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La Bohème de Giacomo Puccini, una mezcla irresistible de pasión, romance y tragedia; una obra maestra que ha cautivado a audiencias en todo el mundo durante más de un siglo.
Ambientada en el bohemio Barrio Latino de París, esta historia atemporal sigue las vidas entrelazadas de un grupo de jóvenes artistas mientras navegan por el amor, la amistad y los desafíos de la vida en la ciudad.
Bajo la dirección musical de Martín García y con la destacada participación de Mira Alkhovik (Mimi), Yerang Park (Musetta), Galeano Salas (Rodolfo), Alfonso Mujica (Marcello), Sebàstian Klastornick (Schaunard) y Fernando Radó (Colline) esta majestuosa producción, original del Teatro Colón de Buenos Aires, es una oportunidad única para sumergirse en el maravilloso y deslumbrante universo de la ópera.
Teatro Solis, Montevideo, Uruguay, 2024.
Letra de "Che gelida manina":
Che gelida manina! se la lasci riscaldar.
Cercar che giova? al buio non si trova.
Ma per fortuna e una notte di luna,
E qui la luna l'abbiiamo vicina.
Aspetti, signorina, le diro con due parole chi son,
Chi son, e che faccio, come vivo, vuole?
Chi son? chi son? son un poeta.
Che cosa faccio? scrivo. e come vivo? vivo.
In poverta mia lieta scialo da gran signore
Rimi ed inni d'amore.
Per sogni e per chimere e per castelli in aria
L'anima ho milionaria.
Talor del mio forziere ruban tutti
I gioielle due ladri: gli occhi belli.
V'entrar con voi pur ora ed I miei sogni usati,
Ed I bei sogni miei tosto si dileguar!
Ma il furto non m'accora poiche,
Poiche v'ha preso stanza la speranza.
Or che mi conoscete parlate voi.
Deh parlate. chi siete? vi piaccia dir?
Letra de "Si, mi chiamano mimi":
Sì. Mi chiamano Mimì,
Ma il mio nome è Lucia.
La storia mia è breve.
A tela o a seta
Ricamo in casa e fuori...
Son tranquilla e lieta
Ed è mio svago
Far gigli e rose.
Mi piaccion quelle cose
Che han sì dolce malìa,
Che parlano d'amor, di primavere,
Di sogni e di chimere,
Quelle cose che han nome poesia...
Lei m'intende?
Mi chiamano Mimì,
Il perché non so.
Sola, mi fo
Il pranzo da me stessa.
Non vado sempre a messa,
Ma prego assai il Signore.
Vivo sola, soletta
Là in una bianca cameretta:
Guardo sui tetti e in cielo;
Ma quando vien lo sgelo
Il primo sole è mio
Il primo bacio dell'aprile è mio!
Germoglia in un vaso una rosa...
Foglia a foglia la spio!
Cosi gentile il profumo d'un fiore!
Ma i fior ch'io faccio,
Ahimè! Non hanno odore.
Altro di me non le saprei narrare.
Sono la sua vicina che la vien fuori
D'ora a importunare.