Problemi frequenti nella scrittura immersiva

  Рет қаралды 1,191

Luca Nesler

Luca Nesler

Күн бұрын

Пікірлер: 52
@ferdinandoborbone1479
@ferdinandoborbone1479 4 ай бұрын
Ma alla fine, Luca, cosa stiamo dicendo? Che scrivere bene “in immersiva” è maledettamente difficile, e non tutti hanno voglia, tempo e capacità di cimentarsi con questa sfida. Molto meglio, allora, prendersela con la scrittura immersiva, screditarla, banalizzarla, che poi - manco troppo indirettamente - è un prendersela con Marco Carrara per pregiudizio o antipatia personale. Basta leggere - per capirci - le pseudo critiche al romanzo di Butini (un successo di recensioni, su qualunque piattaforma) a cui non si perdona di essere venuto fuori dalla scuola di Carrara. Anyway, confermo che il tuo canale è tra i pochissimi che vale la pena seguire.
@Derio17
@Derio17 4 ай бұрын
"La campanellina delle notifiche trilla. Afferro il mouse e lo sposto un po' a destra, la plastica liscia sotto i polpastrelli mentre il tessuto del tappetino accarezza la pelle dell'avambraccio. Ottimo, avevo proprio 10 minuti liberi per ascoltarmi un altro video! Giuoia! Lo stomaco sfrigola di eccitazione. Nel riquadro dell'anteprima, il suo bel faccione spicca tra lo sfondo renderizzato di una stanza che non esiste, la libreria dietro sembra vera. Un sorrisino gli torce un angolo della bocca, coperto dalla barbozza sale e pepe. La montatura nera degli occhiali ben appoggiata sul naso. La freccetta corre sullo schermo illuminato e sulle icone,gli passa sopra il volto, si posta sul triangolino bianco, tendo l'indice e premo il pulsante sinistro del mouse. Il clic plasticoso spezza il silenzio dello studio. Lo spaghetto aglio, olio e peperoncino del vicino di sotto mi entra nelle narici. Buon appetito, bastardo. Mi accoccolo meglio sulla finta pelle della poltroncina, drizzo la schiena, allungo la mano e afferro la manopola delle casse audio. Giro un pò verso destra e la voce del mio formatore preferito si alza. «Devo fare un annuncio!»
@psiche79
@psiche79 4 ай бұрын
🤣
@Ila-fj2dt
@Ila-fj2dt 4 ай бұрын
"buon appetito, bastardo" ⚰️
@marilina-taiko
@marilina-taiko 4 ай бұрын
Stupendo! Peccato quell'apostrofo!
@Derio17
@Derio17 4 ай бұрын
@@marilina-taiko Ero talmente nel flusso che non ci avevo fatto caso! Corretto!
@marilina-taiko
@marilina-taiko 4 ай бұрын
@@Derio17 🥰
@Games-lq4dw
@Games-lq4dw 4 ай бұрын
Cercherò di essere conciso ma sarà dura, perché il discorso è complesso (Luca hai dedicato ben due video all'argomento). Concordo a pieno sui problemi che fai emergere e sul fatto che la "scrittura immersiva" non possa essere "la migliore", semplicemente perché non esiste una singola tecnica che si possa definire migliore in termini assoluti, e questo in qualsiasi disciplina. Parto dal fatto che invece, per chi ha inventato la "immersiva" la risposta è nettamente "sì, è la migliore, e può essere usata in ogni contesto". Questo lo sostiene in un video in cui dimostra a suo modo come, prendendo alcune frasi da romanzi immersivi, non si riesca a individuarne il genere, ergo la si può usare per tutto. A me questo pare un po' un autogol, perché se mi proponi frasi al gusto vaniglia e mi immagino tutto un romanzo scritto al gusto vaniglia... ecco... io non lo vedo come un pregio. Poi devo legare il personaggio del Duca alla "Scrittura Immersiva", perché lui stesso chiede di essere accreditato quando si parla di essa, poiché essendo una sua creatura, se ne parli senza citarlo, lui dice che non va bene. È a mio avviso, inestricabile il suo modo di comunicare e questa tecnica, perché molto spesso in comunicazione, il contenuto e il contenitore sono molto importanti e l'unione di questi due elementi restituisce il messaggio. Il Duca spesso e volentieri cita Robert Cialdini, le tecniche di vendita, le tecniche psicologiche, la retorica; questi sono gli evidenti pilastri della sua comunicazione. Usando tecniche (a mio avviso in modo un po' naif) di manipolazione, e facendo anche un parallelo tra la loro efficacia e la scrittura ("se sai vendere un'idea sei anche un bravo oratore, e se sei un bravo oratore sei uno scrittore convincente") tende un po' a vendere un sogno. Dice di aver letto, studiato e