Homeschooling: com'è fare scuola a casa.

Vi racconto la mia esperienza (cattolica) da homeschooler e come ha influenzato la nostra famiglia.
Alcuni riferimenti:
Libro "L'educazione cristiana", edizioni Piane
www.imparoinfamiglia.it
www.bimbifeliciacasa.blogspot.com
www.parentalicattoliche.it
www.laifitalia.it
www.erickson.it/metodo/analogico

[@chiaraprampolini4690]

Interessantissimo Moni! Grazie

[@annetta822]

comunque complimenti per il video, veicola le informazioni in modo corretto e completo

[@sisco2289]

I nostri nonni sapevano che famiglia e' condivisione. Ho visto più di una persona di una certa età che se aveva una piccola impresa(bar, elettricista, muratore), metteva l' azienda a nome della moglie così gli pagava i contributi. Perché la donna di casa lava, stira, cucina non per sé ma per tutti, così faceva l' uomo col lavoro. Vaglielo a dire ai mariti di oggi.

[@Pasticcinallacrema]

Fantastica Monica! Brava e grazie!

[@marym.682]

Eccola grazie

[@giovannadefalco7906]

Che piacere ascoltarti! Io e mio marito ci siamo ritagliati del tempo per ascoltarti attentamente. Tuttavia non abbiamo capito il nome dei cartoni animati in dvd di cui parlavi verso il minuto 45 o 46. Potresti farcelo sapere? Grazie mille. Dio ve ne renda merito.

[@monnicraft]

Muzzy, della BBC

[@annetta822]

il papà deve essere presente e collaborare, non passare la giornata fuori.

[@monnicraft]

Qualcuno deve pure sostenere economicamente la famiglia. Poi ovviamente quando è a casa collabora eccome. Non tutti i lavori si possono compiere a casa. Ogni famiglia trova l'equilibrio più adatto al proprio sostentamento

[@annetta822]

il lavoro non è una scusa per scaricare i figli all'altro genitore. se non vuoi crescerli non li metti al mondo@@monnicraft

[@monnicraft]

@@annetta822 questa risposta mi pare superficiale e poco appropriata. Basta la madre a casa la maggior parte del tempo con i bambini, se lei ha la fortuna di avere anche il coniuge a casa buon per lei. In molte famiglie ci si divide i ruoli, non significa certo scaricare i figli! non tutti possono (o vogliono) gestire la famiglia come lei. Ripeto, ogni famiglia ha il suo equilibrio, e commenti come il suo non sono certo d'aiuto per chi cerca informazioni. Saluti

[@annetta822]

@@monnicraft entrambi i genitori sono ugualmente importanti. Se un uomo non vuole stare con i figli non diventa padre

[@monnicraft]

certo che sono importanti, ma il loro ruolo è differente. Forse non si rende conto che non è realistico pensare che TUTTI i genitori siano a casa 24/7 in un mondo in cui occorre lavorare, ed è molto più sensato che sia la madre a stare più a casa rispetto al consorte. E la chiedo di finirla con questi toni poco comprensivi verso il mondo esterno (e la realtà).

[@annetta822]

perchè in caso di disaccordo dovrebbe prevalere la scuola? Non è certo una cosa da serie A o superiore, anzi!!! Come un vero genitore può voler rinchiudere i figli a scuola e rovinarli così?

[@monnicraft]

È la legge signora. Se i genitori non sono d'accordo, non vi sono entrambe le firme nei vari moduli, e non si può procedere. Come del resto tante altre cose burocratiche, non vale solo per l'homeschooling. Se lei fosse d'accordo e il marito no, lo costringerebbe a subire una decisione non sua? Lui potrebbe tranquillamente appellarsi. Occorre trovare la soluzione che metta d'accordo entrambi (che si sia separati, divorziati o sposati)

[@annetta822]

@@monnicraft nessuna legge prevede la frequenza scolastica, l'obbligo è di istruzione. Istruzione parentale e scuola per la legge sono sullo stesso piano. Senza accordo non si può nemmeno iscrivere il figlio a scuola visto che nel modulo di iscrizione sono richieste le firme di entrambi i genitori. Perché invece il genitore favorevole all'istruzione parentele deve subire una decisione con cui non è d'accordo ed essere costretto a mandare il figlio a scuola contro la sua volontà?

[@monnicraft]

@@annetta822 non sono domande da fare a me, non sono io a fare le leggi 😅. D'altro canto non sarebbe comunque giusto imporre la scelta opposta al coniuge che non approva. Certo, l'obbligo è di istruzione e non di frequentazione, nessuno l'ha messo in dubbio. Se i genitori hanno entrambi la patria potestà, in generale è giusto che siano entrambi concordi su qualunque scelta riguardi la crescita dei figli.

[@annetta822]

@@monnicraft quello che volevo precisare è che nessuna legge obbliga a mandare i figli a scuola!! Se ovviamente nessuno dei due può imporre all'altro una scelta, chi dovrebbe "vincere" allora? Io penso che il genitore che vuole scaricare i figli a scuola rovinandoli non sia un vero genitore

[@monnicraft]

​@@annetta822 la trovo una considerazione frettolosa e incurante delle possibili dinamiche famigliari. Dobbiamo sempre tenere conto del fatto che ogni famiglia non è come la nostra, ci possono essere innumerevoli situazioni, non ha senso fare una considerazione specifica per situazioni generali. A volte l'istruzione a casa può non essere la soluzione migliore. Non sono qui a dire che si è un genitore di serie B se per svariati motivi si mandano i figli a scuola, ma a mostrare che esiste la possibilità di fare scuola a casa,e portare il mio caso specifico se può essere utile.

[@annetta822]

piccola precisazione: non esistono più le materie

[@monnicraft]

Sì e no ... A livello di programmi ministeriali non esistono, ma a livello di didattica, di libri di testo sì invece

[@annetta822]

non è obbligatorio usare dei testi scolastici in istruzione parentale. Ovviamente la divisione in materie è utile superarla per avere uno studio di un argomento a 360°@@monnicraft

[@monnicraft]

@@annetta822 non c'è un unico metodo per istruire i propri figli. Si trova meglio senza testi? Bene faccia pure. Io ad esempio li utilizzo. I suoi commenti sono molto specifici, ma le ricordo che ogni famiglia è a sé, un discorso netto non è realistico.