Final Fantasy II e VIII: Sul Rinnovamento della Serie [Fighting Fantasy]

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Alekstranger

Alekstranger

Күн бұрын

Пікірлер: 21
@matteoorsini7011
@matteoorsini7011 5 жыл бұрын
Interessanti spunti. D'altronde lo stesso Sakaguchi disse che Final Fantasy per lui è innovazione costante. Poi ovviamente si rischia sempre di prender cantonate, ma la voglia di rischiare, secondo me, va premiata. Non omettendo i rischi "falliti", sia chiaro.
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Questo è uno di quei commenti a cui è difficile dare una risposta che non sia "^"/"Quoto". Innovare comporta la possibilità di incorrere in "errori", ma nemmeno rimanere impantanati nella comfort zone si può considerare "corretto", ed è per questo motivo che apprezzo parecchio lo sforzo di cambiare in nome di una visione che tanto può portare ad un'oasi quanto a stramazzare nel deserto.
@KenZane90
@KenZane90 5 жыл бұрын
Non sei famoso ma sei molto bravo . Ottima discussione. Ottimi spunti riflessivi
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Ti ringrazio! :V Spero che, migliorando, possa portare argomentazioni sempre migliori attorno alle quali discutere. Anche una singola riga come la tua mi fa capire di essere sulla strada giusta e la salita, sebbene lunga ed impervia, è forse la parte più bella di questo viaggio, volendo fare un po' i metaforici.
@Lev358
@Lev358 5 жыл бұрын
Giusto in questi giorni, giocando a Dragon Quest, riflettevo su come sia granitico nei suoi elementi costitutivi e pressoché stoico, a tratti in maniera persino irragiovevole, nel preservare intatto un profilo perfettamente delineato, laddove l'identità di Final Fantasy come serie è qualcosa di fluido e tutto sommato indefinito (verrebbe quasi da dire che ad accomunare i FF siano soprattutto il vasto sforzo economico, tecnologico e produttivo profuso dietro ogni iterazione). Come dici tu, FF XVI potrebbe essere qualsiasi cosa e, come mi faceva notare un amico, si tratterà del primo episodio main line per giocatore singolo ad affrancarsi dalla Fabula Nova Crystallis, che in un modo o nell'altro ha dettato l'andazzo della serie per più di dieci anni. Insomma, sarà interessante scoprire quali nomi lavoreranno al prossimo titolo, e quale visione perseguiranno. Ad ogni modo, per qualche motivo ho sempre avuto l'impressione che questa fissazione per il concetto di "vero Final Fantasy", per quanto universalmente presente in ogni ambiente di discussione relativo alla serie, sia particolarmente caratteristica della fanbase italiana, e sarebbe interessante indagare il fenomeno, soprattutto perché sono abbastanza certo che abbia diversi corrispettivi in parecchi altri contesti, anche del tutto slegati dal mondo dell'intrattenimento. Detto questo, una nota su FF II: l'idea di Akitoshi Kawazu, il director, era quella di sviluppare un sistema di combattimento che scardinasse la dinamica tipicamente nipponica del darsi al grinding come principale strumento per superare ogni ostacolo (spesso, per l'utente giapponese, la miglior strategia per sconfiggere un boss è quella di portarsi diversi livelli sopra quello raccomandato per la battaglia in questione), ed in generale per de-linearizzare il più possibile il processo di crescita dei personaggi. Anche se il gioco in sé è stato un flop, però, la sua eredità è stata decisamente voluminosa: Kawazu, infatti, negli anni successivi ha diretto la serie di SaGa (che proprio di questi tempi, grazie ad alcune operazioni di remaster, sta vivendo una silenziosa riscoperta in occidente), in cui i concetti cardine di FF II vengono estesi ad ogni aspetto del gioco e spinti ai massimi livelli possibili di sperimentazione, visto che si sceglie un personaggio fra numerosi disponibili, si va dove si vuole, si fa quel che si vuole ed in generale ci si gestisce e microgestisce ogni singolo aspetto della propria esperienza in maniera assolutamente non lineare e con un livello di profondità meccanica talmente articolato da risultare a tratti stressante e stancante; inutile dire che la narrazione finisce con l'essere legata soprattutto alla lore ed esposta tramite racconti, dicerie degli NPC e narrativa