Poesia latina #17: Orazio, Ode 3, 13 ("alla fonte di Bandusia")

[@sandromontino5468]

Buonasera Prof. Rolle, sono Oliviero, Le scrivo in privato su FB, intanto complimenti.

[@CarloRolle]

Buonasera, grazie. Per favore diamoci del tu, se non ti dispiace, Oliviero. Per favore chiamami Carlo e grazie ancora per l'onore che mi hai fatto di un ruolo di moderatore nel tuo gruppo.

[@giovanni7858]

Gentile professore, le sue lezioni sono uno dei motivi per cui vale la pena di stare su You Tube. Grazie mille!

[@CarloRolle]

Grazie delle sue parole, troppo gentile! Dobbiamo aver fiducia in KZbin, credo. Non perché la meriti particolarmente il loro management, ma perché la domanda finirà per segmentarsi, come avvenne cento anni fa per il cinema. Le persone brillanti, che sono attirate dalla complessità, apprezzeranno i video che offrono un po' di contenuto. Le persone come lei sono il motivo per cui lavoro a questi video: due esigenze di qualità, dal suo lato e dal mio, si incontrano su KZbin! Buone feste e grazie ancora!

[@gianmariaferrante393]

Davvero fantastica questa serie : metrica ottima, analisi approfondita ed esposizione impeccabile. È veramente un piacere ascoltarla complimenti!

[@CarloRolle]

Grazie delle sue parole, molto piacere di conoscerla e tantissimi Auguri di Buone Feste! Ci vediamo nel nuovo anno con altre poesie.

[@marilenabuccella]

A scuola mi annoiavo, non ci facevano capire niente, solo qualche svogliato contenuto e poche nozioni ripetute fino all’ammorbamento...ora queste lezioni le aspetto come il pane Siete un grande, Professore, una rivincita

[@CarloRolle]

Grazie, delle sue parole! Sono felice che questi video le piacciano. Anch'io al liceo non apprezzavo a dovere queste poesie; però mi era rimasto il dubbio che in esse ci fosse molto di più di quel che avevo potuto trarne io allora. Poi ho comiciato a lavorare seriamente sulla metrica, e solo allora ho cominciato a capire la bellezza di queste poesie. Chi pretende di insegnarle ignorando la metrica è uno stolto, e non approderà mai a nulla, né per sé, né per gli altri. Grazie ancora del suo interesse e tantissimi Auguri di Buone Natale e di un Feice Anno Nuovo!

[@drugo8755]

Professor Carlo Rolle, la ringrazio di cuore per i contenuti che apporta alla piattaforma di KZbin, video interessanti e spiegazioni ben articolate, complimenti.

[@CarloRolle]

Buon giorno e Buon Anno, gentile Drugo ', grazie del suo messaggio, piacere di conoscerla! Vedo dai vecchi film che pubblica sul suo canale che anche a lei piace viaggiare nel tempo. All'inizio degli anni '90, mi sono accorto che il mondo stava diventando ormai tutto uguale: viaggiare stava perdendo ogni senso, tranne che nel tempo! Il viaggio nel tempo, tramite i libri e le immagini, è ancora un' avventura, una delle pochissime ancora possibili. Le auguro un 2021 ricco di interessi, progetti e realizzazioni.

[@claudiacampana4410]

Finalmente di nuovo con noi !!!

[@CarloRolle]

Buongiorno, grazie del commento. Sono sempre mentalmente con quelli che seguono il mio canale, anche quando non li vedo, ma sono felice quando ricevo un segnale del loro interesse. Tanti auguri di Buon Natale e di un Felice Anno 2021!

[@giovannisaiu9679]

Queste lezioni sono caratterizzate dall'equilibrio , perché oltre alla poetica vengono trattati tanti e tali argomenti che rendono i video sempre interessanti e stimolanti ; c'è tutto : storia, linguistica , mitologia , religione etc , ma tutto dosato nella giusta misura ; ecco perché all'inizio del commento ho parlato di equilibrio. Gentile professore spero di vedere presto altre lezioni, la saluto e a presto.

[@CarloRolle]

Grazie del suo commento, che mi fa veramente piacere, perché va proprio al cuore del problema che mi ero posto nel fare questi video. Per far apprezzare questi testi, è opportuno che nel commento confluiscano diverse cose: il contesto storico e culturale dell'ode, i riferimenti letterari del poeta, ciò che sappiamo di lui, le considerazioni sulla metrica antica e sulla lingua latina, l'analisi stilistica dell'ode e la sua fortuna critica, ecc. E' consigliabile mettere tutto questo perché, data la quantità di belle poesie da analizzare, ognuna di esse è "un treno che passa una volta sola", per chi vuole scriverne oppure parlarne in un video. Quindi ogni cosa omessa, rischia di andare perduta; mentre il mio scopo è preservare. Allora, per far stare dentro tutte queste cose in un video, il metodo migliore è quello indicato dallo stesso Orazio nella cosiddetta "Ars poetica", cioè una delle sue "Epistole". Quello di dedicarsi al "labor limae", per togliere tutto il superfluo.

[@federicoinnocenti8074]

Un'altra lezione di grande qualità

[@CarloRolle]

Grazie, Federico, sono felice di essere riuscito a pubblicarla prima del lockdown festivo!

[@monica_.]

Un nuovo prezioso video. Grazie Professore!

