Credo, soprattutto basandomi sulle mie fonti abbastanza dirette, che la figura di Sleep sia da intendere in senso letterale. Per dimostrare ciò bisogna prima parlare del sottotesto che lega i tre album. Ogni album della trilogia rappresenta uno stato del superamento di un trauma emotivo: Sundowning, parola che indica un fenomeno che si verifica principalmente nelle persone anziane con demenza, ha come sintomi agitazione e ansia, tendono ad aumentare nel tardo pomeriggio e alla sera, di solito al tramonto o poco dopo. Il primo album rappresenta il disorientamento che si prova in seguito ad un trauma forte. In quest’album si ha ancora l’idealizzazione del carnefice. Il secondo album rappresenta in seguito alla sua disillusione, il totale annichilimento della figura dietro Vessel, il quale viene sommerso e affogato; infatti, non è casuale l’uso massiccio di termini legati all’acqua. Il terzo album rappresenta una rinascita, una presa di coscienza di quanto ha vissuto e mostra una volontà di riprendersi quello che è suo, chiede con violenza di voler ritornare nel suo “Eden”. Detto ciò, la trilogia inizia con una domanda implicita: se la notte non appartiene a dio, a chi appartiene? La risposta è contenuta nell’ultimo album in Euclid “The night belongs to you” Quando si vive un periodo di depressione o di forte stress, la notte diventa uno dei momenti più spaventosi perché si rimane da soli con i propri pensieri, questo porta la persona a vedere il sonno come un qualcosa di spaventoso e inevitabile, quasi “divino”, (inteso come qualcosa di superiore a noi al quale non possiamo scappare). Vessel all’inizio della trilogia prova paura per “Sleep” appunto perché lo mette di fronte a tutto ciò che nasconde durante il giorno e non può scappargli; tuttavia ha la consapevolezza che la notte non appartiene alla figura di Sleep. Anzi si rende conto che può sfruttare quel piccolo momento che c’è tra la veglia e il sonno per esplorare tutte le sue debolezze e fragilità, Vessel dice a tutti che la notte ci appartiene, noi possiamo usarla come vogliamo. La trilogia è semplicemente un’ode alla notte, ad accogliere le nostre fragilità, non a caso parla di “blaclkit canopy”, che oltre ad essere una grande fonte di informazioni per quanto riguarda il suo background, rappresenta la volontà di Vessel di sdraiarsi e ammirare la notte, che non è più così spaventosa, ma anzi diventa un mezzo per accettarsi, per ritrovare la sua essenza. La figura di Sleep non è altro che il sonno, che prima viene visto come una divinià malvagia, ma che pian piano assume dei connotati positivi. Mentre vessel non è altro che una persona che ha deciso di sfruttare questo stratagemma narrativo per accettarsi L’ho scritto di getto senza correggerlo, quindi è possibile che ci siano degli errori, spero sia chiaro.
@elenexdarkfire43718 ай бұрын
L'ho appena letto adesso e cavoli, anche questa mi sembra una teoria alquanto sensata...E io che mi sono fatta chissà quale storia di fantascienza in testa 🤣
@frescainsalata64228 ай бұрын
@@elenexdarkfire4371 questa è la conclusione a cui sono arrivato io, parlando con persone direttamente collegate al progetto e unendo i puntini da solo. Diciamo che gli sleep token usano questo concetto "pseudo filosofico" per contenere tutto ciò di cui vogliono parlare. Bisogna anche tenere in considerazione che chi sta dietro alla figura di Vessel ha sì sofferto tanto, ma è anche una persona estremamente propensa al trolling e lo shitpost; quindi secondo me bisognerebbe prenderli con molta più leggerezza. Il culto che si sta creando attorno a loro, sebbene sia generato da ciò che credo sia stima, secondo me fa male sia a loro che alla loro musica
@elenexdarkfire43718 ай бұрын
Giustissimo, per quanto l'anonimato e l'alias li protegga (non sempre, perché c'è chi quest'anno ha cercato di doxxarli praticamente) serve ricordarsi che dietro la maschera sono persone comuni, come tutti noi