analizzato per 10 anni, tantissimi manuali di scrittura e di averne condensato i principi migliori in una tecnica che è la crema di tutti quei concetti. Su molte cose ha decisamente ragione, ma a me questo sembra semplicemente un framing. Sconsiglia di leggere quegli stessi libri, perché ci si potrebbe confondere, e dice che basta il suo corso (che è più chirurgico) per imparare questo metodo infallibile, che ti permette in 3 o 6 mesi (se sei bravo, quindi la responsabilità è tua) di diventare uno scrittore tra i migliori sulla piazza e accumulare più nozioni di un qualsiasi editor medio. Però io penso sia meglio leggerseli quei libri e magari passarci pure 10 anni per capirli bene e farsi una propria idea, piuttosto che dopo tre mesi conoscere una sola tecnica al gusto di vaniglia. Del resto sbagliando si impara. Perché poi alla fine se quei libri li leggi, capisci che quello che sosteneva il Duca era pure corretto, ma non era la sola cosa importante. In "La scienza dello storytelling" di Will Store è verissimo che ti dice che una frase scritta in modo "immersivo" ti accende il cervello come un albero di natale, ma passa gli altri 3/4 del libro a parlare di altre tecniche e a dirti che se fai sempre la stessa cosa il cervello si rompe un po' le scatole (perché se è vero che se mi faccio un massaggio prostatico con un dildo di 30 cm, posso provare il più grande orgasmo della mia vita, ma se me lo tengo tra le chiappe 24/7 potrebbe darmi un po' fastidio). Se servono 10.000 ore di esercizio per diventare un ottimo pianista, non è che se ti insegno alla perfezione un solo brano o tecnica per 3 mesi di fila, poi dopo vai a fare i concerti di 2 ore. Ecco, servirebbe che ci fosse un po' più spirito critico e fidarsi meno delle scorciatoie. Ma per non buttare via il bambino con l'acqua sporca, c'è da dire che molte delle cose che dice il Duca, sono estremamente interessanti e precise e l'intelligenza starebbe proprio nel non accantonare un pensiero solo per fanatismo o campanilismo. Amo ascoltarlo e prendere il meglio di ciò che dice, così come amo farlo con altri canali, compreso il tuo Luca (che trovo più interessante perché condividiamo una visione più simile). Sono molto interessanti le "Analisi incipit" che fa, dove lui stesso si batte contro l'esubero di dettagli e le verbosità, di fatto correggendo le aberrazioni della Immersiva. Insomma non è uno stupidotto. Sa il fatto suo. Da che pulpito viene la predica? Perché ormai se dici qualcosa devi mostrare il tuo curriculum. Sono un direttore creativo che lavora da 21 anni nel campo della comunicazione, so perfettamente cosa sia il marketing e le tecniche di manipolazione, come si applicano e via dicendo. Ho insegnato per un paio di anni allo IED, ho formato privatamente decine di persone in diverse agenzie, ho lavorato per importanti brand e Cialdini l'ho letto decisamente molto prima del Duca. Nonostante tutto non ho pubblicato neanche un romanzo (anche se ne ho scritti 3) ma forse è perché non sono ancora arrivato a 10.000 ore di sbattimento.
@marcozangardi9146
@marcozangardi9146 4 ай бұрын
Questo video è una perla per tutti quelli che muovono i primi passi nel meraviglioso mondo della scrittura immersiva. Ti ringrazio perché di tanto in tanto anche io commetto questi errori che rallentano troppo il flusso e abbassano la soglia di attenzione del lettore. Quando rileggo mi capita di dire "Ma che cavolo ho scritto?" In particolare, nel penultimo brano che hai letto (e che ho riconosciuto subito, ma ovviamente non farò il nome), ho trovato poco naturale che, essendo la sostanza viola un elemento portante e abbastanza familiare al protagonista fin da subito, lui presti attenzione al colore quando vede il mulinello e il livello dell'acqua che scende. Lo avevi già introdotto l'elemento di interesse, perché ce lo ribadisci con quel dettaglio inutile? Però voglio spezzare una lancia in favore del Duca. Lui durante le sue live di line editing ripete allo sfinimento l'importanza del mostrato minimale, cioè il mostrare a grandi tratti, senza scendere nei minimi dettagli, tutte quelle azioni o gli elementi ambientali che non catturano l'interesse del punto di vista (e nemmeno del lettore).
