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Nelle bisacce un taccuino e una penna per appuntare i tempi. Venti minuti il risultato migliore nello scalare i tornanti che collegano Montorio con il Pian di Castagnè (la sua salita preferita). E non con una bici in carbonio da sette chili e ruote strette, bensì con una graziella dorata del peso di 23kg, aumentabili a 27 grazie ad un manubrio con pesi in ghisa amovibili. Ai piedi le infradito, ma succede che parta anche scalzo. L’intervista a Franco Cacciatori, impavido atleta veronese.