storia o il folklore europeo, rispetto invece a quando devono produrre film incentrati su altre culture
@lungarotta Жыл бұрын
Tante belle parole colte per dire semplicemente: tutto cambia e teniamoci anche quest'ultimo cambiamento. Su questo non ci piove ma l'America è l'America e l'Europa è l'Europa, gli americani non hanno una tradizione di nessun tipo (èd è il loro punto di forza) per cui possono e devono inventarsi tradizioni moderne ad hoc, vedi per esempio Santa Claus. Noi Europei, o almeno parte di noi, non siamo così "fluidi" e c'è il senso di tramandare e conservare tradizioni che sentiamo significative per vari motivi. Quello che io trovo trasandato e insensato è l'acquisizione acritica di queste moderne tradizioni americane, nate in un contesto molto specifico e trapiantate a forza anche da noi. "Tu vuo fa' l'americano" come diceva Carosone è la pulsione trainante di tutte queste nuove mode. Sinceramente mi sembra un sintomo di provincialismo quando non di complesso di inferiorità. Questo video è iniziato parlando della cultura woke, forse è un tema che andava affrontato, proprio nell'ottica di "tu vuò fa' l'americano". Vedevo giorni fa un video che parlava di questa cultura woke fatto da una giornalista inglese, una delle cose emerse nelle interviste è proprio il fatto che si applica a sproposito un fenomeno nato in un contesto particolare come quello Americano anche in paesi Europei. In particolare il movimento Black lives matter che è esploso anche in Inghilterra. Questo movimento è nato come reazione fortemente emotiva (e in parte giustificata) alla uccisione di diverse persone di colore da parte della polizia Americana. Ogni volta che questo succedeva la popolazione nera americana è stata presa (comprensibilmente) dal panico e quindi dalla rabbia, e ha sviluppato l'idea che tutti i bianchi sono razzisti e vogliono lo sterminio dei neri, e cioè che tutti i bianchi compreso gli europei siano dei suprematisti bianchi ed è su questa base che si è sviluppata la cultura woke. Questa concezione è fondamentalmente falsa e conseguentemente sono anche false tutte le accuse che si sono mosse a istituzioni culturali, personaggi storici etc, che si voglia sempre esaltare solo la cultura europea e affossare quella africana. Dall'emotività o dalla paranoia non può nascere nulla di buono. Si è arrivati in una università britannica a rifiutare nei corsi di musica il pianoforte e quindi la musica classica perchè Europocentrica (come se non fossimo in Europa) ma il massimo del ridicolo e dell'assurdità: si è rifiutata la matematica di Newton, uno dei fondatori della matematica moderna, in base al fatto che il (povero dico io) Newton era un prodotto della società coloniale inglese. E qui mi fermo per non essere troppo lungo. A mio avviso quando si parla della sirenetta di Disney è doveroso parlare del retroterra culturale in cui questa scelta è maturata.
@maxcecco79102 жыл бұрын
"cos'é la Tradizione" é il titolo di un ottimo volume di E. Zolla .
@lorenzolama95632 жыл бұрын
Che bello avere la conferma che sei una persona capace di guardare al mondo analizzandolo con gli strumenti dati da una profonda cultura. Ti faccio un appunto sulla questione del punto di vista di Andersen, che definisci "protestante". Tutt'altro, a mio modo di vedere. Almeno rispetto allo stretto luteranesimo che avrebbe dovuto ispirarlo, secondo il quale è la Fede e non le azioni a salvare l'anima. Qualcuno anzi, potrebbe approfondire chissà perché Andersen introdusse un concetto cattolico nel finale della propria fiaba. Beh, forse... Voleva offendere la cultura Danese???
@Evropantiqva2 жыл бұрын
Grazie! Non è il libero arbitrio, ma il duro lavoro di 300 anni a dare alla sirenetta un'impronta protestante (quasi calvinista). Si tratta di una questione teologica complessa, esplorata in parte da Weber e relativa all'etica protestante del lavoro.
@lorenzolama95632 жыл бұрын
@@Evropantiqva eh, in effetti dallo spirito delle 95 tesi, a cui mi riferivo, all'etica del lavoro evidenziata da Weber c'è la storia del mondo protestante ed Andersen va collocato al punto giusto. Però... Questi 300 anni che messi così sanno tanto di purgatorio... Se ne potrebbe parlare un'anno
@gabrielemontani21082 жыл бұрын
Se avessero messo un africano nel ruolo di Arminio mi sarei incazzato, allo stesso modo se avessero messo un anglosassone nel ruolo di un personaggio famoso delle storie africane. (Che non conosco). Forse la reazione per il secondo caso non sarebbe la stessa
@alfredoticozzi25382 жыл бұрын
Molto interessante non sapevo che Andersen si fosse ispirato ad un ben preciso racconto preesistente, ma a ben pensarci c'erano molti racconti di ondine nei miti nordici come la famosa Loralei o Lorelai del Reno
@Stupore952 жыл бұрын
DOMANDA: Ma i romani che tipo di mappe/carte utilizzavano per la navigazione, il commercio e le campagne militari?
@massimowindowcolor3602 жыл бұрын
Eccellente ed interessante di cui conoscevo solo alcuni aspetti. Seguire la storia dell'evoluzione e dell' incrociarsi e contaminarsi di miti diversi e del loro adattamento alla società risulta appassionante. Mi permetto un appunto. Il puntare sulle buone azioni per salvare/avere un'anima non è precipuamente protestante, ma semplicemente cristiano. Anzi, a ben vedere, i protestanti hanno puntato più sulla salvezza per grazia divina, a mettere l'accento sulle azioni erano i cattolici.
@Evropantiqva2 жыл бұрын
L'elemento strettamente protestante sono i 300 anni di "duro lavoro" per ottenere l'anima. Certe aree del mondo protestante, in particolare nei paesi nordici, tendono a esasperare il lavoro del singolo come viatico per la salvezza.
@massimowindowcolor3602 жыл бұрын
@@Evropantiqva Ah, in questo senso decisamente sì, grazie