@cinemapills3839
@cinemapills3839 4 ай бұрын
Capisci che la scrittura immersa è un dogma quando al minuto 8:30 di un video un poveretto si deve ritrovare a mettere le mani avanti per la millesima volta. Dicci quello che devi dire Luca, tanto se uno vuole offendersi poi si offende comunque!
@marilina-taiko
@marilina-taiko 4 ай бұрын
Mamma mia, davvero! Neanche sulla questione palestinese ho visto tanti toni accesi!
@steverocca
@steverocca 4 ай бұрын
@@marilina-taiko scusatemi, è tutta colpa mia.... prometto che non lo farò mai più 😂😂😂😂
@marilina-taiko
@marilina-taiko 4 ай бұрын
@@steverocca Che hai fatto? 😁
@steverocca
@steverocca 4 ай бұрын
@@marilina-taiko ho scatenato il putiferio 😅😅😅😅
@GiulioKasparov
@GiulioKasparov 4 ай бұрын
Ottimo video! Grande Luca, sempre implacabile come una katana. Il punto è: PRIMA bisogna scegliere contenuti interessanti e POI può essere meglio esporli in modo immersivo. Come dicono gli informatici: Garbage in , garbage out ( se entra spazzatura, esce spazzatura). Ma sai che non sono d'accordo con quello che ho appena detto? Ovvero: usare la tecnica di SCRITTURA IMMERSIVA mi garantisce un risultato buono? Risposta: no, depende, come cantava il povero Jarabe de Palo kzbin.info/www/bejne/a2XLd5yEZstmhLM E da cosa depende? Dalle scelte che mette in campo lo scrittore. Dal suo gusto estetico, dai contenuti, dalla progettazione della scena...
@sundaywarrior6360
@sundaywarrior6360 4 ай бұрын
Aspetto con ansia le reaction... 😂😂😂
@LorenzoRota-hp8hj
@LorenzoRota-hp8hj 4 ай бұрын
Be', nell'ultima live di un certo signore, il signore in questione ha detto come uno squadrista: "Abbiamo preso tutti i nomi!" dei commentatori a un video di Luca Mortali, quindi mi aspetto sparate di sto tipo. E sono sparate perché non farà mai nulla: è la tipica reazione di chi, messo a nudo, si finge grosso e importante invece di argomentare. Sono sempre più convinto che sto qua sia un tizio tutto solo in una cameretta, senza alcun vero contatto, eh! Magari mi sbaglio, ma penso proprio che sia tutta questione di percezione all’interno di una micro-bolla!
@andrewnext6
@andrewnext6 4 ай бұрын
@RobertoBolognesi adesso ho fame e sono manco le 10 del mattino. @LucaNesler se riesco ti scrivo una risposta un po' più ampia, ma in un paio di casi l'autore che hai citato stava mostrando la parte di magic system sotto il controllo del personaggio portante. E, se mi è concesso, si è trattato di una mossa molto saggia non tanto nell'immediato, quanto nel rendere più scorrevole la lettura delle scene "magicamente" più complesse.
@g.p.8194
@g.p.8194 4 ай бұрын
A chi dice che è scrittura immersiva non fatta bene... ho riconosciuto un pezzo portato come esempio di ottima scrittura immersiva dal Duca di Baionette. Io ascoltavo volentieri il Duca, salvo per le tecniche di marketing che trovo un insulso all'intelligenza, e avevo qualche dubbio, ma è quel brano che mi ha fatto capire che i risultati pratici della scrittura immersiva "pura" non sono buoni. Ma nella scrittura immersiva ci credi o non ci credi. È come parlare con chi crede che il comunismo funzioni solo perché l'idea di fondo è buona, nonostante nella pratica sia sempre andata come è andata. P.s. il messaggio che fa vedere Luca è mio. So mettere la punteggiatura, giuro. Solo che i messaggi di KZbin sono tutte prime bozze.
