PELLICOLA PIANA:LO SVILUPPO PERFETTO

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gerardo bonomo

gerardo bonomo

Күн бұрын

Пікірлер: 20
@ricchi6023
@ricchi6023 Ай бұрын
Grandi Gerardo e Davide, vi ringrazio
@IlGerardone
@IlGerardone Ай бұрын
E' un piacere. Cordialmente. Gerardo Bonomo
@cnicolo
@cnicolo 9 ай бұрын
Stupendo. Grazie Gerardo.
@IlGerardone
@IlGerardone 9 ай бұрын
È un piacere. Cordialmente. Gerardo Bonomo
@gerardodalchielelueiro6818
@gerardodalchielelueiro6818 9 ай бұрын
Salutazione de Argentina Bellisime video molto utile
@IlGerardone
@IlGerardone 9 ай бұрын
Grazie Gerardo. Gerardo
@loreno903
@loreno903 9 ай бұрын
Grazie Gerardo.
@IlGerardone
@IlGerardone 9 ай бұрын
Figurati, Lorenzo. Cordialmente. Gerardo Bonomo
@sauroerrichiello6782
@sauroerrichiello6782 9 ай бұрын
La rollei retro 400s con il pyrocat HD è strepitosa
@Davide_LP
@Davide_LP 9 ай бұрын
Magari bastava sviluppare per meno tempo la pellicola in XTOL per avere un contrasto che rispecchiasse quello dell'altra pellicola in Pirogallolo
@davidelacchini8442
@davidelacchini8442 9 ай бұрын
Buongiorno Davide, andando a sottosviluppare la pellicola processata in xtol avremmo avuto un'ulteriore perdita di dettaglio sulle ombre senza diminuire il contrasto, anzi, avremmo spostato ancora più verso sinistra l'istogramma che rappresenta l'immagine e, una volta normalizzato l'istogramma, avremmo ottenuto un contrasto ancora maggiore a fronte di una minor lettura delle zone d'ombra. Facendo l'opposto, quindi sovrasviluppando, avremmo ottenuto un minimo di lettura in più sulle ombre a fronte di una perdita di leggibilità sulle luci. Ogni processo ha i suoi pro ed i suoi contro, nonché inevitabilmente i suoi limiti, l'importante è sempre utilizzare il processo (in senso lato) corretto per i risultati che si vogliono ottenere
@Davide_LP
@Davide_LP 9 ай бұрын
Sottosviluppando la pellicola avresti diminuito il contrasto, questo è certo. Che poi avresti avuto una densità del negativo minore è certo, ma si compensa questa densità minore in fase di scatto, utilizzando la sensibilità effettiva della pellicola. Che nel caso della fomapan 200 sarà circa 80-100iso. Non si varia il tempo di sviluppo per tirare fuori più o meno dettaglio dalle ombre (poi se lo vuoi fare si fa, e ci si prende un contrasto del negativo altissimo per un piccolo guadagno nelle ombre), spero sappiate meglio di me che una variazione del tempo di sviluppo va a inficiare pochissimo il dettaglio nelle ombre. Esponi per le ombre e sviluppa per le luci è il mantra che immagino abbiate sentito anche voi. Mi sa che quella fomopan è stata esposta a 200, che NON è la sua sensibilià effettiva, ed è stata sviluppata col tempo del bugiardino, così, genericamente, senza entrare nel merito del contrasto della scena e del contrasto voluto sul negativo. Commento personale: che senso ha usare il grande formato per poi non sfruttarne le potenzialità? Ma poi Adams l'ha pure spiegato bene come e cosa fare...
@IlGerardone
@IlGerardone 9 ай бұрын
No, il punto è che sono scansioni e non stampe. In ogni caso la gamma tonale del pirogallolo è imbattibile. Cordialmente. Gerardo Bonomo
@claudiofanesi3313
@claudiofanesi3313 9 ай бұрын
@@davidelacchini8442 In realtà in fase di sviluppo non si agisce sulle ombre, si regolano in fase di scatto, che in questo caso sono chiuse in Xtol semplicemente perchè la pellicola è stata esposta a 200iso, a 100iso andrebbe meglio. Quindi risulta sottoesposta. Con lo sviluppo si regola il contrasto agendo sulle alte luci. Di conseguenza sovrasviluppando, le ombre restano chiuse e le alte luci si allontanano ancora di più. Seguo sempre Gerardo, mi è molto simpatico e non vuole sicuramente essere una critica.
