Georeferenziazione delle mappe catastali

[@arrigoberti7105]

Grazie dell'esaustivo e chiaro video e soprattutto della considerazione finale.

[@gambyc]

Complimenti Fabio, preciso e competente come sempre!!!! Sono concorde con Te che le metodologie che abbiamo utilizzato "ai nostri tempi" siano da considerarsi ancora valide ma che l'uso ed il supporto del "calcolo digitale" sia un ulteriore aiuto a raggiungere il nostro scopo, cioè quello di restituire un lavoro più preciso possibile! PS Come battuta finale il termine "Correzione TPS" si abbina benissimo all'acronimo (Thopos) 😄 Carlo

[@luigizumpano6846]

grazie per quello che ci hai regalato, anche se lungo, preciso e chiarissimo, è da pochi anni che uso Thopos lo apprezzo sempre di più e lo uso non solo per catasto. grazie

[@massimolanzeni7094]

Un grazie innanzitutto per la lezione impartita, fa sempre bene rinfrescare la memoria ed apprendere metodologie nuove. Ho visto con piacere che ci sono novità nella versione vista nel video e come sempre sono novità interessanti e che saranno certamente da me usate. Una sola info .... ma non si può vettorizzare direttamente sulla mappa georeferenziata senza fare il passaggio che fai nella seconda parte del video ?? non si arriva allo stesso risultato ??. Grazie infinite ancora per tutto quello che fai

[@ThoposTV]

Puoi vettorizzare (sia in automatico che in manuale) anche il raster georeferenziato

[@ludovicofrate8389]

Grazie per l'ottima lezione. Domanda: quali algoritmi ci sono dietro i ricampionamenti? nearest neighbor/bilineare?

[@giuseppeimme6796]

Grazie e ottimo video come sempre, concetti chiarissimi.... e come sempre lo strumento THOPOS è avanzato ed un validissimo aiuto... ma bisogna conoscere un minimo di teoria, le problematiche per poter applicare il metodo migliore senza incorrere in errori "grossolani".... PS.... io ho delle mappe di visura datate... scansionate dagli illustri luminari a 96PDI!!! sono inguardabili....

[@topogeo-qx2vd]

Dopo 30 anni di topografia . è la prima volta che vedo la materia delle georeferenziazione trattata , al di fuori del mondo accademico, in modo così esaustivo sia in modo teorico ma anche e soprattutto con uno strumento software adatto. Condivido appieno tutte le osservazioni sulla precisione della mappa : voler avere dei "risultati" al cm quando la partenza ( file grafico) ha tutta una serie di imprecisioni ..e' ..per lo meno ..inutile ( un po' come le quote rilevate con RTK e scritte al mm !). Ma .andiamo oltre . E se si volesse CALIBRARE un foglio DXF su una mappa di impianto ( gia' georiferita prima)? Ovviamente qui i punti omologhi non sono i crocicchi ma vertici di geometrie . Il problema non è il calcolo della trasformazione di coordinate: io prediligo il metodo che crea triangoli (tre punti omologhi) però anche il metodo polinomiale va be. Ma come facciamo se un VETTORE è lungo e cioè attraversa giù "settori" o triangoli ? .. Consideriamo in vettore che attraversa TRE triangoli : i due laterali hanno parametri di traslazione a EST mentre quello centrale a OVEST. Ovviamente, essendo UNICO elemento, andrà TUTTO a EST mentre in realtà la parte centrale dovrebbe andare a ovest ( come tutti vettori di quella zona). un vecchio software su AutoCAD ,che applicava il metodo a triangoli ai vettori , li spezzava proprio sul lato del triangolo stesso onde potere applicare ad ogni vertice al suo interno i giusti parametri propri della zona .

[@ThoposTV]

Riguardo le differenze tra mappe impianto e file dxf/cxf rimando ad un interessante articolo (bollettino Sifet del 2016) riportato nelle descrizioni. Riguardo al discorso dei vettori, bisogna sempre ricordare che la topografia si fa per punti e non per linee. Una linea può essere lunga quanto vuoi, ma i punti iniziali a finali saranno sempre trasformati correttamente in base al quadrante (o triangolo per altri metodi) di appartenenza. Una linea che originariamente è rettilinea, che per effetto delle deformazioni non lo è più, deve tornare rettilinea (o il più possibile vicino). Il metodo a triangoli (su Thopos si chiama "multizona"), crea delle linee nette di separazione tra triangolo e triangolo (da quì i vettori spezzati), mentre la TPS compensa le deformazioni in maniera continua simulando quello che effettivamente avviene su un foglio di carta con il tempo.

[@antoniodemarcus9614]

Salve puo inserirete il jpg della mappa per rifare l'esercizio? Grazie

[@ThoposTV]

Nei commenti ho inserito il link alla mappa utilizzata nell'esempio

[@Max_Snorky]

video ottimo e utilissimo!!!! peccato che nella realtà tutti questi calcoli vanno a farsi benedire quando si ha a che fare con tecnici (e loro clienti) miopi. caso ancora in corso... linee di confine su mappa d'impianto diverse tra mappa al 2000 e particolare in sviluppo, con il tecnico di parte che le prendeva da edm. alla fine ho dovuto "cedere" mediando le mie (già mediate) con le sue.... per la bellezza di 22cm di scarto. tutto per non arrivare ad una causa!

[@ClaudioFaoro]

Ho eseguito la procedura illustrata con un foglio originale in perfette condizioni, ho notato che gli scarti con la correzione radiale dei crocicchi non sono tutti a 0 taluni a 0.00001. Elaborata e georeferenziata la mappa risulta deformata, la stessa operazione utilizzando l'elaborazione polinominale di quarto grado questo non mi avviene.

[@ThoposTV]

Probabilmente non hai attivato l'opzione "Vincola i bordi del raster" o ci sono dei punti inseriti con coordinate errate. Per quanto riguarda i centesimi di mm (0.00001) sono delle semplici approssimazioni di calcolo ... ma in topografia non dovrebbero essere così importanti... almeno credo 😀