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TARDA ANTICHITÀ E ALTO MEDIOEVO
II LEZIONE
DA DIOCLEZIANO A COSTANTINO I IL GRANDE
di Federico E. Perozziello
Riassunto
Con le riforme di Diocleziano (284-305 d.C.) termina il periodo dell’Anarchia Militare (235-284 d.C.). Dalle innovazioni nel governo dell’Impero introdotte dall'imperatore Diocleziano, la più importante delle quali prende il nome di Tetrarchia, lo Stato Romano uscirà come una grande fortezza assediata in cui la casta dei militari si adopererà per tentare di conservare lo status quo il più possibile. A partire dal 303 verrà effettuata l’ultima persecuzione contro i Cristiani, ispirata dal cesare Galerio, il quale convinse Diocleziano ad agire in tal senso. La persecuzione, condotta con durezza, non riuscirà comunque a scalfire la progressione nella società della nuova religione. Dopo la vittoria contro Massenzio a Ponte Milvio (Saxa Rubra) nell’ottobre del 312, Costantino scelse deliberatamente di servirsi dell’apparato di consenso che gli assicurava il Cristianesimo per consolidare il proprio potere. A quel tempo i Cristiani erano circa il 10 % del totale della popolazione dell’Impero ma costituivano un insieme relativamente omogeno, affidabile e governato dai loro vescovi con equilibrio e prudenza. Su questa base di consenso e grazie alle sue indubbie capacità politiche e strategiche, Costantino I il Grande costruirà il proprio potere in modo sempre più illimitato, una supremazia che l'imperatore protettore dei Cristiani portò avanti ed esercitò macchiandosi di innumerevoli delitti e facendo uccidere la moglie, il figlio primogenito, due diversi cognati e un nipote fanciullo. Forse per dimenticare tanta crudeltà, inizierà la costruzione di una nuova capitale, la metropoli che prenderà il nome di Costantinopoli da quello del suo fondatore. Costantino, pur non essendo nemmeno battezzato, convocherà il Primo Concilio Ecumenico a Nicea in Bitinia nell'anno 325. Lo presiederà cercando di appianare i dissensi tra i Cristiani più tradizionalisti e quelli aderenti all'Eresia Ariana. Ci riuscirà solo in parte e al momento della morte, nell'anno 337, finirà per essere battezzato proprio da un vescovo ariano di nome Eusebio di Nicomedia. La sua eredità di imperatore teocratico cristiano, mediatore tra Dio e il popolo che governa, attraverserà i secoli, influenzando l’ideologia del potere fino all’Epoca moderna e all'assolutismo monarchico.
LATE ANTIQUITY AND THE EARLY MIDDLE AGES
II LESSON
FROM DIOCLETIAN TO CONSTANTINE I THE GREAT
by Federico E. Perozziello
Summary
With the reforms of Diocletian (284-305 A.D.) the period of Military Anarchy (235-284 A.D.) came to an end. From the innovations in the government of the Empire introduced by the Emperor Diocletian, the most important of which was called Tetrarchy, the Roman state emerged as a great besieged fortress in which the military caste strove to preserve the status quo as much as possible. Beginning in 303, the last persecution against Christians was carried out, inspired by the Caesar Galerius, who persuaded Diocletian to do so. The persecution, conducted harshly, would not however succeed in undermining the progression of the new religion in society. After his victory over Maxentius at Ponte Milvio (Saxa Rubra) in October 312, Constantine deliberately chose to use the apparatus of consensus that Christianity assured him to consolidate his power. At that time, Christians made up about 10 % of the total population of the Empire but constituted a relatively homogeneous, trustworthy group governed by their bishops with balance and prudence. On this basis of consensus and thanks to his undoubted political and strategic skills, Constantine I the Great would build his power in an increasingly unlimited manner, a supremacy that the emperor protector of the Christians carried on and exercised by staining himself with countless crimes and having his wife, eldest son, two different brothers-in-law and a young nephew killed. Perhaps in order to forget such cruelty, he began the construction of a new capital, the metropolis named Constantinople after its founder. Constantine, though not even baptised, will convene the First Ecumenical Council at Nicaea in Bithynia in the year 325. He will preside over it trying to settle disagreements between the more traditionalist Christians and those adhering to the Arian Heresy. He succeeded only partially and at the time of his death in the year 337, he ended up being baptised by an Arian bishop named Eusebius of Nicomedia. His legacy as a Christian theocratic emperor, a mediator between God and the people he governs, will cross the centuries, influencing the ideology of power up to the modern era and monarchical absolutism.