ambientale. Kawazu ha anche diretto una sorta di "variazione sul tema", ovvero The Last Remnant, e recentemente il modello della serie è stato parzialmente ripreso da giochi come The Legend Of Legacy e The Alliance Alive. Certo, se non hai apprezzato il sistema di FF II, difficilmente potranno piacerti i SaGa: sono titoli davvero ostici ed ermetici (oltre ad essere spesso azzoppati da elementi rotti e/o non finiti), adatti solo a giocatori con gusti non proprio comuni e capaci di assoluta dedizione; io non sono mai riuscito ad addentrarmici più di tanto e ho finito giusto The Last Remnant, che è molto più accessibile e "leggibile". Nonostante questo, i SaGa sono una parte fondamentale della storia del gioco di ruolo (non solo giapponese, visto che hanno influenzato anche produzioni occidentali come The Elder Scrolls), e vale la pena di provarli se non altro per interesse "filologico" e per riscoprire, magari, l'estroso character design di Tomomi Kobayashi e le incredibili colonne sonore composte dai mostri sacri Kenji Ito e Masashi Hamauzu.
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Innanzitutto ti ringrazio per un commento così articolato ed argomentato. Non è cosa comune nella piattaforma, e sapere che mi viene "dedicato" è motivo di grandissima soddisfazione. Sai, non so quanto effettivamente la "rivalità" tra membri del fandom sia presente oltre i nostri confini, ma che una serie decennale porti ad arroccamenti campanilistici da parte di questi o quegli altri giocatori è un fenomeno inevitabile che non si esaurisce nell'ambito videoludico, ma riguarda qualunque cosa noi come esseri umani siamo portati a giudicare: artisti, vicende storice o, addirittura, intere nazioni. Oltre a nutrire una grande passione per Final Fantasy sono parecchio legato a Shin Megami Tensei, serie i cui appassionati si sono più volte divisi tra "fan storici" dell'epoca NES e "arrivati dell'ultima ora" grazie ai Persona. Final Fantasy XVI molto difficilmente non sarà oggetto di divisione, ma questo è solo naturale (anche a causa dei demeriti di Square Enix), e al di là delle preferenze personali vorrei prima di tutto un'opera che possa dirsi completa e ricca di quella "sostanza" che ha contraddistinto opere come Final Fantasy VI, VII, IX e X. La "sostanza", per dirla con un termine un po' romantico, è il cuore, una carica emotiva che lega tra loro personaggi ed eventi in modo indissolubile facendo sì che TUTTO all'interno di una storia abbia il giusto peso. In Final Fantasy XV abbiamo personaggi che a malapena commentano la distruzione della loro città natale, in Final Fantasy IX qualunque avvenimento viene discusso e contribuisce a far sentire incredibilmente vive le persone coinvolte. Insomma, sia quel che sia, ma sia un Final Fantasy nel senso più emotivo (che è, invero, anche sinonimo di qualità sceneggiativa) possibile. Tornando in tema, l'idea di Kawazu non è assolutamente cattiva, anzi, si tratta di quell'innovazione che è necessaria affinché un'opera non stagni all'interno di se stessa. Il problema è l'esecuzione. Final Fantasy II si costruisce su un non-equilibrio che non solo strania, ma rende alcune Build investimenti di tempo davvero pessimi. Il fatto che le magie non aumentino tutte allo stesso livello ma vadano potenziate una alla volta è qualcosa di atroce, e lo è perché il sistema dà per scontato che il giocatore combatta ogni incontro casuale con un certo approccio; questo, paradossalmente, porta FFII ad essere MOLTO rigido. Ad ogni modo, i SaGa vorrei giocarli (insieme a tanti altri JRPG che in secondo luogo analizzerò) proprio per vedere come una formula del genere (che sulla carta non mi dispiace, anzi!) possa essersi trasformata dopo un capitolo assai sperimentale quale Final Fantasy II. Tra l'altro, se non vado errato, Octopath Traveler (JRPG che ho apprezzato moltissimo) si basa proprio su una struttura simile a quella dei SaGa per via di un party diviso in un mondo enormemente accessibile, cosa che adoro. Titoli come i The Legend of Zelda, Dark Souls o Final Fantasy XII hanno il pregio di dare una libertà esplorativa (chi più, chi meno) che secondo me ha un valore enorme quando ben indirizzata e costruita.
