D'amor sull'ali rosee - Ester Mazzoleni (1909)

Il Trovatore (Verdi)
D'amor sull'ali rosee
Ester Mazzoleni
Società Italiana di Fonotipia - Milano, N° 92540 Xph 3927
Cominciamo la nostra rassegna dedicata all'aria finale dell'0pera con la versione di Ester Mazzoleni, tra i maggiori soprani drammatici documentati dal disco, giustamente celebre e celebrata per il fuoco interpretativo che sapeva infondere alle proprie esecuzioni. L'incisione dimostra che, oltre al fuoco o fervore che dir si voglia, c'era molto altro, da un saldo controllo della prima ottava (essenziale in una pagina in cui abbondano i repentini passaggi dal grave all'acuto, utilizzati per restituire la disperazione e l'alterazione mentale del personaggio) alla capacità di variare le dinamiche a ogni battuta o quasi (splendida, in particolare, nella parte conclusiva dell'aria, la smorzatura sul si bemolle acuto, che corona "improvvidO le pene", 2:03), all'assoluto splendore del registro acuto, che anche nella precarietà dell'incisione restituisce l'idea di una voce capace di sovrastare agevolmente l'orchestra, anche la più nutrita. La Mazzoleni oltre ad essere notevole stilista aveva morbidezza e squillo trascendentale (2:29). Si capisce perché la Burzio ne temesse il confronto. Disco bellissimo.
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The phrasing, the phrasing!! Listening to it makes me feel I'm on a swing ("On the rosy wings of love"), peaking and then dipping down with those liquid portamenti (D'a _ mor sull'a _ _ li ro _ se _ e), bridges that are like cognac and milk at once...
"D'amor sull'ali rosee...the veritable apotheosis of bel canto with its demands for vocal beauty, agility and range", in fact, notes Charles Osborne. And, as a melodist, Julian Budden demonstrates this example which shows Verdi as "the equal of Bellini".
Il Trovatore. Act 4: The Punishment. Scene 1: Before the dungeon keep. Manrico has failed to free Azucena and has been imprisoned himself. Leonora attempts to free him (Aria: D'amor sull'ali rosee / "On the rosy wings of love"; Chorus & Duet: Miserere / "Lord, thy mercy on this soul") by begging di Luna for mercy and offers herself in place of her lover...
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"Ester Mazzoleni (1883-1982) studied in Trieste and Pisa and made her debut at the Teatro Costanzi in Rome as Leonora in "Il Trovatore" in 1906. After this performance she always appeared in famous Italian stages with great success. In 1908 she appeared at La Scala as Giulia in ''La Vestale'' by Spontini, in 1909 in the title role of Cherubini's ''Medea''. In 1913, during the first festival at the Arena of Verona, together with Giovanni Zenatello she appeared in Verdi's ''Aida''. In 1914 she performed at the Teatro San Carlo, Napoli as Valentina in ''Gli Ugonotti'' by Meyerbeer. In 1923 she performed again in Verona, but this time in ''Norma''. After finishing stage career she worked since 1926 as a pedagogue in Palermo."
From: fonotipiarecord...
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Fonotipia Records was an Italian gramophone record label established in 1904. They recorded most of the great Italian singers of the first two decades of the 20th century and the recording quality was high for its day... Fonotipia continued to operate into the electrical recording era, which commenced in 1925-26, by which time the company had been absorbed into Odeon records.
Among the singers, many of them famous, who recorded for Fonotipia were the following:
Pasquale Amato, Giuseppe Anselmi, Maria Barrientos, Alessandro Bonci, Giuseppe Borgatti, Eugenia Burzio, Mercedes Capsir, Margherita Carosio, Ferruccio Corradetti, Emilia Corsi, Gilda dalla Rizza, Nazzareno de Angelis, Elvira de Hidalgo, Giuseppe De Luca, Fernando De Lucia, Emmy Destinn, Adamo Didur, Léon Escalais, Giuseppina Finzi-Magrini, Edoardo Garbin, Maria Jeritza, Jan Kiepura, Giacomo Lauri-Volpi, Oreste Luppi, Antonio Magini-Coletti, Victor Maurel, Irene Minghini-Cattaneo, Francesco Navarini, Giuseppe Pacini, Regina Pacini, Rosetta Pampanini, Tancredi Pasero, Aureliano Pertile, Lily Pons, Giannina Russ, Mario Sammarco, Mariano Stabile, Rosina Storchio, Riccardo Stracciari, Conchita Supervia, Richard Tauber, Francisco Vignas and Giovanni Zenatello.
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D'amor sull'ali rosee - Ester Mazzoleni (1909): • D'amor sull'ali rosee ...
D'amor sull'ali rosee - Luisa Tetrazzini (1913): • D'amor sull'ali rosee ...
D'amor sull'ali rosee - Rosa Raisa (1918): • D'amor sull'ali rosee ...
D'amor sull'ali rosee - Claudia Muzio (1920): • D'amor sull'ali rosee ...
D'amor sull'ali rosee - Maria Callas (Napoli 1951): • D'amor sull'ali rosee ...
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[@lauramanstretta751]

