📚 LA CASA SUL MARE CELESTE 📚 - Per me questo è un problema serio.

[@eMMex2art]

Io ho letto solo un altro dell'autore, sempre un fantasy che tentava di essere impegnato e cozy e l'ho trovato di una banalità e una bruttezza disarmante tanto da abbandonarlo dopo un centinaio di pagine. Non mi stupisce particolarmente che l'autore manchi totalmente di delicatezza.

[@caffeinelibri]

@@eMMex2art ammetto che avevo delle buone aspettative. Non ho ancora trovato un cozy fantasy non deludente, speravo che questo fosse uno di quelli, ma si è rivelato uno dei più deludenti di tutti 😢

[@viviangel100]

Quando ha detto l'autore "allora ho fatto un Fantasy" mi sono immaginata un Peter Griffin che fa "Momento, momento, momento." Ci sono un sacco di stratagemmi per non offendere una cultura e fare un libro, ma anzi, puoi dar valore a quella cultura indicando i punti forti e interessanti. Troppo facile fare un libro X con sta scusa.

[@caffeinelibri]

Sì, ha proprio scelto di fare una porcata offensiva, condita di appropriazione culturale gratuita

[@loredanadeblasio]

Premetto innanzitutto che non ho letto il libro perché non mi è mai interessato come genere, anche prima di venire a conoscenza di questa ammissione da parte di Klune. Tantissimi fantasy hanno inspirazione storica oppure si ispirano a fatti realmente accaduti (un esempio è la Guerra dei Papaveri, che si ispira al massacro di Nanchino). Secondo me, il problema non sta nella scelta dell’oggetto d’ispirazione, ma piuttosto nella narrazione che se ne si fa e nelle intenzioni dell’autore. Solitamente quando si sceglie di ispirarsi a fatti passati particolarmente cruenti, gli eventi di finzione basati su tali vicende rappresentano un momento “negativo” per i protagonisti della storia. Banalmente, leggo di una cosa negativa realmente accaduta, mi ispiro a questa per raccontare di un evento “negativo” nella mia storia. Il cattivo gusto di Klune è l’aver ammesso di essersi ispirato ad un evento tanto triste per raccontare una storia che ha tutt’altre intenzioni, al di là dell’elemento fantastico. Se fosse stato intelligente non lo avrebbe ammesso pubblicamente. L’ho trovata una scelta di davvero cattivo gusto. Comunquee, adoro sentirti parlare di libri. Continua così, please🤍

[@caffeinelibri]

@@loredanadeblasio Esattamente! Se prendi un caso di cronaca del genere, e lo rivisiti in chiave fantasy per mettere l'accento sul lato negativo, va benissimo! Ma belin, non puoi prenderlo e farne una favoletta in cui alla fine tutti stanno bene e tutti sono felici, ed è grave che lui non se ne sia reso conto.

[@unatipadalibri]

Su questo libro - prima del tuo - ho sentito o pareri estremamente positivi o estremamente negativi. Prima o poi, quando avrò l'occasione, voglio leggerlo perché di per sé il tema mi intriga. Posso farti una domanda? Secondo te, in generale, il fatto di assimilare un libro tramite audiolibro cambia la percezione di un testo rispetto alla lettura con gli occhi?

[@caffeinelibri]

@@unatipadalibri per me è stata una lettura davvero "tiepida", anche senza conoscere il retroscena. Tra testo scritto ed audiolibro per me c'è una differenza enorme! Non riesco a dire che uno sia meglio dell'altro, hanno pro e contro entrambi, ma la sensazione è diversissima...ed un cattivo lettore rovina anche il miglior libro del mondo 🤣

[@h.mihaela]

Mi intrometto per raccontare una mia esperienza: Ho ascoltato gli audiolibri di harry potter, Pannofino, il lettore, interpreta Draco Malfoy con una voce nasale, lagnante e un po' strascicata. Nel primo libro ci sta con il personaggio ma lui usa la stessa voce anche nel sesto libro, quando Draco tenta di uccidere Silente. E tutto il suo monologo doloroso 'mi hanno costretto' etc con quella vocetta nasale e lagnante cancella tutta la tragicità della scena. Mi sono messa a ridere per quanto fosse ridicola.

[@caffeinelibri]

@@h.mihaela sì, anche a me era dispiaciuto per quella scena, ed è proprio un peccato perché per il resto ho trovato Pannofino uno dei migliori in assoluto! Purtroppo è il grosso scoglio degli audiolibri, il lettore può essere un valore aggiunto o un grandissimo contro