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Un vero viaggio nel tempo passato quello che si fa a Ponzana un piccolo borgo ormai quasi del tutto abbandonato in provincia di Novara tra vecchie attività collegate al periodo d'oro delle risaie con i vecchi alloggi e ritrovi delle mondine ormai abbandonati a frasi del ventennio fascista e inneggianti al duce
non restano che dei brandelli tra treni che corrono veloci senza più fermate tra queste campagne a testimoniare un tempo che fu
Da lontano un manipolo di case appoggiate tra i campi coltivati a riso, una “anacronistica” stazione, un campanile che svetta in lontananza e, nella parte più a nord, volto quasi a guardare la vicina provincia di Vercelli, un castello. Quel che colpisce, nell’arrivare a Ponzana (frazione di Casalino), è il silenzio, il senso di vuoto e di abbandono a dispetto di quella che fu la sua storia passata. Nessuno in strada, un paio di macchine, di cui una parcheggiata da tempo immemore di fronte a quello che, forse, fino a qualche tempo fa, era un ristorante o una trattoria ma che ora appare ormai vuoto. Un’unica strada principale, fiancheggiata da edifici, che alla fine si biforca: da una parte, un cartello indica la presenza di una chiesa, dall’altra si arriva al castello.
n fondo a quest’ultima si scorge la chiesa. Poche centinaia di metri e appare la “parrocchiale di Santa Maria Assunta”. Un cartello di fatto illeggibile che riassume in poche righe le informazioni sull’edificio e sull’ oratorio di San Martino, che apprendiamo attualmente fa parte del complesso di Casa Shalom. Per saperne qualcosa di più non resta che “attivarsi” e cercare qualche informazione, reperibile sul sito del comune di Casalino. Ed è da qui che si apprende che «Questa chiesa fu costruita nel 1779 e fu consacrata il 13 maggio 1786 dal vescovo di Novara Marco Aurelio Balbes Bertone, come ricordato in una lapide all’interno (l’articolo da cui è tratto è a firma di Valerio Cirio, mentre altre notizie riportate sono tratte da Storia e Documenti Artistici del Novarese - Paesi fra le Risaie - Vol.29 Provincia di Novara- Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali - 2004 Testi parte storica di Antonello Rizzi). La facciata è decorata con quattro colonne guarnite di capitelli corinzi; al centro del frontone un affresco raffigurante la Vergine è ora in pessimo stato. La chiesa fu abbandonata nella seconda metà del ‘900 e oggi è in condizioni tali da non rendere possibile la visita al suo interno».
Tornando indietro fino all’incrocio, prendiamo la via che porta al castello. Isolato dal resto del borgo si affaccia direttamente sulle risaie a guisa di baluardo a difesa del borgo contro possibili “invasioni” da nord.
La sua storia si perde nella notte dei tempi: l’inizio della sua costruzione risale, secondo alcuni storici, all’XI secolo; subì poi alterne vicende e passaggi di mano fino ad arrivare, ad essere nel XIV secolo, come si legge in Storia e Documenti Artistici del Novarese - Paesi fra le Risaie - Vol.29 Provincia di Novara Assessorato alla Cultura e ai Beni Culturali - 2004 - Testi parte storica Antonello Rizzi). “testimone del dissidio fra il marchese del Monferrato e il duca di Milano”. Sulla facciata sud, quella raggiungibile dalla strada, è ben visibile anche se oggi murato, il vecchio portone d’ ingresso che presenta tracce della presenza un tempo di un ponte levatoio sul fossato in cui oggi scorre un corso d’acqua.
Fonte: Daniela Farnara La Voce di Novara
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