@davidelacchini8442
@davidelacchini8442 9 ай бұрын
Mi permetto di scrivere qualche riga per fare un po' di chiarezza su alcuni concetti che leggo e sento troppo spesso riportati sommariamente e senza contesto, permettetemi di fare delle grosse semplificazioni in assenza delle quali finirei per scrivere un testo infinito, dato che questi concetti richiedono capitoli e capitoli sui libri di testo per essere spiegati in modo esaustivo. Contrasto: Stiamo parlando di immagini in bianco e nero quindi mi limito al contrasto riferito a tale contesto, quanto scrivo a seguire ovviamente non vale in toto per il colore. Il contrasto può essere definito in due modi ogniuno dei quali assume senso a seconda del fine che deve avere tale misurazione, e quanto segue vale a prescindere che l'osservazione venga fatta su una stampa o su una scansione, partendo ovviamente dal presupposto che ambedue siano eseguite secondo criterio. Il primo modo è banalmente quello di calcolarlo come contrasto=densitàMassima/densitàMinima, ma in questo contesto tale calcolo perde di efficacia, infatti in ogni immagine avremo sempre un bianco "pieno" ed un nero "pieno", altrimenti l'immagine che stiamo andato a prendere in esame risulterà velata all'occhio dell'osservatore (caso eccezionali e ricercati volutamente esclusi); misurando così il contrasto di un'immagine infatti avremmo che l'immagine più morbida che vi possa venire in mente avrà come risultato il medesimo contrasto di un'immagine con delle siluette e uno sfondo bianco. Nella fotografia bianco e nero infatti il contrasto viene misurato quantificando la quantità di grigi intermedi presenti, infatti in questo modo le siluette avranno il contrasto massimo e l'immagine morbidissima avrà un contrasto molto basso. Se vogliamo arrivare all'estremo del concerto una immagine di bande nere e bianche è il contrasto massimo possibile, un gradiente continuo da nero a bianco è il contrasto minimo possibile. Le immagini velate dovranno avere come riferimento di nero il grigio più scuro presente e come riferimento di bianco il grigio più chiaro presente per assumere di significato. Sensibilità della pellicola: Lungi da me difendere o accusare nessuno, tuttavia i produttori di pellicole fotografiche non lanciano a caso la sensibilità scritta sulla scatola, il problema è a monte: la definizione del sistema per stabilire la sensibilità di pellicole bianco e nero è relativamente fallace per come concepito (non mi dilungo inutilmente su premesse e conseguenze questo metodo di giudizio), infatti due pellicole della medesima sensibilità esposte con la stessa scena nelle medesime modalità potranno risultare molto differenti pur rispecchiando le specifiche richieste per la sensibilità dichiarata. Le pellicole bw sono composte da diverse emulsioni con diverse caratteristiche mescolate insieme, ognuna delle quali ha caratteristiche diverse e l'insieme di tutte queste restituisce l'estetica che siamo abituati ad attribure ad ogni pellicola. Essendo molto complesso (se non impossibile) caratterizzare in modo univoco un processo per ovvie ragioni non standardizzabile si sono decise delle specifiche per definire la sensibilità delle pellicole che i produttori rispettano ed utilizzano per caratterizzare le proprie emulsioni attribuendo il valore ISO corrispondente. Questo falso mito della sensibilità "errata" delle pellicole deriva, oltre che dalle motivazioni riportate qui sopra, anche dal fatto che si tende a cercare sempre il dettaglio massimo possibile nelle ombre in qualunque situazione, tuttavia così facendo non si sta andando a ricercare la sensibilità "reale" della pellicola, ma si sta plasmando la pellicola per ottenere ciò che si vuole ottenere, questo significa però sovraesporre e sottosviluppare le pellicole per ottenere negativi a bassissimo contrasto, comodi sotto moltissimi aspetti, ma errati da un punto di vista tecnico, banalizzato all'inverosimile il concetto una diapositiva con queste caratteristiche sarebbe inguardabile. Quindi le sensibilità delle pellicole sono errate? Assolutamente no, sono secondo specifica ma le specifiche che molti fotografi ricercando non sono quelle utilizzate