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Modellare, seguire l'ispirazione, colorare.
E il risultato? Si scopre alla fine, e non è detto che sia quello sperato.
La tecnica raku è esattamente questo. E Cristina Annichini, operatrice sanitaria con la passione per la ceramica, lo sa perfettamente.
Anche per questo ciò che nasce dalle sue mani non è soltanto il frutto di un'ispirazione, ma anche la magia dell'attesa per ciò che uscirà dal forno dopo la cottura.
Il raku è una tecnica giapponese per la cottura della ceramica. La colorazione avviene utilizzando gli ossidi di ferro, le cui tonalità in origine molto tenui, cambiano completamente aspetto una volta ultimata la seconda cottura.
Prima si parte con l'argilla, modellata in quadri, vasi, sculture o altro. Si procede con una prima cottura con picco a 950 gradi che dura circa 24 ore, dopo di che si procede con la colorazione. Si tratta di un percorso lungo e niente affatto semplice, perché presuppone la conoscenza sia della materia utilizzata, sia dei tempi, tenendo però presente anche l'umidità e l'areazione durante il processo di preparazione e di cottura.
Un hobby che per Cristina è soprattutto una passione, portata avanti nello scantinato, diventato un vero e proprio laboratorio atelier.
Un viaggio in un'arte affascinante capace di regalare emozioni autentiche dall'inizio alla fine.
Buona visione!
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