@Lev358
@Lev358 5 жыл бұрын
Credo di riuscire ad intuire abbastanza chiaramente cosa intendi quando parli di emotività e sostanza, visto che ho impostato su basi molto simili ogni mio pensiero relativo alla mia recente delusione per Kingdom Hearts III, ma questa è un'altra storia. Ammetto che per Final Fantasy XVI ho aspettative molto più precise di quello che sarebbe saggio serbare perché, da enorme fan dei giochi ambientati ad Ivalice e di Tactics Ogre, non posso fare a meno di sperare che il ritorno di Yasumi Matsuno dalle parti di Square, con il suo contributo a FF XIV, faccia da preludio ad un'ultima grande opera prima dell'inevitabile ritiro, magari senza che la direzione gli metta i bastoni fra le ruote come accaduto con FF XII (che è il mio episodio preferito della serie e di cui magari parleremo in occasione di un tuo ipotetico video al riguardo). Certo, trovo più probabile che lo mettano a lavorare su un nuovo Final Fantasy Tactics e che affidino XVI ad altri, il che comunque sarebbe apprezzabile e permetterebbe, magari, di spingere la mainline in nuove direzioni; certo, la Square recente mi sembra decisamente poco propensa a correre rischi di qualsiasi tipo, e ricordo fin troppo bene la mia irritazione quando, qualche anno fa, Tabata dichiarò di essersi dovuto distanziare dalle tematiche che Nomura aveva in mente per XV, ritenute dai capoccia troppo oscure e potenzialmente scoraggianti per il pubblico più vasto (assolutamente tragicomico che, successivamente, l'identità stessa del gioco sia stata distorta affinché il marketing potesse rivolgersi aggressivamente ai fan di Game Of Thrones). In effetti, sono un po' dispiaciuto del fatto che per chissà quanti anni gli sforzi produttivi di Square saranno presumibilmente concentrati su VII Remake: nonostante prometta grandi cose e si proponga di non essere una pedissequa operazione nostalgia, resta comunque una rilettura retromaniaca, un'operazione radicata in tendenze culturali che faccio fatica ad accettare (troppi discorsi che andrebbero approfonditi uno alla volta, sigh), e che mi punge particolarmente quando penso che, invece, un concept visionario ed estremamente carismatico come quello di Versus XIII ha fatto la fine che ha fatto. Octopath non l'ho giocato, sia perché, lo ammetto, non ho amato particolarmente i Bravely, sia perché mi dà generalmente l'impressione di essere lontano dai miei gusti, ma sono abbastanza sicuro che sì, strutturalmente abbia preso le mosse proprio da SaGa. Per quanto riguarda quest'ultimo, sappi che non dovresti comunque aspettarti una completa risoluzione delle contraddizioni che già tormentavano Final Fantasy II: per farti un esempio, le mie prime (ed uniche) ore su Romancing SaGa sono state particolarmente fastidiose, perché la necessità di sopravvivere alle battaglie mi impediva di far combattere i miei personaggi in accordo con i piani di crescita delle statistiche che avevo per loro, col risultato che ovviamente non si sviluppavano nei settori che avevo in mente. E questo non è che, appunto, un esempio. Eppure SaGa, come tutte le opere che diventano classici (non importa se celebrati dal grande pubblico o riveriti da piccole cerchie sotterranee), parla con naturalezza una lingua tutta sua e vanta un irreplicabile fascino intrinseco. Lo dico da giocatore che ne ha solo scalfito la superficie tramite The Last Remnant e che, almeno per adesso, si accontenta di ammirare lo spettacolo da lontano.