[@CarloRolle]

Grazie delle sue parole! Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

[@iolandacaragnano6160]

Quando farà un nuovo video??! Li aspetto con molta ansia i suoi meravigliosi video, interessanti e affascinanti

[@CarloRolle]

Buona sera, gentile Signora Iolanda, e grazie delle sue parole. Mi fa veramente piacere che apprezzi questa serie, che ha necessariamente un pubblico più ristretto, perché il latino intimidisce molti e la metrica anche. Non stia in ansia, per favore. Ho già girato un nuovo video, ma richiede un po' di editing perché c'è qualche file di testo complesso e due amici mi daranno una mano per l'editing. Dovrei riuscire a pubblicarlo settimana prossima. Per la verità il nuovo video non è dedicato ad un'altra ode di Orazio, ma è un introduzione generale a questa serie e anche alla poesia antica greca e latina. Sono finalmente riuscito a dire tante cose che avrei voluto dire da tempo, ma non riuscivo a farlo, perché poi ogni singola poesia, anche se breve, richiedeva tempo per chiarirne il significato, le fonti di ispirazione del poeta, le circostanze in cui nacque e proporre un minimo di analisi stilistica. Spero però che il nuovo video le piacerà: parla di cose che era veramente necessario dire per raccordare tra loro filologia e storia. Inoltre i video sulle singole odi di Orazio continueranno, ho già fatto una bozza del video N° 18, ma ci dovrò lavorare ancora e uscirà probabilmente in marzo: non c'è niente di più difficile che parlare di una poesia molto conosciuta, come è la prossima di questa serie. Grazie per il suo interesse e il suo gentile messaggio! A presto.

[@nicolomolinari179]

salve carlo sono io in linea, grazie per quello che fa

[@CarloRolle]

Salve, grazie per il suo interesse e gentile commento. Molto piacere di conoscerla!

[@Gabriele1979]

Un'altra analisi poetica di qualità, interessante anche l'excursus sull'ellenismo. Noto un cambiamento nella camera di registrazione.

[@CarloRolle]

Grazie del commento, Gabriele. Questa poesia rappresenta il lato "olimpico' di Orazio, che colpì profondamente molti suoi lettori; esso coesisteva con quello tormentato, entrambi erano componenti autentiche della sua personalità e della sua arte. Mi sembra che, quasi ogni volta che Orazio parlava della campagna che aveva intorno, l'ansia abbandonava la sua poesia ed emergeva l'immagine di un poeta sereno, emblema del classicismo antico. Lo abbiamo già visto nella poesia per Làlage e in quella a Tindaride, entrambe ambientate nelle sue campagne. Credo che vi sia qualcosa di intrinsecamente rasserenante nell'idea della terra che produce per l'uomo nutrimento e ristoro (per esempio anche di acqua e di ombra). Essa richiede lavoro, ma - almeno nell'immaginario antico - è meno arbitraria ed esigente dei nostri simili nel concedere i suoi doni. Questo pensiero porta con sè anche un indistinto anelito di autonomia e di libertà. La civiltà alessandrina, prima civiltà urbana e cosmopolita della storia, ebbe questo modo di sentire. Ed Orazio, trapiantato a Roma come Teocrito era stato trapiantato ad Alessandria, partì anche lui da quel tipo di sensibilità, anche se la sua arte seguì poi un percorso espressivo molto diverso.

[@Gabriele1979]

E' curioso però, se ci rifletti attentamente, che queste manifestazione di pensiero arrivassero da esponenti proprio di quella cultura urbana. Mi spiego meglio, per come posso, il legame tra città e campagna, nel mondo antico più che in quello odierno, è ovvio, non starò qui ad elencare i dettagli, che tu conosci sicuramente bene, e gli stessi poeti, a volte erano già ricchi possidenti, oppure, se di successo, lo diventavano. Il leit motiv per un uomo di successo era sempre uno: diventare un gentiluomo di campagna, ma avere una sua base in città per svolgere le funzioni pubbliche proprie del cittadino. Quindi è chiaro che le persone di cultura dovessero avere una base economica solida, o propria o per mecenatismo, MA, questo stesso fatto da un'impronta diversa alla vita di campagna. Naturalmente essi avevano gli occhi anche per osservare la vita di campagna, anche se non ne partecipavano attivamente, e se ne partecipavano lo facevano, appunto, come il gentiluomo che si gode la pennica e si fa la passeggiata sotto un bel viale ombroso, se possibile accanto ad un torrente. Tuttavia, si può ben dire, che i mostri metropolitani erano la negazione della vita di campagna. Allora, forse, più di oggi, perché la popolazione era perlopiù rurale, e in quelle occasioni (rare), che una persona di famiglia contadina, anche benestante, si inoltrava in una città di grandi dimensione, una grande capitale, non poteva che rimanere estremamente sorpreso dalla differenza ambientale.

[@CarloRolle]

I poeti antichi non erano generalmente dei ricchi possidenti; certo non lo furono né Teocrito né Orazio. Anzi, entrambi conobbero la povertà e utilizzarono la poesia per uscirne, ma senza raggiungere la ricchezza. La poesia bucolica antica nacque da poeti urbani sradicati dal loro ambiente; la città non li impoverì, almeno non quelli di loro che ebbero successo e che oggi noi per questo conosciamo, ma creò in loro la nostalgia per un mondo libero e spazioso, che era più che altro una creazione della loro immaginazione. Lo stesso accadde per i pittori impressionisti, che nella grande Parigi di fine '800, dipingevano quadri pieni di luce, di alberi e di fiori. E' inevitabile che il desiderio si volga a ciò che più manca.

[@antonioruggiero6586]

La Fonte Bandusia si trova a Banzi vicino Venosa. 😀 GRAZIE per le tue spiegazioni.

[@CarloRolle]

Prego. Quella che si trova a Banzi, vicino a Venosa, non è la fonte cantata da Orazio, ma probabilmente una fonte che fu così chiamata a partire dalla famosa poesia di Orazio, per i motivi che ho spiegato nel video.

[@antonioruggiero6586]

@@CarloRolle Grazie