@pietrodaddabbo
@pietrodaddabbo 4 ай бұрын
La prima lezione che ho ricevuto da un revisore sta nel giudizio espresso in due parole: "excruciating details". Si trattava di ricerca scientifica, per definizione dettagliata per permettere la replicabilità. Non si può ignorare il problema, la noia di un eccesso di descrizione colpisce tutte le forme di scrittura, anche se alcune sono più prone di altre a cadere nella trappola.
@marisatumia603
@marisatumia603 4 ай бұрын
Serve anche per allungare il brodo
@RobertoBolognesi-82
@RobertoBolognesi-82 4 ай бұрын
Leggendo degli estratti, proprio come hai fatto tu, ho notato una caratteristica che mi fa storcere il naso: l'eccesso di dettagli minuti, senza alcun filtro, quando nella realtà le persone non li notano. La scrittura immersiva inserisce, raccoglie e sbatte in faccia al lettore qualsiasi cosa possa essere percepita nel reale, ma il fastidio, leggendo, è che non è affatto così. Se tu passeggi e senti profumo di dolce nell'aria, automaticamente sentirai meno altri odori presenti perché quello preponderante è il dolce (e non perché non ci siano). Non senti tutto, la nostra mente sceglie cosa sentire e vedere senza che ce ne accorgiamo. E così dovrebbe essere l'esperienza vissuta dai personaggi agli occhi del lettore. Forse è un limite mio, però la scrittura immersiva bombarda troppo e non ti godi la narrazione perché, appunto, il "raccontato" non c'è più.
@AlexB2be
@AlexB2be 4 ай бұрын
Questo problema dipende dallo scrittore e lo possiamo trovare in qualsiasi tipo di scrittura. L'unica precisazione da fare: è più facile cadere in questo errore scrivendo in immersiva.
@lucanesler
@lucanesler 4 ай бұрын
Ogni narratore ha le sue difficoltà specifiche, diciamo. In questo abbiamo visto così spesso questi problemi che scappano anche ai romanzi considerati tra i migliori del tipo. Secondo me questo significa che è un rischio alto
@karakorum1987
@karakorum1987 4 ай бұрын
tutto grasso che cola! Grazie Luca
@steverocca
@steverocca 3 ай бұрын
Dal poco che la mia misera esperienza mi ha consentito di capire, mi sembra che la scrittura immersiva ponga in sintesi un problema fondamentale: di sicuro richiede che il lettore sia sempre molto attento a ogni singola parola che legge (e anche a quelle che NON legge), nel senso che difficilmente un lettore distratto può approcciarsi a opere scritte in questo modo. Devi sempre avere il cervello ben attivo per cogliere ogni dettaglio e sfumatura della focalizzazione profonda. Naturalmente suppongo che nelle mani di un autore molto bravo a padroneggiarla il risultato sia decisamente affascinante e molto "visivo", al limite dello storyboarding cinematografico. Per quanto riguarda gli insegnamenti di Marco Carrara, sono assolutamente convinto che la sua maniacale attenzione al corretto flusso cronologico degli eventi ed alla stringente logica delle azioni narrate siano una notevole palestra per qualsiasi scrittore (ed in senso lato anche per altri settori professionali). Il rovescio della medaglia è appunto che, nelle mani di un principiante, si rischia la banalizzazione dei costrutti narrativi al punto da farli regredire al livello dei pensierini delle elementari (the cat is on the chair, the book is on the table 😂😂😂😂😂😂). Insomma, merita sicuramente studio, approfondimento e conoscenza, esattamente al pari di ogni altra tecnica o scuola, con buon senso e misura... Che perla di saggezza!!! 🤣🤣🤣🤣
@lucanesler
@lucanesler 3 ай бұрын
Sì sì, direi che hai fatto un ragionamento lucido e condivisibile. Se prendo Leonardo Munzlinger come esempio di "scrittura immersiva", trovo una tecnica davvero mirabile, ma non direi lo stesso di tutti gli autori.
@nuovascuola8419
@nuovascuola8419 4 ай бұрын
Perfettamente d'accordo
@KaiserJager1418
@KaiserJager1418 4 ай бұрын
In realtà il Duca critica aspramente chi scrive tutto con micro-azioni. Probabilmente è difficile trovare il giusto mix per avere un'opera immersiva evitando micro azioni e dettagli insignificanti ma se uno è bravo, il risultato è eccellente. Degli esempi che hai riportato non sono d'accordo nei casi in cui la soluzione che proponi è di usare un aggettivo al posto della descrizione. A me, l'uso degli aggettivi, sembra una scorciatoia pigra e banale.
