Si ok ma La domanda è un'altra, perché le sue labbra sono in sincrono?
@alfonsolongobardi44473 жыл бұрын
E' stato sempre un grande piacere ascoltarlo. Perche' da lui si puo' solamente imparare... continuamente.
@patriziocuozzo43762 жыл бұрын
Von Trier nei film mette l'anima: per questo è un regista che risulta difficile a chi, nelle vita, non cerca la sincerità. Risulterà altrettanto difficile ai famosi cultori dell'art pour l'art, dell'arte fine a se stessa. Von Trier non è così: Von Trier è uno psicologo, che espone, con modestia e senza sfarzo (donde lo stile di regia), le tragedie che vive intorno a sé a cui non riesce ad essere indifferente, le sue posizioni esistenzialistiche e, in generale, tutto ciò che ha a che fare con lui e il suo rapporto col mondo e con l'umanità. In estrema sintesi, questo è Von Trier. Senz'altro non è un Bergman, un Kubrick, un Tarkovskij, non è intoccabile. Ma le critiche sollevate da Ghezzi mi sembrano demenziali.
@filippodomenici2587 жыл бұрын
momento monumentale,ghezzi parla in modo complesso ed é un bene,non minimamente complicato.Forse non facile da seguire ma approfondisce senza mai cadere. Grande Ghezzi.
@FilmandClips7 жыл бұрын
Grazie Pippo, siamo contenti che ti sia piaciuto. Iscriviti su Film&Clips e scopri tutti i contenuti
@adrianocastaldini4 жыл бұрын
Sull'importanza di Ghezzi non si può discutere, ma qui mi ha enormemente deluso. E NON perché a me piaccia Von Trier (sono ugualmente irritato nel leggere troppi commenti di “fan” acriticamente amareggiati). No, piuttosto la mia delusione è notare per la prima volta in Ghezzi una disonestà intellettuale che mai mi sarei aspettato. Il punto è che Ghezzi ha sempre trattato il Cinema come “evento”, come “corpo”, come macchina “in sé”, autonoma. Immagino abbia sempre avuto le sue preferenze, ma nell'atto di “costruire” un pensiero sul cinema si è sempre elevato ad osservatore (ovvero geniale e chirurgico scopritore di senso e dei suoi significanti) del cinema “tutto”, talmente “tutto” da includere “cinemi” a volte fin troppo lontani, commerciali e autoriali, di ricerca e di mestiere (come quando in un'intervista a Sokurov cercò di proporgli un parallelo tra Arca Russa e il Titanic di Cameron, paragone che Sakurov - imbarazzato - non accettò nemmeno come provocazione filosofica). Qui invece Ghezzi prende le distanze da se stesso, dal filosofo del cinema, dallo scopritore di sensi, per dar voce (e corpo, e immagine - qui onestamente stucchevole nella variazione dell'ormai consunto tema sincrono/non-sincrono) ad un suo fastidio, una sua prosaica preferenza. A dire il vero, anche qui Ghezzi ci prende! Eccome! È un Von Trier ben capito, quello di cui ci parla! Perché accade (com'è accaduto spessissimo nella storia dell'arte e della musica) che l'artista innovatore sia capito meglio dai suoi detrattori, da chi lo odia, piuttosto che da chi lo ammira, perché troppo spesso chi ammira il nuovo lo sta equivocando! Quindi è sicuramente prezioso questo commento di Ghezzi, soprattutto per chi come me ama Von Trier, perché nelle ragioni di questa critica spietata (e, ripeto, curiosamente “unica”!) comprendo e ritrovo tutte le ragioni per cui amo il regista danese. Al solito (ma, per una volta, a rovescio) ringrazio Ghezzi per avermi aperto la mente, ma resto deluso da questa sua incarnazione così ineditamente provinciale: «questo intervento improbo, improbabile da parte mia, ma RICHIESTO, NON voluto [...]» Non eri certo costretto a registrare con una pistola alla tempia, caro Ghezzi! Questo intervento “È” voluto, e non potrebbe essere altrimenti (nemmeno... volendo!) Ti sei fatto meschinamente nano, qui, ma puoi sempre contare sulle spalle del gigante che sei sempre stato per continuare a vedere lontano. Lunga vita, dunque, e ammirazione, e affetto ad Enrico Ghezzi.
