Forte Bravetta - La Fabbrica della Memoria

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Paolo Furno'

Paolo Furno'

3 ай бұрын

Forte Bravetta, 15 giugno 2024
ANPI ROMA Sezione Municipio XII “Martiri di Forte Bravetta”
ANPI ROMA Sezione Vigili del Fuoco “Antonio Nardi”
ANPIIA Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti
Music
The Sun is Scheduled to Come Out Tomorrow, Laserdisc
Written, produced, and performed by Chris Zabriskie
Published by You've Been a Wonderful Laugh Track (ASCAP)
© 2009 Chris Zabriskie CC BY 3.0 attribution 3.0 unported
Video
Paolo Furnò
Per 13 anni, dal 1932, il Forte fu il luogo deputato per le esecuzioni capitali a Roma.
Le più numerose e le più conosciute avvennero nel periodo compreso fra l’8 settembre 1943 e il 4 giugno dell’anno successivo, con l’occupazione tedesca della città e, appena varcato il cancello d’entrata, nel piazzale d’accesso all’edificio, dopo la Liberazione è stata posta una lapide che ricorda i nomi di 77 caduti della Resistenza romana. Molti di quei nomi appartengono a personaggi di rilievo che sono ricordati dai libri di storia e sono celebrati nelle cerimonie commemorative: fra i tanti Pietro Benedetti, don Giuseppe Morosini, Fabrizio Vassalli ed Enzio Malatesta. Il Forte per questo ancora oggi resta un luogo-simbolo della Resistenza romana. Una lettura attenta di quella lista, tuttavia, grazie a riscontri fatti con fonti scritte e testimonianze orali, ha rivelato che la lapide contiene alcuni errori. Due nomi si riferiscono a un’unica persona, due fucilati risultano soppressi in luoghi diversi da Forte Bravetta, altri due non hanno nulla a che vedere con la lotta contro i tedeschi e i loro alleati, mentre un altro caduto è stato fucilato prima dell’8 settembre 1943. La lapide, inoltre, non tiene comprensibilmente conto dei caduti prima e dopo l’occupazione tedesca della città. Da questi primi elementi è partita una ricerca che ha ricostruito tutte le fucilazioni avvenute al forte e che ha ripercorso i momenti più significativi della nostra storia recente dalla prima metà degli anni Trenta fino ai primi mesi del dopoguerra.
Dal 1931 fino al 1945 furono eseguite a Roma 118 condanne a morte, di cui 115 a Forte Bravetta, 2 a Forte Braschi (Michele Schirru nel 1931 per progettato attentato al capo del governo e Ugo Traviglia nel 1933 per spionaggio) e 1 a Piazza di Siena (Alfredo Coppola nel 1944 per reato annonario).
Le condanne eseguite a Forte Bravetta furono due nel 1932, 36 dal 1939 fino all’8 settembre 1943, 74 nei nove mesi di occupazione tedesca e 5 dopo la liberazione della città, avvenuta il 4 giugno 1944.
Tutte le sentenze furono eseguite secondo le modalità previste in tempo di guerra per i disertori: la fucilazione alla schiena. Negli stessi anni il nostro paese ha conosciuto bruschi mutamenti politici e istituzionali: la trasformazione dello stato liberale operata dal fascismo, la partecipazione dell’Italia al secondo conflitto mondiale, la caduta del regime a seguito della sconfitta militare, l’occupazione tedesca, la Resistenza, la costituzione della Rsi, la Liberazione. Mentre nel nostro paese si avvicendavano e si scontravano eserciti, poteri e istituzioni, a Forte Bravetta veniva periodicamente celebrato il crudele rito della condanna a morte con la stessa cupa solennità.
Testo da "Forte Bravetta, una fabbrica di morte dal fascismo al primo dopoguerra"
di Augusto Pompeo
Odradek Ed. 2012
For 13 years, from 1932, the Fort was the place designated for capital executions in Rome.
The most numerous and best known occurred in the period between 8 September 1943 and 4 June of the following year, with the German occupation of the city.
After the Liberation, a plaque was placed commemorating the names of 77 fallen soldiers of the Roman Resistance. The Fort remains a symbolic place of the Roman Resistance.
From 1931 until 1945, 118 death sentences were carried out in Rome, of which 115 at Forte Bravetta, 2 at Forte Braschi and 1 at Piazza di Siena.
The sentences carried out at Forte Bravetta were two in 1932, 36 from 1939 until 8 September 1943, 74 in the nine months of German occupation and 5 after the liberation of the city on 4 June 1944. All sentences were carried out by shooting in the back.
While armies, powers and institutions alternated and clashed in our country, the cruel rite of the death sentence was periodically celebrated at Fort Bravetta with the same dark solemnity.

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