@lucanesler
@lucanesler 4 ай бұрын
Ok
@liakale
@liakale 3 ай бұрын
Sembra di guardare il video maker di quei film con i personaggi fatti con la plastilina. Quei movimentini tutti spezzettati. Detto questo, a me Marco Carrara piace e non piace, ma questo non importa, perché dei miei gusti interessa solo a me. Piuttosto c’è da capire quanto lui trasmetta dei concetti formativi nonostante i suoi modi delle volte insopportabili. Faccio fatica a tollerare quando fa il becero, ma sfrondando, quello che dice mi sembra quasi sempre molto interessante e di sicuro pieno di spunti di riflessione.
@lucanesler
@lucanesler 3 ай бұрын
Sono d'accordo!
@LilithLidyaFortunato
@LilithLidyaFortunato 4 ай бұрын
Una cosa continua a non essermi molto chiara. Togliamo pure la scrittura immersiva e il mostrato "estremo"....cosa rimane? Cioè secondo voi un buon romanzo nasce dall'equilibrio fra raccontato e mostrato e quindi al primo non possiamo comunque rinunciare? (Ovviamente la mia domanda non è rivolta a quelle persone che pensano che la scrittura sia soltanto cuore, emozioni, l'innata natura dell'anima o che sia dannoso studiarla.)
@lucanesler
@lucanesler 3 ай бұрын
Io invece non capisco la tua domanda 😅 Perché dovremmo "togliere"? Bisogna conoscere gli effetti e ricercare il modo migliore per ottenere dei risultati prestabiliti. Se una descrizione lunga e scolastica, piena di aggettivi e periodi lunghi annoia, dovrai trovare il modo di passare le informazioni necessarie in modo diverso, per esempio. Io sono assolutamente a favore dello "show, don't tell" in un certo tipo di narrativa, ma non deve diventare controproducente come negli esempi del video e non deve cancellare ogni altra possibile esperienza, altrimenti invece che arricchimento diventa impoverimento. Non credi?
@65C02movies
@65C02movies 4 ай бұрын
Non conoscevo la "scrittura immersiva". imho 11:07 Concordo al 100% bravo! ottima critica! Direi che nei casi proposti ci sono descrizioni prolisse, con troppi dettagli inutili, nel servire l'incedere della fabula! Non sono nemmeno descrizioni minuziose dei personaggi! che un autore invece potrebbe ritenere essenziali, per un'estrema caratterizzazione dei personaggi. Tutti i dettagli si potevano tirar via, ovviando con un montaggio a bloggata SE per l'autore la descrizione meticolosa del portale fosse stata estremamente importante (ma inutile all'incedere della fabula) Per acquisire uno stile asciutto ossia essenziale e non ampolloso, occorre passare dai racconti, che é un format con poco spazio. Ecco perché i racconti sono la palestra per scrivere libri! 15:08 C'è poi un altro problema probabilmente. E' tutta una lista incredibile di azioni (micro plot of action) che impediscono la caratterizzazione del personaggio con pensieri, parole, gesti del lnguaggio non verbale, per far animare il personaggio con poche pennellate, nella testa del lettore. Alla fine della fiera, tutto si trasformi in una chilometrica serie di logs composte da azioni (ancorché con flashback) ho fatto questa cosa, ho detto quest'altra cosa, anche se prima avevo visto quest'altra cosa ed avevo anche annusato quest'altra cosa. /imho
@Riveda1972
@Riveda1972 Ай бұрын
Ciao Luca, Secondo me quelli che evidenzi non sono tanto problemi della scrittura immersiva come spiegata da Marco Carrara, che è il primo a spiegare molto bene quali sono i dettagli che una persona vede e che vanno evidenziati o tralasciati se davvero ci si vuole immergere nel personaggio. Che magari nota cose diverse, anche di una stessa scena, in condizioni diverse. Mi sembrano più problemi derivanti da mancata comprensione del principio dello "show don't tell", che uno scriva in immersiva o meno. L'esempio che hai fatto della lanterna a olio è molto calzante: se sei un uomo del 18° secolo che quella operazione la fa tutte le sere per non restare al buio, la tua mente la fa in automatico senza stare a guardare tutti i dettagli e senza pensare a ogni singolo movimento. Al massimo magari controlla che nella lampada ci sia abbastanza olio per non rischiare di bruciare irrimediabilmente lo stoppino. Ma se sei un uomo del XXI secolo abituato a entrare in