per standardizzare l'attribuzione ISO della sensibilità delle emulsioni. In ultimo aggiungo che alcuni rivelatori sono più o meno efficaci di altri a sfruttare la sensibilità delle pellicole, in questo caso è buona norma adattare l'esposizione al rivelatore (anche questa è una grossa semplificazione di un concetto molto più complesso). Ombre: Certo, le ombre si vanno a scegliere in fase di scatto modulando l'esposizione e le luci vengono di conseguenza non potendo sempre plasmare le scene a proprio piacimento, tuttavia quanto ombre e luci vengano sviluppate dipende dalle scelte fatte nel buio della tank. Premessa: anche qui è facile semplificare il concetto di esposizione e sviluppo per fare sì che grossomodo sia subito chiaro come agire, tuttavia come per ogni cosa al mondo la realtà è un po' meno semplice e lineare dell'idealizzazione fatta, evito di entrare nello specifico di sviluppo chimico e fisico per non risultare ancora più noioso e pedante di quanto non stia già risultando. Ogni sviluppo ha caratteristiche diverse, alcuni sviluppi sono molto comprensatori, altri molto lineari ed altri ancora tendono ad enfatizzare il contrasto, ogni sviluppo ha la sua applicazione ed ogni sviluppo se utilizzato per il tempo "corretto" sulla medesima pellicola esposta nel medesimo modo darà un risultato differente. Detto questo anche il tempo di sviluppo influenza il comportamento dello sviluppo stesso, o meglio, influenza come il negativo sviluppato apparirà ai nostri occhi. A seconda dello sviluppo preso in esame quanto vedo a dire sarà più o meno realistico, tuttavia il concetto di base, con le dovute semplificazioni, resta il medesimo: nei primi momenti dello sviluppo cominceranno a diventare sempre più visibili le luci, a seguire i mezzi toni ed a seguire le ombre, tutto si "sviluppa" a partire dal primo istante, ma siccome sono più sparuti e più difficili da accrescere i cristalli che hanno ricevuto meno luce l'argento metallico da loro generato diventerà apprezzabile solo a partire da un certo punto dello sviluppo, ed a quel punto le luci saranno già molto visibili. Oltre un certo punto, sia nel tempo che nella dimensione, le ombre smetteranno di "crescere", ma questo punto è influenzato molto anche dallo sviluppo utilizzato. Aumentando il tempo di sviluppo si ha un effettivo accrescimento, entro un certo limite come detto prima, delle ombre; a seconda dell'accoppiata rivelatore/pellicola questo guadagno potrà essere più o meno apprezzabile, restando comunque vero che ciò che non ha preso sufficiente luce non verrà comunque "sviluppato" (lasciamo da parte il velo per semplicità). Quanto detto comporta anche l'effetto secondario tale per cui sotto una certa soglia il tempo di sviluppo andrà ad influenzare anche quanto siano state sviluppate le ombre e di conseguenza quanto siano visibili. In sostanza, usando come riferimento l'immagine del laghetto vista nel video, tenendo presente anche le considerazioni fatte sul contrasto, al progredire dello sviluppo (sempre con le solite approssimazioni) possiamo dire che che avremo inizialmente un contrasto molto altro (siluette degli alberi su cielo già visibile), poi il contrasto comincerà a scendere man mano che appariranno le ombre fino ad arrivare alla lettura massima possibile delle ombre bene o male in concomitanza (normalmente "poco" dopo) con il minimo del contrasto, e continuando avremo un nuovo aumento del contrasto perchè le luci ed i mezzitoni progrediranno sempre più nello sviluppo diventando sempre più scuri sul negativo andando quindi poco a poco a staccarsi sempre più dalle ombre fino al arrivare al livello massimo possibile di sviluppo. Spero, anche se temo invano, di non avervi tediato troppo e spero che le semplificazioni ed approssimazioni fate al fine di sintetizzare il commento non siano state eccessive. Se avete precisazioni o informazioni utili da aggiungere vi invito a scriverle perché magari saranno utili a chi avrà la determinazione di leggere questi commenti scoprendo, forse, qualcosa di nuovo che potrà essergli molto utile per capire qualcosa in più su questo meraviglioso mondo!
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