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Abbiamo già parlato di oidio in un altro video recente.
Parlo di nuovo di oidio perché alcuni viticoltori lamentano attacchi gravi, tali da compromettere la produzione, pur avendo fatto molti trattamenti. Dunque i trattamenti sembrano non aver funzionato e le molecole utilizzate sembrano inefficaci.
Controllando i quaderni di campagna e verificando le modalità di irrorazione degli antiparassitari mi accorgo però di alcuni errori ricorrenti.
1. Il primo trattamento viene fatto alla fine di aprile con germogli già molto sviluppati e 6-8 foglie già aperte e le infiorescenze ben distese. Nei vigneti dove questo problema è ricorrente e nei vitigni particolarmente sensibili è necessario intervenire molto prima, al germogliamento, con germogli di 10-15 cm.
2. Ho rilevato l’uso di zolfo in periodi con temperatura troppo basse e con dosaggi non sufficienti. Non utilizzare zolfi nelle fasi iniziali quando le temperature sono ancora troppo basse (inferiori ai 20 C°) e utilizzare comunque le dosi massime di etichetta. Le dosi massime di etichetta devono essere comunque mantenute anche nei trattamenti successivi.
3. Spesso gli intervalli tra un trattamento e l’altro superano i 12-14 giorni. Se le condizioni sono particolarmente favorevoli al patogeno e su vitigni sensibili questi intervalli sono troppo lunghi. Meglio non superare i 7-8 giorni.
Controllando le macchine irroratrici sono emersi altri errori ricorrenti.
4. Gli ugelli non sono correttamente orientati sulla spalliera per cui capita spesso che il primo sia orientato troppo in basso e l’ultimo troppo in alto risultando così parzialmente fuori bersaglio. Questo ovviamente riduce la quantità di antiparassitario che raggiunge le foglie e i grappoli.
5. Il viticoltore utilizza la macchina sempre allo stesso modo utilizzando sempre la stessa regolazione. Non ha la capacità di variare velocità di avanzamento, pressione, dimensione degli ugelli per migliorare l’efficacia della distribuzione. Se è necessario variare per esempio la pressione per avere gocce di diversa dimensione, o modificare gli ugelli per avere una migliore distribuzione in corrispondenza dei grappoli non sa prevederne gli effetti a cominciare dalle variazioni sul volume d’acqua necessario.
6. Le attrezzature per la distribuzione degli antiparassitari non sono correttamente pulite con prodotti specifici dopo un trattamento e nel tempo si verificano parziali occlusioni di alcuni ugelli senza che il viticoltore se ne renda conto.