casa e dire "Alexa accendi la striscia led" e per la prima volta ti trovi nella casa di campagna dei trisnonni dove non c'è manco l'elettricità, ha perfettamente senso riportare tutti quei dettagli perché il personaggio penserà ad ogni singola cosa che sta facendo, perchè è tutto nuovo e probabilmente non sa neanche come fare la metà delle cose che sta facendo per accendere una luce. E allora lì sì che magari ha senso descrivere tutto per filo e per segno, se magari lo scopo della scena è proprio mostrare l'impatto scioccante con la "vecchia tecnologia". Sapere quali dettagli evidenziare in base a ciò che in quel momento è importante per il personaggio e quali omettere perchè il personaggio manco ci fa caso fa esattamente parte delle cose che si devono imparare se si vuole applicare correttamente lo show don't tell, e a anzi a maggior ragione se si vuole scrivere in immersiva si deve sapere cosa omettere e cosa sottolineare. E questo, nota bene, Marco Carrara lo spiega già molto bene nel corso base liberamente accessibile. Quindi in un certo senso quelli che hai riportato non sono rischi o difetti della scrittura immersiva, se mai sono errori di chi non ha capito il principio base dello show don't tell e lo applica a pennuto di cane perchè ha capito "devo mostrare ogni granello di polvere e ogni dettaglio della mia stanza ogni volta che ci rientro, anche se sono ubriaco e sto pensando alla cubista popputa che ho guardato per tutta la sera in discoteca, perchè devo mostrare e non riassumere". Cioè vuol dire non aver capito un tubo nè dello show don't tell, nè tantomeno dell'essere immersi nel "qui ed ora" delle percezioni del personaggio. E, ribadisco, queste sono cose che Marco Carrara spiega benissimo anche nel corso base disponibile gratuitamente. Quindi chi fa questo tipo di errore non sta affatto facendo scrittura immersiva, sta solo applicando male il principio dello show don't tell. Anche il problema del ritmo spezzettato e saltellante, secondo me dipende più da un eccesso di attenzione ad evitare di utilizzare forme quali i gerundi, il "quando", il "mentre", eccetera. Soprattutto la resistenza ad utilizzare il "mentre" che è una condizione assolutamente naturale, quotidiana in cui siamo immersi ogni giorno quando facciamo una cosa MENTRE ne stiamo anche facendo un'altra (o anche più di una). In ambito scrittura immersiva e scrittura trasparente (ma non solo) si sente dire spesso che i "mentre", "quando", "poi", i gerundi e gli avverbi non esistono nella vita reale e quindi andrebbero banditi o limitati il più possibile anche nella scrittura. Il che probabilmente è vero nella maggior parte dei casi. Ma é altrettanto vero che nella vita reale non esiste che compiamo azioni solo in modalità "seriale", un'azione singola dopo l'altra senza iniziarne un'altra se prima non abbiamo completato la precedente. I calcolatori degli anni '50 del secolo scorso funzionavano così. Noi non funzioniamo così nella vita reale. Nella vita reale facciamo spesso 2 o 3 cose "in parallelo" e il "mentre" è la nostra condizione operativa (e mentale visto che parliamo di immersione) abituale, in cui assegniamo livelli di attenzione diversi e variabili alle cose che facciamo in contemporanea o quasi. E la traduzione scritta di questo modo naturale di agire "in parallelo" è proprio il famigerato "mentre". Ma anche il famigerato gerundio (purchè utilizzato in modo appropriato e rispettando la durata temporale di azioni, percezioni e pensieri del personaggio punto di vista). L'ossessione per l'eliminazione di certe parole, che la lingua italiana (quella viva e parlata, non solo quella dei testi di grammatica) prevede ed utilizza in contesti appropriati, porta ai famosi elenchi della spesa. E ci tengo a sottolineare il concetto di lingua viva e parlata. Perchè l'altra cosa che si sente dire (giustamente) spesso è proprio che le lingue non si imparano studiando la grammatica, si imparano usandole. E le lingue evolvono e abbandonano le costruzioni inutili o inefficaci, anche se sopravvivono molto più a lungo nei testi di grammatica. Se alla lingua italiana non servssero aggettivi, avverbi di