Scriptorium - storie di libri - tutti gli episodi: kzbin.info/aero/PLfOj4BqJk4V_4CC_z4G8dxwWIOXKAGtSJ&si=SsLlimb6gX1QBYzS
@albertopaoletti5657 Жыл бұрын
potresti dedicare un video alla lettura della sconosciutissima e meravigliosissima orazione ''Agl'Italiani'' del valorosissimo supereroe Giacomo Leopardi? È un inno all'Italia, alla Pace e all'Amore! È la più deflagrante bomba d'Amore dell'intera Letteratura Italiana ed europea. Nessun italiano la conosce. Nonostante sia la più armoniosa, la più eloquente e la più sublime orazione mai scritta. ”Non lo dissimuliamo. La nostra nazione riunita tutta sotto un sol capo sarebbe formidabile ai suoi nemici; un popolo, come il nostro generoso e nobile, colle immense risorse somministrate dal suo territorio e dalle sue facoltà intellettuali, potrebbe concepire dei vasti disegni ed ottenere dei grandi successi. Egli fu un tempo signore dell’universo, potrebbe ora gettar dell’ombra su tutte le nazioni. Ma l’Italia sarebbe perciò felice? Per asserirlo, converrebbe supporre che la felicità della nazione consista nella forza delle armi, nell’esser terribile allo straniero, nel poter con vantaggio cominciare una guerra e continuarla senza cedere, nel possedere tutto ciò che fa d’uopo per esser temuta e che è necessario per non temere, nell’abbondanza dei mezzi per sostenere la gloria dei propri eserciti e la fortuna delle proprie armi. Ma se la vera felicità dei popoli è riposta nella pace necessaria alle arti utili, alle lettere, alle scienze, nella prosperità del commercio e dell’agricoltura, fonti della ricchezza delle nazioni, nell’amministrazione paterna di Sovrani amati e legittimi; possiam dirlo con verità, non v’ha popolo più felice dell’italiano. Provveduto con liberalità dalla natura di tutto ciò che fa d’uopo ad alimentare il commercio, abitatore di un terreno che rende con usura all’agricoltore ciò che gli venne affidato, ricco dei doni della mente e di spiriti grandi in ogni genere, condotto ad un grado di civilizzazione che niun popolo oltrepassò giammai, che può egli desiderare per condizione e compimento della sua felicità? La pace. Questo bene, oggetto dei voti di tutte le nazioni, è necessario per l’Italia, che solo su di esso può fondare le speranze di un prospero stato. Non si fa la guerra che per ottenere la pace. […] Divisa in piccoli regni, l’Italia offre lo spettacolo vario e lusinghiero di numerose capitali animate da corti floride e brillanti, che rendono il nostro suolo sì bello agli occhi dello straniero. Questa specie di grandezza può consolarci di quella che noi perdemmo. Sì, noi fummo grandi una volta: noi rigettammo quei Galli, che il tempo ha resi più forti, fuori delle nostre terre, noi li cacciammo alle loro tane, noi li soggiogammo, noi li facemmo nostri schiavi. Dalle colonne d’Ercole sino al Caucaso noi stendemmo la gloria del nostro nome e il terrore delle nostre armi. Tutto si sottomise al nostro impero, tutto cedé al nostro valore, e noi fummo i signori del mondo. Fummo per questo felici? Le discordie civili, le guerre, le vittorie stesse non ci lasciavano un’ora di quella pace che tutto il mondo sospira. Il tempio di Giano sempre aperto vomitava disordini e sventure. Padroni dell’universo, noi non lo eravamo di noi stessi. Ci convenne conquistare la sede delle scienze per apprendere a regolare le nostre passioni. Terribili a tutto il mondo, noi eravamo, ciò che ora è la Francia, l’oggetto della esecrazione di tutti i popoli. […] Ci basti. Ebbimo ancor noi il nome di tiranni, fummo ancor noi tinti di sangue. La nostra grandezza, la nostra felicità deve dunque consistere in fare degli infelici? Italiani! Rinunziamo al brillante ed appigliamoci al solido. Quando ci si propone un potere pernicioso o una pace di cui tutto ci garantisce la durata, rigettiamo l’uno ed eleggiamo l’altra: quello ci darebbe dei nomi e questa ci dà delle cose; quello una gloria fantastica e questa dei reali vantaggi. Una nazione non deve esitare nella scelta della sua vera felicità. Noi abbiamo a sperare un riposo veramente durevole. Se qualcuno volesse turbarlo, noi saremmo difesi da tutta l’Europa. […] L’Italia sarà dunque la più felice di tutte le nazioni, e il mantenerla in questo stato sarà dell’interesse di tutta l’Europa. Essa non avrà a temere che la nemica dell’universo, la Francia. È tempo, italiani, di risvegliare il vostro entusiasmo.” ''Agl’Italiani, Orazione in occasione della liberazione del Piceno'', 1815. Se la leggerai compirai un'azione splenda! eroica! che nessuno ha avuto né il coraggio né la perspicacia di compiere! La puoi trovare completa su Wikisource o in ''Tutte le poesie e tutte le prose'' (Newton Compton Editori).
