Domenica a Genova: gli anni 60, il boom economico

www.guidadigenova.it - Estratti di un documentario del 1966 che racconta una domenica a Genova. Il boom economico e le automobili, lo stadio Luigi Ferraris di Marassi, il parco dell'Acquasola e Corso Italia
Filmato: Fondazione Ansaldo

[@jaguarxj820]

Bellissimo mi ha commosso riportandomi a quando ero ragazzino, anche mio papà la domenica mattina lavava la Dauphine per poi fare la passeggiata a Nervi o a Rapallo nel pomeriggio, che begli anni, come si viveva bene altro che adesso...

[@davidl5786]

Non dirlo a noi del 2020/2021

[@mariagraziazollo9180]

Che ricordi ❤️ Non ero ancora nata negli anni del Boom, sono della seconda metà degli anni '70 ma ho intravisto i giochi della Villa Piaggio, dove andavo da piccola 😍

[@miriampianist7566]

Che emozione...la mia Genova...grazieee....

[@paolomazzanti9896]

la ragazza al minuto 1.37 ha il cosiddetto "sott'abito"; esso era una vestìna (spesso di nylon, nei migliori casi, di cotone) da portare obbligatoriamente sotto la gonna. Altra cosa passata -comprensibilmente- di moda !: nessuna ragazza odierna accetterebbe di indossare una cosa tanto scomoda ed ingolfante.Invece, allora, era un qualcosa tipico femminile e quindi vagamente peccaminoso. Ricordo un mio Compagno di classe che raccontò di una ragazza che, ubriacatasi ad una festa in casa, si era messa a ballare "in sottabito" (ovviamente trasparente). L' Amico era corso a prendere la macchina fotografica ma, quando era tornato, la ragazza si era già ricomposta. E noi tutti compagni a rimuginare fantasie concupiscenti. Quant' eravamo sempliciotti ! Ma quanto mi sembra fossero migliori quei Tempi, rispetto a questi (classica considerazioni da vecchio, quale io sono). Ciao a Tutti

[@annas6022]

Bellissimo Sono una ragazza del 1958

[@raissat86]

Se tu a 63 anni ti reputi una ragazza io a 35 mi devo reputate un bambino🤣🤣🤣

[@juniopavesi4141]

Genova si ama ma lascia sempre una vena di malinconia. Il video mostra immagini dei quartieri più belli e, ai tempi, moderni della città. La maggior parte della popolazione, quella meno abbiente, si contendeva e si contende un bugigattolo ricavato in qualche casermone popolare realizzato sulle colline o nella prima periferia. A quei tempi molti degli abitanti lavoravano nell'industria pesante, un mondo che è arrivato, si è preso i litorali e la salute di tante persone e poi è andato via lasciando delle banchine di cemento grigie e tristi. Per molti Genova è una bellezza deturpata, impoverita dall'industrializzazione selvaggia, volgarizzata dall'arrivo di famiglie del sud mai del tutto integrate con la pacata riservatezza dei liguri e oggi stanca, invecchiata e povera di opportunità e prospettive per i giovani. Un giorno vorrei tornare a Genova e ritrovare la tranquillità, il profumo della primavera e quel modo di vivere lento e cortese che ho conosciuto da bambino.

[@Blondvsdiocane]

Woo che analisi spietata e oggettivamente corretta io sto vicino Como, ma per amore e amicizie ho conosciuto bene Genova e la riviera... sono rimasto sconvolto quado lessi che a Sampierdarena c'era la spiaggia !!!

[@gualtierolazzari7538]

Bel filmato

[@loanasvevi698]

I migliori anni della mia vita

[@gasparucciox9706]

ho vissuto a ge dal 56 al 67 + o - ..magari mi vedo :)

[@giuseppegalliano494]

anni sessanta vivevo GENOVA che bei ricordi purtroppo oggi non la riconosco piu nebiliiiii

[@AdmiralDoria-tw4mb]

Andró controtendenza. Ma io accetto i cambiamenti. Sono del 74. E penso che basterebbe solo più serenità e rispetto. Ma soprattutto, più benessere non solo economico ma culturale, per guardare al passato con molta meno nostalgia.

