Un film talmente avanti da fare il giro e sembrare fatto da un bimbo di cinque anni, una semplicità di ritorno impareggiabile
@asterisco9035 Жыл бұрын
Verissimo. A me piace vedere nella chiatta Atalante una metafora un po' del cinema stesso, cioè un luogo dove l'impossibile diventa possibile, dove una storia d'amore cementata su una vita apparentemente impossibile (vivere stando sempre in movimento sulla rete fluviale francese) diventa possibile grazie alla forza dei sentimenti, che porta vita lì dove in città c'è solo aridità e delusione. Un inno ad una sana ribellione, come era già in Zero in condotta, di cui il cinema deve farsi espressione.
@lorenzodesantis7548 Жыл бұрын
@@asterisco9035 concordo, è il cinema dello sguardo "guarito", comune a pochissimi film, e in un certo senso che va oltre sé stesso. Normalmente il cinema è autoanalisi, perché si basa sul tempo, come ghezzone nazionale ci ha insegnato. Che succede quando il cinema fa tabula rasa delle cose da analizzare, oltre il vuoto posteriore all'autoanalisi e, in un certo senso, oltre il tempo? Emerge uno sguardo guarito, senza i pesi delle ombre analizzate fino ad allora. Così l'Atalante, superato il dramma della società schematizzante che distrugge l'amore sincero, che distrugge la quotidianità, superata la depressione, superato il dramma di un amore osteggiato, quando il nostro protagonista si getta dentro il fiume (oltre il fiume) e quindi oltre il tempo, ne riemerge in una rinnovata libertà. Quella di amarsi senza essere schiavi di niente e nessuno. Una libertà che va difesa coi denti e le unghie, e il sorriso di un bimbo innamorato. Come ha detto lei, una sana ribellione, e ha ragionissima