@fata58406 күн бұрын
Che bello! Nei tuoi video tratti gli argomenti più "nascosti" quelli più interessanti, che si intersecano con l'attualità! Mai banale, mai scontato.👏
@giovannitestore184510 ай бұрын
Analisi e commento, impeccabili! Bravooooooo 🎉 👏👏👏
@cristinacason7237 Жыл бұрын
Grazie per le tue lucide analisi, piacevolissime da seguire.
@cesareideemusicali Жыл бұрын
A Leopardi lo stimo moltissimo perché secondo me era un ricercatore indefesso della realtà e della verità. Con un certo disincanto e cinismo non privo di compassione. Tuttavia attenzione a non strumentalizzarlo. Lui non seguiva e non si attaccava a nessuna ideologia. Ascoltava tutti e ragionava e argomentava con dovizia e profondità di pensiero e ci ha insegnato che tutto il pensiero umano è solo frutto della mente umana. E la mente umana sta al di sotto di leggi naturali che ci sovrastano e che comunque esistono di per sé. Con noi o senza di noi. Se le capiamo bene, altrimenti non è che se non le capiamo quelle smettono di esistere per farci contenti. Leopardi possiamo riassumerlo in questo concetto che condivido. Il resto sono sceneggiate. Non ha nemmeno più senso parlare di dio o di materialismo. Sono tutte idee nostre. Abbiamo una conoscenza parziale e paradigmatica di tutto. Leopardi parla chiaro. Certo il suo messaggio a tratti feroce può lasciare molte persone spaesate e confuse, senza punti di riferimento, e lo capisco se la Chiesa, dal loro punto di vista, forse a fin di bene, misero un freno. Alcuni cattolici perché affezionati alla loro poltrona ma tanti altri per proteggere un popolo che si sarebbe perduto. Francesco questi sono argomenti grossi. Potremo parlarne pomeriggi interi. Sta di fatto che la libertà è responsabilità ma non tutti vogliono la responsabilità di essere liberi. Tanto se togli la religione cattolica, questa viene sostituita da altro e magari peggiore. Oggi la religione cattolica non ha più l'egemonia di un tempo, eppure non è che le persone siano migliori o più evolute di un tempo o più buone o più gentili o meno nevrotiche o meno confuse. Quello che un tempo era la religione cattolica oggi è diventato il "politicamente corretto" coi suoi diritti civili...come se la religione cattolica a suo tempo non parlasse di diritti civili e morale pubblica. Perché i cattolici dicevano di andare a far del male in giro? Non mi risulta eppure...lo stesso vale per il pensiero di oggi. A sentir parlare è sempre per il bene della civiltà. Ieri come oggi. Ieri si imponeva un pensiero oggi se ne impone un altro ma sempre con buoni propositi. Leopardi ci stava dicendo di prendere seriamente le cose serie e di distinguerle. Ci stava chiedendo troppo. Stava chiedendo troppo all'umanità. L'umanità non è così. Lo sapeva anche lui.
@guyrus6241Ай бұрын
Comunque il nocivo catto-cristianesimo romano... finchè ha potuto _ governava con il terrore ! Grazie alle idee illuministe... e tutto quel è seguito, la cresta della superbia di questa (sedicente) "sposa" dell' incarnato-trinitario.. è stata fortemente ridimensionata ! alleluia, alleluia ----------------------------------------------------------------------------------
@ignaziolombardo3667 Жыл бұрын
L'Anima di Leopardi. Una tra le più umane, profonde, sensibili che la storia abbia mai avuto.