modo, gerundi, mentre, poi, dopo, prima di, e quando, la lingua viva li avrebbe già abbandonati. Invece ne fa un uso molto abbondante e naturale. L'importante è conservare il nesso tra ciò che si scrive e la corretta rappresentazione temporale, non essere pigri usando gli avverbi al posto di un verbo più appropriato, usare gli aggettivi utili indispensabili e non sovrabbondare inutilmente applicando 15 etichette a uno stesso sostantivo (segno che probabilmente si è scelto il sostantivo sbagliato), e così via. Ci sono condizioni nelle quali i "quando", "mentre", "poi", "dopo" non andrebbero usati, esattamente come i gerundi, perchè vengono usati in modo improprio (soprattutto se c'è un problema di falsa contemporaneità tra azioni che richiedono invece tempi molto diversi), ma dove è assolutamente corretto usarle, a volte c'è l'ossessione di eliminarle comunque perchè "danno l'idea di uno scritto dilettantesco" (l'ho sentito dire da più di un tuo collega): risultato, gli elenchi della spesa e frasi che dovrebbero essere fluide (specie se devono descrivere una condizione di contemporaneità) che invece diventano una sequela di step separati, orribili a leggersi tanto più quanto la scena che si vuole descrivere dovrebbe essere fluida e dinamica e non artificialmente spezzata. Anche qui non credo che sia un problema esclusivo della scrittura immersiva, ma di esagerazione nel dare la caccia ai termini anche quando questo si traduce in un'azione scritta in modo tutt'altro che naturale e fluido (e quindi in un'esperienza tutt'altro che immersiva per il lettore)
@lucanesler
@lucanesler Ай бұрын
Cioè intendi dire che gli autori che ho citato nel video non sono molto esperti?
@Riveda1972
@Riveda1972 Ай бұрын
@@lucanesler intendo dire che almeno sulla parte che riguarda l'eccesso di descrittività non applicano quello che insegna Carrara con la scrittura immersiva. Poi dovrei vedere il brano nel suo contesto, come dicevo fa una bella differenza se quel brano sull'accensione della lampada avviene dal PoV di un uomo del xviii secolo che quell'azione la fa ogni giorno senza neanche pensarci (e quindi non sarebbe MAI e poi mai focalizzato su tutti quei dettagli = stai facendo tutto tranne che immersione) o se la stessa azione la fa un ragazzino del XXI secolo che usa Alexa anche per accendere la luce in sala e probabilmente non sa neanche cos'è uno stoppino e rischia di bruciarsi le dita appena prende in mano un accendino o un fiammifero. E cosa quella scena vuole rappresentare. Vedo un discorso più probabile di "manicheismo" - questo sì originato da alcune scuole di scrittura, ma di cui l'immersiva non è certo l'unica - nei confronti di tempi verbali, termini e parole "bandite", dove rilevi quel problema del ritmo continuamente spezzettato stile elenco della spesa, perchè è un po' come azzopparsi da soli dovendo scrivere una scena dinamica e fluida, ma rifiutandosi categoricamente di fare uso di tutti quegli strumenti che la lingua italiana ci mette a disposizione per rendere in forma scritta la contemporaneità e la fluidità di un'azione che non è una sequenza seriale, allineata e ordinata, di elementi staccati fra loro. E siccome poi non puoi abusare neanche delle congiunzioni "e... e... e..." ecco come si arriva all'effetto elenco della spesa.
@LorenzoRota-hp8hj
@LorenzoRota-hp8hj Ай бұрын
@@Riveda1972 LoL quei testi sono stati tutti approvati da Carrara perché pubblicati o seguiti da lui. Sono i romanzi di Butini, Menconi e Durigon. E ora che ho dato un colpo al cerchio, diamone uno alla botte: Luca, in uno degli esempi, suggerisce di cambiare "unisco i palmi davanti al volto" con "giungo le mani davanti al volto" dicendo che nel romanzo non hanno usato la seconda espressione perché "ah, no quello sarebbe raccontato"... il che è una stronzata perché in entrambi i casi abbiamo il pdv che compie un'azione qui e ora che il pdv descrive, e quindi entrambe le versioni della frase sono mostrato. Da formatore non ci si fa una bella figura. Più seguo i vari canali più vedo queste incongruenze in quello che dicono i vari formatori che vengono seguiti da un pubblico che capisce quello che vuole. Mah.
