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Franz Liszt (1811-1886): Rigoletto. Paraphrase de concert, S 434
Gabriele Tomasello, piano
Bosendorfer 280 by Pianoteq
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Alla sala di concerto si rivolge la parafrasi dal Rigoletto di Verdi, composta probabilmente nel 1859 e pubblicata a Lipsia da Schuberth l'anno seguente. Dall'opera di Verdi, andata in scena a Venezia nel 1853, Liszt prende una delle pagine chiave, il grande quartetto dell'atto terzo «Bella figlia dell'amore». Nell'originale le quattro voci si integrano vicendevolmente, pur mantenendo una indipendenza che definisce il carattere di ciascuno dei personaggi. Nella parafrasi il pianoforte mantiene l'indipendenza e l'interrelazione delle linee, ma le arricchisce con le più ingegnose risorse della tecnica pianistica, in un cimento trascendentale. Riconosciamo insomma in questa parafrasi il Liszt grande virtuoso, volto a conquistare le platee, senza venir meno, peraltro, al principio di una eleganza ammirevole della scrittura, che conferisce al brano la statura di piccolo capolavoro nel suo genere.
Arrigo Quattrocchi