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"Le voci della domenica": una serie di interviste ai telecronisti che hanno fatto la storia dello sport italiano .Arrivato in Rai nel 1969, Bruno Pizzul è stato il telecronista delle partite della Nazionale di calcio dal 1986 al 2003 e la sua voce è legata alle grandi emozioni regalate dagli azzurri. Alcune espressioni ("Tutto molto bello", "Ha il problema di girarsi" o l'indimenticabile "Sciabordìo") sono entrate nel vocabolario calcistico. E' diventata cult la sua scelta di chiamare soltanto per nome Dino e Roberto Baggio, compagni di squadra omonimi in Nazionale: "Mi venne spontaneo ma diventò un tormentone", racconta Pizzul, che oggi vive nella sua Cormons, a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, dove continua a dilettarsi nel suo gioco preferito: le carte. Una passione che aveva anche negli anni da giornalista: "Nei ritiri delle squadre, negli anni '70, finivamo sempre a giocare a tressette, a scopa o a biliardo con i calciatori. Era un rapporto molto più semplice e genuino rispetto a oggi". L'unico rammarico: non aver mai commentato la vittoria dgli azzurri ai Mondiali o agli Europei: "Ma non è che non ci abbia dormito la notte. Credo che la squadra di 'Italia '90' avrebbe meritato più di tutte". Nel 2003 l'ultima telecronaca della nazionale prima della pensione: "Dopo dissi di no a un contratto di collaborazione fissa con la Rai, perché volevano mandarmi a commentare 'L'isola dei famosi'", conclude Pizzul con un sorriso
di Antonio Nasso