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Inizio col risponderti che il video su Final Fantasy XII è tutt'altro che ipotetico e che sì, un Final Fantasy XVI ambientato ad Ivalice sarebbe magnifico per me, per quanto confinato nel reame delle fantasie poco plausibili. Come tu stesso hai detto, Square Enix ha paura di rischiare e, paradossalmente, è proprio questa mancanza di audacia che molti appassionati temono. Al giorno d'oggi lo sviluppo di un videogioco richiede una quantità di risorse enormemente superiore a quelle che un tempo erano necessarie alla creazione di opere straordinarie (tra il 1999 ed il 2001 sono usciti FFVIII, FFIX e FFX) e ciò, per quanto vada ASSOLUTAMENTE tenuto in conto, non deve in alcun modo essere una giustificazione per titoli che hanno palesi mancanze (come nel caso della sceneggiatura di Final Fantasy XV). Il Remake di Final Fantasy VII, in tal senso, deve dimostrarsi una "redenzione", ma per questo si può solo aspettare e tenere incrociate le dita sperando di non essere, ancora, delusi. È un peccato che i SaGa abbiano ereditato i problemi di Final Fantasy II piuttosto che tramutarli in punti di forza, ma se ciò che hanno da offrire al di là di quelli che reputo difetti è abbastanza, allora sì che potrebbe valerne la pena. Alla fine non è solo curiosità, è voglia di studiare ed approfondire il JRPG in ogni sua forma, cosicché possa trattare ancora meglio questo argomento, avere e conseguentemente dare spunti di riflessioni sempre nuovi e, possibilmente, stimolanti.
@Lev358
@Lev358 5 жыл бұрын
Diversi anni fa, a ridosso dell'uscita di The Last Story, fu proprio Sakaguchi a dire che il pubblico non era pronto per le nuove generazioni di console, e che sarebbe stato viziato con standard tecnici che, per essere mantenuti, avrebbero compromesso le altre aree dello sviluppo dei videogiochi. E infatti il modello produttivo dei tripla A è ormai diventato un moloch diabolico, impossibile da sostenere sia a livello di costi, come dici tu, che di sforzo lavorativo e presumibilmente di impatto ambientale. Non voglio neanche immaginare cosa dovranno sobbarcarsi gli sviluppatori a partire dalla prossima generazione, ormai in dirittura d'arrivo con i nuovi standard che il grande pubblico pretenderà di vedere rispettati e soprattutto superati. Sarà, detto semplicemente, un inferno. È un peccato dover assistere alla fine che ha fatto quest'industria, preda di un mercato saturo, perverso e ipertrofico tanto e più di quello di qualsiasi altro settore (di intrattenimento, tra l'altro), anche se col senno di poi era forse l'esito inevitabile di un processo già avviatosi decenni fa. Il videogioco è un medium che mi ha indubbiamente dato tanto e che nel bene e nel male ha praticamente fondato la mia formazione come individuo, ma mi chiedo se non sarebbe forse il caso di prenderne le distanze una volta per tutte.
@Ishramit
@Ishramit 5 жыл бұрын
E tuttavia c'è davvero una cosa dei "vecchi FF" di cui si sente la mancanza (ma è un problema generalizzato nel mondo videoludico): la ricchezza di particolari, di interazioni, di segreti nascosti negli scenari, che con il sempre maggiore impegno richiesto dal comparto tecnico si è andata inesorabilmente appiattendo. I mondi dei nuovi giochi sono esteticamente bellissimi, dettagliatissimi, ma non sono vivi quanto quelli dei FF per PSX, sono come opere da museo "guardare ma non toccare". Ecco, questo mi manca molto.
