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Cosa hanno in comune la tela del ragno, le zampe del geco, le foglie di loto e i denti delle patelle? Nicola Pugno, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento, ci mostra come dall’osservazione della natura si possano trarre informazioni preziose per sviluppare nuovi materiali ingegneristici con sorprendenti capacità quali resistenza, tenacia, adesione.