@lorenzodesantis75482 жыл бұрын
Come già detto, a volte una mente acuta serve per capire ciò che non si pensa, ed è ugualmente un grande merito
@aurelianoelia92097 жыл бұрын
Ghezzi ha enormi meriti (culturali e in fondo didattici) dalla fine anni ottanta a tutti i novanta (Fuori Orario occhio meraviglioso sul cine underground e d'autore); su LVT non coglie il segno, ma che importa? la critica è sempre inessenziale... elogia-critica la prima trilogia del LVT con film interessantissimi ma tuttavia dove il nostro è ancora "discepolo" del proprio genio e sforna opere estreme ma pure abbastanza larvali e "premature"... The Kingdom è straordinaria soap metafisico-materica-antipsicosociologica.... ma dopo sono venuti i capolavori mostruosi e "demolenti" del cinema contemporaneo da idiots a le onde del destino a dogville a melancholia a anticrsith a nimphomaniac... se il cinema contemporaneo di livello "commerciale" possiede ancora dignità di arte para-anti-pop e prova a raccontare "l'impossibile della vita" materiale e spirituale e buona e cattiva (dopo la morte di Kubrick e Tarkovskij) lo dobbiamo essenzialmente al divino Lars (e a pochissimi altri) e alle sue vocazioni-provocazioni-evocazioni... LVT ha una densità estetica "inassumibile" straziata tra il simbolico universale e lo stile individuale annegato di malinconica solitudine... un cine europeo e planetario insieme... senza mai rinunciare alla insostenibilità e alla responsabilità del "senso" senza facili scappatoie goliardico-postmoderne... (insomma Grazie LVT, grazie Sokurov, grazie Herzog...); mi dichiaro fan-esegeta-discepolo del Maestro LVT, anzitutto x quanto sia "nemico" della mediocrità spettatoriale e del feticismo autoriale d'oggigiorno. Ghezzi è turbato in profondità dal cine di LVT e cerca di esorcizzarlo-rigettarlo...
@destermanno4 жыл бұрын
Anni dopo, passando di qua, ti dico che sono d'accordo con tutto. Il primo film che ho visto di LVT è stato Europa, poi il cinema non è stato più lo stesso. Quasi tutto il cinema espresso nel 900 è stato prodotto da piccoli e grandi mestieranti, una minima parte da artisti. Chissà per quale motivo, non si riconosca ad alcuni registi lo stato di artisti visuali e unici e si cerchi sempre di riportarli ad uno stato di registi convenzionali, in una zona dell'arte cinematografica che deve per forza essere rassicurante e riconoscibile, dalle fonti certe. La settima arte ancora non riesce ad esprimere la genialità o la follia come atto di creazione unico e irripetibile, come avviene invece nella pittura, nella scultura, nella poesia. Si è mai parlato di presunzione di fronte alle figure oblunghe di El Greco, ai caotici multipli di Vedova o agli squarci spaziali di Fontana? Ma perchè poi dovrebbe uscire dalla sua opera e lasciarla aperta e non conclusa?
@lorenzodesantis75482 жыл бұрын
Non si deve per forza essere d'accordo con tutto ciò che pensa Ghezzi, a volte una mente acuta con cui confrontarsi serve anche a capire cosa NON si pensa, che è comunque un merito del resto. La forza di Von Trier e il suo fascino su di me ad esempio è da qualche tempo a questa parte il farmi capire cosa NON pensare: l'ossessione di Jack, il suo spingersi sempre oltre compulsivamente dimentico di quelle scene d'infanzia ai campi elisi che avrebbero potuto essere una chiave di guarigione, il suo non arrestarsi di fronte al macabro del suo orrore per scelta, mi han fatto ampiamente capire come non voglio essere. Ed è un merito direi, no?
@Shibboleth102 жыл бұрын
Venti minuti e rotti di delirio diarroico, imbozzimato e grottescamente arzigogolato di Ghezzi sono troppi per me: mi sono fermato al terzo minuto perché già sentivo i prodromi di un accesso emetico...Ma ho capito l'andazzo e concordo con la tua analisi. LVT è un grandissimo regista, punto.
@pinclaudio5 жыл бұрын
L'uomo vede i propri limiti come i limiti assoluti, vedere come è stato costruito un film e non il messaggio che contiene, la sua arte, le eventuali verità che contiene, è segno di cecità intellettuale
@CizzuCizzu10 жыл бұрын
Non è recente questa clip.. (sarebbe meglio specificare nel titolo). Dovrebbe essere dopo Dogville, giusto?
@synthelabo2 жыл бұрын
Amo sempre Ghezzi. Devo dire che non sono d'accordo con lui su Trier. Mi sembra non analizzi a fondo il tutto. Ricordiamo anche che questo video è vecchio, non comprende i capolavori dei 2000. Sarebbe curioso un nuovo video di Ghezzi 2022, come analisi di tutti i film fino alla terza e ultima parte di The Kingdom, Exodus.
