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Il video presenta l'ipertrofia prostatica benigna (ingrossamento della prostata). Cause e Sintomi, Diagnosi e Trattamento.
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Ipertrofia prostatica benigna - My-personaltrainer.it
L'ipertrofia prostatica benigna, nota anche come prostata ingrossata, IPB o più correttamente come iperplasia prostatica benigna, è un ingrandimento volumetrico della prostata. Si parla più correttamente di iperplasia perché questo ingrossamento della ghiandola è dovuto ad un aumento del numero di cellule che la costituiscono. Aldilà delle sottigliezze, l'aspetto più importante da sottolineare è che l'ingrossamento della prostata è causato da una proliferazione fisiologica del tutto benigna. A differenza di un tumore, infatti, l'IPB comprime i tessuti circostanti senza infiltrarli ed origina principalmente dalla porzione centrale della ghiandola. Nelle persone che soffrono di iperplasia prostatica benigna, la prostata può arrivare a superare anche di due o tre volte le sue normali dimensioni. Dopo diversi anni e in assenza di trattamento, questa ghiandola può addirittura raggiungere le dimensioni di un pompelmo. Come mostrato in figura, vi ricordo che la prostata è posta come un manicotto intorno all'uretra, che è il canale che trasporta l'urina dalla vescica all'esterno. Non sorprende dunque come l'aumento di volume della prostata finisca col comprimere l'uretra. Tale compressione può creare problemi nel passaggio dell'urina, provocando così diversi sintomi fastidiosi a carico delle vie urinarie.
L'iperplasia prostatica benigna è un'alterazione molto frequente, soprattutto negli uomini più anziani. Infatti, stiamo parlando di una tipica malattia età-dipendente; in particolare, l'iperplasia prostatica benigna inizia a svilupparsi dopo i 40 anni e si manifesta prevalentemente dopo i 50. L'incidenza aumenta proporzionalmente con l'avanzare dell'età, raggiungendo i massimi livelli nell'ottava decade di vita. Si stima infatti che tra i 70 e gli 80 anni l'iperplasia prostatica benigna colpisca fino all'80% della popolazione maschile.
Stabilito che l'iperplasia prostatica benigna accompagna il normale processo di invecchiamento, passiamo ora all'analisi delle cause e dei fattori predisponenti. Purtroppo, non si conoscono ancora con esattezza le cause dell'ipertrofia prostatica benigna. Tuttavia, è ormai assodato che sono implicate delle modifiche nell'equilibrio ormonale, tipiche dell'invecchiamento. Con l'avanzare dell'età, infatti, la ghiandola tende spontaneamente a modificare la propria consistenza e volume in risposta a variazioni ormonali e all'azione di numerosi fattori di crescita. Ad esempio, il rilascio di piccole quantità di estrogeni e l'incremento del diidrotestosterone, che è un metabolita del testosterone, sembrano favorire la comparsa dell'IPB.
Per quanto riguarda la sintomatologia associata, l'aumento di volume della prostata è lentamente progressivo. L'insorgenza dei sintomi è, quindi, generalmente graduale e, di norma, abbiamo visto che avviene dopo i 40 anni. Tuttavia, l'ipertrofia prostatica benigna non sempre evolve con la medesima modalità e velocità. Occorre inoltre aggiungere che l'aumento di volume della prostata non necessariamente determina disturbi rilevanti e in molti casi non si avvertono sintomi. Quando presenti, l'ipertrofia prostatica benigna può portare a sintomi di tipo irritativo ed ostruttivo. Esempi di sintomi irritativi associati all'ipertrofia prostatica benigna sono il bisogno urgente di urinare e l'aumento della frequenza delle minzioni diurne e notturne, che in termini medici sono definiti rispettivamente pollachiuria e nicturia. Accanto alle difficoltà nell'iniziare a urinare, gli altri sintomi quasi sempre presenti sono: minzione intermittente, diminuzione della forza del getto urinario, minzione lenta e dolorosa (che i medici chiamano stranguria), sensazione di incompleto svuotamento vescicale e sgocciolamento dopo aver terminato di urinare
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