Wow what an amazing voice and stile❤I wish we could go back in time, even just foe a day, to listen to her singing in an opera house

[@belcantopera]

Ester Mazzoleni (Sebenico, 12 marzo 1883 - Palermo, 17 maggio 1982) è stata un soprano italiano. Nacque a Sebenico, in Dalmazia, figlia di due italiani autoctoni, Paolo e Filomena Rossini. La famiglia era una delle più ricche della città, tanto che il teatro principale di Sebenico era intitolato all'avo mecenate Francesco Mazzoleni. Questa intitolazione venne modificata solo nel 1945. Ester Mazzoleni aveva una sorella, Ida e due fratelli, Giovanni ed Enrico. Dopo gli studi col soprano Amelia Pinto, esordì ne Il trovatore nel 1906 al Teatro dell'Opera di Roma dove il 24 marzo è Rachele ne L'ebrea diretta da Rodolfo Ferrari ed il 3 aprile Fricka nella prima di L'oro del Reno diretta da Ferrari con Giuseppe Borgatti e Giuseppe De Luca (baritono). Nel 1907 è Loreley diretta da Cleofonte Campanini con Mansueto Gaudio al Teatro Regio di Parma. La sua carriera fu eccezionale, esordendo nel 1908 come Isabella/Iguamota in Cristoforo Colombo (opera) diretta da Arturo Toscanini alla Scala di Milano seguita da Leonora nell'insuccesso de La forza del destino diretta da Toscanini con Rosa Raisa e da Giulia ne La Vestale (Spontini) con Emilio De Marchi (tenore), Riccardo Stracciari e Nazzareno De Angelis cantata anche nella prima al Palais Garnier di Parigi nel 1909 con De Marchi, Stracciari e De Angelis. Sempre alla Scala cantò alla prima esecuzione italiana della Medea di Luigi Cherubini con De Angelis, il 30 dicembre 1909. Nelle sue corde vi furono anche personaggi molto differenti, come Isotta e Norma cantata nel 1910 diretta da Ferrari con Edoardo Ferrari Fontana al Teatro Comunale di Bologna e nel 1912 al Teatro La Fenice di Venezia dove nello stesso anno è Elisabetta di Valois in Don Carlo diretta da Ferrari con Carlo Galeffi. Celebre rimane la sua Aida diretta da Tullio Serafin con Giovanni Zenatello, Maria Gay, Mansueto Gaudio e Giuseppe Danise, in occasione dell'apertura dell'Arena di Verona nel 1913. Ester Mazzoleni tornò acclamatissima nella città scaligera in occasione del cinquantenario dell'evento. Sempre nel 1913 diretta da Ferrari a Bologna è una giovanetta nella prima di L'amore dei tre re con Giulio Crimi e Giselda ne I Lombardi alla prima crociata con Edoardo Garbin. Sposò, nel 1925, un gentiluomo palermitano e si trasferì perciò a Palermo, andando a vivere in un grazioso villino in via Marchese Ugo che in seguito fu venduto e ora è scomparso. Dopo il matrimonio, annunciò il proprio ritiro dalle scene nel 1926. Morì a Palermo il 17 maggio 1982 a novantanove anni.

[@calarabia4027]

Wonderful! Sparkles come out each time these great ladies open their mouths and flood us with sound. And talk about their styles! All somewhere between the novecento tradition and the primo verismo expression (something akin to what Steane, though not a big lover of their likes, calls "bel canto with forza", or something of the sort), MAZZOLENI closer to the latter. Anyway, I ADORE them all - especially Mazzoleni, one of my very, very, VERY favorite sopranos (and THAT's a huge list).

