Io ti salverò

Io ti salverò - Sogno

Рет қаралды 39,149

11 жыл бұрын

Definito dallo stesso autore come una "caccia all'uomo in un involucro di pseudo-psicoanalisi", Io ti salverò costituisce uno dei più celebri e complessi thriller di Hitchcock, impreziosito dalle immagini oniriche realizzate appositamente da Salvator Dalì e sorretto dalla coppia Ingrid Bergman-Gregory Peck.

Пікірлер: 15

@ileappiccia5592 5 жыл бұрын

Una delle scene più belle e al tempo stesso più inquietanti della storia del cinema

@ETERERADIOASCOLTO2 2 жыл бұрын

La scena delle ali e di Peck che corre mi fà venire in mente la canzone di Battisti Macchina del Tempo, quando canta '...sopra un monte corro, e a braccia aperte e ad occhi chiusi, gettandomi, come posso mi soccorro...'.

@giampieromascelli8309 7 жыл бұрын

La bellissima storia thriller di "Spellbound" del 1945, ovvero "Incantato", film da noi tradotto con: "Io ti salverò", non è opera di sir Alfred, stimatissimo regista ma non scrittore, bensì dell'autore della novella del 1929, "The House of Dr. Edwardes", che aveva lo pseudonimo di "Francis Beeding", trattandosi in realtà di due persone, ossia Hilary A. Saunders e John Palmer; in questo film tale novella è stata rielaborata e sceneggiata da Ben Hecht (sceneggiatore non accreditato sia per "Scarface" sia per "Gli ammutinati del Bounty"), con l'ausilio di Angus MacPhail per l'adattamento. Buone riflessioni a tutti sugli sceneggiatori volutamente lasciati nell'ombra nella storia del grande cinema e sugli unici meriti (commerciali) dei registi che "reclamano" a grande voce la loro fama.

@andreaspiz 4 жыл бұрын

Mi scusi ma dovrebbe tener conto che, seppur siano gli sceneggiatori a scrivere lo svolgimento della storia, il prodotto filmico nella sua interezza è, salvo eccezioni, gestito dal regista. In questo film, per esempio, dubito che Hitchcock abbia messo mano al progetto senza modificare neanche un minimo particolare della storia. Se la mettiamo in questo modo poi, allora anche i grandi direttori della fotografia e montatori, i grandi costumisti e scenografi subiscono lo stesso trattamento che lei ha descritto. Il regista infatti si serve di collaboratori che, con le loro abilità specifiche, lo aiutano a raggiungere il suo scopo e (perché no?) influiscono sul prodotto finale. Per essere più chiari, il merito artistico del film (di quello commerciale ritengo superfluo parlare) non può che andare al regista e in parte ai collaboratori. Detto questo la saluto.

@mgpstudios5388 4 жыл бұрын

@@andreaspiz come volevasi dimostrare. La disinformazione globale delle distribuzioni in primis e poi dei media tutti da sempre, relativamente all'oscuramento degli autori e soprattutto degli sceneggiatori cinematografici, con lo scopo di generare solo titoli di testa eclatanti commerciali (si pensi a Steven Spielberg, JJ Abrams ed altri odierni) con il NOME cubitale del "regista" OMETTENDO del tutto gli sceneggiatori, ha fatto si che la maggior parte delle persone anche dello stesso settore cinematografico, trascurino anche a livello economico e non solo meritorio, l'importanza estrema del ruolo basilare dello sceneggiatore nel creare il film nella sua mente, generare suspense, malinconia, tensione, amore ed ogni sorta di sensazione pura in grado di sospendere l'incredulità dello spettatore per tutto il film, artisticamente e tecnicamente costruito sul progetto dello sceneggiatore, ovviamente, da un regista analogamente capace di non commettere errori e di fondere la creazione dello sceneggiatore con le necessità commerciali del momento e della sua stessa produzione che gli paga lo stipendio. Mostra meno RISPONDI

@andreaspiz 4 жыл бұрын

@@mgpstudios5388 innanzitutto vorrei chiederle di fornire esempi concreti nel settore cinematografico odierno, considerando che fin'ora ciò che ho letto mi è parso solamente un discorso generalizzante e iperbolico. Percepisco poi in lei (forse è solo una mia impressione) un certo astio nei confronti del ruolo del regista, che mi sembra lei releghi solamente a realizzatore del progetto dello sceneggiatore e dei desideri delle produzioni, punto di vista che può trovare la sua dimostrazione in casi come JJ Abrams e (in parte) Spielberg, ma che già con la presenza di un regista come, ad esempio, Martin Scorsese viene subito smentito (ricordiamo che uno dei capolavori massimi del cinema è Taxi Driver, un'idea e sceneggiatura di Paul Schrader, messa in piedi da Scorsese in modo unico e insostituibile). Lo stesso Hitchcock se non sbaglio non scrisse mai una sceneggiatura di suo pugno ma è comunque riconosciuto come uno dei più grandi ARTISTI del secolo scorso. Detto ciò le mando i miei saluti e le auguro una buona giornata

@mgpstudios5388 4 жыл бұрын

@@andreaspiz certamente desidero puntare il dito verso un secolo di cinema che ha trascurato di evidenziare nelle locandine e nelle sue distribuzioni, non solo nelle produzioni, il ruolo fondamentale dello sceneggiatore, che è pari a quello del regista nella progettazione teorica prima (sceneggiatore) e poi pratica (regista) di un film. E' come dire che Einstein che è "solo" un matematico non ha la stessa rilevanza di un "fisico" che costruisce e sperimenta le teorie einsteiniane in un sincrotrone, artisticamente e scenicamente molto più "in" di freddi teoremi, in grado di incanalare gli sguardi (ed il denaro) degli spettatori molto più degli studi e scritti basilari di un matematico (o sceneggiatore) i quali ignorano per la più che stragrande maggioranza le formule che sono alla base del sincrotrone (nell'analogia dell'esempio), ideate e scritte dal matematico (metaforicamente lo sceneggiatore del sincrotrone), prima dei palinsesti delle rispettive produzioni ingegneristiche/fisiche/cinematografiche/scenografiche/registiche ed last but not least dei media. Spero si rifletta su tutto ciò nel secolo a venire. Grazie per avermi dato nuovi spunti per un approfondimento per evidenziare ai lettori ciò che i "teorici" stanno scrivendo dietro le quinte. Buona giornata a lei.

@gpf5204 3 жыл бұрын

Chissà se è vero del tutto che alcune opere siano così uniche ed insostituibili. Ne dubito fortemente. A volte è lo stesso artista ad avere ripensamenti su ciò che ha realizzato tempo prima, e rimette mano alla sua creazione in toto od in parte. Il creatore, fautore, autore di una certa opera è colui che ha messo insieme vari pezzi per ottenere un certo scopo ( il quadro lo dipingo così, il ponte lo progetto così, il film lo dirigo così...) servendosi di vari "accessori" scelti da lui (scelgo quei colori di quel produttore o quella tela per quel paesaggio, quell'impresa di costruzioni con quel materiale e quell'equipe per quel sito, oppure quella storia sceneggiata così con quegli attori con quelle attrezzature) ed a Lui spetta il merito, anche solo formale, di aver dato al mondo un certo prodotto. Ci sono dei "remake" che sono riusciti, altri no, poiché ogni opera è "unica", ma di certo non "L' unica". Ciò che ci accontenta non è assoluto ma relativo, e per quello che mi appaga con una certa donna oggi io sarei disposto a pensare che potrebbe appagarmi domani con un'altra, diversa da lei o meno. Gli assoluti non ci fanno compagnia poiché non ci somigliano.