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La scrittura egizia è famosa in tutto il mondo per i geroglifici: disegni enigmatici e affascinanti che decorano le pareti di templi, piramidi e monumenti.
Gli Egizi credevano che la scrittura fosse stata inventata e donata agli uomini da Thot, il dio della saggezza con la testa di ibis: infatti, la parola geroglifico significa proprio “ lettere sacre incise”. Il riferimento all'incisione risiede nel fatto che questi simboli erano solitamente incisi sulla pietra e sulle superfici di monumenti ed edifici importanti. Si trattava, quindi di una scrittura monumentale
La scrittura geroglifica è composta da caratteri di diverso tipo, che possono rappresentare:
• singoli suoni, come le lettere dell’alfabeto
• sillabe;
• intere parole (come ideogrammi, simboli grafici che rappresentano un’idea).
Si trattava quindi di una scrittura complicatissima, perché i simboli usati potevano avere diversi significati a seconda delle combinazioni tra i vari elementi e a seconda del contesto.
Una parola poteva essere formata da un solo suono, da gruppi di lettere combinate tra loro o da un solo pittogramma, ossia da un piccolo disegno che rappresentava un oggetto, un animale, una pianta o una persona.
Per imparare a leggere e a scrivere i geroglifici bisognava studiare molti anni, perché i caratteri usati erano 6900.
Difficile, vero?
Per questo motivo, la scrittura geroglifica era compresa solamente da persone altamente istruite: i famosi “scribi“, che erano molto considerati e rispettati. Potevano diventare scribi solo i figli maschi delle famiglie più ricche e importanti, dopo aver frequentato un’apposita scuola.
Inoltre, la scrittura geroglifica, particolarmente elaborata, era adatta solo all’incisione su pietra o argilla, ma non era altrettanto adeguata alla scrittura su papiro.
Per scrivere testi religiosi e documenti contabili e amministrativi su fogli di papiro, gli antichi egizi utilizzavano un altro tipo di scrittura, detta ieratica, ossia sacra, perché usata soprattutto dai sacerdoti. Si trattava di un sistema di scrittura più rapido e molto più semplice dei geroglifici.
Successivamente, si diffuse nei territori egizi una nuova forma di scrittura popolare, detta demotica. Con il tempo, il demotico acquisì sempre maggiore importanza e divenne la scrittura egizia usata per i documenti legali e amministrativi.
In sintesi, possiamo dire che la scrittura egizia si divide, nell’arco della sua storia, in tre diversi sistemi finalizzati ciascuno a un ambito specifico:
• Geroglifici: per templi e monumenti
• Scrittura ieratica: per testi religiosi e amministrativi; poi solo per testi religiosi
• Scrittura demotica: per documenti legali e amministrativi
Dato che solo poche persone erano in grado di comprendere la complessa scrittura geroglifica, con il passare dei secoli e il progressivo abbandono di questa forma di scrittura, divenne sempre più difficile, se non impossibile, tradurre questi simboli antichi nelle lingue moderne.
Così, per secoli, i geroglifici rimasero un mistero...fino a che, nel 1799 , non venne scoperta la Stele di Rosetta. Si tratta di una lastra di pietra ritrovata nella località egizia di Rosetta e oggi conservata al British Museum, su cui sono incise tre versioni dello stesso testo: in geroglifico, demotico e greco antico.
Grazie alla conoscenza del greco antico, fu possibile decodificare per la prima volta dopo secoli anche i testi in demotico e in geroglifico che erano incisi sulla Stele di Rosetta. E da allora, la scrittura egizia non è più stata un mistero.
Ciao e al prossimo video!
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