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Siamo giunti al momento in cui Beatrice presenta a Dante il Grifone, animale mitologico formato per metà dal corpo di un’aquila e l’altra metà da corpo di un leone, che nella Divina Commedia rappresenta Cristo. Cuore di questo canto e dell’ultima puntata del Purgatorio il tema della morte: è infatti con la morte, con la fine della vita che si realizza la fine della Bellezza. Ogni cosa muore ed è proprio in quel momento che chi resta deve muoversi verso qualcosa di più grande per comprendere la verità. Perché i nostri morti non muoiano invano, dalla morte bisogna trarre qualcosa, fare un passo più in là. Ma si tratta anche dell’amore, richiamando il canto noto di Paolo e Francesca, perduti nell’Inferno: allora Dante era davanti a un dolore, a un male presente che riguardava una felicità passata. Era un pianto infernale, che non aveva via d’uscita. Ora è davanti a un altro dolore, quando si rende conto che con la morte di Beatrice non ha fatto altro che dedicarsi a cose futili invece che ricercare la vera soddisfazione del cuore, la misericordia di Dio, Amore vero e incorruttibile. La cosa sorprendente, su cui si sofferma Franco Nembrini, è che Dante riesce a vedere questo Cristo-Grifone solo attraverso gli occhi di Beatrice: è sempre attraverso lo sguardo di qualcuno che ci accoglie e ci perdona, un padre, un amico, che intuiamo la presenza di Dio nella nostra vita. E’ così che si è maestri, e si educa: non solo raccomandazioni e regole. Sono proprio gli occhi a testimoniare quel che si vuole raccomandare ai propri figli. Un figlio ti ascolta e prima o poi farà il sacrificio di fare ciò che gli suggerisci se la tua parola è da lui posseduta, se ce l’ha negli occhi. È quindi attraverso gli occhi, attraverso ciò che si vede che si trasmette l’educazione. “Questa è l’ultima puntata del Purgatorio, e l’ultima tappa del cammino di Franco Nembrini nella Divina Commendia, per questa stagione. Manca il Paradiso! La cantica considerata a torto la più difficile, che invece sa stupire, incantare, perchè parla del nostro destino. A settembre, Nel mezzo del Cammin sale finalmente alle stelle.”