@FrancescoDiFortunato Жыл бұрын
Eh sì, davvero fuori dal tempo
@muraramu3972 Жыл бұрын
Stupendo!!!!!!!!!!!! Grazie
@amatobarbagianni49957 күн бұрын
Rimango (piacevolmente) sconcertato. Non solo hai una impressionante cultura musicale, ma anche questa profonda cultura letteraria. ❤❤❤ Come si fa a mettere 10 like? 😂😂😂
@marcogori7975Ай бұрын
un video eccezionale! applausi!
@Aaron-ml4gj6 ай бұрын
Fatto l'anno scorso l'esame sulle Operette Morali in letteratura italiana. Mai approfondito un tale capolavoro.. ❤
@vecchiagio5496 Жыл бұрын
Sempre interessante ascoltare i tuoi video, le tue letture con la musica che l'accompagna e bello il montaggio del video, sempre molto curato. Complimenti! Amo molto anche il tuo canale di musica per principianti.👏 E per chi non sa nulla...aggiungerei! 😄 Ciao Francesco, bravo, insegni molto...grazie! 👋😊🍂☘️
@francesco97591 Жыл бұрын
il commento finale nel terzultimo punto del video è tristemente vero
@FrancescoDiFortunato Жыл бұрын
A quale ti riferisci, per curiosità?
@francesco97591 Жыл бұрын
in questo paese non cambia mai niente
@cesareideemusicali Жыл бұрын
@@francesco97591 cosa dovrebbe cambiare?
@manuelstella1487 Жыл бұрын
Il Leopardi, pensatore sublime ed immenso.
@vincenzopagliaruloo Жыл бұрын
Meraviglioso video. Da che film sono tratti i filmati?
@FrancescoDiFortunato Жыл бұрын
Sono due film su Leopardi: Idillio di Nelo Risi e il giovane favoloso di Martone, poi le altre cose sono immagini di repertorio
@dipendentedazienda6 ай бұрын
9:00 Monaldo dice qualcosa di vero, che la parola libertà e tante altre sono usate come spade da quelli che oggi noi chiamiamo 'populisti'. Leopardi padre si rassicurava con queste parole, dimenticando che le strutture sociale sono anche sostenute dalle idee, e se le nuove idee producono tecnologia e questa ricchezza o appagamenti, allora sono molto ben stimate rispetto a vecchie idee che non producono progresso, ma solo stabilità. Il furore conquista chi ha nuove idee che si abbatte su chi ha 'vecchie' idee, visto come nemico.
@albertopaoletti5657 Жыл бұрын
Ciao Francesco! potresti dedicare un video alla lettura della sconosciutissima e meravigliosissima orazione ''Agl'Italiani'' del valorosissimo supereroe Giacomo Leopardi? È un inno all'Italia, alla Pace e all'Amore! È la più deflagrante bomba d'Amore dell'intera Letteratura Italiana ed europea. Nessun italiano la conosce. Nonostante sia la più armoniosa, la più eloquente e la più sublime orazione mai scritta. ”Non lo dissimuliamo. La nostra nazione riunita tutta sotto un sol capo sarebbe formidabile ai suoi nemici; un popolo, come il nostro generoso e nobile, colle immense risorse somministrate dal suo territorio e dalle sue facoltà intellettuali, potrebbe concepire dei vasti disegni ed ottenere dei grandi successi. Egli fu un tempo signore dell’universo, potrebbe ora gettar dell’ombra su tutte le nazioni. Ma l’Italia sarebbe perciò felice? Per asserirlo, converrebbe supporre che la felicità della nazione consista nella forza delle armi, nell’esser terribile allo straniero, nel poter con vantaggio cominciare una guerra e continuarla senza cedere, nel possedere tutto ciò che fa d’uopo per esser temuta e che è necessario per non temere, nell’abbondanza dei mezzi per sostenere la gloria dei propri eserciti e la fortuna delle proprie armi. Ma se la vera felicità dei popoli è riposta nella pace necessaria alle arti utili, alle lettere, alle scienze, nella prosperità del commercio e dell’agricoltura, fonti della ricchezza delle nazioni, nell’amministrazione paterna di Sovrani amati e legittimi; possiam dirlo con verità, non v’ha popolo più felice