Giro in Vespa della provincia di Ragusa

𝑪𝑶𝑵 𝑫𝑨𝑴𝑰𝑨𝑵𝑶 𝑮𝑼𝑳𝑳𝑶𝑻𝑻𝑨 𝑵𝑬𝑳 𝑪𝑼𝑶𝑹𝑬
𝐈𝐋 𝟏𝟔 𝐆𝐈𝐔𝐆𝐍𝐎 𝟐𝟎𝟐𝟒 𝐒’𝐄̀ 𝐑𝐄𝐀𝐋𝐈𝐙𝐙𝐀𝐓𝐀 𝐋𝐀 𝟒ª 𝐄𝐃𝐈𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐆𝐈𝐑𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐕𝐈𝐍𝐂𝐈𝐀 𝐃𝐈 𝐑𝐀𝐆𝐔𝐒𝐀 𝐈𝐍 𝐕𝐄𝐒𝐏𝐀, 𝐀 𝐂𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐈 𝐕𝐄𝐒𝐏𝐈𝐒𝐓𝐈 𝐈𝐁𝐋𝐄𝐈 𝐄 𝐃𝐄𝐋 𝐏𝐑𝐄𝐒𝐈𝐃𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐑𝐈𝐂𝐂𝐀𝐑𝐃𝐎 𝐁𝐋𝐀𝐍𝐃𝐈𝐍𝐈
𝐜𝐨𝐧 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐞 𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐨 𝐚 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐜𝐚
Come da programma hanno cominciato a confluire in piazza Unità D'Italia a Ispica già dalle 8:30 i vespisti del Ragusano ed anche di altre province, usufruendo eccezionalmente per questo tipo di eventi di iscrizione gratuita e della consegna a ciascuno della maglietta creata apposta per l’evento.
Era in evidenza sulla T-shirt un pensiero a Damiano Gugliotta, il ragazzo vespista scomparso anzitempo a 42 anni e la cui Vespa del 1961, ci ricordava la precarietà di ogni esistenza nella sua angosciante e solitaria presenza sotto l’arco gonfiabile usato nella manifestazione.
Il lungo serpentone di Vespa si è avviato proprio alle :30 in direzione di Scicli, di Modica, di Ragusa, di Giarratana, di Monterosso, di Chiaramonte Gulfi, di Vittoria, di Comiso, di Santa Croce Camerina e, infine, di Pozzallo.
Noi dell’A.S.D. Vespa Club Avola “Michele Piccione” siamo stati presenti sino a Chiaramonte Gulfi e per questo tour abbiamo percorso esattamente 225 chilometri.
Grazie a questi amici vespisti iblei, che già nella sigla che li raggruppa onorano Ibla, la dea madre sicula di queste contrade del sud-est siciliano, la stessa dea a cui è legata la storia della nostra città di Avola, il cui primo nome, 1800 anni circa prima di Cristo pare sia stato per conferma di vari storici, proprio Hybla, e che, a seguito di varie alterazioni lessicali, fu detta poi Ab la, quindi Abola, e, successivamente, nominata definitivamente Avola.
Siamo stati magnificamente bene assieme, senza concorrenza tra vari Club e coi partecipanti con addosso, in maggioranza, la maglietta bianca unificante dell’evento.
Ringraziamo Riccardo Blandino e tutto lo staff organizzativo che s'è preoccupato della nostra sicurezza ad ogni incrocio.
La provincia ragusana s'è mostrata a noi che provenivamo dal Siracusano in tutta la sua essenziale semplicità, con la predominanza della concretezza di umanità e bontà ragusana, con il frutto evidente dei lavori umani intesi a modellare il territorio con coltivazioni e con le recinzioni ricavate per spietramento e bonifica dei terreni, col suo territorio interno impervio, sviluppato in saliscendi fino agli oltre 700 metri di altezza sul mare, che abbiamo avvertito nei cambi di marcia che abbiamo all'occorrenza e di continuo attuato.
L'evento nel suo insieme è stato l'esaltazione di una passione per la Vespa, con serenità, senza smargiassate, ed anche la conferma di un amore per quella terra che ci appartiene per nascita e perché è qui che si svolgono i nostri giorni.
Che dire? Alla prossima occasione. Alla quinta edizione.