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Potatura verde o rimonda estiva
Questa pratica agronomica ha lo scopo di eliminare la produzione vegetativa in eccesso, come polloni e succhioni dell’anno, che assorbono notevoli sostanze nutritive dalla pianta d’olivo, che potrebbero essere utilizzate dall’olivo per portare a termine la maturazione delle olive, o essere depositati come sostanze di riserva nelle radici, nel fusto, nei rami.
È na pratica che andrebbe rivalutata da un punto di vista della ricerca
frutticola per determinarne gli effettivi benefici.
In effetti polloni e succhioni assorbono molta energia, ma, nello stesso tempo, attuano pure loro la sintesi clorofilliana, perciò l’asportazione di
sostanze nutritive nella loro totalità è limitata.
La rimonda estiva è una pratica agronomica che è stata dimentica, però sta riprendendo, oltre che per le considerazioni sopra esposte anche, perché oramai abbiamo inverni mediamente miti, i grandi geli sono diventati un’eccezione, e la stagione vegetativa dell’olivo, tranne il periodo di stasi per compensare la “fame di freddo”, tende a mantenere un tono vegetativo costante.
Può diventare così necessario alla ripresa primaverile non potare più in maniera decisa per stimolare gli olivi a vegetare, assicurando così una buona produzione anche per l’anno a venire.
Al contrario, in climi tendenzialmente caldi, la potatura da preferire è quella
leggera, in modo che la pianta mantenga sempre un corretto equilibrio vegeto-produttivo.
La potatura verde ben si adatta a questo scopo, da attuarsi tra la metà agosto e settembre, con interventi di rapida esecuzione e di modesta entità, rivolta a eliminare i succhioni e i polloni, che sottraggono molta linfa ai rami;
va tolta anche quella parte di secco che si è formata dopo la potatura di fine
inverno.