dell’italiano. Provveduto con liberalità dalla natura di tutto ciò che fa d’uopo ad alimentare il commercio, abitatore di un terreno che rende con usura all’agricoltore ciò che gli venne affidato, ricco dei doni della mente e di spiriti grandi in ogni genere, condotto ad un grado di civilizzazione che niun popolo oltrepassò giammai, che può egli desiderare per condizione e compimento della sua felicità? La pace. Questo bene, oggetto dei voti di tutte le nazioni, è necessario per l’Italia, che solo su di esso può fondare le speranze di un prospero stato. Non si fa la guerra che per ottenere la pace. […] Divisa in piccoli regni, l’Italia offre lo spettacolo vario e lusinghiero di numerose capitali animate da corti floride e brillanti, che rendono il nostro suolo sì bello agli occhi dello straniero. Questa specie di grandezza può consolarci di quella che noi perdemmo. Sì, noi fummo grandi una volta: noi rigettammo quei Galli, che il tempo ha resi più forti, fuori delle nostre terre, noi li cacciammo alle loro tane, noi li soggiogammo, noi li facemmo nostri schiavi. Dalle colonne d’Ercole sino al Caucaso noi stendemmo la gloria del nostro nome e il terrore delle nostre armi. Tutto si sottomise al nostro impero, tutto cedé al nostro valore, e noi fummo i signori del mondo. Fummo per questo felici? Le discordie civili, le guerre, le vittorie stesse non ci lasciavano un’ora di quella pace che tutto il mondo sospira. Il tempio di Giano sempre aperto vomitava disordini e sventure. Padroni dell’universo, noi non lo eravamo di noi stessi. Ci convenne conquistare la sede delle scienze per apprendere a regolare le nostre passioni. Terribili a tutto il mondo, noi eravamo, ciò che ora è la Francia, l’oggetto della esecrazione di tutti i popoli. […] Ci basti. Ebbimo ancor noi il nome di tiranni, fummo ancor noi tinti di sangue. La nostra grandezza, la nostra felicità deve dunque consistere in fare degli infelici? Italiani! Rinunziamo al brillante ed appigliamoci al solido. Quando ci si propone un potere pernicioso o una pace di cui tutto ci garantisce la durata, rigettiamo l’uno ed eleggiamo l’altra: quello ci darebbe dei nomi e questa ci dà delle cose; quello una gloria fantastica e questa dei reali vantaggi. Una nazione non deve esitare nella scelta della sua vera felicità. Noi abbiamo a sperare un riposo veramente durevole. Se qualcuno volesse turbarlo, noi saremmo difesi da tutta l’Europa. […] L’Italia sarà dunque la più felice di tutte le nazioni, e il mantenerla in questo stato sarà dell’interesse di tutta l’Europa. Essa non avrà a temere che la nemica dell’universo, la Francia. È tempo, italiani, di risvegliare il vostro entusiasmo.” ''Agl’Italiani, Orazione in occasione della liberazione del Piceno'', 1815. Se la leggerai compirai un'azione splenda! eroica! che nessuno ha avuto né il coraggio né la perspicacia di compiere! La puoi trovare completa su Wikisource o in ''Tutte le poesie e tutte le prose'' (Newton Compton Editori).
@jugraâsaÀ Жыл бұрын
Ciao,su YT girano video tipo "top 10 canzoni pop più difficili da cantare" Ma quali erano le opere antiche considerate più inarrivabili?
@FrancescoDiFortunato Жыл бұрын
Mi sembra un argomento interessante, magari potrei inserirlo in un video futuro
@jugraâsaÀ Жыл бұрын
@@FrancescoDiFortunato è importantissimo il tuo canale e il tuo modo di raccontare Graziee
@antoniolorenzoni4617 Жыл бұрын
Viva il Papa Re
@guyrus6241Ай бұрын
Il re-papa, il (sedicente) vicario del redentore/salvatore del mondo romano _ bisognerebbe confinarlo nelle tundre russe ! ---------------------------------------------------------------------------------------------