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Intervista esclusiva al Prof. Antonio Gasbarrini (Direttore Area Medicina Interna, Gastroenterologia e Oncologia Medica) CEMAD Gemelli. Per Saperne di più www.gemelliheal...
"E’ un momento di grande interesse per i ricercatori ma anche per i cittadini, proprio perché in questo momento stiamo vivendo una rivoluzione in medicina, chiamata Microbiote Revolution, o Microbiome Revolution ; in particolare sappiamo che il microbiota è un nuovo organo, nuovo perché (c’è sempre stato chiaramente, ma non si conosceva) che vive all’interno dell’apparato digerente e in tutte le superfici di contatto con l’esterno, in particolare l’ambiente genito-urinario, l’apparato cutaneo, la bocca e l’apparato respiratorio. Tutte le superfici di contatto con l’esterno sono colonizzate da microbi, microbi che vanno a colonizzare il nostro organismo dalla nascita, si adattano in qualche modo all’evoluzione dell’organismo e hanno un ruolo fondamentale, perché questi microorganismi ci portano la componente variabile del nostro genoma.
In parole povere noi nasciamo con un genoma che ci danno i nostri genitori, ma questo genoma non è sufficiente alla sopravvivenza, dobbiamo prendere un genoma additivo (si chiama proprio genoma variabile) che viene preso dall’esterno, e come viene preso? In maniera semplice: il nostro organismo viene colonizzato da comunità microbiche che ci portano i geni additivi fondamentali per la sopravvivenza.
Il grande serbatoio è l’apparato digerente, perché grande? Perché è lungo più di 9 metri, e contiene una grandissima quantità di nutrienti, quelli che ingeriamo tutti i giorni col cibo, e che è estremamente ricco di liquidi e secrezioni che il nostro organismo produce e riassorbe in continuazione.
L’intestino tenue e il cono soprattutto, sono piene di queste comunità microbiche che pesano circa 1 kilo, questo per darvi l’idea, quindi è un organo estremamente voluminoso in superfice che contiene dai 3 ai 10 milioni di geni, quindi un’enorme quantità di materiale genico. Le sue grandi funzioni sono quelle di stimolare il sistema immunitario e aiutarci nel processo metabolico, oltre a tante altre conoscenze che stanno emergendo nell’ultimo periodo.
Innanzitutto, il bambino, in tutto quello che gli succede nelle prime fasi della vita ha una continua ri-modulazione di questi geni, con un motivo fondamentale, che è quello di migliorare la sopravvivenza della persona. Quindi tutto quello che va incontro al bambino nei primi 2, 3, 5 anni di vita serve a strutturare questo genoma variabile; e poi l’altro variabile fondamentale per la sua strutturazione è il cibo, quello che il bambino, e poi l’adulto e l’anziano mangia.
Quindi la nutrizione e il cibo sono uno straordinario modello per modulare questo microbiota intestinale, fatto da numerosissimi batteri, virus e miceti che sono in equilibrio tra loro; un equilibrio variabile, un equilibrio dinamico, la nutrizione chiaramente da cibo a queste comunità microbiche, e le fa crescere o abbassare; per cui in qualche modo la nutrizione è il più importante “influenzerà” della composizione del microbiota intestinale, capite bene che tutte volte in cui noi diciamo di dover fare una dieta particolare, in realtà stiamo facendo una vera e propria terapia; il numero di volte in cui mangiamo, 2,3, 4 nell’arco della giornata, la quantità di fibre che prendiamo, l’idratazione, il fatto che prendiamo proteine animali o proteine vegetali, più o meno carne, più o meno pesce, prendere i crostacei, prendere più o meno frutta; tutte queste condizioni cambiano la costituzione del microbiota intestinale.
È chiaro che, in un mondo ideale, in un modello ideale, come dovremmo comportarci? Innanzitutto dovremmo dare un valore enorme alla nutrizione del bambino nei primi 7/8 anni di vita, in quelle fasi in cui si forma questo cosiddetto “Core-Microbiota” o Microbiota Base, che poi entra in equilibrio col sistema immunitario e in genere non cambia più nel corso della vita di una persona, quindi grandissima attenzione all’alimentazione del bambino.
Secondo momento in cui dobbiamo dar valore all’alimentazione è quando siamo adulti, e ancor più quando siamo anziani, perché l’alimentazione è l’unica cosa che è in grado in qualche modo di rimodulare le comunità batteriche o i geni di queste comunità batteriche nella fase adulta, e quindi il valore enorme della nutrizione in ogni momento della nostra vita, sia che siamo sani, sia che abbiamo la sventura di avere una patologia.
Il problema è che ognuno di noi ha un microbiota diverso, un metabolismo diverso, quindi dovremmo conoscere le variabili delle persone e del loro microbiota per decidere una nutrizione personalizzata.
In qualche modo io sono veramente convinto che la nutrizione sia il più potente tra gli strumenti terapeutici che abbiamo sia per curare ma soprattutto per prevenire l’insorgenza delle patologie".