@galvatronprimus89854 ай бұрын
Scommetto che dopo 2 minuti tutti hanno perso il filo 😂😂😂😂 Ma Ghezzi non può essere più sintetico e meno incomprensibile? 😂😂😂
@claudiolucedio27154 жыл бұрын
Genio assoluto lars! E fuori da ogni schema del cinema radical chic indottrinante ipocrita e forviante! Rispetto
@bananartista9 жыл бұрын
vorrei riavvolgermi
@antonelladicostanzo32063 жыл бұрын
Ho visto pochi film di Von Trier, e senza entrare nei giudizi tecnici, nella costruzione scenica, spaziale, mi hanno sempre affascinato le scelte per gli attori, cioè, non per i grandi attori... bellezze costruite,ma comuni, aspetto altrettanto psicologico introspettivo per la narrazione... Se avrò reso l'idea è soltanto per merito di Ghezzi!
@antonelladicostanzo32062 жыл бұрын
Confermo pienamente!
@antonelladicostanzo32062 жыл бұрын
Come una lezione proibita da suscitare e rafforzare la curiosità! 🏛️🎥📷
@antonelladicostanzo32062 жыл бұрын
Lui resterà il n1
@marcoleonettincrsr Жыл бұрын
La kidman proprio comune. Pure dunst
@robertofrattini43882 жыл бұрын
Dalle contraddizioni che caratteizzano le recensioni di Ghezzi : bifronti ; devi soltanto scegliere quale degli opposti ti piace di piu'. Peccato pero' che si annullino vicendevolmente . Perfino i capelli di Enrico, vorrebbero scappare da quella scatola cranica lugubrizia e post-apocalittica che puntualmente li snatura portandoli ad ogni recensione che fa, fino ai confini della ratio umanamente sopportabile. Quelli rimasti non somigliano piu' a capelli ma hanno preso le sembianze di fuochi fatui , di fiammelle Dionisiache ; quindi ti imploro : Pieta' Enri' !!! Fallo per tutti coloro che si illudono di capire cio' che dici.🤣🤣🤣 Con affetto.
@sunrara71332 жыл бұрын
Che Sun Ra lo illumini!!!
@vitoabbate37947 жыл бұрын
lars von trier è un buon cineasta ma ha tempi teatrali ingessati . niente a che vedere con i grandi cineasti scandinavi da dreyer a sjostrom da christensen a bergman. troppo derivativo a volte quasi sempre iperpretenzioso come nelle onde del destino il cui modello vorrebbe essere l'ordet di dreyer ma il risultato finale è decisamente deludente. proprio per la sua tendenza a prendersi troppo sul serio.
@FilmandClips7 жыл бұрын
Che bella sensibilità Vito! E che bello che tra i nostri seguaci ci siano dei critici cinematografici!
@teomammucaripederasta84426 жыл бұрын
Mah screditare così fermamente un regista del genere...
@pinclaudio5 жыл бұрын
Bisogna essere poveri illusi amanti della vita presumo
@ETERERADIOASCOLTO28 жыл бұрын
che palle!
@Dax8918 жыл бұрын
Geniale.
@fulviochecaga7 жыл бұрын
mi sono rotto i coglioni ad 1.54
@fabiopatane91605 жыл бұрын
Io ho perso ORE della mia giovinezza a cercare di seguire le seghe mentali di questo signore, che non fa altro che compiacersi di giochi di parole apparentemente arguti. Ghezzi ed il gruppo di lavoro di Fuori Orario hanno avuto il merito ed il coraggio di proporre tante cose interessanti ed alternative ai palinsesti dell'epoca. Ma i suoi sproloqui oggi mi paiono soprattutto fastidiosi ed egomaniacali.
@CizzuCizzu4 жыл бұрын
Fabio Patanè Questi sono i danni di certa psicologia in certe persone. Egomaniaco Ghezzi? Ma che stai dicendo? Allora smetti di guardare l’arte, compreso tutto il cinema, a partire proprio da Von Trier..
@altogrado736510 жыл бұрын
ma quando ci farà vedere un film, costui, girato da lui, anziché sproloquiare senza aver capito assolutamente nulla dei meccanismi di costruzione di un'opera. carmelo bene: sei un artista tu? no? e allora che cazzo te ne fotte dell'arte! ....
@marcomicheaux36569 жыл бұрын
altogrado7365 carmelo bene ci ha scritto un libro insieme e forse anche di più.