Il Molino di Carpanone

[@sabrinapanetta3622]

Posso aggiungere che ha mantenuto la sua naturale bellezza e magia, perché lontano da tutto e da tutti. Magnifico video, hai saputo trasmettere le magiche emozioni che le foreste casentinesi e la natura stessa sanno dare!

[@Trafoglieenuvole]

Grazie per i complimenti, camminare in questi luoghi e davvero come camminare in una fiaba.

[@nocchi91]

Grazie Massi! Veramente un bel video e delle belle riflessioni su ciò che abbiamo è che dovremmo apprezzare!

[@Trafoglieenuvole]

Grazie!

[@rosannasantolini7857]

Complimenti per questo video e per le informazioni che ci "regali" ! È sempre un piacere ascoltarti !

[@Trafoglieenuvole]

È un piacere ricevere i complimenti di chi condivide la passione per questi luoghi, grazie!

[@emilianoconficoni6476]

Ottimo lavoro Massimo .... come sempre.

[@Trafoglieenuvole]

Grazie Emiliano!

[@romagnatrekking-riccardora9099]

Bravo Massimo! I tuoi video sono dei veri e propri documentari a carattere storico-naturalistico. Veramente interessanti ed istruttivi, complimenti per il tuo "lavoro" di divulgazione. Il Molino di Carpanone sarà di certo una delle prossime mete delle escursioni di Romagnatrekking®.

[@Trafoglieenuvole]

Grazie Riccardo, auguro il meglio a te e al tuo gruppo di lavoro 👌

[@brunoroba8429]

Ho provato le stesse indefinibili emozioni quando, varie volte, sono passato dal mulino, sicuramente anche contrastanti, nel cercare di proiettarmi in quell'epoca e immedesimarmi nel mugnaio che, in un luogo tanto impervio, svolgeva la sua attività nei momenti più difficili, ovvero quando le acque si gonfiavano irrompendo nella gora, forse anche danneggiandola, anziché darsela a gambe come chiunque altro avrebbe fatto. La foresta allora era diversa e veniva raggiunta sempre più in profondità per esigenze di sopravvivenza economica, agevolata dalle riforme liberalizzatrici leopoldine, sapientemente ricordate, ben sapendo i rischi che si correvano. Lo testimoniano le numerose maestà che si trovano lungo i percorsi, oltre la toponomastica peggiorativa di alcuni luoghi (Pietrapazza forse da prete pazzo, Casaccia, Barilaccio, Bucaccia, Castagnaccio, etc.). Ho peraltro notato che le famiglie che colonizzavano questi luoghi, sia come possidenti sia come lavoranti, erano sempre le stesse, come se fosse una specializzazione, necessitata e/o rassegnata e/o scelta. Sarei curioso di sapere in che rapporto e con quale considerazione rispetto agli abitanti dei centri urbani. Ancora una volta complimenti per la tua opera.

[@Trafoglieenuvole]

Grazie Bruno per le tue belle parole. Le tue considerazioni aprono il campo ad altri approfondimenti sulla società della montagna 😉

[@giulianobenetti6821]

Stupendo

[@Trafoglieenuvole]

Grazie Giuliano!

[@andreamanganello1781]

Buongiorno Massimo, saresti così gentile da indicarmi le coordinate gps della clessidra di Romiceto che non l'ho trovata? Grazie per questi splendidi video, Casentino nel💚

[@Trafoglieenuvole]

Ciao Andrea, al momento non dispongo delle coordinate, ma è piuttosto semplice trovarla: quando arrivi al casale scendi campo sulla sinistra che va verso il ruscello (c'è anche un cartello segnaletico). L'albero si trova vicino alla riva del ruscello, al limitare del campo 😊

[@andreamanganello1781]

@@Trafoglieenuvole Trovata grazie!! Che meraviglia!!!

[@Trafoglieenuvole]

Ottimo!