[@operabilia]

Just imagine this large, drammatico-coloratura voice today in a big auditorium ... only dreaming!

[@andrealupini6769]

Avendo ascoltato in prima persona i dischi originali della Mazzoleni è la prima volta che la riconosco in riversamenti diciamo così " esterni" ! Una grande vocalità ma soprattutto una grande personalità ! Come cantava veramente non lo sapremo mai ma quello che si riesce a sentire è stupendo! Canta con grande stile e insolita sobrietà di accentazione ! Nonostante il secolo trascorso l' incisione di questa aria può essere considerata ancora di riferimento per tutti coloro che vogliono accostarsi al belcanto! Bravissima

[@mariarosaesergiomarycib2492]

Andrea Lupini grazie grazie Mari

[@jurek46pink]

This is such a beautiful performance and recording ! I am listening and listening.

[@familypondman]

She is perfect and kows how to support her voice and feeling the sound, keeps it from the low until the high notes!!!!!!!!!!!!!!!!

[@BellaFirenze]

Bravissima!

[@abracadabranque]

A part que l'on ne voit pas la différence entre son vibrato et ses trilles, c'est plutôt bien mené et musical. Intéressant.

[@bodiloto]

sublime .

[@arpeggiandocongrandezza]

La Mazzoleni è una grande stilista, non vanta un velluto stupendo come la Burzio ma ha uno squillo quasi maggiore. Sentirla cantare il grande repertorio romantico, da Bellini a Verdi (c’è questo straordinario “D'amor sull'ali rosee” dal Trovatore), è grande esperienza e grandissima lezione di canto e di stile.

[@belcantopera]

Questo Fonotipia è stato registrato con la giusta puntina e direttamente dal 78 al Pc senza l'utilizzo di alcun filtro. Dunque, il suono che ne sorte è puro come "acqua di fonte". E sono ben contento di condividerlo quì. Per decenni abbiamo avuto riversamenti, in Lp e Cd, non degni di tale nome, e quelli esistenti che si salvano sono pochi invero.

[@medusa5789]

La Mazzoleni... grande stilista, anch'ella nata in piena epoca verista, eccetto i gravi aperti alla maniera dei soprani dell'epoca , si può definire come autentico soprano romantico, per stile e tecnica. La voce è affetta da vibrato stretto , che a me non disturba affatto, non vanta il velluto della Burzio, non ha una personalità timbrica fortemente spiccata ma in compenso è squillantissima, lucente, risonante e lega magnificamente. "La tra le foreste vergini" costituisce una lezione di canto in tutti i sensi per le modulazioni , il legato e i portamenti. Un soprano drammatico all'antica insomma. "Nel gruppo dei soprani drammatici italiani del primo Novecento, accanto alla Burzio, alla Boninsegna e alla Russ, la Mazzoleni è quella che ho sempre faticato di più capire, credo a causa dell'accentuato vibrato stretto. E tuttavia col tempo sono riuscito a riconoscerne gli innegabili pregi. La sua qualità saliente era la facilità e la sicurezza con cui espandeva la voce negli acuti, sempre squillanti e timbrati, ma in questo duetto mostra di saper cantare con carattere, saldezza e buona omogeneità nella zona della voce interessata dal cambio di registro, quella grave e centrale. Oltre alla vocalista, anche l'interprete è viva e partecipe, a differenza di una Boninsegna o di una Russ. Estremamente deludenti però nella Mazzoleni ho sempre trovato le agilità, qui messe alla prova ne "I romani a cento a cento". Quando non sono del tutto spianate, di fatto finiscono con il sovrapporsi al vibrato della voce, mal scandite, troppo alleggerite e di fatto farfugliate. Devo dire che in questo Eugenia Burzio si dimostra vocalista superiore. Ad entrambe mancava il trillo (qui previsti ma omessi, nella progressione di "Adalgisa fia punita"... le progressioni di trilli dovevano essere un marchio di fabbrica della Pasta, le ricordo presenti anche nella cabaletta finale di Bolena). Poi c'è anche Zenatello, ma qui mi pare non al massimo (trovo ci siano dei bizzarri alti e bassi nella sua discografia)." facebook.com/groups/grandivocidelpassato/

