Ep.24 :Piero Ottaviano - 30 anni di fotografia a Torino tra architettura e cartoline d'autore

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Piero Ottaviano, fotografo torinese con oltre 30 anni di carriera alle spalle, racconta in un'intervista per il podcast "Torino e Cultura" di Carlo De Marchis il suo percorso professionale e il legame con la città.
L'incontro con la fotografia per Ottaviano è stato "casuale", grazie a un passaggio in autostop a 17 anni da parte di un fotografo che gli fece scoprire lo sviluppo in camera oscura: "scendendo in camera oscura mi sono appassionato vorticosamente a questa cosa", ricorda. Formatosi da autodidatta studiando i grandi maestri come Ansel Adams, Helmut Newton, Mario Giacomelli, Ottaviano matura un approccio eclettico, influenzato dal reportage, dal ritratto e dalla moda.
Nei primi anni '90 lascia un impiego da chimico per dedicarsi professionalmente alla fotografia, iniziando dai matrimoni. In parallelo, sviluppa la passione per il paesaggio urbano e l'architettura di Torino: "ho iniziato a fotografare Torino come fotografia di paesaggio urbano quindi non come street ma come architettura e paesaggio".
La svolta arriva con la collaborazione con un editore di cartoline e una creativa grafica: insieme pubblicano una serie di cartoline d'autore sul capoluogo piemontese. "Uscimmo con questa collezione di cartoline che avevano la pretesa di essere delle cartoline d'autore, delle cartoline che mandavano un messaggio fondamentalmente sul fatto che Torino fosse una bella città", spiega Ottaviano. Il successo delle cartoline lo porta a diventare un nome noto in città.
Per una quindicina d'anni porta avanti la doppia attività di fotografo di matrimoni e di architettura, quest'ultima prediligendo la collaborazione con aziende edili come Building. Sperimenta anche il linguaggio della fotografia panoramica, influenzato dal maestro Giorgio Jano: insieme realizzano il libro "Torino-Milano 50 fotografie senza mirino".
Il progetto "From To" rappresenta una sintesi del suo trentennale lavoro su Torino attraverso il medium della cartolina. Raccoglie 5 progetti, da "Immagina Torino" degli esordi a "Fisheye Mood" più recente, accomunati dall'obiettivo di "documentare lo spirito di un luogo, cioè quello che Torino emana". 48 soggetti esposti in modo diffuso nelle librerie e bookshop museali "in modo che un certo pubblico che magari non visita le gallerie proprio di fotografia potesse venire a contatto con queste immagini che sono tutte in bianco e nero, che quindi hanno un taglio decisamente fotografico, autoriale e di fotografia di architettura".
La comunicazione social del progetto, curata dall'artista Laura Pol, gioca sulla corrispondenza epistolare immaginaria che supporta la narrazione per immagini. Per Ottaviano è "interessante questa mescolanza tra fotografie e parole, cioè sono di nuovo due elementi che si supportano e si interiore amplificano a vicenda".
L'auspicio è che From To possa "portare una massa di persone a cambiare idea sulla cartolina" riscoprendola come mezzo comunicativo ed espressivo oltre che come oggetto da collezione. E magari "far venire voglia anche di approfondire e di connettersi di più con il mondo della fotografia e degli autori torinesi".