[@stelviopedroni9955]

negli anni 60 lo stadio non si chiamava Luigi Ferraris, ma stadio del genoa Kriket and Footbal Club 1893

[@carlodefazio6814]

non è vero

[@carlodefazio6814]

I lavori per ingrandire lo stadio di via del Piano furono terminati soltanto sul finire del 1932. Il 1º gennaio 1933 venne inaugurato il nuovo stadio e con l'occasione venne intitolato a Luigi Ferraris, capitano della squadra del Genoa, caduto durante la prima guerra mondiale. Durante la cerimonia di intitolazione dello stadio fu sotterrata, in prossimità della porta di gioco situata sotto la Gradinata Nord, la sua medaglia d'argento al valor militare.Basterebbe informarsi prima di scrivere cazzate

[@albertoartuso80]

Prima a Marassi ci giocava l'Andrea Doria, unica squadra di Genova!

[@vittoriosenarega4906]

@@albertoartuso80 giocava in un campetto, al lato del campo del Genoa, detto la Cajenna, dove oggi sorge la Gradinata Nord.

[@alessandromaggiolo1876]

@@albertoartuso80 fantasie di un sampdoriano caccarotto importato anni fa.....

[@andreat.2809]

La stessa tristezza di oggi. Genova, città del malessere.

[@federicobaccinetti8747]

Perché dici così? Io vorrei andarci a vivere. Mi sembra così bella, storica varia ed imprevedibile, con il cielo poi che è spesso azzurro. Cosa ti fa dire che c'è il malessere? Cosa lo porta nella vita dei genovesi a tuo avviso?

[@andreat.2809]

@@federicobaccinetti8747 Dovrei scrivere un poema. Genova non offre nulla, specie per i giovani. Chi intende evolvere o affermarsi la abbandona, come hanno fatto tutti i genovesi che hanno raggiunto il successo. Quella che vedi nel filmato è la stessa di oggi, solo che oggi le condizioni sono diverse, altro che boom economico. Tra l'altro, quale boom degli anni 60.. Quello dei palazzinari. Migliaia di genovesi lavoravano nelle acciaierie avvelenandosi. Tuttavia in quegli anni c'era pieno di locali nell'angiporto, night, discoteche, cinema in tutta la città compresa la periferia. E' sparito tutto. La zona del porto è morta e il centro storico è terra di spaccio. I cinema sono supermercati, le discoteche più in voga, tipo Vanilla, Xenos, Diva, Soffitta, Davidia, Anyway sono garage o rase al suolo. Ne sono rimaste due. Il traffico è un incubo. Se pensi di abitare vista mare, devi essere molto ricco, altrimenti ti toccano quartieri dormitorio o quasi. Non c'è un solo locale dove ci sia musica dal vivo. Ragazzi e ragazze possono sperare di fare commessi o camerieri. Non c'è più niente. Qualunque locale che non sia un fruttivendolo di extracomunitari, chiude dopo un anno al massimo. Non vengono rilasciate autorizzazioni per nulla che non esista da 50 anni. Noleggio bici fallito. Arte, musica, fotografia, recitazione, streetfood sono termini sconosciuti. Vuoi venire ad abitarci? Benvenuto, ma non ragionare con l'occhio del turista (che qui si ferma tre giorni); prova a restare 6 mesi, non solo quelli estivi, poi avrai un'dea più chiara. Ciao.

[@federicobaccinetti8747]

@@andreat.2809 ti ringrazio molto per questa tuo parere che hai espresso senz'altro provando un senso di amarezza, lo terrò ben presente; ad ogni modo sicuramente non mi trasferirei in pianta stabile in un posto senza provare a viverci in via provvisoria per un po', a Genova come da nessun'altra parte. Permettimi di augurarti anche un buon anno a livello personale Andrea.

[@andreat.2809]

@@federicobaccinetti8747 Grazie, altrettanto

[@silviaazzali7567]

@@andreat.2809 hai detto le cose come stanno. Anzi;a distanza di un anno dal tuo commento sono ulteriormente peggiorate. Girare in auto è rischio di multa,treni sempre in ritardo o soppressi,i ragazzi senza lavoro non si contano,centro storico ancora peggio di come lo hai descritto,ci mancavano solo la pandemia e la guerra in Ucraina a peggiorare le cose,e meno male che per i profughi ci sono aiuti umanitari e case grazie anche alla Caritas che riesce a collocarli da qualche parte dimenticando gli italiani da anni senza lavoro sulla soglia della povertà,e alcuni costretti a dormire in macchina per mancanza di un tetto. Ciao Sergio (76 anni genovese)

[@marceegenovaa6701]

Ma saranno vivi ?

[@pieroscotti1934]

Il boom dell’idiozia

[@PhantomCucu]

4:15 che auto è quella sulla destra👀?