[@belcantopera]

La Mazzoleni era affetta da vibrato stretto, è vero, e i suoi dischi denunciano quà e là inflessioni caprine, ma l'ampiezza delle sue vibrazione, soprattutto negli acuti, è entusiasmante

[@bodiloto]

+belcantopera gli intenditori devono fare molta attenzione perché quello che sentiamo nei dischi non ha niente à vedere con la realtà cioè la verità artistica. à volte succede che ''le inflessioni caprine'' non si sentono dal vivo e la voce in verità è bellissima,perfetta. si deve parlare con molta prudenza quando parliamo delle registrazioni. le registrazioni sono una testimonianza ma non danno un'idea precisa quali erano in verità le voci che sentiamo nei dischi. esistevano delle voci meravigliose che perdevano tutta la loro bellezza artistica unica una volta registrate. come dico spesso una registrazione può essere una dolce illusione o una sorpresa brutta... a volte la voce che sentiamo dal disco non ha niente à vedere con la vocalità che sentiamo dal vivo.

[@romearomeo]

Sublime

[@belsoggiorno6316]

Splendido soprano drammatico. La Mazzoleni ha lo slancio, la varietà d' accento, la disperazione che la mettono un po' sopra le altre. Ci sono almeno due o tre dischi della Mazzoleni che sono di levatura storica come i vespri, loreley, il monologo di Norma. Non mi pare inferiore alla Callas né per controllo tecnico né per rigore stilistico. E' di una precisione, di una pulizia nell'esecuzione ammirabili, e con una gamma tutta in ordine, facile e omogenea.

[@medusa5789]

Muore a Palermo (Sicilia) il 17 maggio 1982, il soprano ESTER MAZZOLENI. Era nata a Sebenico il 12 marzo 1883. Dopo gli studi col soprano Amelia Pinto, esordì ne "Il trovatore" nel 1906 al Teatro dell'Opera di Roma dove il 24 marzo è Rachele ne "L'ebrea" diretta da Rodolfo Ferrari. Nel 1907 è Loreley nel opera omologa di Alfredo Catalani diretta da Cleofonte Campanini con Mansueto Gaudio al Teatro Regio di Parma. La sua carriera fu eccezionale, esordendo nel 1908 come Regina Isabella in "Cristoforo Colombo" dil compositore Alberto Franchetti diretta da Arturo Toscanini alla Scala di Milano seguita da Leonora de "La forza del destino" diretta da Toscanini, dopo Giulia ne "La Vestale" di Gaspare Spontini con il tenore Emilio De Marchi, Riccardo Stracciari e Nazzareno De Angelis Sempre alla Scala cantò alla prima esecuzione italiana della "Medea" di Luigi Cherubini con De Angelis, il 30 dicembre 1909. Nel suo repertorio vi furono anche personaggi molto differenti, come Isotta e NORMA cantata nel 1910 diretta da Ferrari al Teatro Comunale di Bologna e nel 1912 al Teatro La Fenice di Venezia dove nello stesso anno è Elisabetta di Valois in "Don Carlo" diretta da Ferrari con Carlo Galeffi. Celebre rimane la sua "Aida" diretta da Tullio Serafin con Giovanni Zenatello, Maria Gay, Mansueto Gaudio e Giuseppe Danise, in occasione dell'apertura dell'Arena di Verona nel 1913. Ester Mazzoleni tornò acclamatissima nella città scaligera in occasione del cinquantenario dell'evento. Sempre nel 1913 diretta da Ferrari a Bologna è una giovanetta nella prima di "L'amore dei tre re" con Giulio Crimi e Giselda ne "I Lombardi alla prima crociata" con Edoardo Garbin. Nel Teatro Colon di Buenos Aires ha cantato Gioconda, "La Vestale" nel 1910 e ha debuttato nel 1919 la "Suor Angelica" e Isabella di "Cristoforo Colombo". Ha cantato a Lisbona, Madrid, Montevideo, Il Cairo, Bergamo, Trieste, Torino, Bologna e altri teatri peninsulari. Altri ruoli importanti sono stati, Trovatore, Cavalleria rusticana, Siberia, Tosca, Un ballo in maschera, Don Carlo (Elisabetta di Valois), Ernani (Elvira), Traviata (Violetta) e Lucrezia Borgia.