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Il video presenta il tumore della prostata. Cause e Sintomi. Adenocarcinoma prostatico e Cancro metastatico. Diagnosi e Trattamento.
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Il tumore della prostata è una delle neoplasie più comuni nella popolazione maschile, ma per fortuna non è certo la più grave. Alla base di questa malattia vi è un'alterazione di alcune cellule prostatiche, che per rendere l'idea vengono spesso dipinte come impazzite; queste cellule, infatti, subiscono una mutazione che le rende capaci di proliferare, cioè di replicarsi, in modo anomalo, eccessivo e incontrollato. Nel corso del tempo, l'accumulo di queste cellule impazzite forma una massa, e in alcuni casi il cancro può estendersi ad altri organi. Il tumore della prostata può originare da uno dei diversi tipi di cellule che ne costituiscono i tessuti. Proprio per questo motivo, si differenziano diverse forme di tumori alla prostata. Alcuni, la maggior parte a dire il vero, sono caratterizzati da una crescita molto lenta, restano confinati all'interno della ghiandola e, a volte, possono addirittura non provocare disturbi e manifestazioni cliniche per tutta la vita. Altre forme sono invece più aggressive, hanno una progressione molto rapida e invadono rapidamente i tessuti circostanti alla prostata, come le vescicole seminali o il retto. Le cellule malate possono diffondersi anche ad altre parti dell'organismo, attraverso il sangue e il sistema linfatico, dando origine alle cosiddette metastasi. Quest'ultimo comportamento è tipico dei tumori maligni, detti anche tumori cancerosi o cancri; nella maggior parte dei casi, i tumori maligni della prostata sono rappresentati dall'adenocarcinoma prostatico.
Come per molti tipi di cancro, le cause del tumore della prostata non sono ancora state completamente comprese. Tuttavia, sono stati individuati alcuni fattori di rischio che ne aumentano la probabilità d'insorgenza. Tra questi fattori, sono sicuramente incluse l'età e la familiarità. Dal punto di vista epidemiologico, infatti, il tumore della prostata colpisce soprattutto gli uomini al di sopra dei 50 anni. Non a caso, a partire dai 45 anni, rappresenta il tumore più comune nel sesso maschile. L'incidenza della malattia, inoltre, aumenta progressivamente con l'età. Per quanto riguarda la predisposizione familiare, è stato riscontrato che gli uomini con un parente stretto affetto da carcinoma della prostata, hanno un rischio aumentato di sviluppare la malattia. Un altro fattore di rischio è l'appartenenza all'etnia afro-americana: in questa popolazione l'incidenza del tumore alla prostata è maggiore rispetto ai soggetti caucasici, quindi alla razza bianca. Inoltre, sembra che alcune condizioni aumentino il rischio di ammalarsi. Queste condizioni comprendono l'infiammazione ricorrente della prostata (detta prostate cronica), ma anche elevati livelli di ormoni sessuali maschili (in particolare del diidrotestosterone), l'esposizione ad inquinanti ambientali, il fumo, l'obesità e un'alimentazione non equilibrata, cioè ricca di grassi saturi e zuccheri, e povera di fibre, frutta e verdure. Crucifere come i cavoli e i broccoli, la soia ed altri legumi, così come il licopene contenuto nei pomodori e nei cibi giallo-rossi, potrebbero invece ridurre il rischio di tumore della prostata.
Per quanto riguarda la sintomatologia, il tumore della prostata si presenta in modo molto variabile. Spesso, il tumore non provoca sintomi per molti anni e viene scoperto in modo casuale durante una visita urologica. Purtroppo ciò non aiuta a combattere la malattia, poiché quando i sintomi si presentano e spingono il paziente a sottoporsi ad un controllo, il tumore si trova spesso in uno stadio già avanzato. Per tale motivo, ha assunto ormai una certa importanza lo screening per il tumore prostatico. Dopo i 40/50 anni, in relazione ai fattori di rischio individuali, lo screening si basa sul dosaggio dell'Antigene Prostatico Specifico nel sangue, associato all'esplorazione rettale della prostata.
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