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Eh, lo stai scrivendo ad un ragazzo che adora i fondali prerenderizzati. È chiaro che l'aumentare delle dimensioni di una mappa porti ad una riduzione dei dettagli e, pur apprezzandoli, riesco a farmene una ragione quando il pregio più grande di un videogioco si trova altrove: gameplay, narrazione, colonna sonora, etc. Si tratta di cercare un equilibrio secondo le proprie preferenze personali (perché ognuno dà alle cose un valore soggettivo) e cercare di trarre il meglio da quello che l'opera in questione è in grado di dare, almeno secondo me.
@Ishramit
@Ishramit 5 жыл бұрын
Il vero tratto distintivo di FF è la sua capacità di reinventarsi ad ogni giro e rappresentare sempre una nuova sperimentazione del genere. Chi parla de "i classici FF" evidentemente nr ha giocati pochi.
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Infatti è un ragionamento costruito sulla base di un ossimoro: "Bisogna tornare alla vecchia tradizione." Il problema di questa argomentazione è che la differenza che c'è tra FFIII e FFX è la stessa che c'è tra FFII e FFIV. Purtroppo, FFXV ha fatto da cassa di risonanza ad una sfiducia nata con FFXIII, ma questo non significa assolutamente che ci troviamo di fronte ad un declino creativo, e FFXIV ne è la prova, pur non essendo un titolo Offline.
@raikennightwolf8892
@raikennightwolf8892 5 жыл бұрын
L'innovazione raggiunta con cognizione è sempre la soluzione migliore. Nel caso dei FF, ogni combat è pensato per il gioco di cui fa parte. Certo, ora con il VII remake il CS verrà modificato ma, appunto, con cognizione. (però io ora voglio sapere: dici di aver rotto Octopath senza bisogno di guide.... e il superboss, Caldera? dubito tu ci sia riuscito)
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Il Remake di FFVII sarà un ottimo banco di prova per qualunque sia la visione di SE dell'Action RPG. Anche perché, diciamocelo, FFXV è offensivo nei confronti della complessità a cui ha abituato la serie. Dita incrociate, sebbene quanto visto finora mi abbia dato speranza. (Galdera ha richiesto un po' di "Grind" anche e soprattutto per la necessità di avere tutti ed otto i personaggi ad un livello parecchio alto. Però no, nessuna guida.)
@raikennightwolf8892
@raikennightwolf8892 5 жыл бұрын
@@Alekstranger In realtà ho visto gente buttare giù galdera al livello 50, non mi sembra troppo elevato. (non io, ci ho provato una volta sola e mi ha annientato il parti a metà della seconda fase. Poi non ho avuto più il tempo di riprovare)
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Io l'ho affrontato intorno al Lv. 60-70, ma come tutti i JRPG immagino esistano strategie per eliminarlo in chissà quanti modi diversi, ed è anche questo il bello. :V
@raikennightwolf8892
@raikennightwolf8892 5 жыл бұрын
@@Alekstranger sarà, ma a me con Ha'anit\cyrus sull'85 faceva tantissimo danno. Ero tentato di passare le ore a catturare i caith in modo da essere immortale, ma poi mi sono ricordato che non ne ho il tempo XD
@Alekstranger
@Alekstranger 5 жыл бұрын
Com'eri messo con l'equipaggiamento? I livelli in Octopath Traveler sono molto meno importanti di Armi/Armature.
@hayabusakamui2352
@hayabusakamui2352 11 ай бұрын
Purtroppo al giorno d'oggi posso dire che ff16 mi fa proprio schifo, è tutto ciò che final fantasy non dovrebbe essere
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