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UGO STERPINI: L'écart absolu
a cura di Giulia Ferrari
15 giugno - 1 settembre 2024
Testo tratto da "Ugo Sterpini", catalogo a cura di Arturo Carlo Quintavalle
Lo spirito surrealista permea ormai del tutto un'opera come “Primavera insidiata”, realizzata nel 1964, l'anno che segna l'incontro fra Sterpini e Breton. Anche in questo caso l'ascendente mitico appare subito evidente; la primavera cui si riferisce il titolo allude, in modo evidente, all'età dell'oro che precede il Peccato Originale della narrazione biblica.
Compare il serpente, la donna, in posizione centrale, mentre la mela coincide con il seno di quest'ultima.
La figura maschile sulla sinistra non corrisponde a Adamo, ma piuttosto riprende il personaggio del pifferaio già comparso in un'opera del 1962. Il serpente porge, o meglio cerca di strappare, il frutto della conoscenza ad una figura femminile in cui sono racchiusi vari simboli di fertilità. I fianchi larghi, il ventre gravido protetto dalle mani, la testa da cui si propagano fiori e filamenti vegetali.
L'ironia della rappresentazione è data dalla connotazione - assolutamente grottesca - del volto dell'unica figura positiva, nonché dalla presenza di una sorta di stella cometa a forma di bocca (citazione diretta de “A l'heure de l'observatoire - Les amoreux” di Man Ray). Il fondo è caratterizzato da un cielo corrusco, mentre le figure risentono ancora della sperimentazione materica dei primissimi anni Sessanta; in questo caso però le tonalità terrose sono arricchite da spunti cromatici più vivaci, in particolar modo negli inserti vegetali. L'iconografia di Sterpini presenta ancora elementi spuri, come del resto sono eterogenei i riferimenti stilistici.