@LorenzoRota-hp8hj
@LorenzoRota-hp8hj Ай бұрын
@@Riveda1972 LoL quei testi sono stati tutti approvati da Carrara perché pubblicati o seguiti da lui. Sono i romanzi di Butini, Menconi e Durigon. E ora che ho dato un colpo al cerchio, diamone uno alla botte: Luca, in uno degli esempi, suggerisce di cambiare "unisco i palmi davanti al volto" con "giungo le mani davanti al volto" dicendo che nel romanzo non hanno usato la seconda espressione perché "ah, no quello sarebbe raccontato"... il che è una stronzata perché in entrambi i casi abbiamo il pdv che compie un'azione qui e ora che il pdv descrive, e quindi entrambe le versioni della frase sono mostrato. Da formatore non ci si fa una bella figura. Più seguo i vari canali più vedo queste incongruenze in quello che dicono i vari formatori che vengono seguiti da un pubblico che capisce quello che vuole. Mah.
@Riveda1972
@Riveda1972 Ай бұрын
@@LorenzoRota-hp8hj tu mi parli di romanzi pubblicati, io ti parlo di quello che dice Carrara più che chiaramente nei suoi corsi gratuiti. Non avendoli letti integralmente (i romanzi da cui sono estratti questi passi) non posso dire se siano fuori contesto o no, dipende dalla condizione del personaggio PoV, da quello che sta pensando mentre esegue quelle azioni, da quanto quelle azioni sono abituali o completamente nuove, ecc. I dettagli potrebbero essere sensati o non esserlo a seconda delle circostanze. Poi che a me personalmente dia fastidio a prescindere l'eccesso di dettagli minuziosi e che un bombardamento simile invece di immergermi mi faccia dare bottigliate sui coglioni, è un altro discorso. Ha a che fare coi miei GUSTI, non con l'applicazione di un approccio sistematico alla scrittura e coerente con quello che una determinata scuola di scrittura prescrive. E in ogni caso un eccesso di dettagli che non hanno alcun rapporto con quella che dovrebbe essere la percezione del qui e ora del personaggio, tecnicamente non ha a che fare nemmeno con la scrittura immersiva, ha più a che fare col non aver capito un tubo dello show don't tell o con l'averlo applicato decisamente male.
Come intrecciare più archi in una storia
28:08
Luca Nesler
Рет қаралды 5 М.
Piergiorgio Odifreddi - Kurt Gödel, Il Dio Della Logica
1:56:45
Festa Scienza Filosofia
Рет қаралды 222 М.
The Joker kisses Harley Quinn underwater!#Harley Quinn #joker
00:49
Harley Quinn with the Joker
Рет қаралды 41 МЛН
АЗАРТНИК 4 |СЕЗОН 2 Серия
31:45
Inter Production
Рет қаралды 763 М.
He bought this so I can drive too🥹😭 #tiktok #elsarca
00:22
Elsa Arca
Рет қаралды 44 МЛН
Now it’s my turn ! 😂🥹 @danilisboom  #tiktok #elsarca
00:20
Elsa Arca
Рет қаралды 12 МЛН
Sondaggio Matheson - RISULTATI
39:30
Luca Nesler
Рет қаралды 206
Breaking Italy Podcast Ep2 - Adrian Fartade di Link4Universe
2:29:49
Breaking Italy
Рет қаралды 1,5 МЛН
Scrivo con ChatGPT! Il Mio Metodo Definitivo per Creare Libri che Vendono.
18:28
Andrea Lezzi - Self Publishing
Рет қаралды 833
Corrado Malanga: "Il tempo della Coscienza e la Coscienza del tempo"
3:01:45
Rudolf Steiner - Esercizi spirituali (spiegati, commentati e attualizzati per l’uomo del XXI secolo)
2:29:22
Scorribande filosofiche - Canale didattico
Рет қаралды 14 М.
Braveheart, cuore impavido - Analisi
1:54:33
Luca Nesler
Рет қаралды 334
Io sono leggenda - Analisi stilistica
20:31
Luca Nesler
Рет қаралды 167
Pensare l'Italia - di Alessandro Barbero [2010]
3:16:29
DomDav
Рет қаралды 2,1 МЛН
Dario Fabbri: Filosofia e Geopolitica
1:28:31
Festa Scienza Filosofia
Рет қаралды 221 М.
The Joker kisses Harley Quinn underwater!#Harley Quinn #joker
00:49
Harley Quinn with the Joker
Рет қаралды 41 МЛН